Una definizione di stile scout, che è sempre diffcile e può diventare riduttiva, è necessaria all'inizio di un testo dove si suggeriscono comportamenti formali, per aiutare a distinguere la forma, che è un mezzo educativo, dal formalismo, (cioè dal vuoto attaccamento ad essa), che è invece diseducativo.
Lo stile scout è la conseguenza diretta della scelta di vivere lo spirito e i valori della Legge e della promessa scout nella vita di tutti i giorni. In concreto, esso si manifesta in una serie di comportamenti esteriori, coerenti con questa scelta e derivanti da essa, che lo Scout asume sia durante le attività scout che al di fuori di esse. Nelle attività scout lo stile è anche un reciproco richiamo a vivere coerentemente le scelte fatte.
Naturalmente, certi comportamenti saranno diversi a seconda dell'età e del grado di formazione acquisita o in corso di acquisizione, ma il loro valore di fondo rimane costante, dal Lupetto/Coccinella al Capo Scout. Alcuni di questi comportamenti - anche tra i più importanti - non sono codificabili. Dal valore della lealtà (articolo 2 della Legge) deriva, ad es., il comportarsi lealmente, che fa certamente parte dello stile scout ed è di continua applicazione nella vita scout e non scout. Altri conviene ricordarli perchè si applicano in modo particolare nelle attività scout. Spesso l'espressione stile scout è riferita solo a questi ultimi. Esiste uno stile degli Scouts nel fare le cose, nello stare con gli altri, nel vivere in certi luoghi, nello stare insieme in associazione.
É segno di stile:
Stile è anche:
Questi comportamenti dovrebbero essere progressivamente acquisiti come abitudini dai L/C, osservati come punto d'onore dagli E/G, divenire norma costante di comportamento per i R/S, ed acquistare valenza pedagogica per i Capi.
Può essere utile fare alcuni esempi specifici, che possono anche essere più direttamente afferrabili dai ragazzi:
Le attività scout inoltre offrono spesso occasioni per mettere alla prova lo stile degli Scouts. Esaminiamone alcune:
In treno.
Gli zaini ed il materiale sono spesso di intralcio per i passeggeri, quindi lasciare
liberi i passaggi ed attenzione ... alle spallate. Quando i posti non sono prenotati, una
squadriglia sale sullo stesso vagone, ma le varie squadriglie si distribuiscono sui vari
vagoni salendo da diverse porte. Così pure un Branco/Cerchio potrà dividersi in due
metà (ciascuna sempre sotto la sorveglianza di uo dei Capi). I capi salgono uno per primo
ed uno per ultimo. Si rispettano scrupolosamente le norme del mezzo di trasporto (non
gettare roba dai finestrini, ecc.). Durante le soste in stazione, il materiale va radunato
con al centro, ben visibile a distanza, il guidone di squadriglia. Sul treno gli Scouts
non arrecano fastidio coi propri canti e giochi, ma neppure devono rinunciare, se si
accorgono che ciò è gradito, ad animare l'ambiente e a dar buonumore agli altri
viagiatori. E' una questione di limite e di buon gusto.
Spostamenti di un Branco/Cerchio.
Diversamente dal Reparto, che si sposta per squadriglie, il Branco/Cerchio si sosta come
Unità, anche se all'interno le sestiglie mantengono in genere la loro individualità. E'
bene infatti cercare di evitare sia l'ammuchiata a sciame attorno ai Vecchi Lupi o alle
Capo Cerchio, sia l'ordine rigido su due file (magari tenendosi per mano), che "fa
tanto scuola". Si può trovare il modo di affidare al capo sestiglia la
responsabilità dell'ordine della sestiglia, soprattutto suggerendogli tdi tenere i nuovi
(cuccioli e cocci) attorno a sè, senza cadere nella naturale tentazione di fare comunella
con gli altri Lupetti o Coccinelle anziani.
Abbandono di un luogo.
"Lo Scout lascia dietro di sè solo ringraziamenti" (B.-P., SpR, 185). Coprire
le fossette, riportare i sassi dove si sono presi, portar via i rifiuti non biodegradabili
e sotterrare gli altri, chiudere i cancelli, coprire gli escrementi, lasciare pulite le
fontane e gli abbeveratoi, ringraziare il propietario e fargli controllare il luogo, ecc.:
tante piccole cose che non costano nienet ed hanno una grande importanza educativa.
Amicizia con la natura.
Accendere un fuoco lontano da una pianta, ammirare dei fiori piuttosto che coglierli,
avvicinarsi ad un animale per osservarlo piuttosto che spaventarlo, non abbandonare un
fuoco acceso, non sporcare un corso d'acqua, usare la legna necessaria senza spreco anche
se essa è abbondante, non danneggiare le piante e non tagliare arbusti versi se non in
caso di assoluta necessità e tante altre piccole cose che fanno dello Scout una persona
che sa vivere nella natura integrandosi con essa e rispettandola.
In chiesa.
Se in un piccolo paese un notevole numero di Scouts di passaggio va in chiesa, può creare
disturbo. Perciò occorre entrere prima che inizi il rito. Disporre gli zaini in fondo in
un angolo col minimo ingombro possibile. Lasciare le panche agli abitanti, mantenere il
silenzio. Solo se si sono presi accordi, intervenire nella liturgia in modo rilevante,
altrimenti avere cura di non sopraffare la piccola comunità che si riunisce secondo le
sue abitudini, ma partecipare adattandosi alle tradizioni locali.
Silenzio notturno.
Avere il rispetto per il riposo degli altri è un segno di vera fraternità e di civismo.
Non è giusto che glia ltri non possano dormire perchè io non ho sonno. Anche questa è
una delle piccole cose che fanno serio lo Scoputismo. Su questo punto non è educativo
lasciar correre in nome di un malinteso spirito di famiglia felice o di comunità gioiosa
(che è tutt'altra cosa).
Linguaggio sboccato o volgare.
Anche se sarà diffcile che un ragazzo arrivi ad usare negli Scouts un linguaggio
completamente differente da quello per lui abituale, è necessario pretendere che vi sia
uno sforzo comune perchè il clima che si instaura nello "stare insieme da
Scouts" sia diverso e più sereno di altri ambienti.
Viaggi all'estero.
Lo stile dello scout diventa tanto più importante in quanto egli è anche un po'
ambasciatore del proprio paese (la sua nazionalità è infatti rilevabile dall'uniforme).
E, a proposito, la prima regola di stile per chi viaggia all'estero è quella di essere in
grado di provare la propria appartenenza alla fraternità mondiale degli Scouts tramite la
"lettera internazionale di presentazione" (c.d. "passaporto scout").
Il rispetto delle regole, degli usi e dei costumi locali è la prima condizione per
giungere ad un colloquio, ad uno scambio, ad un rapporto cordiale con gli abitanti del
posto ed è il primo passo per una vera educazione allo spirito del "cittadino del
mondo".
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