Non è una cerimonia, ma solo una vecchia traizione scout, gioiosa all'origine, ma
talvolta degenerata in scherzi sguaiati o contrari alla fraternità scout.
Il "totem" è un nome particolare (in genere di un animale, seguito da un
aggettivo), inteso a rispechiare una caratteristica fisica o psichica di una persona. Esso
viene di solito conferito dopo una certa anzianità (p.es.: al primo o al secondo campo
estivo) dagli "anziani" del Reparto, in una cerimoni-gioco che non deve mai
essere vessatoria o generare timori o risentimenti.
Se si vuol fare la totemizzazione (che non è affatto necessaria a un buon campo), occorre che i Capi siano coscienti dei suoi rischi, e la preparino bene con l'alta squadriglia, scartando con decisione ogni idea poco fraterna o di cattivo gusto.
Alcuni Reparti - forse più opportunamente - collegano la totemizzazione non solo e non
tanto alla relativa cerimonia, ma altresì al superamento di prove impegnative (hike,
imprese, ecc.), con una tradizione che ricorda usanze che nelle tribù primitive segnavano
il passaggio dalla fanciullezza alla maturità (il "ragazzo Zulu" di B.-P.)
L'uso del "totem" personale deve rimanere nella sfera scherzosa della comunità
del Reparto o del Gruppo. Il "totem" non sarà quindi utilizzato da un Capo
nelle cerimonie solenni, nè per firmare una circolare ai genitori (diverso è il nome
Giungla dei Vecchi Lupi, che non è un "totem", ma un ruolo da impersonare).
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Testi di Mario Sica - CERIMONIE SCOUT - Editrice Fiordaliso: Informazioni sull'edizione.