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Marcia della Pace 2007
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Autore Messaggio
Dano



Età: 34
Segno zodiacale: Pesci
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Messaggi: 106
Residenza: Rimini

MessaggioInviato: Sabato 13 Ottobre 2007, 00:37    Oggetto: Rispondi citando

Almeno in linea teorica sono pienamente d'accordo con Bombo...nel senso che anche secondo me tutti noi scout dovremmo riconoscere nella pace un valore importante per cui vale la pena lottare...anche se purtroppo mi sono accorto non essere sempre così...
Ti dico...noi come Clan avevamo deciso di partecipare...senza obbligare nessuno a esserci, ognuno era libero di dire di si come di dire di no...purtroppo alla fine del mio Clan non c'era nessuno (a parte me e un mio capo, andati per volere personale...io ero anche in divisa...perchè ci tenevo a far vedere di essere uno scout...non vedo il motivo per cui ci dovremmo "vergognare" di mostrare la nostra divisa e quindi la nostra appartenenza allo scoutismo in certi momenti...)...comunque fatto sta che a parte alcuni del mio Clan "giustificati" perchè dovevano lavorare...mi è dispiaciuto soprattutto per gli altri che hanno deciso di non venire o per non voglia o perchè "avevano di meglio da fare"...
Ecco è questo che mi è dispiaciuto soprattutto...dopo del fatto che ci fossero anche partiti o sindacati presenti a marciare non ne ho visto il problema: alla fine eravamo...almeno secondo il mio punto di vista...un "fiume" di persone accomunate dallo stesso desiderio di perseguire la Pace...non mi sembra certo di aver sentito nessun discorso o inno alla politica...ma soltanto gente che era felice di esserci e di poter manifestare in allegria con altra gente il proprio pensiero...
Prima di partire avevo sentito in molti "parlare male" della Marcia proprio perchè troppo schierata politicamente...ma sinceramente questo aspetto non mi è sembrato poi così rilevante nei fini della manifestazione...
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20coccy03



Età: 37
Segno zodiacale: Bilancia
Registrato: 15/07/05 00:45
Messaggi: 2050
Residenza: Provincia di vicenza

MessaggioInviato: Sabato 13 Ottobre 2007, 09:11    Oggetto: Rispondi citando

Sul discorso della divisa non sono d'accordo:esempio...e se io volessi andare a una manifestazione per aumentare i fondi dell'esercito in divisa?
Eppure è per mantenere l'ordine pubblico in italia e all'estero...ma verrei messa dalla parte del torto...
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pacio



Età: 63
Segno zodiacale: Toro
Registrato: 11/09/07 21:31
Messaggi: 399
Residenza: spotorno sv

MessaggioInviato: Sabato 13 Ottobre 2007, 21:23    Oggetto: Rispondi citando

forse è ora di ricordare che il cammino in clan serve per "sperimentare" cosa significhi scegliere.
se tutto un clan vuole andare alla marcia della pace e uno no, quell'uno, forte della scelta, non ci deve andare.
altrimenti che razza di scelta è?
ma voi state in clan per fare branco o ci state per usare il vostro cervello?
se lo usate e volete che tutti lo usino allora deve essere chiaro e lampante che ognuno deve giustificare le proprie scelte.
a meno che queste scelte vengano solo vissute perchè qualcuno dice che bisogna farle.
la differenza la fa solo il COME ed il PERCHE' si va ad un evento come la marcia della pace.
il fatto che si pensi che è obbligatorio andarci perchè il clan ha deciso così non giustifica l'obbiettivo.
se in clan si è parlato della marcia della pace, ci si è preparati ( ma non con il folklore, sia chiaro, con i contenuti ) è logico e naturale che ci sia qualcuno che possa essere contro.
dov'è il problema?
se il mio clan avesse deciso di andare, previi tutti i perchè, io non ci sarei andato lo stesso.
ma, e qui è il punto importante, al ritorno ne avremmo riparlato.
per capire.
altrimenti cosa ci state a fare in clan?
per adeguarvi alla moda del momento?
ma ragionate per conto vostro o per interposta persona?
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paciock87



Età: 37
Segno zodiacale: Ariete
Registrato: 07/05/06 21:36
Messaggi: 1435
Residenza: Romano

MessaggioInviato: Martedì 16 Ottobre 2007, 16:10    Oggetto: Rispondi citando

Allora se la Marcia della Pace non serve a nulla, non servono a nulla le millemila giornate del ricordo, dei tumori, delle malattie, dell'ambiente e perchè no anche la Giornata dei Lavoratori... A che serve? A che serve spendere centinaia di migliaia di euro per una megaconcerto a San Giovanni, e a cosa servono i vari Live Aid... I malati tanto malati rimangono, e il lavoratori pure!
E a che serve pregare tutti insieme in Clan, o in piazza davanti al Papa, o alle altre manifestazioni religiose, Dio mi sente lo stesso anche se non parlo... Che senso ha il Padre Nostro tutti insieme in Chiesa?
La Comunità è uno strumento, un mezzo, un obiettivo, una cosa, un ideale, un modo di vivere potente... La Marcia della Pace non risolverà i conflitti, ma è un modo bello per dire noi crediamo nella pace, siamo in tanti e ci piace dirlo insieme, non da soli, tutti insieme, perchè la pace, al contrario da quello che si dice in questo topic, ha la pregorativa da non potersi fare da sola...

Vedere la partecipazione dei partiti è giusto, vedere simboli di guerra è sbagliato... Che c'è di male a vedere che un partito che è a favore della pace? Che c'è di male a vedere la maglietta del Che? Beh un po'... Per non parlare della Kefia...

Per quanto riguarda la partecipazione in uniforme, francamente non c'è nulla di sbagliato... Anche gli scout partecipano alla marcia della pace, allora non stanno solo nei boschi... Wink
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20coccy03



Età: 37
Segno zodiacale: Bilancia
Registrato: 15/07/05 00:45
Messaggi: 2050
Residenza: Provincia di vicenza

MessaggioInviato: Martedì 16 Ottobre 2007, 17:21    Oggetto: Rispondi citando

Un po' sbagliato vedere la maglia de Che?la kefia?
Ragazzo mio...quella è NON PACE!E la gente che va alla marcia della pace è la rovina della marcia stessa perchè ignora il messaggio che la persona stampata sulla sua maglietta proclama!
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bufalo affidabile



Età: 35
Segno zodiacale: Gemelli
Registrato: 05/10/06 21:44
Messaggi: 6
Residenza: mantova

MessaggioInviato: Martedì 16 Ottobre 2007, 19:11    Oggetto: Rispondi citando

io credo che gli scout abbiano il diritto, se non il dovere, di schierarsi in alcuni casi.
non l'ha mica detto anche B.P. che dobbiamo diventare dei buoni cittadini? e quindi partecipare alla vita politica di questo paese...
non significa schierarsi a fianco di questo o quel partito, per niente.
significa schierarsi secondo i nostri ideali più alti:
-se crediamo nella difesa dell'ambiente è comprensibile opporsi a una centrale inquinante o a una mega-autostrada
-se crediamo nella pace possiamo partecipare alla marcia perugia-assisi, possiamo opporci alla costruzione di una base militare

il partecipare alla marcia della pace non è solo una manifestazione di facciata (che comunque viene puntualmente snobbata dalla maggior parte dei media),
ma fa delle proposte concrete per dei piccoli passi verso la pace: il consumo critico (commercio equo e solidale, boicottaggio), la non-violenza, la finanza etica, il volontariato internazionale, ecc.
una persona torna a casa con delle idee da mettere in pratica nei giorni a venire. la marcia non si ferma ad assisi: "è la strada di chi parte ed arriva per partire"

ripeto una cosa per l'ultima volta: la marcia aveva degli organizzatori e un appello precisi: se poi partecipano persone con idee un po' diverse non c'è nulla da fare.
esempio: chi omaggia l'esempio rivoluzionario di Che Guevara, che pur con la forza e tanto sangue, ha liberato un popolo dal suo oppressore. o chi indossando la kefiah vuole ricordare i palestinesi (il popolo palestinese, non la guerriglia) che muoiono ogni giorno. saranno idee poco chiare e condivisibili. ma sono comunque da rispettare.

la federazione italiana dello scoutismo aveva invitato tutti a partecipare, con delle motivazioni plausibili. poi ognuno è stato libero di farlo o meno. ma partecipare in uniforme (non in divisa! la divisa divide, l'uniforme unisce!) è stato un bel gesto che ha mostrato quanti scout si sono mobilitati per questo evento (circa 7.000 quelli iscritti, ma sono sicuro ce ne fossero di più).

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uomodelbosco





Registrato: 06/03/07 18:14
Messaggi: 1260

MessaggioInviato: Mercoledì 17 Ottobre 2007, 07:52    Oggetto: Rispondi citando

bufalo affidabile ha scritto:
esempio: chi omaggia l'esempio rivoluzionario di Che Guevara, che pur con la forza e tanto sangue, ha liberato un popolo dal suo oppressore.


...per consegnarlo ad un altro! La cecità di chi santifica guevara mi ha sempre lasciato sbalordito. Se gli adoratori del che fossero stati a Cuba e avessero visto in che stato è il paese dopo 50 anni di dittatura, forse si vergognerebbero della maglietta che portano. O forse no. L'adesione al "cheguavarismo"senza critiche mi fa sempre pensare a portatori sani di scatola cranica vuota. O forse no. Forse è piena di retorica comunista e come tale la trovo fuori posto in questo contesto in quanto PARTITICA.
bufalo affidabile ha scritto:

la federazione italiana dello scoutismo aveva invitato tutti a partecipare, con delle motivazioni plausibili. poi ognuno è stato libero di farlo o meno. ma partecipare in uniforme (non in divisa! la divisa divide, l'uniforme unisce!) è stato un bel gesto che ha mostrato quanti scout si sono mobilitati per questo evento (circa 7.000 quelli iscritti, ma sono sicuro ce ne fossero di più).


Lo trovo un gesto orrendo.
Se si vuole partecipare, si partecipi. Ma lo si faccia in propria coscienza, in modo personale, non si metta in mezzo l'Associazione, perchè l'associazione appartiene anche a Pino e a pallino e a tutti gli altri che non sono d'accordo nel partecipare ad una manifestazione per motivi personali loro.
E' vero che c'è l'invito a partecipare, ma dubito che si sia definito che si debba partecipare in uniforme.
Non siamo un gregge e lo scoutismo deve formare l'individuo, non la massa.
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polvansen





Registrato: 01/06/06 17:10
Messaggi: 680

MessaggioInviato: Mercoledì 17 Ottobre 2007, 09:17    Oggetto: Rispondi citando

uomodelbosco ha scritto:
bufalo affidabile ha scritto:
esempio: chi omaggia l'esempio rivoluzionario di Che Guevara, che pur con la forza e tanto sangue, ha liberato un popolo dal suo oppressore.


...per consegnarlo ad un altro! La cecità di chi santifica guevara mi ha sempre lasciato sbalordito. Se gli adoratori del che fossero stati a Cuba e avessero visto in che stato è il paese dopo 50 anni di dittatura, forse si vergognerebbero della maglietta che portano. O forse no. L'adesione al "cheguavarismo"senza critiche mi fa sempre pensare a portatori sani di scatola cranica vuota. O forse no. Forse è piena di retorica comunista e come tale la trovo fuori posto in questo contesto in quanto PARTITICA.

Beh, anche il "buon" Garibaldi ha consegnato al re il sud Italia e NON gli ha fatto in questo modo un gran favore (al meridione, intendo). Proprio recentemente si era riaperta la diatriba Garibaldi buono - Garibaldi cattivo. Ma leggere le intenzioni del personaggio non è così banale, e sicuramente non è strettamente possibile addebitare a lui gli errori clamorosi (leggasi crimini) che il beneficiario della consegna ha fatto in seguito.
Io non sono un fan del Che, ma conoscendone la figura non mi sento di giudicarlo per quello che dopo ha fatto Castro. Preferisco cercare di capire cosa frullava nella sua testa, se mai fosse possibile. E arrivo a considerare una forzatura (non più di quella che ha consegnato il nobel recente a tema Rolling Eyes ), ma non un'assurdità, considerarlo uomo di pace.

Citazione:
Se si vuole partecipare, si partecipi. Ma lo si faccia in propria coscienza, in modo personale, non si metta in mezzo l'Associazione, perchè l'associazione appartiene anche a Pino e a pallino e a tutti gli altri che non sono d'accordo nel partecipare ad una manifestazione per motivi personali loro.
Ribadisco: in questo caso non stai "mettendo in mezzo l'associazione", perché era l'associazione a _organizzare_ l'evento attraverso la Tavola della Pace, di cui facciamo parte.
Non è come andare alla manifestazione contro la TAV, che allora lì si può discutere se mettere in mezzo l'associazione che non si è espressa sul tema (e non ne ha motivo). Qui si parla di una nostra iniziativa. Un po' come chiedersi se il contingente italiano deve andare in uniforme o no al Jamboree.
Pino e Pallino e tutti gli altri se non vogliono un'associazione che è parte (importante) della Tavola della Pace, utilizzino gli strumenti democratici per tirarne fuori l'associazione. Poi al limite cambino associazione.
La marcia è una manifestazione nostra. Il fatto che ci venga tanta gente è un successo (anche) nostro. Il fatto che parte di questa gente possa dire cose che non condividiamo non dovrebbe interessarci (beh, con i dovuti logici distinguo), se sono comunque lì per sostenere il messaggio comune di pace. Se invece ci facciamo tirare per la giacchetta da chi si è aggregato, o meglio da chi strumentalizza la presenza di quell'aggregato, se consentiamo che altri si approprino della nostra manifestazione, questo sì è un fallimento.
Per me non ha senso nascondere la nostra presenza togliendo l'uniforme. Piuttosto il contrario: andarci in 70mila anziché in 7mila, in modo che l'azzurro (e il verde) stemperino quel rosso che dà così tanto fastidio.
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uomodelbosco





Registrato: 06/03/07 18:14
Messaggi: 1260

MessaggioInviato: Mercoledì 17 Ottobre 2007, 10:24    Oggetto: Rispondi citando

polvansen ha scritto:
Io non sono un fan del Che, ma conoscendone la figura non mi sento di giudicarlo per quello che dopo ha fatto Castro.

Ne so di Che abbastanza da comprendere quanto sia stato "fatto fuori" nel momento in cui è diventato scomodo. Sicuramente era un idealista, ma altrettanto sicuramente ha partecipato insieme a Castro a fatti di sangue verso i quali non ha mai preso le distanze e ha comunque consegnato un paese ad una dittatura.
Lasciamo da parte le sue avventure africane e boliviane (tutte all'insegna della rivoluzione armata).
Considerarlo un uomo di pace mi sembra quanto meno azzardato, santificarlo come si usa fare lo trovo detestabile.

Citazione:
Ribadisco: in questo caso non stai "mettendo in mezzo l'associazione", perché era l'associazione a _organizzare_ l'evento attraverso la Tavola della Pace, di cui facciamo parte.
Non è come andare alla manifestazione contro la TAV, che allora lì si può discutere se mettere in mezzo l'associazione che non si è espressa sul tema (e non ne ha motivo). Qui si parla di una nostra iniziativa. Un po' come chiedersi se il contingente italiano deve andare in uniforme o no al Jamboree.
Pino e Pallino e tutti gli altri se non vogliono un'associazione che è parte (importante) della Tavola della Pace, utilizzino gli strumenti democratici per tirarne fuori l'associazione. Poi al limite cambino associazione.


E' utopistico (per fortuna!) pensare che tutti gli associati la pensino nello stesso modo, e verso chi non è dello stesso avviso è necessario il rispetto che si riserva a chi ha una idea diversa dalla nostra.
Il fatto che l'associazione abbia partecipato all'organizzazione non significa che l'associazione si pronunci in dogmi irrinunciabili.
A mio avviso l'Associazione ha ritenuto fosse una iniziativa da appoggiare, ma non credo che abbia definito che fosse un obbligo condividerla. Da qui, di nuovo, trovo che l'uso dell'uniforme "massifichi" il pensiero di alcuni come se fosse il pensiero di tutti.
In quanto al Jamboree, beh, è cosa non paragonabile, mi sembra Wink
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polvansen





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MessaggioInviato: Mercoledì 17 Ottobre 2007, 10:55    Oggetto: Rispondi citando

uomodelbosco ha scritto:
E' utopistico (per fortuna!) pensare che tutti gli associati la pensino nello stesso modo, e verso chi non è dello stesso avviso è necessario il rispetto che si riserva a chi ha una idea diversa dalla nostra.
Il fatto che l'associazione abbia partecipato all'organizzazione non significa che l'associazione si pronunci in dogmi irrinunciabili.
E infatti non ha mai detto: tutti gli scout devono andare alla marcia.
La democrazia associativa è fatta necessariamente di maggioranze e minoranze, raramente di plebisciti e unanimità. Questo è un caso in cui una maggioranza decide che l'associazione resta principale protagonista, l'associazione quindi con la sua uniforme e le sue insegne. Non nego che ci sia una minoranza (purtroppo in aumento) che vorrebbe lasciar perdere perché sente troppo la pressione politica sull'evento. Io non condivido questa fuga, ma certo ne sento parlare da diverse persone.
La via per realizzarla non è pretendere che l'associazione la rinneghi per il rispetto tuo ma chiedere con gli strumenti adeguati che si tiri fuori dalla Tavola della Pace, oppure che in seno ad essa si faccia portavoce di questo nuovo corso.
Il rispetto per le persone che non condividono va preso con le dovute pinze. Conosco in associazione persone che non condividono un sacco di cose, dall'uso dell'uniforme alla C nella sigla. Un conto è rispettare le loro idee, un conto è sposarle senza i dovuti percorsi decisionali che garantiscano una volontà "associativa"
Citazione:
A mio avviso l'Associazione ha ritenuto fosse una iniziativa da appoggiare,
da organizzare
Citazione:
ma non credo che abbia definito che fosse un obbligo condividerla.
Come non ti obbliga a condividere tante cose. Per la precisione tutte quelle che non sono legate al patto associativo, alla legge e alla promessa scout (e peraltro nessuno di questi è comunque un obbligo, al limite una scelta).
Citazione:
Da qui, di nuovo, trovo che l'uso dell'uniforme "massifichi" il pensiero di alcuni come se fosse il pensiero di tutti.
In quanto al Jamboree, beh, è cosa non paragonabile, mi sembra Wink
Ma ci sono persone in associazione che non condividono nemmeno i grandi eventi nazionali ed internazionali. E il rispetto dovuto a loro?
Se il Jam ti sembra un esempio poco discutibile ti propongo la GMG, per restare su un livello internazionale ma non legato al movimento scout.
Il discorso è che fintantoché una voce non assume una connotazione significativa per tutta l'associazione, merita tutto il rispetto come voce (nel senso che nessuno può obbligarti a rinnegare te stesso) ma non può modificare le scelte dell'intera associazione.
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polvansen





Registrato: 01/06/06 17:10
Messaggi: 680

MessaggioInviato: Mercoledì 17 Ottobre 2007, 11:03    Oggetto: Rispondi citando

Aggiungo fuori dai denti un ulteriore dettaglio.
Abbandonare la nostra marcia della pace per paura delle bandiere rosse sarebbe una decisione politica molto più "schierante" del rimanerci nonostante le bandiere rosse.
Nel primo caso non ci sono alibi, il significato è univoco: noi con loro non ci vogliamo stare.
Il secondo caso, visto che checché se ne dica c'eravamo prima noi, è l'unica strada che non ci schiera automaticamente da una parte. Soprattutto alla luce del dibattito interno sulla questione.

Se ti costruisci una casa con un tuo amico, un giorno il tuo amico affitta a persone antipatiche che non sopporti hai due strade.
Vendere casa e andare altrove, oppure sopportare la convivenza cercando di renderla umana.
La prima soluzione dimostra l'antipatia.
La seconda soluzione per contro NON dimostra nessuna simpatia.
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uomodelbosco





Registrato: 06/03/07 18:14
Messaggi: 1260

MessaggioInviato: Mercoledì 17 Ottobre 2007, 11:07    Oggetto: Rispondi citando

Tutto sta nell'importanza e nella proporzione delle cose.
Un conto è discutere e avere rispetto per chi ha una idea differente per una iniziativa, un altro è avere lo stesso rispetto per chi mette in discussione le basi stesse.
Cito, dal tuo intervento, l'Uniforme, gli eventi internazionali o nazionali.
Questi sono fatti che caratterizzano lo scoutismo stesso e non credo possano essere oggetto di troppe discussioni, mentre della marcia della pace non si può dire lo stesso, in quanto non essere al tavolo non fa degli scout "meno scout".
L'opportunità di sganciarsi o meno da una iniziativa diventata "scomoda" credo sia legittima e faccia parte dell'essere scout ("cercatore di sentieri"). Se un sentiero percorso fino ad ora ha avuto un senso e ora non l'ha più, è legittimo e doveroso prenderne le distanze.
Vediamo se è il caso o meno di prenderne le distanze.
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porcellinopacifico



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MessaggioInviato: Mercoledì 17 Ottobre 2007, 11:11    Oggetto: Rispondi citando

polvansen ha scritto:
Ma ci sono persone in associazione che non condividono nemmeno i grandi eventi nazionali ed internazionali. E il rispetto dovuto a loro?
Se il Jam ti sembra un esempio poco discutibile ti propongo la GMG, per restare su un livello internazionale ma non legato al movimento scout.
Escludendo le attività prettamente scout, Jam, campi naz. ecc., io sono uno di quelli. Ma tanto non faccio, più, parte dell'agesci. E' una mia personalissima opinione. E infatti ti quoto sulla democrazia associativa, ma ritengo la scelta sulla marcia della pace, come su altre iniziative del genere, non opportune. Comunque anche gli eventi scout vanno dosati.
Per me lo scoutismo non si qualifica negli eventi.
Poi, ovviamente, ognuno è liberissimo di andarci e di pensarla diversamente.
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Bombo



Età: 33
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Residenza: ROMA

MessaggioInviato: Mercoledì 17 Ottobre 2007, 13:36    Oggetto: Rispondi citando

porcellinopacifico ha scritto:

Per me lo scoutismo non si qualifica negli eventi.


No ma sono un modo di vivere lo scoutismo con altri al di fuori del tuo gruppo...........
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polvansen





Registrato: 01/06/06 17:10
Messaggi: 680

MessaggioInviato: Mercoledì 17 Ottobre 2007, 15:13    Oggetto: Rispondi citando

uomodelbosco ha scritto:
Cito, dal tuo intervento, l'Uniforme, gli eventi internazionali o nazionali.
Questi sono fatti che caratterizzano lo scoutismo stesso e non credo possano essere oggetto di troppe discussioni, mentre della marcia della pace non si può dire lo stesso, in quanto non essere al tavolo non fa degli scout "meno scout".
Così come la partecipazione alla GMG, alla processione della parrocchia, alla giornata dei fiumi puliti, agli interventi nelle calamità naturali, al forum del terzo settore...
C'è una componente dell'essere scout che richiede di incidere sul mondo, di migliorarlo. Per questo anche attività ed eventi "non scout" possono benissimo diventare "scout". Ed è quello che succede a migliaia di R/S in servizio extrassociativo ogni giorno.
Non siamo meno scout, probabilmente è vero, se lasciamo la tavola della pace. Ma lo siamo se per principio ci limitiamo a fare solo ed unicamente ciò che è "scout" nel sensi di aperto, organizzato e destinato solamente a scout. Così, per rispondere anche a porcellino pacifico, ci chiudiamo nel nostro bel recinto dorato, sempre e solo tra boiscaut, felici e autoreferenziali. Ma per essere incisivi nel mondo bisogna pur uscire dalle sedi, ogni tanto. E se la nostra associazione decide di alzare una voce come associazione e non come migliaia di singoli... beh, ovvia la scelta dell'uniforme.

Citazione:
L'opportunità di sganciarsi o meno da una iniziativa diventata "scomoda" credo sia legittima e faccia parte dell'essere scout ("cercatore di sentieri"). Se un sentiero percorso fino ad ora ha avuto un senso e ora non l'ha più, è legittimo e doveroso prenderne le distanze.
Vediamo se è il caso o meno di prenderne le distanze.
Bene, credo anch'io. Vediamolo.
Io non penso che oggi il senso della marcia della pace sia estinto (anzi proprio il contrario) e non trovo motivo che non sia politico (anzi partitico) per prenderne le distanze. Tu quali motivi hai in mente per chiedere all'associazione di prenderne le distanze?
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