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La Scelta Cristiana
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Autore Messaggio
tuitt



Età: 46
Segno zodiacale: Cancro
Registrato: 21/06/06 12:37
Messaggi: 281
Residenza: Canobbio (Lugano - Svizzera)

MessaggioInviato: Giovedì 15 Marzo 2007, 08:18    Oggetto: Rispondi citando

Grazie rinoceronte caparbio, ci do una lettura a breve!
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uomodelbosco





Registrato: 06/03/07 18:14
Messaggi: 1260

MessaggioInviato: Giovedì 15 Marzo 2007, 09:09    Oggetto: Rispondi citando

Troppo ardito eh? Embarassed
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porcellinopacifico



Età: 64
Segno zodiacale: Ariete
Registrato: 08/03/07 19:46
Messaggi: 382
Residenza: Milano

MessaggioInviato: Giovedì 15 Marzo 2007, 09:38    Oggetto: Rispondi citando

ritengo che il no sia riferito all'infallibilità della COCA e su questo concordo, anche se avevo avuto l'impressione che uomodelbosco l'avesse scritta in maniera provocatoria

Ma che la COCA, soprattutto se inizia la riunione con un momento di preghiera, sia chiesa, be' questo penso che sia assolutamente vero, almeno stando al vangelo (Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro». Mt 18,20)
Per me la COCA quindi essendo chiesa, pur non essendo infallibile, può e deve essere la responsabile dell'annuncio e della testimonianza di Cristo. Per questo dico che qualche singolo capo può anche non essere cattolico o, al limite, essere ateo secondo la testimonianza di tuitt.
Non capisco per quale motivo, se qualcuno me lo spiega mi fa un piacere, questa non deve essere possibile in agesci come lo è nella Associazione Esploratori Cattolici del Canton Ticino.
Forse si può essere cattolici e testimoniare la propria fede anche senza escludere gli altri.
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uomodelbosco





Registrato: 06/03/07 18:14
Messaggi: 1260

MessaggioInviato: Giovedì 15 Marzo 2007, 11:41    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Per questo dico che qualche singolo capo può anche non essere cattolico o, al limite, essere ateo


Ci aggiungerei, dato che è un tema per me molto importante, che un Capo può essere anche divorziato, e in quanto comunque Cattolico, battezzato e presente in una Chiesa costituita in quel momento dalla CoCa riunita nel nome del Signore, perfettamente in grado di portare la sua testimonianza di fede.
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rinoceronte caparbio
Moderatore


Età: 39
Segno zodiacale: Ariete
Registrato: 04/09/06 00:01
Messaggi: 3920

MessaggioInviato: Giovedì 15 Marzo 2007, 13:41    Oggetto: Rispondi citando

porcellinopacifico ha scritto:
Per me la COCA quindi essendo chiesa, pur non essendo infallibile, può e deve essere la responsabile dell'annuncio e della testimonianza di Cristo. Per questo dico che qualche singolo capo può anche non essere cattolico o, al limite, essere ateo secondo la testimonianza di tuitt.


Spiegami tu allora che senso ci sia che un ATEO (ovvero chi è fermamente convinto di NON credere in nulla, quindi non chi è agnostico, ovvero chi sospende il guidizio) esprima la sua testimonianza in una associazione che ha come scopo ANCHE l'educazione alla religione cristiana cattolica che è parte integrante dell'educazione spirituale.


L'ultima modifica di rinoceronte caparbio il Giovedì 15 Marzo 2007, 20:32, modificato 1 volta
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porcellinopacifico



Età: 64
Segno zodiacale: Ariete
Registrato: 08/03/07 19:46
Messaggi: 382
Residenza: Milano

MessaggioInviato: Giovedì 15 Marzo 2007, 17:45    Oggetto: Rispondi citando

Proverò a insistere sulla mia idea che un ateo possa fare il capo per una associazione di scout e guide cattolici.

La mia teoria è più o meno questa:
1 - C'è la COCA che (come dice il patto associativo) “ propone in modo esplicito ai ragazzi, con il metodo e la spiritualità che caratterizzano lo scautismo, l'annuncio di Cristo, perché anch'essi si sentano personalmente interpellati da Dio e gli rispondano secondo coscienza. Per questo impegno la Comunità Capi sostiene la crescita spirituale dei suoi Capi.
2 - La fede in Cristo non è esclusiva ma inclusiva cioè tutti sono chiamati ovviamente anche l'ateo: se chiede di fare servizio in un'associazione cattolica come possiamo chiudergli la porta in faccia? Quale migliore testimonianza di cattolicità, cioè di universalità?
3 – Il fatto che il candidato capo dedica un po' del suo tempo, della sua intelligenza, delle sue capacità, del suo amore per gli altri, cioè per i ragazzi che educhiamo, è di per sé una motivazione sufficiente per accettarlo. Non è forse l'amore per gli altri la prima forma di adesione a Dio? E infatti nella prima epistola di S.Giovanni leggiamo: "Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è generato da Dio e conosce Dio. (1Gv 4,7)
4 - I ragazzi di reparto, noviziato o clan che si trovano in crisi o che si dichiarano atei, sanno che sono accettati per quel che sono e non solo nell'attesa della loro conversione. Anche loro possono praticare l’amore e il servizio come prima forma, non certo di secondaria importanza, di accettazione di Dio.
L’ateo crede che Dio non esista, ma l’ateo che si impegna nell’amore e nel servizio agli altri è sicuramente salvo. Infatti Gesù dice: “Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.” (Mt 7,21)

Il primo passo è sempre l'amore per i fratelli.
Se uno dicesse: «Io amo Dio», e odiasse il suo fratello, è un mentitore. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede. (1Gv 4,20)


Butto lì un'altra domanda e se si presentasse alla COCA un capo cristiano credente e praticante ma di un'altra chiesa cristiana? Lo accetereste in COCA?
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uomodelbosco





Registrato: 06/03/07 18:14
Messaggi: 1260

MessaggioInviato: Giovedì 15 Marzo 2007, 17:56    Oggetto: Rispondi citando

Porcellino, credo che ce ne vorrebbero a chili di Capi come te!
Per rispondere alla tua domanda, io dieri di si. Se non altro per un minimo di coerenza. Se si accettano ragazzi di religioni diverse perchè rifiutare un Capo Cristiano?
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rinoceronte caparbio
Moderatore


Età: 39
Segno zodiacale: Ariete
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Messaggi: 3920

MessaggioInviato: Giovedì 15 Marzo 2007, 20:46    Oggetto: Rispondi citando

porcellinopacifico ha scritto:
se chiede di fare servizio in un'associazione cattolica come possiamo chiudergli la porta in faccia?
giro la domanda: Perchè un ateo chiederebbe di entrare in una coca agesci?
In base a quella, e in base al singolo caso, si valuterà.
Ma rimango dell'idea di rispettare il Patto Associativo.

Citazione:
I ragazzi di reparto, noviziato o clan che si trovano in crisi o che si dichiarano atei, sanno che sono accettati per quel che sono e non solo nell'attesa della loro conversione. Anche loro possono praticare l’amore e il servizio come prima forma, non certo di secondaria importanza, di accettazione di Dio.


Si parla di capi, non di ragazzi: i ragazzi hanno il giusto tempo di costruirsi il loro percorso.

Citazione:
se si presentasse alla COCA un capo cristiano credente e praticante ma di un'altra chiesa cristiana? Lo accetereste in COCA?

Ritorno alla domanda: perchè vorrebbe entrare?
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porcellinopacifico



Età: 64
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Messaggi: 382
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MessaggioInviato: Giovedì 15 Marzo 2007, 21:01    Oggetto: Rispondi citando

Io penso che ogni persona è diversa da un'altra
Il singolo a seconda della sua storia può essere prima scout e poi cristiano, o prima cristiano e poi scout.
Nel primo caso ha trovato la fede o almeno è cresciuto nella fede adulta in ambito scout. Io mi metto in questo gruppo.
Nel secondo caso è arrivato dagli scout una volta che aveva aderito alla fede, oppure ha maturato la fede di più fuori dall'ambito scout
Oppure ci possono essere i tipi intermedi.
Questa come storia pregressa. Per quanto riguarda la persona nel suo insieme all'attualità, anche in questo caso ognuno si può sentire prima scout o prima cristiano a seconda, non tanto della sua scala di valori, quanto piuttosto delle sue caratteristiche personali.
Secondo me l'associazione è prima di tutto scout perché questo è il metodo educativo su cui si basa e infatti nel patto associativo prima c'è la scelta scout e poi la scelta cristiana. E veramente sarebbe buffo l’incontrario, sarebbe come dire che una scuola cattolica è prima cattolica e poi scuola.
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uomodelbosco





Registrato: 06/03/07 18:14
Messaggi: 1260

MessaggioInviato: Venerdì 16 Marzo 2007, 10:02    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Si parla di capi, non di ragazzi: i ragazzi hanno il giusto tempo di costruirsi il loro percorso.


Non sono d'accordo.
E la crescita personale? Il progetto del Capo? La formazione continua?
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porcellinopacifico



Età: 64
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Registrato: 08/03/07 19:46
Messaggi: 382
Residenza: Milano

MessaggioInviato: Venerdì 16 Marzo 2007, 10:05    Oggetto: Rispondi citando

Scusate ma per la fretta ho postato qui un intervento per il topic "capi divorziati", anche se a dire il vero sta benissimo anche qua.

Già che ci sono rispondo a
rinoceronte caparbio

Nel primo caso perché un ateo, o agnostico (o così dubbioso che...) dovrebbe chiedere di entrare a far servizio in un'associazione scout cattolica? Secondo me i motivi principali potrebbero essere:
1 - Una ragazza o un ragazza che le/gli piacciono (che male c'é?). Credo che questo sia un motivo validissimo.
2 - Per la sua storia. Magari ha partecipato al branco e/o al reparto e/o al clan, ha ancora amici e, come tanti di noi, è affascinato dal metodo scout che è parte della sua vita: la sua comunità è questa anche se non crede.
3 - Perchè ha un amico/a che gliene ha parlato e gli sembra un bel modo per cercare anche lui di impegnarsi in qualcosa di serio che ne valga la pena.

Nel secondo caso, e qui parlo per esperienza diretta, perché un capo cristiano credente e praticante ma di un'altra chiesa cristiana chiederebbe di fare servizio in un'associazione scout cattolica?
Oltre a tutte le possibili ragioni esposte sopra, in questo caso si può aggiungere la fede. Io sono credente, praticante e anche impegnato in una chiesa cristiana non cattolica: la mia fede è riassunta nello stesso credo che tu professi a messa. Se partecipo a una cerimonia religiosa cattolica, ad esempio matrimoni di amici e parenti o messe scout ecc., io faccio la comunione non di nascosto (perché in genere faccio presente al celebrante la cosa anche per questione di correttezza) per il semplice motivo che mi sento parte della comunità. Quando ho deciso di fare vivere ai miei figli questa meravigliosa avventura che io stesso e mia moglie avevamo vissuto a nostra volta, ci siamo, effettivamente posti la questione se iscriverli in Agesci o al CNGEI. La nostra scelta, ti assicuro alquanto meditata, è caduta sull'Agesci anche per la proposta di fede. Ora secondo te io non avrei motivazioni sufficienti per chiedere di fare il capo in Agesci? Ho ricevuto moltissimo da lupetto, esploratore, novizio, rover e poi capo. La mia esperienza comprende solo le branche E/G e R/S e sicuramente dovrei aggiornarmi, perché il brevetto di capo l'ho preso ben più di 20 anni fa. La testimonianza della mia fede è sicuramente diversa dalla tua, ma non poi così tanto come si pensa. Un mio amico, anzi il mio aiuto che è stato capo reparto dopo di me, una volta sosteneva che la C avrebbe dovuto significare cristiani e non cattolici (lui è un cattolico convintissimo).
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frageorges





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Messaggi: 138

MessaggioInviato: Venerdì 16 Marzo 2007, 13:33    Oggetto: Rispondi citando

actaris ha scritto:
frageorges ha scritto:
su alcune cose la Chiesa è infallibile....


Infatti, non su tutte....
La Fede è una cosa, la morale un'altra. Quest'ultima cambia nel tempo.


Non è proprio così, o meglio non per tutto.
La Chiesa ha proposto delle definizioni "infallibili" anche in morale, e precisamente per dire che sono gravemente immorali tre cose:
- l'aborto (Evangelium vitae 62).
- l'omicidio (Evangelium vitae 57).
- l'eutanasia (Evangelium vitae 65).

Solo 3 volte in 2000 anni di storia, però lo ha fatto.
Vi propongo di leggere il testo dell'enciclica sul sito del vaticano.
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uomodelbosco





Registrato: 06/03/07 18:14
Messaggi: 1260

MessaggioInviato: Venerdì 16 Marzo 2007, 14:05    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
La Chiesa ha proposto delle definizioni "infallibili" anche in morale, e precisamente per dire che sono gravemente immorali tre cose:
- l'aborto (Evangelium vitae 62).
- l'omicidio (Evangelium vitae 57).
- l'eutanasia (Evangelium vitae 65).



Non ho nessun intento polemico, ma...così è facile.
Voglio dire che non è necessario appartenere alla Chiesa per capire che questi esempi sono immorali.
Poi, che oggi sia incredibile che si voglia entrare anche in questi argomenti tentando di giustificarli con voli arditi, sono del tutto d'accordo.
Fa ovviamente bene la Chiesa a definirli tali, ma la stragrande maggioranza della Comunità non cerca risposte a questi casi.
Piuttosto cerca risposte per la moralità quotidiana, dove veramente un credente fa molta fatica a rintuzzare gli attacchi dei detrattori.
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rinoceronte caparbio
Moderatore


Età: 39
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Registrato: 04/09/06 00:01
Messaggi: 3920

MessaggioInviato: Venerdì 16 Marzo 2007, 14:38    Oggetto: Rispondi citando

uomodelbosco ha scritto:
Citazione:
Si parla di capi, non di ragazzi: i ragazzi hanno il giusto tempo di costruirsi il loro percorso.


Non sono d'accordo.
E la crescita personale? Il progetto del Capo? La formazione continua?


Pian: leggiamo bene il passaggio.
rinoceronte caparbio ha scritto:

[quote="porcellinopacifico]I ragazzi di reparto, noviziato o clan che si trovano in crisi o che si dichiarano atei, sanno che sono accettati per quel che sono e non solo nell'attesa della loro conversione. Anche loro possono praticare l’amore e il servizio come prima forma, non certo di secondaria importanza, di accettazione di Dio.

Si parla di capi, non di ragazzi: i ragazzi hanno il giusto tempo di costruirsi il loro percorso.[/quote]






Quello che hai detto tu si riferisce ai capi.
Chiaro che detti personaggi una scelta di cammino l'hanno già fatta, e hanno gli strumenti che hai detto tu per crescere nella fede.
porcellinopacifico ha scritto:

1 - Una ragazza o un ragazza che le/gli piacciono (che male c'é?). Credo che questo sia un motivo validissimo.
2 - Per la sua storia. Magari ha partecipato al branco e/o al reparto e/o al clan, ha ancora amici e, come tanti di noi, è affascinato dal metodo scout che è parte della sua vita: la sua comunità è questa anche se non crede.
3 - Perchè ha un amico/a che gliene ha parlato e gli sembra un bel modo per cercare anche lui di impegnarsi in qualcosa di serio che ne valga la pena.

Ti dirò, mi sembrano motivazioni un peletto labili...vorrei conoscere la persona, prima di formarmi un giudizio.
E comunque, in linea generale, condivido appieno il patto associativo.
Sempre con la decisione finale fatta dalla coca.
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aureliano



Età: 43
Segno zodiacale: Gemelli
Registrato: 16/10/06 10:56
Messaggi: 516
Residenza: Fra Bolzano e Trento...

MessaggioInviato: Venerdì 16 Marzo 2007, 22:10    Oggetto: Rispondi citando

porcellinopacifico ha scritto:
Per questo dico che qualche singolo capo può anche non essere cattolico o, al limite, essere ateo secondo la testimonianza di tuitt.
Non capisco per quale motivo, se qualcuno me lo spiega mi fa un piacere, questa non deve essere possibile in agesci come lo è nella Associazione Esploratori Cattolici del Canton Ticino.
Forse si può essere cattolici e testimoniare la propria fede anche senza escludere gli altri.


Si torna sempre là...c'è un Patto Associativo che i Capi Agesci scelgono di sottoscrivere; in Canton Ticino da quel che ho capito c'è un orientamento cattolico ma non un patto così specifico...ho capito bene Tuitt? Ecco la differenza. E non è di poco conto.
Citazione:
Butto lì un'altra domanda e se si presentasse alla COCA un capo cristiano credente e praticante ma di un'altra chiesa cristiana? Lo accetereste in COCA?

No per lo stesso motivo. Non si tratta di sbattere la porta in faccia...ma se uno entra in Agesci sa a cosa va incontro; se non gli va può NON entrare in Agesci...mica è costretto! Wink
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