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Autore Messaggio
stambeccosincero



Età: 68
Segno zodiacale: Vergine
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Messaggi: 718
Residenza: Roma

MessaggioInviato: Martedì 24 Aprile 2007, 13:28    Oggetto: scouting oggi Rispondi citando

Attenzione, parliamo sempre dei nostri ragazzi, non di bambini di 2,3,4 o 5 anni di età.

Non esiste "si fa così e basta": se ci sono delle regole queste vanno spiegate, utilizzando il linguaggio che il giovane capisce, il suo, "con parole sue" e non è una battuta; una volta, in una situazione estranea allo scoutismo, un bambino che non capiva cosa gli stavo spiegando, mi ha detto, con quella spontaneità che solo loro hanno: "dimmelo con parole piccole". E solo allora mi sono accorto che ero io a non parlare la sua lingua e non era lui che non capiva la mia.
Questo dovrebbe farci pensare che i giovani, ed i giovanissimi, hanno capacità inimmaginabili, che non adulti non comprendiamo, che abbiamo purtroppo dimenticato con l'età, e non parlo solo per me....

Torniamo quindi ai primi passi, inchiniamoci noi, di fronte ai ragazzi, abbassandoci per sentire cosa dicono e non restiamo invece in piedi, in attesa che salgano fino a noi: troppo spesso siamo noi adulti che creiamo delle barriere solo per poter dire : "ti insegno io a superarla".

Non trovo comunque giusto fare, a priori, una così netta distinzione tra "figli" e "scout": se hai un figlio scout e magari nel tuo branco o reparto, ti trovi nei guai.
L'alternativa, come al solito, stà nel mezzo, nel comportarsi da genitore seguendo i principi scout, nel dosare ambedue le componenti senza eccedere nell'uno o nell'altro attegiamento; facile a dirsi, direte voi, lo so, io ho provato e con notevole difficoltà a volte ci sono riuscito ma a volte no, però questo mi ha permesso di rendermi conto dove sbagliava il genitore e dove invece lo scout, dove lo scout doveva farsi da parte e dove invece il genitore doveva tacere. Ripeto, non è stato facile, ma penso di esserci riuscito, se non altro posso dire di aver dato il mio meglio. Un pò pochino, dirà qualcuno; può darsi, ma chi ha la medicina migliore, la metta al centro, così possiamo curarci tutti.
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uomodelbosco





Registrato: 06/03/07 18:14
Messaggi: 1260

MessaggioInviato: Martedì 24 Aprile 2007, 13:39    Oggetto: Rispondi citando

giacco ha scritto:
MA STIAMO PARLANDO DI FIGLI NON DI SCOUT.


E' questa la differenza.
Se dò a mio figlio la possibilità di giocare in giardino, sale su un albero e si rompe una gamba, la massimo me la vedo con sua madre Laughing
Se porto dei rgazzi nei boschi, pur avendo avvisato i genitori del tipo di attività che faremo, se uno di loro torna con un cerotto i genitori cercheranno di vendere la mia pelle ben disseccata...
Si dice giustamente che un capo deve saper calibrare l'attività in sicurezza.
Ma se si parte da quel punto di vista non si finisce più. Appena succede qualcosa è certo che si andrà a cercare un colpevole (il capo) in qualche defaillance. E, lo sappiamo, le attività vere sono irte di pericoli.
Abbiamo voglia a spiegare ai genitori che PUO' succedere qualcosa. I guai accadono sempre agli altri, poi quando capitano a loro figlio sei morto.
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giacco





Registrato: 12/03/07 10:19
Messaggi: 82

MessaggioInviato: Martedì 24 Aprile 2007, 14:03    Oggetto: Rispondi citando

uomodelbosco scrive:
Se dò a mio figlio la possibilità di giocare in giardino, sale su un albero e si rompe una gamba, la massimo me la vedo con sua madre.

Battuta: e gia questa è una rogna non da poco!!!!!!!(es. ma dove gurdavi,stai attento!!!!!,con gli altri sei cosi bravo tuo figlio non lo controlli)



stambeccosicero scrive:

Non trovo comunque giusto fare, a priori, una così netta distinzione tra "figli" e "scout"

Attenzione:io non parlo di tuoi figli scout.

Parlo invece di rapprto diverso che hai con i tuoi figli (che siano o no scout) e con i ragazzi con cui fai attività.
Le "regole" date dalla famiglia di un ragazzo che fa scoutismo,non sempre vanno a pari passo con lo scoutismo,ma in questo caso tu capo, segui comunque la tua strada.(se nella famiglia esistono no immotivati,tu capo comunque ascolti e parli con il ragazzo).

La cosa piu difficile da fare è saper ascoltare con orecchi di chi ti parla,perchè counque si è portati a voler aver ragione.
Davanti a molti io passo per stupido perche mi metto sempre nei panni dell'altro (ma poi non me ne frega niente di quello che mi dice la gente alle spalle) che sia bamibino o adulto.

P.S. Chi fa del suo meglio non ha mai fatto un po pohino,ha fatto del suo meglio e per lui è il massimo
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stambeccosincero



Età: 68
Segno zodiacale: Vergine
Registrato: 03/03/07 13:05
Messaggi: 718
Residenza: Roma

MessaggioInviato: Giovedì 26 Aprile 2007, 12:15    Oggetto: Rispondi citando

giacco ha scritto:

Attenzione:io non parlo di tuoi figli scout.


Hai ragione. Forse mi sono espresso male.

C'è una netta differenza tra come ci comportiamo con i nostri figli e come ci comportiamo invece con gli scout in attività, per non parlare poi degli atteggiamenti che teniamo nei confronti dei nostri figli scout.

Il comportamento base, comunque, è sempre improntato sul massimo dialogo: il "così è e basta" non lo uso in attività come non lo uso a casa con i miei figli.
E' ovvio che le regole date in famiglia saranno diverse da quelle date nello scoutismo ma solo perchè diverse sono le situazioni e le attività svolte. I concetti fondamentali sono sempre gli stessi.
C'è un filo conduttore comune, di "vita" oserei dire, valido in entrambe le situazioni: il rispetto del prossimo, l'aiutare chi è in difficoltà, etc.. Non è forse vero che gli articoli della legge si adattino tranquillamente alla vita di tutti i giorni? O no ? E allora, se pure con qualche differenza che oserei definire "fisiologica", lo scout è "scout" sempre, e quindi anche fuori dell'attività, e quindi anche in tale situazione non potrà fare a meno di comportarsi da scout.
Quindi tanta differenza, tra l'atteggiamento da tenere con un figlio e quello da tenere con uno scout, non la rilevo, se non, ripeto nella particolarità delle varie situazioni.

Se poi vogliamo allargare il discorso alle problematiche relative alle paure, ansie e preoccupazioni di alcuni genitori che temono pericoli vari durante le attività, io sono sempre del parere che il ragazzo rischi di più nell'andare al cinema, magari usando i mezzi pubblici, in una città come Roma, con tutti i problemi legati al traffico, all'attraversare una strada, alla presenza sul territorio di violenti, prepotenti, imbroglioni e delinquenti vari, che non facendo un hike notturno in un bosco dove al massimo potrà incrociare qualche animale selvatico che con molta probabilità scapperà prima ancora che l'esploratore si accorga di lui.
A me è successo che un ragazzo si ferisse o scottasse al campo o durante le attività, ma mai nessun genitore si è mai lamentato della pericolosità delle attività o dei luoghi da noi frequentati. Fortuna?? Non lo so, certo che a sentire alcuni di voi mi viene una certa apprensione.
Io, da parte mia, affronto sempre i genitori, durante la "chiacchierata" di inizio anno, esponendo quali saranno le attività e i pericoli, elencando anche gli incidenti che ci sono stati in precedenza, in modo che sappiano con esattezza cosa andranno a fare i loro figli, e più di una volta mi sono sentito rispondere "meglio così si sveglia un poco" (riferito al figlio/a). Fortuna???.
Anche in questo caso, quindi, bisogna usare il linguaggio adatto, quello "del genitore"?? Forse sì, e dico questo perchè mi rendo conto che, come ha detto qualcuno in precedenza, un genitore la pensa in maniera diversa da un capo scout, con differenti livelli di apprensione e di paura, e non sempre sono le mamme a spaventarsi, anzi, certi padri sono di un pesante.....!!!!

(Sono finito Off topic?? Sì, sono finito Off Topic)
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stambeccosincero



Età: 68
Segno zodiacale: Vergine
Registrato: 03/03/07 13:05
Messaggi: 718
Residenza: Roma

MessaggioInviato: Giovedì 26 Aprile 2007, 12:24    Oggetto: Rispondi citando

giacco ha scritto:

Attenzione:io non parlo di tuoi figli scout.


Hai ragione. Forse mi sono espresso male.

C'è una netta differenza tra come ci comportiamo con i nostri figli e come ci comportiamo invece con gli scout in attività, per non parlare poi degli atteggiamenti che teniamo nei confronti dei nostri figli scout.

Il comportamento base, comunque, è sempre improntato sul massimo dialogo: il "così è e basta" non lo uso in attività come non lo uso a casa con i miei figli.
E' ovvio che le regole date in famiglia saranno diverse da quelle date nello scoutismo ma solo perchè diverse sono le situazioni e le attività svolte. I concetti fondamentali sono sempre gli stessi.
C'è un filo conduttore comune, di "vita" oserei dire, valido in entrambe le situazioni: il rispetto del prossimo, l'aiutare chi è in difficoltà, etc.. Non è forse vero che gli articoli della legge si adattino tranquillamente alla vita di tutti i giorni? O no ? E allora, se pure con qualche differenza che oserei definire "fisiologica", lo scout è "scout" sempre, e quindi anche fuori dell'attività, e quindi anche in tale situazione non potrà fare a meno di comportarsi da scout.
Quindi tanta differenza, tra l'atteggiamento da tenere con un figlio e quello da tenere con uno scout, non la rilevo, se non, ripeto nella particolarità delle varie situazioni.

Se poi vogliamo allargare il discorso alle problematiche relative alle paure, ansie e preoccupazioni di alcuni genitori che temono pericoli vari durante le attività, io sono sempre del parere che il ragazzo rischi di più nell'andare al cinema, magari usando i mezzi pubblici, in una città come Roma, con tutti i problemi legati al traffico, all'attraversare una strada, alla presenza sul territorio di violenti, prepotenti, imbroglioni e delinquenti vari, che non facendo un hike notturno in un bosco dove al massimo potrà incrociare qualche animale selvatico che con molta probabilità scapperà prima ancora che l'esploratore si accorga di lui.
A me è successo che un ragazzo si ferisse o scottasse al campo o durante le attività, ma mai nessun genitore si è mai lamentato della pericolosità delle attività o dei luoghi da noi frequentati. Fortuna?? Non lo so, certo che a sentire alcuni di voi mi viene una certa apprensione.
Io, da parte mia, affronto sempre i genitori, durante la "chiacchierata" di inizio anno, esponendo quali saranno le attività e i pericoli, elencando anche gli incidenti che ci sono stati in precedenza, in modo che sappiano con esattezza cosa andranno a fare i loro figli, e più di una volta mi sono sentito rispondere "meglio così si sveglia un poco" (riferito al figlio/a). Fortuna???.
Anche in questo caso, quindi, bisogna usare il linguaggio adatto, quello "del genitore"?? Forse sì, e dico questo perchè mi rendo conto che, come ha detto qualcuno in precedenza, un genitore la pensa in maniera diversa da un capo scout, con differenti livelli di apprensione e di paura, e non sempre sono le mamme a spaventarsi, anzi, certi padri sono di un pesante.....!!!!

(Sono finito Off topic?? Sì, sono finito Off Topic)
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stambeccosincero



Età: 68
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MessaggioInviato: Giovedì 26 Aprile 2007, 12:33    Oggetto: SCOUTING OGGI Rispondi citando

Scusate ho fatto un po di danni, non mi sono accorto di averla già inviata. Cosa dire? Forse hanno ragione i miei ragazzi nel dire che son "vecchio e rimbambito" (ma forsa fa più comodo anche a me ammetterlo).
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aureliano



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Residenza: Fra Bolzano e Trento...

MessaggioInviato: Giovedì 26 Aprile 2007, 13:29    Oggetto: Rispondi citando

Come diceva quella vecchia volpe di un Generale? "Ask the Boy"....

Rientrando in topic, mi sembra che qui siamo tutti più o meno convinti dell'importanza dello scouting, della sua funzione educativa ecc... ecc...

Però nel "mondo reale" quest'idea è in netta minoranza.

Nella mia CoCa io e la capofuoco abbiamo rotto le scatole ad oltranza su questo punto (nonché sull'uniforme...), ma in diversi ci hanno considerato degli integralisti che la pensano all'antica (per dirla tutta, io ho 25 anni e lei ne ha 29...). Fra chi la pensava così c'è gente che non sa fare un nodo piano e chi , l'estate scorsa a metà agosto con quasi 30 gradi, mi stava dando dell'incosciente perché volevo far lavare mezzo branco nella fontana del cortile della casa delle vdb senza creare la fila ai lavandini del bagno interno ("perché sennò prendono freddo"...con quasi 30 gradi? Shocked )... questo per dire che la mentalità dello scoutismo in pantofole è diffusa come un cancro nello scoutismo, perlomeno in alcune delle associazioni (e non sto facendo generalizzazioni...parlo di molti casi conosciuti, non solo nel mio gruppo).
Per quello concordavo sul dire che troppo spesso ci si riduce a mere menate psicopedagogiche, che saranno sì importanti, ma che non devono finire con l'imprigionare l'essenza dello scoutismo.

Forse il problema si risolverebbe se molti capi si rendessero conto che il loro servizio sarebbe migliore in associazioni di altro tipo... (oggi mi sento un po' intollerante...)
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giacco





Registrato: 12/03/07 10:19
Messaggi: 82

MessaggioInviato: Giovedì 26 Aprile 2007, 14:53    Oggetto: Rispondi citando

[quote="stambeccosincero"]
giacco ha scritto:

Attenzione:io non parlo di tuoi figli scout.


Hai ragione. Forse mi sono espresso male.

C'è una netta differenza tra come ci comportiamo con i nostri figli e come ci comportiamo invece con gli scout in attività, per non parlare poi degli atteggiamenti che teniamo nei confronti dei nostri figli scout.

Il comportamento base, comunque, è sempre improntato sul massimo dialogo: il "così è e basta" non lo uso in attività come non lo uso a casa con i miei figli.


Pienamente daccordo .
Anche io sono contrario al cosi e basta, ma alcuni dei nostri ragazzi questa situazione la vivono nelle loro famiglie,l'importante è proprio non farla vivere anche durante le nostre attività,ma soprattutto far capire ai ragazzi che loro sono veramente una forza per se stessi e per gli altri,con il dialogo? beh certo,ma credo che lo couting in questo sia veramente una potenza.

Per la vecchiaia, Tranquillo alcuni lupi mi chiamano NONNO Chil
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chiurlox





Registrato: 18/09/06 18:16
Messaggi: 297

MessaggioInviato: Giovedì 26 Aprile 2007, 16:29    Oggetto: Rispondi citando

Nel mio gruppo si fa uno scouting di buon livello. (parlo di esploratori)
1 uscita al mese di riparto sempre con pernottamento
1 uscita al mese di sq. con pernottamento (solo da settembre-ottobre e da Marzo-giugno, i restanti mesi di domenica e basta)
1 uscita di alta sq. ogni 2 mesi sempre con pernottamento
campo invernale in accantonamento, campo di pasqua in tenda, campetto di sq. in tenda, campo estivo.
Pernottamento in tenda o in rifugi (telo personale o solamente il sovrattelo della tenda senza la "casetta")
Sempre cucina sul fuoco, con pentole o alla trapper (brace)
Hike di sq. fatti al campo estivo di due giorni
Certo alcuni genitori si sono lamentati sulla pericolosità presunta di alcune attività, ma una volta spiegato con chiarezza e con decisione quello che vogliamo fare e come lo vogliamo fare facendo vedere che tutto è programmato e non facciamo le cose tanto per fare, ma che dietro ad ogni attività c'è stata una meticolosa preparazione, sicuramente stroceranno il naso la prima volta ma manderanno il proprio figlio in attività, il tutto poi quando il ragazzo torna entusiasta dall'uscita, o dal campo, con che coraggio il genitore dice al figlio "no tu non devi andarci più"
Le cose devono essere fatte con la testa, ma devono essere fatte, altrimenti possiamo fare grandissime e meravigliose chiaccerate pedagogiche riempirci la bocca di sproloqui sul metodo, ma non applicare il vero metodo.
Riscoprire la scienza dei boschi....costruire con il froissartage il proprio angolo al campo... esplorare piccoli boschi, risalire un torrente questo è soddisfazione per i ragazzi, non i giochetti che non hanno un fine se non quello di far passare del tempo.
Queste cose potranno sembrare anacronistiche, ma sono la base dello scoutismo, senza queste elementari cose non si fa scoutismo.
é difficile partire da zero in gruppi che non hanno mai fatto questo, ma bisogna iniziare un passo alla volta e sopratutto farlo con continuità (e non fare il c.r. un anno o due solamente , ma almeno chiudere un ciclo), insegnare ai propri aiuti e insegnare ai capi sq. ed ai vice, puntando sul trapasso delle nozioni e spronando i ragazzi a lavorare in sq. così non solo si cementifica il legame tra loro, ma si fa veramente come aveva ingegnosamente pensato B.P.
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paciock87



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MessaggioInviato: Giovedì 26 Aprile 2007, 17:57    Oggetto: Rispondi citando

chiurlox ha scritto:
non i giochetti che non hanno un fine se non quello di far passare del tempo.


Forse è così nel tuo gruppo... Mai sentito parlare di attività tappa-buchi... I buchi, se capitano, li tappano i bans, servono proprio a quello...

Ma tutto questo tempo? Sono una media di 2 uscite e mezzo al mese, 4 campi l'anno, con inoltre, penso, le riunioni... Ma uno può fare qualcos'altro oltre scout? Oppure se si è scout, si fa solo quello?
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tuitt



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MessaggioInviato: Venerdì 27 Aprile 2007, 07:17    Oggetto: Rispondi citando

Però, impegnativo il tutto!

Quanto al termine "scouitismo in pantofole"... beh, penso che sia proprio un termine perfetto, che devo, purtroppo, condividere.

...eh, non ci sono più i giovani di una volta (detto a 29 anni è grave...)
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porcellinopacifico



Età: 64
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MessaggioInviato: Venerdì 27 Aprile 2007, 08:37    Oggetto: Rispondi citando

chiurlox ha scritto:
Nel mio gruppo si fa uno scouting di buon livello. (parlo di esploratori)
Riscoprire la scienza dei boschi....costruire con il froissartage il proprio angolo al campo... esplorare piccoli boschi, risalire un torrente questo è soddisfazione per i ragazzi, non i giochetti che non hanno un fine se non quello di far passare del tempo.

Che bello! Il calendario mi ricorda quello del mio riparto ASCI di 35 anni fa. Sono perfettamente d'accordo sullo scouting, ma ci andrei piano a tacciare tutto il resto di inconsistenza. Anche se rimango d'accordo con te sulla centralità del metodo. Tra l'altro, secondo me, questo discorso è collegato con lo spirito dell'uniforme, che, come ho già sostenuto in quel topic
porcellinopacifico ha scritto:
come tutto lo scoutismo, l'orgoglio dell'uniforme nasce sicuramente al campo, su un sentiero, nel bosco e non davanti al monitor.
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chiurlox





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Messaggi: 297

MessaggioInviato: Venerdì 27 Aprile 2007, 09:36    Oggetto: Rispondi citando

per pacio, nel riparto ci sono ragazzi che vengono alle uscite e fanno ttranquillamente anche altre cose come nuoto, atletica, suonare chitarra sax, andare a sciare, giocare a basket ecc.
Quindi non fanno solamente scout........
L'importante è che i giochi tappa buchi non siano per tappare i buchi di tutta un'attività.......
Per porcellino pacifico:
Il resto non è che è inconsistente, ma inutile solo a se stesso. deve essere integrato con il metodo scout.
Certo le attività sono impegnative, ma danno un risultato stupefacente.
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rinoceronte caparbio
Moderatore


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MessaggioInviato: Venerdì 27 Aprile 2007, 12:33    Oggetto: Rispondi citando

paciock87 ha scritto:
I buchi, se capitano, li tappano i bans, servono proprio a quello...


Dissento totalmente: TUTTO è educazione: anche un bans. Se si usa un bans SOLO per far passare il tempo, se è veramente questa la nostra idea...b'è, interroghiamoci sul PERCHE' facciamo i bans...
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paciock87



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MessaggioInviato: Venerdì 27 Aprile 2007, 14:44    Oggetto: Rispondi citando

rinoceronte caparbio ha scritto:
Dissento totalmente: TUTTO è educazione: anche un bans. Se si usa un bans SOLO per far passare il tempo, se è veramente questa la nostra idea...b'è, interroghiamoci sul PERCHE' facciamo i bans...


Infatti quando organizzi una caccia metti in scaletta anche i Bans, vero?
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