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Scoutismo confessionale?
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Autore Messaggio
tuitt



Età: 46
Segno zodiacale: Cancro
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Messaggi: 281
Residenza: Canobbio (Lugano - Svizzera)

MessaggioInviato: Giovedì 22 Marzo 2007, 08:21    Oggetto: Rispondi citando

Come già segnalato in altri post, io credo che lo scautismo sia una cosa ben definita, mentre la confessionalità sia una componente che un gruppo può avere in un modo , in un altro o in nessun modo del tutto.

Se è stato fundato lo scoutismo (nome nuovo) dove la religione esisteva già, significa che sono due cose diverse!

Comunque non vedo perchè le due cose non possano interagire... ovviamente l'obbligo sussiste solo quando l'associazione scout lo impone nel suo statuto / patto associativo...

E' chiaro che un buono scout non bestemmia, non tanto perchè è un insulto a Dio, ma perchè è una mancanza di rispetto verso chi in DIo crede e pratica la religione.
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porcellinopacifico



Età: 64
Segno zodiacale: Ariete
Registrato: 08/03/07 19:46
Messaggi: 382
Residenza: Milano

MessaggioInviato: Giovedì 22 Marzo 2007, 08:39    Oggetto: Rispondi citando

siamo d'accordo con te tuitt
qui stiamo cercando di capire se e in che modo sia possibile pensare ad un'associazione scout, e quindi non solo singoli gruppi, che contempli anche l'educazione alla fede, quindi non solo spirituale come si fa in Italia nel Gei, ma in modo non confessiaonale, non escludendo nessuno per motivi di religione neanche gli atei.
Purtroppo , o fose per fortuna perché disponiamo di grande libertà, siamo ancora nel brodo primordiale.
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uomodelbosco





Registrato: 06/03/07 18:14
Messaggi: 1260

MessaggioInviato: Giovedì 22 Marzo 2007, 09:05    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:

Personalmente sarei disposto a far parte di una Coca che accetta la diversità di fede come ricchezza, non come tolleranza: ritengo che bisognerebbe accettare anche persone non credenti o non cristiane, sempre che condividano i valori proposti, tra cui risulterebbe caratteristico, oltre la formazione spirituale anche la ricerca di fede


Vedo però complessa la gestione di attività con confessioni diverse. Diverse necessità, ritmi, calendari...può esistere il rischio di ingessare il gruppo in una rincorsa continua che penalizzerebbe la vera e propria attività Scout, non credi Porcellinopacifico?
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chiurlox





Registrato: 18/09/06 18:16
Messaggi: 297

MessaggioInviato: Giovedì 22 Marzo 2007, 09:42    Oggetto: Rispondi citando

Quoto in pieno il ragionamento dell'uomodel bosco...
Penso che abbia azzeccato bene il nocciolo..


L'ultima modifica di chiurlox il Giovedì 22 Marzo 2007, 12:16, modificato 1 volta
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uomodelbosco





Registrato: 06/03/07 18:14
Messaggi: 1260

MessaggioInviato: Giovedì 22 Marzo 2007, 12:08    Oggetto: Rispondi citando

Mah...mi riferisco alla complessità di gestione di una cosa simile, che , ben inteso, sarebbe una opportunità eccezionale.

Ho un dubbio, nato proprio dal topic: a volte si tende troppo a fare attività religiosa (sminuendo la portata dello Scoutismo), o all'opposto, anche in gruppi confessionali, ridurla al minimo indispensabile o meno ancora (diventando una attività border-line all'interno di una struttura come la parrocchia).
Da qui: non è che lo Scoutismo risenta dell'apparato religioso?
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aureliano



Età: 43
Segno zodiacale: Gemelli
Registrato: 16/10/06 10:56
Messaggi: 516
Residenza: Fra Bolzano e Trento...

MessaggioInviato: Giovedì 22 Marzo 2007, 12:14    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Quest’idea di uno scautismo religioso non confessionale che è venuta fuori mi interessa particolarmente.
Personalmente sarei disposto a far parte di una Coca che accetta la diversità di fede come ricchezza, non come tolleranza: ritengo che bisognerebbe accettare anche persone non credenti o non cristiane, sempre che condividano i valori proposti, tra cui risulterebbe caratteristico, oltre la formazione spirituale anche la ricerca di fede.


Io non ho grossa conoscenza del GEI, ma credo che con "scoutismo laico" si intenda proprio questo...
(Ma qui porcellinopacifico dirà che lo sto spingendo verso il GEI... Laughing Laughing )

Sul fatto di gestire specifiche attività per ogni diversa fede, quoto con uomodelbosco...ehi, non ci sarebbe più il tempo per altro...
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porcellinopacifico



Età: 64
Segno zodiacale: Ariete
Registrato: 08/03/07 19:46
Messaggi: 382
Residenza: Milano

MessaggioInviato: Giovedì 22 Marzo 2007, 13:03    Oggetto: Rispondi citando

forse mi sono espresso male oppure ho dato un'impressione sbagliata.

NON PENSO AFFATTO CHE QUELLO CHE NOI (poiché spero e credo di non essere solo) STIAMO ABBOZZANDO IN QUESTO TOPIC SIA IMPRESA FACILE, AL CONTRARIO LA RITENGO DIFFICILISSIMA.

Ma penso che sia (im)-possibile: non siamo scout? Non sorridiamo e cantiamo anche nelle difficoltà?

Credo sia importante delineare degli obbiettivi primari condivisi e condivisibili, che possano costituire per gli interessati uno stimolo attivo ad affrontare i problemi: scalare la montagna può essere anche molto difficile, ma non per questo non si parte.
Tempo a tempo: prima decidiamo che montagna scalare, almeno su questo bisogna essere più o meno d'accordo. Poi cominciamo a vedere quale strada o quali strade ci possono condurre in vetta. In seguito affrontiamo le difficoltà che incontreremo.
Se cominciamo a farci sopraffare dalle, sicuramente numerose e reali, difficoltà, allora la nostra impresa, qualsiasi impresa, diventa veramente IMPOSSIBILE.

Per quanto riguarda lo specifico, poi, io non ho, come ho già detto esperienza di GEI, ma una parte del lavoro è già fatta. Incontri e liturgie intercoffessionali ed ecumeniche esistono. Ogni Capo che fosse interessato deve necessariamente portare il suo apporto: non possiamo farci carico della testimonianza altrui, dobbiamo accettarla e farci carico della possibilità che ognuno sia testimone.
In un incontro in una parrocchia, cattolica, vicino a casa mia un paio di anni fa, devo recuperare documenti e riferimenti, c'erano mi sembra due sacerdoti, cattolici, che in oriente avevano incontrato il buddhismo e si erano lasciati "contaminare", senza per questo smettere di essere sacerdoti cattolici. (scusate se mi ripeto sul cattolico, ma preferisco la chiarezza)

Lo dico per esperienza personale: nascere, crescere e vivere la propria fede solo o prevealentemente in un ambiente religiosamente esclusivo (*) come quello cattolico standard, ma non solo quello, ci mette in una strana situazione come se il mondo esterno non esistesse o almeno fosse ininfluente o inconsistente e comunque in contrasto non solo con la fede, ma addirittura con la nostra quotidianità. Dopo anni di cammino sono arrivato alla conclusione che noi tracciamo molti confini, che in realtà non esistono (o almeno non esistono tutti: alcuni esistono veramente).
Ritornando al tema credo che se una persona, quale che sia la sua fede(**), decide che può compromettersi in un cammino e in un'impresa come quella che stiamo delineando, be' allora dobbiamo darle/darci credito a vicenda.
(*) per esclusivo intendo chi esclude le altre possibilità pensando che la salvezza e la verità passino esclusivamente attraverso di loro
(**) includo anche gli atei o agnostici, i quali, possono aver fede nella ragione, scienza nella vita ecc. dubito che ci sia qualcuno che possa sopravvivere senza aver fede in niente, e comunque se effettivamente non credesse almeno nei valori scout be' il problema non si porrebbe

Il GEI mi sembra avere capito che relega fede e attività religiosa all'esterno dell'attività scout: ottima scelta. Personalmente vorrei tentare un'altra strada.

Perché non ci diamo una possibilità?


Caminante, son tus huellas
el camino y nada más;
caminante, no hay camino,
se hace camino al andar.

Al andar se hace camino
y al volver la vista atrás
se ve la senda que nunca
se ha de volver a pisar.
Caminante, no hay camino
sino estelas en el mar...

Todo pasa y todo queda,
pero lo nuestro es pasar,
pasar haciendo caminos,
caminos sobre el mar.

Tu che sei in viaggio,
sono le tue orme
la strada, nient'altro;
Tu che sei in viaggio,
non sei su una strada,
la strada la fai tu andando.
Mentre vai si fa la strada
e girandoti indietro
vedrai il sentiero che mai
più calpestarai.
Tu che sei in viaggio,
non hai una strada,
ma solo scie nel mare.

Antonio Machado (1875-1939)
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tuitt



Età: 46
Segno zodiacale: Cancro
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Residenza: Canobbio (Lugano - Svizzera)

MessaggioInviato: Giovedì 22 Marzo 2007, 14:27    Oggetto: Rispondi citando

Mah... Ho capito ma non condivido l'idea in sè.

Tutto dipende dall'importanza della parte confessionale.

Perchè durante un attività non è possibile fare in modo che ad un certo punto ci sia, diciamo la messa, che ad unaltro punto ci sia il musulmano che fa le sue preghiere, eccetera? è chiaro che tutto sottostà a scegliere IL MOMENTO di fare ogni cosa, ma non credo che valga la pena istituire un associazione apposta...
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aureliano



Età: 43
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MessaggioInviato: Giovedì 22 Marzo 2007, 14:33    Oggetto: Rispondi citando

Ok, quando parlavo del Gei era per cercare di capire le differenze fra quello che proponi tu (porcellinopacifico) e quello che propone il Gei...non per dire che visto che esiste il Gei la tua idea va a cadere.

Confesso che ho capito solo dagli ultimi post lìidea di scoutismo che proponi...sai com'è, sono un po' de coccio... Very Happy

Comunque, quoto tuitt
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uomodelbosco





Registrato: 06/03/07 18:14
Messaggi: 1260

MessaggioInviato: Giovedì 22 Marzo 2007, 15:04    Oggetto: Rispondi citando

In effetti, se ci pensate, l'idea non è im-possibile, ma come giustamente dice porcellinopacifico prima bisogna decidere quale montagna scalare.
Io vedrei bene degli incontri per meglio capire le varie religioni/confessioni, e poi (da bravi Scout) usare la testa per farsene un'idea propria...

Ma la domanda del post, ristretta ai minimi termini è:
Non sarebbe più Scoutismo uno Scoutismo senza confessione alcuna? L'allargamento ad una religione è penalizzante?
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porcellinopacifico



Età: 64
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MessaggioInviato: Giovedì 22 Marzo 2007, 15:23    Oggetto: Rispondi citando

Grazie uomodelbosco dell'appoggio scusa se continuo sulla mia idea se lo ritenete opportuno apro un altro topic.


Ok tuitt ed aureliano non condividono l'idea
Preferescisono o uno scautismo monoconfessionale o uno laico

Anche se, almeno per ora mi sembra che le perplessità espresse siano più di tipo pratico, organizzativo che di principio.

Per quanto mi riguarda la parte confessionale (divisa per fede) la limiterei al minimo al limite zero, dipende dalla disponibilità e dalle esigenze delle singole confessioni, penso più che altro a momenti di preghiera e/o meditazione comuni, ma anche questi limitati come in qualsiasi media giornata di campo attuale in Agesci. Poi ci potrebbero essere delle attività specifiche di conoscenza delle differenze e dei punti comuni tra le varie fedi, calibrate ovviamente in base a branca ecc. Per quanto rigarda ad es. le preghiere del musulmano o altro, il problema a dire il vero può già sussistere in Agesci: infatti mi risulta che, almeno in teoria non so in pratica, un ragazzo musulmano può già entrare in associazione, o mi sbaglio? E se vogliamo veramente accettarlo non dobbiamo dargli la possibilità di dire le sue preghiere, altrimenti che accoglienza è?
Comunque non sono sicuro, ma a parte singoli casi, che non mi sembra debbano bloccare tutto, penso che se si mettesse in piedi la cosa si constaterebbe che, magari, ci sono problemi anche maggiori, ma le paure che ci immaginiamo ora potrebbero risolversi semplicemete con una seria programmazione delle attività.

Per finire, lo ripeto, mi piacerebbe sentire opinioni sula proposta in sè piuttosto di sentirmi ripetere gli elenchi delle difficoltà (che comunque non mi nascondo affatto)
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aureliano



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Residenza: Fra Bolzano e Trento...

MessaggioInviato: Giovedì 22 Marzo 2007, 15:26    Oggetto: Rispondi citando

uomodelbosco ha scritto:
In effetti, se ci pensate, l'idea non è im-possibile, ma come giustamente dice porcellinopacifico prima bisogna decidere quale montagna scalare.
Io vedrei bene degli incontri per meglio capire le varie religioni/confessioni, e poi (da bravi Scout) usare la testa per farsene un'idea propria...

Ma la domanda del post, ristretta ai minimi termini è:
Non sarebbe più Scoutismo uno Scoutismo senza confessione alcuna? L'allargamento ad una religione è penalizzante?


Non è proprio una risposta a questa domanda (come dicevo nell'affermazione che ha aperto indirettamente questo topic, non mi sono ancora dato una risposta...)
Tuttavia insisto sul fatto che troppo spesso -secondo me, alla luce della mia esperienza-, in carenza di capi si tende a far entrare in CoCa gente che magari ha grande esperienze e grandi doti di animazione e di gestione di momenti di catechesi all'interno di gruppi parrocchiali vari, ma che non ha affatto chiaro cosa sia lo scoutismo.

Questo spesso porta ad uno sbilanciamento per cui alla fine molti gruppi sembrano dei Gruppi parrocchiali che fanno qualche attività scout, piuttosto che gruppi scout cattolici
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rinoceronte caparbio
Moderatore


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MessaggioInviato: Giovedì 22 Marzo 2007, 15:27    Oggetto: Rispondi citando

tuitt ha scritto:
Perchè durante un attività non è possibile fare in modo che ad un certo punto ci sia, diciamo la messa, che ad unaltro punto ci sia il musulmano che fa le sue preghiere, eccetera? è chiaro che tutto sottostà a scegliere IL MOMENTO di fare ogni cosa, ma non credo che valga la pena istituire un associazione apposta...

Mi sfugge: mentre io faccio la messa, tu preghi allah? (per dire..)
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porcellinopacifico



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MessaggioInviato: Giovedì 22 Marzo 2007, 16:09    Oggetto: Rispondi citando

scusate tutti un po' tardo lo sono.
Più che altro sono partito in quarta con la mia idae e...
Secondo me è possibilissimo fare dello scautismo confessionale buono.
Anche se come ho già detto proporrei una cosa un po' diversa, non posso certo negare di aver fatto esperienza dall'interno e aver osservato dall'esterno dello scautismo vero e cattolico al tempo stesso. Certo che il problema sollevato da aureliano sussiste eccome.
Non vorrei girare troppo il dito nella piaga perché la mia proposta, spero si sia capito, vuole essere al positivo, anche se è partita da un problema simile, cioé RS che non possono entrare in COCA per problemi di fede e si recuperano i capi tra i bravi educatori parrocchiali.
Per cui ritorno nel LA SCELTA CRISTIANA perché è da lì che in fondo, per l'Agesci, che partono questo tipo di problemi, ma anche le possibilità.
Ciao
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porcellinopacifico



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MessaggioInviato: Giovedì 22 Marzo 2007, 16:11    Oggetto: Rispondi citando

rinoceronte caparbio ha scritto:
Mi sfugge: mentre io faccio la messa, tu preghi allah? (per dire..)


lui non so, ma un cattolico palestinese prega allah (padre,figlio e spirito santo)
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