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Un capo scout deve credere in Dio?
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Autore Messaggio
porcellinopacifico



Età: 64
Segno zodiacale: Ariete
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Messaggi: 382
Residenza: Milano

MessaggioInviato: Giovedì 27 Dicembre 2007, 00:35    Oggetto: Rispondi citando

rinoceronte caparbio ha scritto:
Solo che faresti un gran piacere a tutti noi per INFORMARCI a dirci almeno dove possiamo trovarlo.

Non l'ho preso in rete e non ho gran voglia di trascriverlo dal cartaceo. Anche perché non c'è un articolo che dice che i capi possono anche essere atei, semplicemente non si nega la possibilità e di fatto i capi atei non costituiscono un problema in quella associazione.
rinoceronte caparbio ha scritto:
Stabilito che associazioni scout atee

porcellino pacifico ha scritto:
esistono associazioni che accettano capi atei
non riconosco che siano scout.
quanto meno su internet non le trovo come scout.
Personalmente non ho mai parlato di associazioni scout atee, ma di associazioni laiche pluraliste e aperte che non hanno nessun problema se un capo è ateo.
Tu comunque sei liberissimo di non riconoscerle scout.
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rinoceronte caparbio
Moderatore


Età: 39
Segno zodiacale: Ariete
Registrato: 04/09/06 00:01
Messaggi: 3920

MessaggioInviato: Giovedì 27 Dicembre 2007, 13:41    Oggetto: Rispondi citando

basterebbe ti ci dica che associazione è.
Anche perchè ribadisco che mi sembra alquanto strano che uno scout sia ateo. Per definizione stessa.
Non lo riconosco scoutismo (e neanche BP, almeno a quanto scrive).
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Cerbiatto Ingegnoso



Età: 35
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Registrato: 03/01/08 14:52
Messaggi: 113
Residenza: Brescia/Padova

MessaggioInviato: Giovedì 03 Gennaio 2008, 16:52    Oggetto: Rispondi citando

Domandona: Secondo voi, se un capo scout non crede in Dio nel senso Religioso Tradizionale (cioè non vede Dio come un'entità trascendente alla quale fa piacere ricevere preghiere e che punisce o premia l'uomo) ma è comunque in cammino verso una spiritualità, intesa come insieme di valori e di ideali che egli ritiene fondamentali per la realizzazione dell'individuo, può fare il capo scout?
E se si, in associazioni cattoliche?

Inoltre vorrei la vostra opinione su una parte del Patto Associativo Agesci che riporto qui sotto:

Citazione:
I Capi accolgono il messaggio di salvezza di Cristo e, in forza della loro vocazione battesimale, scelgono di farlo
proprio nell’annuncio e nella testimonianza, secondo la fede che è loro donata da Dio.
Gesù Cristo è, infatti, la parola incarnata di Dio e perciò stesso l’unica verità capace di salvare l’uomo.
Questa salvezza, che si manifesta nella resurrezione di Cristo, ci dà la speranza–certezza che ogni partecipazione alla
sofferenza e alla morte di Gesù, nei suoi e nostri fratelli, è garanzia di quella vita che Egli ci è venuto a portare con
pienezza.
Siamo così uniti dall’amore di Dio con tutti coloro che hanno questa stessa speranza e ci sentiamo responsabili, da laici
e con il nostro carisma e mandato di educatori, di partecipare alla crescita di questo corpo che è la Chiesa, popolo di Dio
che cammina nella storia.


Il problema più sentito, secondo me, è che se un R/S dell'agesci vuole diventare capo scout (perché vuole trasmettere i suoi valori, vuole educare, vuole servire...) e pur avendo quella spiritualità descritta sopra non è cattolico, non può fare il capo in agesci.
Problema che si allarga al fatto che, in molte città, non esistono gruppi scout Non Agesci, cosa che IMPEDISCE al giovane di poter in ogni modo fare il capo scout, anche se sente nell'educazione la sua vocazione...
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uomodelbosco





Registrato: 06/03/07 18:14
Messaggi: 1260

MessaggioInviato: Giovedì 03 Gennaio 2008, 17:31    Oggetto: Rispondi citando

cerbiato ingegnoso ha scritto:
Il problema più sentito, secondo me, è che se un R/S dell'agesci vuole diventare capo scout (perché vuole trasmettere i suoi valori, vuole educare, vuole servire...) e pur avendo quella spiritualità descritta sopra non è cattolico, non può fare il capo in agesci.
Problema che si allarga al fatto che, in molte città, non esistono gruppi scout Non Agesci, cosa che IMPEDISCE al giovane di poter in ogni modo fare il capo scout, anche se sente nell'educazione la sua vocazione...

Bingo!
Ne abbiamo dibattuto ampiamente in altri topic, invero in modo un pò sparso...
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Lupo Grigio



Età: 76
Segno zodiacale: Leone
Registrato: 26/12/07 20:24
Messaggi: 9
Residenza: GELA

MessaggioInviato: Giovedì 03 Gennaio 2008, 17:57    Oggetto: Rispondi citando

Vi invio i miei pensieri
Buona caccia a Tutti
Lupo Grigio
Gela

SCAUTISMO E RELIGIONE

A PROPOSITO DEL “DOVERE VERSO DIO” NELLA PROMESSA
Osservando tra le carte di varie Associazioni Scout (sia italiane che estere) ho scoperto che, sempre più, si cerca di adulterare il testo della Promessa Scout in special modo nel punto che riguarda il “dovere verso Dio”. Desidero intervenire in merito rispondendo a quelli che premono per togliere “Il Dovere verso DIO” dalla Promessa Scout (che sarebbe l’attuale moda!!!) e sostituendolo con una generica espressione quale “Compiere il proprio dovere verso il Creato”, “Impegnarsi alla ricerca del Creatore”, “Rispettare la propria Spiritualità”o altre similari.
Ho sempre contrastato questo tipo di variazioni perché credo fermamente che lo Scoutismo, quello vero e non quello adulterato, non è una religione ma che è immerso in un clima religioso insostituibile, tanto da farci dire che la maggior parte delle proposte che fa lo scoutismo non possono essere spiegate se non alla luce di ciò che trascende la vita umana.
Per tale motivo voglio dare un contributo, se pur piccolo, a questa questione che sembra pervadere molte delle Associazioni Scout nel mondo e anche di casa nostra.
Ciò che voglio dire lo esprimerò nei capitoli seguenti:

CAP. 1°- AMMETTERE CHE ESISTE UN “ CREATO” SIGNIFICA, DI CONSEGUENZA, AMMETTERE CHE ESISTE UN “DIO CREATORE”.

1a- Creato e Creatore
Infatti proprio la parola "Creato" ammette, necessariamente, un "Creatore", cioè quello che si definisce con la parola “DIO”, in qualsiasi modo esso sia definito tale parola lo ammette, non se ne può fare a meno. La ricerca di "Dio" passa, quindi, attraverso il "credere in Dio" perchè chi crede in DIO lo ricerca e chi non crede in Dio non lo ricerca e chi non crede nel mondo creato non crede neanche nel Creatore . Le due affermazioni sono strettamente collegate tra loro e inscindibili.
L’affermazione “Compiere il mio dovere verso DIO”, contenuta nella Promessa Scout nelle varie sfumature associative, porta a delle conseguenze (secondo il modo di pensare corrente) e cioè: "In un modo o nell'altro si esclude chi non crede nel mondo creato e nel Creatore". Ma B.P. voleva dire questo? Voleva veramente escludere i giovani di tali credenze dallo Scoutismo?
Provo a dare una risposta partendo dall’analisi di alcuni pensieri filosofici fondamentali da cui dipendono tutte le concezioni religiose oggi esistenti nel mondo. Il punto centrale di questo discorso è costituito dalla ricerca della dimostrazione dell'esistenza di Dio, cioè "Qualcosa o Qualcuno" che trascende il mondo sensibile, per arrivare ad intraprendere la sua ricerca, e, nello stesso tempo, ricercare "cosa è il mondo". Ci hanno provato in tanti ma quelli che sono arrivati ad una risposta plausibile si possono riassumere nel pensiero di Tommaso d'Aquino e di Albert Lang per i quali Dio si può ricercare attraverso sei constatazioni fondamentali che sono alla portata dei nostri sensi e cioè:

1b- La ricerca di Dio

1b1-La constatazione del movimento
"Certum est et sensu constat aliqua moveri in hoc mundo" (E' certo e i sensi lo constatano che ogni cosa si muove in questo mondo). Questa constatazione di fatto ammette il primo Movente Immobile perchè tutti constatiamo che nulla si muove se non è spinto-una pietra non si muove se non è lanciata-chi ha spinto il mondo per la prima volta deve essere al di fuori del mondo.

1b2-La constatazione del rapporto di causa ed effetto
Ogni cosa del mondo ha avuto una causa (o più cause) che l'ha generata, la materia tutta ha una causa di inizio, ma nella serie di queste cause non si può andare all'infinito, ne consegue che deve esserci una prima Causa Incausata.

1b3-Constatazione dell'esistenza dell'essere
Ogni essere esiste ma potrebbe anche non esistere.Infatti l'esistenza, a noi, l'hanno data i genitori e prima di loro i nonni, e così via indietro nel tempo.Ma ciò porta a due constatazioni e cioè:
*Non si può andare indietro all'infinito in questa serie.
*Se i nostri genitori, o avi lontani, non ci avessero generato non ci saremmo.
Ne consegue che ci deve essere un primo "Esistente" che ci ha generato.




1b4-Constatazione dei gradi di bontà
Le cose nel mondo sono più o meno buone, ma il meglio ed il peggio si possono definire se c'è un termine di paragone cioè "l'Ottimo Necessario".

1b5-Constatazione della finalità razionale
Non solo l'uomo ragiona razionalmente ma anche la natura, in sè, possiede un ordine razionale evidente. Ma siccome la natura, da sola, non può esprimere un ragionamento ordinatore (un pianeta non cambia volontariamente la sua orbita) ci deve essere una "Ragione Razionale" che la ordina.

1b6-Constatazione del dinamismo ascendente
La natura si evolve verso forme di vita sempre più alte, più complete e più perfette (l'uomo di oggi è più perfetto di quello di ieri) ciò implica il raggiungimento di una "Meta Perfetta" nel "Perfetto Fine".

Tali constatazioni essendo, dal punto di vista logico, valide non si possono mettere in dubbio, il problema, quindi, non sta nella deduzione logica ma piuttosto nella constatazione stessa. Infatti è davvero così certo che qualcosa nel mondo si muove? Che è causato? Che si evolve?Ecc?
Oppure non è altro che un'illusione la realtà del mondo? Che cosa è veramente il mondo che stiamo osservando? E' veramente così come ci appare?
Ecco che la questione circa l'esistenza di Dio si trasforma nella questione "Che cosa è il mondo in relazione a Dio?".
Credo, quindi, che prima di porre la questione della ricerca di Dio bisogna rispondere a questa domanda, ma qui non tutti siamo concordi nel vederlo alla stessa maniera, vediamo il perchè.

1c- La ricerca del mondo
Tale questione è stata da sempre dibattuta e tanti si sono sforzati di darcene un modello, ecco alcuni di questi pensieri:

1c1- Il mondo come l'assoluto già costituito
*Il modello Ontostatico
Il merito di questo modello va a Parmenide di Elea (540 a.C.)
"Or dunque io ti dirò e tu ben cura di udirmi quali sono le vie pensabili per la ricerca; l'una è che l'essere esista e il non essere non esista, e questa è la via della certezza (essa segue la Verità), l'altra è che l'essere non esista e che necessariamente esita il non essere, e questa, ti dirò, è via del tutto imperseguibile. Poichè tu non puoi conoscere il non essere e nemmeno pensarlo (poema Peri Fyseos-frammento 4)","poichè pensare l'essere ed essere è la stessa cosa (frammento 5)"
Ebbene, se rimane solo una via perseguibile, secondo cui"l'Essere esiste e il non essere non esiste", che cosa ne segue? Lo si può cogliere dal frammento 8 dove si dice:"E così rimane una sola via perseguibile, che l'Essere esiste. Ed in favore di ciò vi sono molti segni (come non nato, non può perire, forma un tutto, è unigenito, immobile, senza fine,...........)"
Così Parmenide, e quelli che nel mondo si rifanno alla sua dottrina, dimostra l'esistenza di un Essere Assoluto che semplicemente "è". Un tale Essere è necessariamente immobile, indivisibile, sussistente, necessario, eterno, e il mondo non è che un'illusione.
*Il modello delle Upanishad
Una posizione simile a quella di Parmenide si riscontra anche nelle più recenti Upanishad indiane. Così nel Bhagavadghita (Canto del Sublime) di 700 versi, certamente il testo più venerato dall'Induismo, contenuto nel Mahabharata, si dice nel capitolo secondo:"Ciò che non è non sarà mai, e ciò che è non cessa mai di esistere; la linea che divide questi due stati è stata vista da quelli che sanno la verità"...."Chi crede di uccidere o di essere ucciso, in entrambi i casi non capisce: -egli non uccide e non è ucciso-. Egli non è nato ne morirà mai, ne essendo nato perderà mai l'esistenza. Non nato, eterno, imperituro, antico, non è ucciso quando è ucciso il corpo".
Il mondo, allora, appare, dicendola con le parole di C. Reganey:"...non come la varietà delle cose empiriche, ma come un tutto, come ” Il Tutto", il mondo, quindi, è DIO.
*Il modello Panteistico
Autore di questo pensiero fu il filosofo Spinoza (1632). Nel suo libro "Etica" asserisce che esiste solo il Dio-mondo perchè in Dio, Sostanza e Natura sono sinonimi e lo afferma in queste definizioni e proposizioni:
Def. I-Intendo per causa di sè ciò la cui essenza implica l'esistenza.
Def. III-Intendo per sostanza ciò che è in sè e per sè viene concepito: vale a dire ciò il cui concetto non ha
bisogno del concetto di un'altra cosa dalla quale esso debba essere formato.
Prop. VIII-Ogni sostanza è necessariamente infinita.
Prop.XI-Dio, ossia la Sostanza che consta di infiniti attributi, ogniuno dei quali esprime l'essenza eterna ed infinita, esiste necessariamente.
Prop.VI-Una sostanza non può essere prodotta da un'altra sostanza.
Prop.XIV-Oltre Dio non si può dare nè si può concepire alcuna sostanza.

Per Spinoza Dio esiste ma tutte le cose derivano da lui, non sono state create, cioè una derivazione necessaria ed immanente. In questo universo non è possibile la creazione (perchè non può esistere nessuna creatura, ma tutto ciò che è, non solo è in Dio ma è anche una parte di Dio e quindi Dio stesso; Dio non solo è uno ma è anche il Tutto), la preghiera (perchè la mente umana è una parte dell'intelletto di Dio, di modo che non ci può essere un dialogo di Dio con l'uomo, ma solo un monologo di Dio con sè stesso attraverso la mente umana), la buona azione e il servizio (perchè non necessari).

1c2-Il mondo come l'Assoluto in divenire
Tra questi tipi di pensiero possono annoverarsi i miti caotico-evolutivi, il modello emanazionistico di Plotino, il modello dialettico di Hegel, il Materialismo dialettico e storico della versione marx-leninista.
*I miti cosmogonici egiziani
Essi risalgono al 4° millennio a.C. e sono descritti nei ritrovamenti delle piramidi della 5a e 6a dinastia (2600-2300 a.C.). In pratica ci parlano della preesistenza di un "caos" o "mondo anteriore" che contiene tutte le "materie prime" che verranno adoperate nella creazione. In questo "caos" emerge improvvisamente il "demiurgo" che costruisce il mondo attraverso la materia del caos.
Tali pensieri li troviamo nei dotti di Menphis ed Eliopoli (il sole che illumina il caos e la terra che crea; oppure il sole stesso che è il creatore assoluto), nei dotti di Ermopoli (emerge la collina primordiale dalle acque del caos che crea la vita, oppure l'apparizione dell'uovo primordiale), nei dotti giapponesi (lo sbocciare del fior di loto).
*Il mito mesopotamico di Enuma-Elish
"In principio si ha solo una materia amorfa e le acque primordiali, dalla massa escono due "dei" causali "Apsu (divinità maschile) e Tiamat (divinità femminile)” che, attraverso una serie di generazioni, disturbate da guerre intestine, creano”il mondo e l'umanità".
*La mitologia indiana
Nei "Veda" (conoscenza) si legge il passo più importante:
"A quel tempo non era nè il non-esistente, nè ciò che esiste..........Forse l'acqua c'era, una smisurata profondità dell'acqua....Unica cosa senza vita, esalata dalla sua stessa natura, nient'altro esisteva.
Era l'oscurità: e nell'oscurità, dapprima nascosto, questo tutto era caos indistinto. Tutto ciò che esisteva era vuoto ed informe. Dalla forza del calore nacque la prima unità.
Poi dapprima il desiderio, il primo seme e germe dello spirito, indagando con puro pensiero, i saggi scoprirono la natura dell'Esistente nel non- esistente".
In questi miti Dio non crea ma tutto viene dal caos che è un non-essre preesistente, quindi in tali pensieri non vi è posto per un creatore unico ed eterno.
*Il modello emanazionistico del neoplatonismo
Il fondatore di tale pensiero fu il filosofo Plotino (269-203 a.C.), il suo sistema è circolare cioè gli Enti emanano dal primo Principio e vi ritornano in modo che il cerchio aperto con l'emanazione si richiude con il ritorno.
Esso dice: "In principio è l'Uno che contiene in sè tutta la pienezza. Questa pienezza è incoscia, in quanto la coscienza implica sempre una divisione tra il soggetto pensante e l'oggetto pensato. Ma siccome ogni cosa tende a generare, genera sempre qualcosa sempre inferiore al suo essere". Cioè la generazione viene vista sempre e necessariamente come una degradazione.
Essendo il creato una generazione è degradato e quindi sente il bisogno di ritornare alla perfezione rientrando nell'Uno generante.
In questo pensiero non si ha creazione ma solo emanazione di sè che ritorna, prima o poi inevitabilmente, a sè stesso.
*Il modello dialettico-idealistico di Hegel
Il filosofo Hegel (1770-1831) esprime nelle sue opere i seguenti pensieri:
°Dio prima della creazione non è ancora il vero Assoluto e quindi neanche il vero Dio. E' un Dio astratto, ideale.
°La creazione è una alienazione di Dio, una autonegazione, una perdita di sè stesso nel suo opposto ed una esistenza fuori di sè.
°La storia, poi, non è altro che il risvegliarsi di Dio dal sonno della sua alienazione nella natura e nell'uomo (spirito finito) e il progressivo ritornare a sè stesso, nel cui ritorno (o riflessione) questo Dio (ragione) scopre finalmente di essere tutta la realtà.
°L'Assoluto è quindi essenzialmente Risultato e la storia è il divenire divino, il "Deus in fieri".
°La creazione del mondo e la generazione del Figlio sembrano identificarsi, di modo che l'hegelismo potrebbe essere chiamato una specie di neo-arianesimo (nb-L'eresia di Ario consisteva nell'affermare che il Figlio è la prima creatura simile a Dio, creato e non generato, come invece afferma l'ortodossia cristiana la quale dice che il Figlio è generato e della stessa sostanza del Padre).
°L'incarnato è ridotto a puro simbolo o rappresentazione sensibile della legge dialettica (modo di esprimersi) della negazione di Dio (Dio si nega, muore facendosi uomo, il quale a sua volta muore per poter liberare lo Spirito dalla sua negazione.
*Il modello dialettico-materialistico del marxismo-leninismo nella versione positivistica di Engels
E' la filosofia del nostro tempo alla cui formazione hanno contribuito, in diversa maniera, Marx, Engels, Kantsky, Plechanof e Lenin.
La si può capire dalle parole di introduzione alla "Dialettica della natura" dove dice:
".....nulla di eterno......se non la materia che eternamente si trasforma e si muove.....noi abbiamo la certezza che la materia in tutti i suoi mutamenti rimane eternamente la stessa, che nessuno dei suoi attributi può mai andare perduto e che perciò essa deve di nuovo creare, in altro tempo e in altro luogo, il suo più alto frutto, lo spirito pensante, per quella stessa ferrea necessità che porterà alla scomparsa di esso sulla terra (p.31)"
In tale pensiero non esiste il Dio cratore, esiste ciò che è e nient'altro. L'uomo è solo ed essenzialmente produttore.
*Il marxismo-leninismo nella versione utopica di Ernst Bloch
Il filosofo nato nel 1885 da famiglia ebrea, nelle sue opere parla essenzialmente delle due anime del marxismo. Da una parte c'è la tendenza scientista (il culto della scienza) che fa slittare il marxismo verso il positivismo, dall'altra c'è la tendenza utopica (il culto della futura società perfetta) che lo avvicina all'idealismo. La continua oscillazione tra questi due poli si può percepire più chiaramente soprattutto nelle discussioni che i marxisti fanno su Hegel e sull'hegelismo.
In pratica il pensiero di E.B. su può riassumere così:
§Il mondo non è concepito come creatura e quindi come relativo (avente cioè relazione di dipendenza dal Creatore) ma come assoluto.
§Il divenire del mondo è l'autoevoluzione della infinita ed eterna materia, della "Materia Mater", della Madre che concepisce senza padre, della Materia-Dio.
§La cosmogonia (il divenire del mondo) coincide con la teogonia (il divenire del Dio-Materia).
La concezione marxista-leninista della evoluzione si può paragonare al barone di Munchausen, il quale sprofondato nella palude prende con la sua mano la treccia dei suoi capelli e si tira su. Il marxismo-leninismo implica la dissoluzione della ragione. Inoltre nel concepire le cose e l'uomo come particelle dell'unica divina materia, dissolve l'individualità nella totalità della Materia e misconosce il concetto di persona. L'uomo-persona, la sua dignità che lo costituisce soggetto di diritti e doveri non ha, all'interno dell'eterno movimento della infinita materia, alcun fondamento. L'uomo-persona non ha alcuna consistenza, non esiste e la creazione meno che meno.


CAP. 2°-LE RELIGIONI DERIVANTI DAI PENSIERI PRIMA ESPOSTI

Dai pensieri prima cistati si può, agevolmente, notare che tutte le religioni oggi presenti nel mondo poggiano il loro fondamento su di essi , analizziamoli in particolare sinteticamente:

2a-Il Giudaismo
*Testo-Bibbia ebraica (Torah,Neviim,Ketuviim)
*Dio-Creatore ed eterno.
*Prassi storica-Comunità di uomini creati e resi popolo da Dio attraverso il patriarca Abramo ed i Profeti che
rivive nei rituali la sua esistenza.
*Mondo-Creato e relativo a Dio

2b-Il Cristianesimo
*Testo-Bibbia cristiana (Bibbia ebraica arricchita da altri libri ritenuti Canonici, più Nuovo Testamento, atti degli Apostoli, Apocalisse)
*Dio-Creatore ed eterno-Si manifesta attraverso l'incarnazione del suo Figlio Gesù Cristo, generato, che salva
attraverso il dono del loro amore lo Spirito Santo.
*Prassi storica-Comunità di uomini creati e resi popolo da Gesù Cristo, che ne è il Capo, visibilmente presente
nel mondo attraverso la Chiesa.
*Mondo-Creato e relativo a Dio ma trasformabile dall'uomo attraverso le sue opere.

2c-L'Islamismo
*Testo-Il Corano (114 unità liturgiche indipendenti), gli Hadith, le Bibliografie di Maometto.
*Dio-Creatore universale (Allah), unico che genera e non è generato.
*Prassi storica-Popolo reso tale dal profeta Maometto, l'Islamismo è all'insieme religione e modo di vivere del
popolo di Allah.
*Mondo-Creato da Allah-L'uomo lo può migliorare con le sue azioni, preghiere, elemosine, digiuni, ecc.
2d-Lo Zoroastrismo
*Testo- L'Avesta (testo prima tramandato per via orale e poi scritto intorno al 1323 d.C.)
*Dio-Non uno ma diversi dei che creano, distruggono, rifanno, installano, attraverso sette stadi fino alla
completa purificazione in cui gli uomini perfetti vivranno in eterno.
*Prassi storica-Popolo vario installato presso diverse nazioni che predica il culto della pulizia dell'uomo e del
mondo. Hanno orrore dell'inquinamento della terra e dell'acqua e mantengono la più completa
pulizia della casa e del corpo. I non credenti sono considerati necessariamente sporchi.
*Mondo-Creato da diversi dei dalla materia informe preesistente.

2e-L'Induismo
*Testo- I Rig-Veda, Sama-Veda, Yajur-Veda (di origini molto antiche 4000-2200 a.C.)
*Dio-Diversi dei, i più importanti sono Shiva, Brahaman, Vishnu (vi è però una grande diversificazione nel
mondo induista, addirittura tra villaggio e villaggio, e ogni dio protettore è considerato come il supremo e
tutti gli altri solo le sue manifestazioni, talchè è difficile identificare l'indù come popolo politeista)
*Prassi storica-Popolo vario e collegato solo dal corretto sistema di vita (Dharma) diviso in caste chiuse in sè
stesse e non comunicanti. Lo scopo della vita è la "liberazione" attraverso la nascita, la morte,
la sofferenza e la reincarnazione successiva, per diverse volte, fino alla interruzione per aver
acquisito sufficienti meriti.
*Mondo-Come l'uomo è soggetto al ciclo delle nascite e delle rinascite, così lo stesso universo attraversa cicli di
dissoluzione e di ricreazione, secondo immensi lassi di tempo. L'era attuale, il Kali-yuga, viene
calcolata in 432.000 anni ed è incominciata nell'anno 3102 a.C.

2f-Il Sikhismo
*Testo- Il Guru Granth Sahib (di origini musulmane) e l'Adi Granth.
*Dio-Adi Guru (primo Guru) è Dio stesso, l'uomo non lo può conoscere ne capire. Egli si manifesta e comunica
con l'uomo attraverso la sua parola e la parola dei primi dieci Guru. Il fondatore fu Guru Nanak.
*Prassi storica-Popolo personalista, infatti si insegna che "chiunque prenda coscienza della presenza di Dio in
sé e obbedisce alla sua parola, ottiene la liberazione spirituale già in questa vita attraverso la
meditazione. La religiosità va al di là degli altri sistemi religiosi. Dopo la morte lo spirito vivrà
alla presenza divina, senza doversi reincarnare mai più. Il servizio del prossimo è consigliato
perchè l'uomo obbedendo a Dio si libera dagli impulsi maligni e dai desideri umani. Essi sono
considerati una comunità minore dell'induismo.
*Mondo-Creato da Dio al di fuori di esso.

2g-Il Giainismo
*Testo-I Siddhanta (V sec. d.C.)-Scritti dei primi 24 maestri (Tirthankara), i Commentari (700 d.C.), gli Scritti
Moderni.
*Dio-Non esiste, esistono solo i primi 24 maestri che sono immortali.
*Prassi storica-Fondatore fu Vardhamana Mahavira (599-527 a.C.)- Il popolo è formato da chi riesce a
guadagnarsi l'immortalità attraverso una disciplina rigorosamente ascetica. Tutto ciò che esiste
è diviso in due categorie: "La sostanza sensibile e la materia inerte". Ogni essere vivente è
composto da queste due categorie, liberarsi della materia inerte significa divenire immortale,
attraverso vari cicli di reincarnazione.
*Mondo-E' eterno e increato e il tempo è suddiviso, come per gli Indù, in lunghe ere cicliche di circa 600 milioni
di anni.

2h-Il Buddhismo
*Testo-Le Upanishad (di origine molto antica).
*Dio- Non esiste, esistono molti spiriti illuminati.
*Prassi storica-Liberazione da ogni genere di desiderio umano attraverso la meditazione fino a raggiungere il
grado più elevato di comprensione che porta ad agire con più apertura verso le altre creature,
compassione per i loro affanni, gioia per le loro gioie ed equilibrata osservazione dei loro difetti
e delle loro virtù. Ogni uomo liberato è un Buddha.
* Mondo- L'universo abbraccia ogni cosa , i mondi sono organizzati in gerarchie cosmiche raggruppate in
"grappoli" che sono raggruppati in " galassie" che sono raggruppate in "supergalassie", ciascuna
contenente bilioni di mondi. Ogni mondo si crea e si distrugge sempre di nuovo, in periodi di tempo
molto lunghi.


2i-Le Religioni cinesi
*Testo-I Rituali classici confuciani; Gli Scritti canonici Taoisti; I Testi canonici Buddhisti.
*Dio-E' il "TAO" primordiale (Respiro primordiale) che:".....ha dato origine all'Uno, l'Uno ha dato origine al
Due, il Due ha dato origine al Tre, il Tre ha dato origine alle diecimila creature"(42° cap. Opera di Lao-
Tzu).
*Prassi storica-L'uomo nasce e rinasce mediante una speciale preghiera meditativa, in modo da ottenere
l'unione con il Tao trascendente. Tale religione concepisce un eterno processo ciclico che si
origina dal Tao, si frammenta nelle diecimila creature e ritorna ad esso attraverso l'alternarsi
delle stagioni. Seguendo la via della natura, l'uomo raggiunge l'unione eterna.
* Mondo-E' concepito come un insieme in cui agiscono, contemporaneamente, le due componenti principali
dello "Yang" (dragone che sale verso l'alto-componente positiva e creatrice del Paradiso) e dello
"Yin" (tigre che scende verso il basso-componente negativa che crea gli inferi). Le due componenti
sono sempre in lotta tra loro sia nell'uomo che nell'universo.

2l-Le religioni giapponesi
*Testo-Nessun testo ufficiale, ma lo studio dei vari testi religiosi dovuti all'entrata in Giappone di varie religioni
come il Buddhismo, il Confucianesimo, il Cristianesimo.
*Dio-Non è chiaramente individuato. Esistono degli Spiriti (Kami) a cui gli uomini chiedono favori e alla cui
testa sta la dea del Sole.
*Prassi storica-Il popolo basa la propria religiosità su una osservanza di riti e su una dimensione organizzativa.
L'Imperatore è il Primo Sacerdote della dea del Sole. Spesso ogni famiglia segue e pratica dei
riti appartenenti a diverse religioni contemporaneamente. Si può diventare un Buddha vivente
già in questa vita senza rinascere.
*Mondo-L'intero universo è il corpo del supremo Buddha. Ogni uomo è in rapporto con gli essere divini (Shinto)

2m-Le religioni indiane del Nord America
*Testo-Nessun testo scritto, talchè è impossibile parlare di "religione indiana" ma solo di "tradizione religiosa".
*Dio-Essere superiore dal cui respiro tutti proveniamo.
*Prassi storica-Diverse comunità e diverse tradizioni ma basate tutte sulla tradizione dei suoni e delle parole.
*Mondo-Non viene visto come un'unica creazione che ha avuto un ingresso nel tempo, ma ciò che viene nominato
viene concepito come presente nel nome, che non è semplicemente un suo simbolo. Essi ritengono,
infatti, che i suoni delle parole derivino dal respiro dell'Essere da cui tutti provengono e, poichè il
respiro viene identificato con il principio della vita, le parole sono qualcosa di sacro e devono essere
usate con cura e senso di responsabilità. Il valore delle parole è aumentato dalla vicinanza della fonte
del respiro (i polmoni) al cuore, che è considerato il centro spirituale dell'essere. La recitazione di un
mito della creazione è concepita come una ripetizione reale di quel primordiale processo creativo che
non ha limiti temporali, infatti il tempo e il divenire dell'uomo e delle cose, per essi, sono ciclici.

2n-La religione Eschimese-Aleutina
*Testo- Nessun testo scritto.
*Dio-Non un unico Dio ma il loro mondo, di mare e di ghiacci, è popolato da una moltitudine di spiriti, le quali
qualità e poteri corrispondono agli aspetti dell'ambiente naturale. Essi sono metà uomini e metà pesci
(Sedna o Takanaluk) che risiedono in fondo al mare, oppure come il "Padrone Terrestre" delle varie
speci animali.
*Prassi storica-Popolo che fonda la propria vita sul rapporto con gli animali di mare e di terra, si basa sulla
credenza che esista una o più anime in tutti gli esseri viventi. Uccidendo gli animali il
il cacciatore si assume la responsabilità di liberare le anime degli esseri viventi. Pertanto
devono essere eseguiti dei riti in rapporto ai vari aspetti della caccia.
*Mondo- Il mondo esiste da sempre; la moltitudine di spiriti e delle anime di tutto il mondo marino è governata
da un unico "Potere Marino" che si trova sotto le acque; analogamente,anche gli spiriti degli animali
di terra sono diretti da un "grande Padrone o Custode". Essi non concepiscono un unico Dio supremo
responsabile di tutte le forme di esistenza ma fanno riferimento ad un'unità di tutti gli esseri viventi,
di mare e di terra, nella figura del "Grande Piatto di Carne".

2o-La religione Algonchina-Athabaschana
*Testo-Nessun testo scritto.
*Dio-Un creatore antropomorfo che si muove sopra le acque primordiali, accompagnato da uccelli e da animali
acquatici che portano alla superficie il fango primordiale.
*Prassi storica-Popolo della zona sub-artica orientale che considera gli animali come insegnanti e in questo
senso sono superiori all'uomo. Il potere sacro è indicato col nome di "Manitou" e il "Kitchi-
Manitou" è la totalità di questi poteri.
*Mondo-La creazione avviene per mezzo del creatore antropomorfo che vede il fango primordiale affiorare alla
superficie delle acque primordiali, trasportato dagli animali acquatici, e crea la terra. Questo mito
insegna che la creazione non è solo un evento del passato, ma un processo che continua sempre.

2p-La religione degli Ojbwa-Cippewa-Irochesi
*Testo-Nessun testo scritto.
*Dio-Un principio supremo unitario di nome "Orenda" è l'insieme dei poteri spirituali. Le due forze
complementari sono il cielo e la terra.
*Prassi storica-La religione viene vissuta mediante due cerimonie, una in primavera e una in autunno. Prima di
partecipare alle cerimonie viene richiesta una purificazione in una "capanna del sudore" e i
riti possono durare da due ad otto giorni, in base al livello a cui i candidati vogliono accedere.
Il primo di questi livelli è collegato con gli animali acquatici di cui si parla nei miti della
creazione (il visone, la lontra, il topo muschiato o il castoro). Il secondo è posto in relazione con
gli esseri dell'aria (gufo, falco); il terzo con i più potenti esseri della terra (serpente, gatto
selvatico); il quarto ed ultimo livello, che può essere raggiunto solo in vecchiaia e dopo una lunga
preparazione, è rappresentato dal più potente animale della terra, l'orso.
*Mondo-Creato dal Principio Supremo.

2q-La religione Lakota-Dakota-Sioux Apaches
*Testo-Nessun testo scritto.
*Dio-Molteplicità di spiriti che sono: a) Specifici di determinati aspetti del mondo naturale; b) Collegati con un
principio datore di vita; c) Sinonimi di certe qualità sottili che, si crede, possono essere trasferite ad altri
esseri o forme inanimate. Poichè, secondo tale credenza, tutti i fenomeni sono in qualche modo animati
non fanno nessuna distinzione tra animato e inanimato. La molteplicità dei misteri sacri si riunisce in
un'ultima unità indicata con i termini polisintetici di "Wakan-Tanka" (Il Grande Misterioso-tradotto dai
bianchi come Grande Spirito e quindi personificandolo contrariamente alle credenze originali).
*Prassi storica-Popolo abitante delle praterie americane, anche se oggi abita in case stabili, conserva nelle
vicinanze una tenda a cono (teepee) che esprime idee cosmologiche ed è tutt'ora usata per le
cerimonie tribali. Questa tenda viene intesa come un mondo, un universo, oppure, da un punto
di vista microcosmico, come un essere umano. Il fuoco centrale, scoperto, rappresenta la
presenza del "Grande Misterioso" ed il foro sovrastante (per il fumo) è il luogo e la via della
liberazione.
*Mondo-Creato dal "Grande Misterioso"

2r-La religione Pueblo-Caddo-Uto-
*Testo- Nessun testo scritto.
*Dio-A'wonawil'ona, supremo essere bisessuato, creatore di vita ; il ciclo della Luna (Grande Madre) esprime il
ciclo vitale degli esseri viventi.
*Prassi storica-Gli esseri umani sono guidati da eroi solari e aiutati da animali che esplorano a turno le sfere
del mondo nelle 4 direzioni cardinali. La salita degli umani fino al sole, da questo mondo
limitato e duro, avviene per mezzo di alberi sacri su cui gli esseri viventi si arrampicano.
*Mondo-E' formato da un certo numero di sfere attraversate da un asse verticale vuoto, esse sono:
a)Il regno di A'wonawil'ona; b)Il regno del Sole; c)Il regno della Madre Luna; d)Il regno della Madre
Terra; e)Il regno sovrumano degli Dei della Guerra, dei mitici eroi gemelli e della Madre Grano; f)Il
regno degli Dei con Maschere (Koko) e che si esibiscono negli spettacoli di danza stagionale; g)Il
regno degli Dei degli Animali.

2s-La religione Navajo
*Testo-Nessun testo scritto.
*Dio-Molti dei spirituali e curativi.
*Prassi storica-Popolo di stranieri che arrivano dal nord verso il 1200-1400 d.C. nelle pianure americane.
*Mondo-Ogni cosa esiste in due parti, la buona e la cattiva, la positiva e la negativa, il maschile e il femminile,
ecc. Esse si completano a vicenda e appartengono l'una all'altra. Ogni cosa esistente sta in questo
equilibrio dualistico molto precario che può essere distrutto in un gran numero di modi che devono
essere evitati. Normalmente il mondo si trova in uno stato di sbilanciamento.


2t-La religione indonesiana
*Testo-Nessun testo scritto
*Dio-Non un unico Dio ma tanti "dei" con un impersonale potere sovranaturale.
*Prassi storica-La religione è tutto per il popolo. L'anno religioso segue il ciclo vitale del riso che ha una
anima e viene trattato come una persona.
*Mondo-E' stato originato dal matrimonio tra la Terra (Madre) e il Cielo (Padre) e la loro separazione finale
ha creato gli alimenti base. Per rispettare questo ordine cosmico gli uomini devono tenere un giusto
comportamento.


2u-La religione aborigena australiana
*Testo-Nessun testo scritto
*Dio-Essere supremo maschile o femminile (secondo le zone) che vive nel cielo, ma che un tempo camminava
sopra la terra per dare ad essa un ordine. Attraverso la pioggia è il creatore di tutto.
*Prassi storica-La caratteristica fondamentale è il "totem" che comporta un rapporto tra una persona o un
gruppo e qualche oggetto naturale, qualche fenomeno o qualche specie animale. Si tratta di
un'affermazione di parentela tra il genere umano e la natura che si scambiano vicendevolmente
la vita. L'aborigeno australiano non è un materialista, la sua possessività si estende soltanto al
"totem" e a pochi oggetti sacri. Egli promuove religiosamente la vita dello spirito.
Lo spirito di una persona esiste prima della nacsita e sopravvive dopo la morte, ma non c'è ne
un paradiso ne un inferno, semplicemente lo spirito rimane sulla terra.
*Mondo-Creato dall'Essere supremo attraverso la pioggia.

2v-La religione melanesiana
*Testo-Nessun testo scritto
*Dio-Insieme di dei, demoni, spiriti della terra e delle altre forze del mondo invisibile, che possono intervenire
nelle vicende umane.
*Prassi storica-La prosperità e l'ordine dipendono dal controllo del potere spirituale che fa sentire il suo
influsso in imprese pratiche come, ad esempio, una guerra vinta, il commercio, l'allevamento
dei maiali o la crescita del raccolto. Gli dei e gli spiriti sovraintendono alla moralità collettiva e
provocano malattie ed incidenti a coloro che si comportano male o che infrangono dei tabù.
*Mondo-Non esiste pensiero sull'origine del mondo visibile, si crede a "dei" creatori ed eroi che avrebbero
fornito al popolo i mezzi di sopravvivenza. Le arti magiche sono fondamentali.

2z-La religione polinesiana
*Testo-Nessun testo scritto
*Dio-E' il grande Dio creatore "Tangaroa" che generò il cosmo da un vuoto originario più alcuni "dei" minori.
*Prassi storica-Per i polinesiani l'acqua è il principale agente di purificazione, viene spruzzata ai bambini
appena nati, sui guerrieri sporchi di sangue e su coloro che si sono contaminati attraverso la
malattia e la morte. Essa libera dal "Tapu" e li protegge nel contatto con altri popoli.
La religione si identifica con la razza polinesiana e molto spazio hanno i riti magici presieduti
dal "Tohunga".
*Mondo-Dio creatore (Tangaroa) generò il cosmo, Terra e Cielo; La Terra e il Cielo generarono alcuni "dei"
minori (Atua) che a loro volta generarono gli uomini e continuano ad influire sui più importanti affari
umani ("Tanè" è il dio delle foreste e dei boscaioli; "Tu" è il dio della guerra; "Hina" è la dea della
maternità e delle tessitrici, ecc.).

2aa-Le religioni africane
*Testo-Nessun testo scritto
*Dio-Esso è concepito alcune volte come uno spirito unitario, altre volte come un insieme di poteri, altre volte
ancora come un essere personale impersonificato dal feticcio.
Il male viene dalle streghe o stregoni e non da esseri sovranaturali.
*Prassi storica-Non vi è religione di un solo popolo ma di ogni tribù. A livello popolare il credente è spesso più
occupato ad identificare le fonti umane del male, e a neutralizzarle, che a riconoscere e
venerare le forze superiori del bene. Dall'emigrazione degli schiavi tali concezioni sono
passate, con qualche variazione, ai popoli afro-americani e nei Caraibi.
*Mondo-Non c'è un'idea chiara della creazione, l'esperienza africana della natura viene classificata in base agli
esseri che fanno aumentare e a quelli che fanno diminuire il potere vitale.

2bb-I nuovi movimenti religiosi
*Testo-Nessun testo scritto canonico, qualche volta la tradizione scritta dal fondatore della setta e delle sue
prime battaglie e della rivelazione particolare ricevuta.
*Dio-E' una espressione nuova di antichi miti. Di solito si parla di un unico Dio supremo e personale, o come
sviluppo di una divinità remota nella tradizionale religione primitiva o in sostituzione di divinità
precedenti.
*Prassi storica-Il primo movimento documentato si ebbe in Guatemala nel 1530, seguito da altri in Colombia, in
Brasile, in Paraguay, in Bolivia e in Perù.
La prassi comune a tutti è la credenza in una nuova rivelazione concessa in modo speciale al
Fondatore o Leader Locale. Essa di solito avviene attraverso un sogno o un'esperienza mistica
di morte, di viaggio in Paradiso e di ritorno programmato sulla terra per fornire un nuovo
rituale, un nuovo codice morale e un potere divino, specialmente quello di guarire.
Mondo-La creazione non ha una ben precisa definizione.


Le moderne Religioni alternative

2cc-I Santi dell'Ultimo Giorno (Mormoni)
*Testo- "Il Libro di Mormon"; Gli scritti delle rivelazioni di Joseph Smith; "Dottrine e Alleanze" ; "La Perla
di Gran Valore" e una edizione ispirata della Bibbia.
*Dio-E' il Dio degli Ebrei
*Prassi storica-Idea centrale dei Mormoni è il concetto di restaurazione. Secondo Smith, il vero Cristanesimo si
estinse con la morte dell'ultimo degli Apostoli originari, ma fu restaurato attraverso
l'odinazione e il ministero di Joseph Smith.
*Mondo-Creato da Dio, distrutto dagli uomini, e restaurato nel nuovo tempio dei Mormoni.

2dd-Religioni minori sorte dalle idee cristiane
*Il gruppo dei Comunitari, con una concezione mistica spiccatamente orientale. Il punto centrale della loro esistenza e della loro dottrina è l'impegno in una vita comunitaria. I più noti gruppi sono "The Farm and The Church of Armegeddon"

*I testimoni di Geova-Che si svilupparono attorno alla Watch Society da idee cristiane ma subito passarono ad un tipo di credenza che si può definire neo-ariana e con un testo bibblico parecchio rimaneggiato. I loro maggiori principi sono: Approssimarsi della fine del mondo; Vita comunitaria con messa in comune delle proprie ricchezze; Concezione del paradiso come il nuovo Regno di Geova sulla terra dove rimarranno tutti gli uomini giusti, mentre solo 140.000 eletti risiederanno alla presenza di Dio.

*Il gruppo dei metafisici. Loro intuizione fondamentale è che la religione dev'essere qualcosa di pratico e deve applicarsi ai maggiori problemi della vita quotidiana. Il bene, cioè l'emanazione di Dio, è l'unica realtà.

*Il gruppo degli psichici. Essi hanno come dottrina un certo rapporto con la scienza, nel senso che credono che i fenomeni psichici dimostrino "scientificamente" la verità delle loro concezioni religiose. Essi guardano alla parapsicologia come ad una verifica della loro religione e si sono sviluppati contemporaneamente alla crescita della ricerca in questo campo. Hanno un grande amore per le cose scientifiche ma una scarsa conoscenza della scienza e del metodo scientifico. Sono chiamati anche "Chiesa Scientista".

*I seguaci delle arti magiche. Essi considerano elemento centrale della loro vita le pratiche magiche, le quali possono essere definite come l'arte di impiegare forze cosmiche, paranormali, allo scopo di produrre, a comando, effetti desiderati.

2ee-Il gruppo delle religioni riformate del lontano oriente
Nate sotto l'influenza del buddhismo, dell'induismo, del sikkhismo e del giainismo. Hanno di solito un unico maestro, il "Guru". Egli insegna le tecniche con cui i membri possono raggiungere l'illuminazione o la visione mistica. Alcuni gruppi sono gli "Hare Krishna, i Vedanta, i Tantra, gli Yoga.

2ff-Il gruppo delle religioni riformate del medio oriente
Derivanti da modificazioni del giudaismo (Cassidim, Sufisti, ecc.) più di carattere scismatico che eretico.


2gg-Il Baha'ismo
Il movimento ebbe origine verso il 1860 all'interno del Babismo (il cui fondatore fu Bab -1819-1850) che era una setta messianica dell'islamismo sciita.
Il fondatore fu Baha'Allah che sostenne di essere un nuovo profeta e dichiarò che la sua religione era l'ultima delle numerose rivelazioni divine.
I baha'isti hanno ereditato dall'Islam una concezione della storia come un processo lineare diretto dal volere divino e contrassegnato dalla comparsa periodica di profeti maggiori o minori, alcuni dei quali compilano libri e leggi e fondano comunità religiose. Mentre i musulmani considerano Maometto come il "Sigillo dei Profeti" e l'Islam come la religione finale, per i baha'isti tutto ciò è vero solo nel senso che l'Islam completa una serie di rivelazioni che coprono insieme un "ciclo profetico" di 6000 anni, la prima parte di un "ciclo universale" ancora più lungo, in base al quale la seconda parte di esso, il "ciclo dell'adempimento della Profezia" (o "Ciclo Baha'i"), è iniziata il 22 Maggio 1844 con la "Dichiarazione" di un giovane profeta, il Bab, di essere "colui che era preannunciato" nell'Islam. Il suo ordinamento durerà almeno 1000 anni e il ciclo Baha'i circa 500.000 anni.
E' predetto che, prima della fine di questo ordinamento, la religione Baha'i diventerà la fede predominante del pianeta e unirà le nazioni in un unico sistema teocratico basato sull'insegnamento religioso e politico di Baha'Allah e dei suoi successori.
La dottrina caratteristica del Baha'ismo è stata sinteticamente descritta da Shoghi Effendi nel testo seguente:
"La fede Baha'i sostiene l'unità di Dio, riconosce l'unità dei Suoi Profeti e inculca il principio dell'unione e dell'interdipendenza dell'intera razza umana. Essa proclama la necessità e l'inevitabilità dell'unificazione del genere umano....impone a tutti i suoi seguaci il dovere primario di una libera ricerca della verità, condanna tutti i pregiudizi e le superstizioni, dichiara che il fine della religione dev'essere la promozione dell'amicizia e della concordia, proclama la sua essenziale armonia con la scienza e afferma che essa è il principale strumento della pacificazione e del progresso ordinato della società umana. Essa sostiene inequivocabilmente il principio dell'uguaglianza dei diritti e delle possibilità di scelta di uomini e donne, prescrive un'educazione obbligatoria, intende eliminare gli estremi della povertà e della ricchezza, abolisce l'istituzione del clero, proibisce la schiavitù, l'ascetismo, impone la monogamia, scoraggia il divorzio, sottolinea la necessità di una stretta obbedienza al proprio governo, esalta ogni lavoro compiuto con lo spirito di servizio e di culto, sostiene l'urgenza di creare o di selezionare una lingua internazionale ausiliaria e traccia le linee di quelle istituzioni che devono stabilire e perpetuare la pace generale del genere umano (40:3-4)".


CAP. 3° - LO SCAUTISMO IN RAPPORTO ALLE IDEE RELIGIOSE

3a-Lo Scautismo ha una base religiosa
Lo Scautismo di B.P. ha sicuramente una base religiosa e se apparentemente il Dio, spesso citato da B.P., può apparire come spinta alla credenza del Dio dei Cristiani, in B.P. era chiara l'idea di offrire lo scautismo a tutti (indipendentemente dal credo religioso) e nelle parole della Promessa "Dio" voleva racchiudere, già, tutti i pensieri e le credenze religiose sia in un Dio personale che in un Dio antropomorfo o in altre immagini che la comunità degli uomini affermano di credere. Anzi B.P. descrive, con precisione, anche la possibilità di avere tra gli scouts persone di nessuna fede religiosa ma che, attraverso l'accettazione della promessa (in cui è presente il concetto di Dio), potranno arrivare ad un "credo".
Infatti se leggiamo alcuni passi di "Aids to Scoutmastership" ce ne accorgiamo sicuramente: "La pietà verso Dio, l'amore per il prossimo e l'amore per sè stessi in quanto servi di Dio sono la base di ogni forma di religione. Il modo per esprimere la pietà verso Dio in ogni religione o setta religiosa..............Il compito nostro, qualunque sia la forma di religione che il ragazzo professa, è di rispettare la loro volontà ed assecondare il loro sforzo, di insegnare al ragazzo il timore di Dio (n.d.r.-frase tipica del tempo per indicare il raggiungimento della fede).
Possono sorgere molte difficoltà nel definire la formazione religiosa in un Movimento come il nostro, dove coesistono tante diverse religioni; perciò i particolari delle varie forme che l'espressione dei "doveri verso Dio " può assumere devono essere lasciati, in larga misura, in mano alle autorità locali.......La religione si può solo "cogliere d'intuito", non insegnare. Non è un abito esteriore da indossare per la domenica. E' una vera e proria parte del carattere del ragazzo, uno sviluppo della sua anima, e non un rivestimento esterno che può staccarsi. E' una questione di personalità, di convinzioni interiori, non di istruzione...............mi sono convinto che oggigiorno le azioni di un grandissimo numero dei nostri giovani non sono guidate, che in minima parte, da convinzioni religiose. In gran parte ciò può attribuirsi al fatto che nella formazione religiosa del ragazzo ci si è preoccupati di istruirlo anzichè educarlo.........Da un punto di vista pratico comunque il Capo può in ogni caso essere di enorme aiuto all'insegnante di religione.....facendo applicare, al campo o in sede, ciò che i ragazzi hanno imparato in teoria......Molti dei nostri reparti sono pluriconfessionali......altri reparti, situati in quartieri miserabli od in zone depresse, hanno ragazzi che praticamente non appartengono a nessuna religione, e l'aiuto dei genitori è scarso o nullo. Naturalmente questi ragazzi richiedono un trattamento e metodi educativi diversi da quelli usati con i ragazzi già in possesso di un fondamento religioso.....Lo scautismo può contribuire soprattutto nei seguenti modi: a)Esempio personale; b)Studio della natura; c)Buone azioni; d)Lavoro sui ragazzi più anziani”.
Non vi è dubbio quindi che, nel volerci aprire di più a tutti, non si può trascurare questa parte importante dell'educazione che, credo, alcuni hanno un po' messo da parte.

3b-La fede è un valore su cui poggia tutto lo scautismo
Da ciò che ho descritto ne va, di conseguenza, che la fede in Dio, o in un concetto equivalente, è assolutamente necessario allo scautismo tanto da affermare che non vi può essere scautismo senza "una fede".
L'affermare di mettersi "alla ricerca di Dio" senza preoccuparsi di "crederlo" può (e sicuramente lo fa) aprire la strada all'ateismo come prassi normale ma, in tal caso, lo scautismo non potrebbe spiegare certe sue azioni e certi convincimenti, ossia esso sarebbe certamente stravolto nella sua applicazione pratica.
Non si può mettere come fine dello scout la "ricerca di Dio" (potrebbe non trovarlo mai) ma "Dio"stesso, mentre è da ricercare (nella prassi umana e secondo la propria credenza religiosa) il modo di essere degno di Lui, e cioè quello che B.P. ha espresso con il "compiere il mio dovere verso Dio".
E' provato, poi, che chi è sicuro della propria fede riesce meglio ad accettare altri di fede diversa dalla propria e non il contrario, perchè applicherà i principi di uguaglianza, carità e amore, che sono insiti in tutti i pensieri religiosi. Solo chi radicalizza, stupidamente, i principi della propria fede combatte gli altri di fede diversa, ma qui è il caso di dire che, molto probabilmente, non ha neanche fede è solo uno stupido egoista.

3c-Elementi e mezzi che caratterizzano lo scautismo
E' necessario, a questo punto, richiamare brevemente quelle che sono le basi dello scautismo (per poter avere sempre un metro di confronto) per poter concludere e tirare le somme del discorso qui avviato in rapporto alla Religione e alla Religiosità.
Sono dell'idea che ci sono alcuni elementi basilari che identificano lo "Scautismo", da chiunque esso sia realizzato e vissuto e indipendentemente dal Credo Religioso, e alcuni strumenti per raggiungere lo scopo della sua "autentica"realizzazione, tutte cose che ci impegnamo a vivere pronunciando la "Promessa Scout" e aderendo alla "Legge Scout" e per essere aperti a tutti, ossia:


Elementi Basilari dello Scautismo

3c1) Lo Spirito Scout
E' quello che più difficilmente si realizza: Esso è quella "cosa" che ci fa sentire uniti "siamo d'uno stesso sangue fratellino tu ed io" e che ci fa superare tutte le difficoltà, che ci rende felici di stare assieme, immersi in un'aria diversa, insolita, ma che si può toccare con mano. Insomma è il "vivere scout".

3c2) L'uniforme scout

Così cara a B.P. che l'ha proposta, non solo quale abito esteriore per renderci tutti uguali, ma soprattutto quale mezzo educativo (la cintura con uguale affibbiatura per poter formare, all'occorrenza, una corda di salvataggio; i pantaloni corti e i calzettoni per non assorbire umidità, come invece fanno i pantaloni lunghi, dall'erba bagnata; la camicia con le sue tasche per poter conservare, a portata di mano, documenti utili e altro; i distintivi per la visualizzazione delle mete; il cappello per ripararsi dal sole e dalla pioggia; il fazzolettone al collo per evitare che il sudore coli giù per le spalle e il petto e per evitarci le bruciature al collo da parte di "fratello sole" e che, all'occorrenza, può agevolmente servire per una fasciatura di pronto soccorso; ecc.ecc. ecc.), e che sia, poi, poco costosa affinchè ogni scout la possa aquistare con i propri risparmi (abitudine all'economia).

3c3) Lo Stile Scout

Esso è quello che più contraddistingue uno scout, esso si percepisce da ciò che si fa, da come lo si fa, e con chi lo si fa. Esso è un distintivo che non si porta ma che tutti possono riconoscere che c'è. Esso è particolare, diverso dallo stile di tanti altri gruppi o associazioni non scout, e non si può abolire perchè esso è stato costruito con lo "Scautismo" ed è sempre presente, sempre vivo, perchè gli scritti di B.P. sono sempre li a farci da metro di confronto.

3c4) Il Metodo Scout

B.P. è stato molto chiaro: "Lo scout deve essere passabile in un salotto ma indispensabile in un naufragio", ora non si improvvisa una competenza, una tecnica, se non la si è imparata e imparata bene. Egli ha anche detto di scrivere meno regole possibili ma di usare sempre il buon senso e, soprattutto, fare molta pratica anche nelle piccole cose perchè lo "Scautismo"è fatto di tante piccole cose.

3c5) La Metodologia Scout

Essa è il modo pratico di applicare il "Metodo" ai ragazzi e alle ragazze, e quando diciamo pratico intendiamo proprio quello "dell'imparare facendo", dello"scautismo che entra dai piedi", dell'abilità manuale, dello Scouting, e di tutti quegli altri suggerimenti che B.P. ci ha lasciato in eredità. La "lezione di scautismo", la "spiegazione dell'avventura" non devono trovare posto nell'attività scout, bisogna invece viverlo lo "Scautismo", vivere "l'avventura", per imparare ad essere capaci di "giocare il gioco della vita".

3c6) La Semplicità Scout

Il metodo scout è una cosa semplice non una aggrovigliata matassa di proposte che poco hanno di pratico e molto di teorico e filosofico, altrimenti si rischia una selezione spietata di tutti quei potenziali Capi che non sono culturalmente elevati ma che sono, di certo, intelligenti e pratici.
"Per fare il Capo non si deve, necessariamente, essere un pozzo di scienza", ne laureati in "Scautisticologia", altrimenti anche i giovani, guidati da capi che sanno elaborare complicate proposte di alta levatura culturale, saranno solo quelli di alcune zone "medio-alte" della città mentre quelli dei quartieri più poveri, e per questo più a rischio, non verranno mai toccati .

3c7) La Religiosità di Base

Ci si arrovella a cercare nuove linee di azione, nuove proposte di spiritualità, ma ci si dimentica che B.P. è stato anche qui molto semplice:"Amare Dio e servire il Prossimo". Questa semplicità è disarmante e per questo, però, fa paura perché rispecchia fortemente quello che Gesù Cristo disse ed esortò a fare, senza tentennamenti e senza contorni che, spesse volte, nascondono questa disarmante verità. Ma tutto ciò è anche previsto nelle altre religioni oggi viventi per cui si può benissimo parlare di una religiosità universale dello Scoutismo, di una base comune, di una comunione di intenti e di pratica che, in poche parole, costituisce la sintesi fatta da B.P. nella formulazione della Promessa Scout.
Più che parlare c'è bisogno degli esempi personali che i Capi possono dare ai ragazzi (di qualunque religione essi siano) sul modo di vivere la vita, sul modo di esprimere una preghiera spontanea, sul modo di presentare il "Creato" nel quale i giovani possono scoprire il "Creatore".



Cap4- CONCLUSIONI

Al lume di quanto esposto, non si può essere concordi nel sostituire il "dovere verso Dio" (nel significato specifico datoci da B.P.) con la "ricerca di Dio" o ricerca del “Creatore”. Si escluderebbe, molto di più, sempre qualcuno (come, ad esempio per ciò che abbiamo espresso nei precedenti capitoli, chi non crede in un Dio personale; chi non ammette neanche la presenza di Dio; chi ammette come Dio il mondo; ecc.), ci sembra piuttosto opportuno discutere, ferma restando la formulazione della Promessa con al primo posto “DIO”e lasciando la più completa autonomia al Gruppo locale sulla sua traduzione nella pratica di vita scout, sull'applicazione pratica del " metodo scout " e della "metodologia scout", che sono le cose che più interessano i ragazzi e che su di loro hanno più effetto, per poter allargare la nostra offerta di "scautismo" a quanti più giovani possibili. Ciò vuol dire molta più attenzione alle credenze religiose dei ragazzi; non limitarsi ad indirizzare i giovani al rispetto della propria religione, ma compiere tutte quelle azioni pratiche che servono loro ad educarsi nella propria fede. Quindi più contatti con i vari ministri di culto e con le varie Chiese di appartenenza; partecipazione, degli scouts e dei capi di una stessa religione, come scouts e non come privati, alle varie manifestazioni del proprio culto ma con decisioni convinte e accettate (l’imposizione è sempre deleteria); più attenzione alla origine ed originalità specifica dello scoutismo (vedi suggerimenti di B.P.); più scautismo adatto ai ragazzi anzichè ai capi; meno regolamenti e più "buon senso" (alla B.P.); ma, soprattutto, esempio personale del Capo, suoi riferimenti, in ogni momento della giornata, ai valori trascendenti semplici (…e adesso ringraziamo Dio anche per la pioggia che ci sta mandando perché rinfrescherà il campo - ….ringraziamo Dio per il cibo che ci dà - ………grazie Signore per averci fatto svegliare questa mattina ancora una volta - ……..prima di andare in tenda per la notte preghiamo Dio cantando, e che ci aiuti a riposare meglio – ecc.). Tutto ciò aiuterà il giovane a capire che il Capo ci crede e che, siccome il Capo è una persona in gamba, può provarci anche lui. Spetta al Capo far tradurre, ad ogni componente della sua unità scout, la parola “Dio” con ciò che è l’eperienza religiosa personale e familiare, senza che nessuno perda la sua specificità religiosa e di culto, e senza inutili sincretismi (vedi impasti misti di diversi culti) estemporanei (cioè decisi lì per lì ).

Lo Scoutismo non può perdere i paletti fondanti della sua costituzione e il riferimento a “DIO” è la parte più importante di esso.

Salvatore Vitale
Sezione Scout di Gela












BIBLIOGRAFIA

*”Le Religioni Viventi” – John R. Hinnells
*”I problemi della Filosofia”- G. Santinello, A. Pieretti, A. Capecchi
*”Teologia Fondamentale” – Carlo Skalicky
*”Aids to Scoutmasterschip” – Baden-Powell of Gilwell
*”Scouting for Boys” – Baden-Powell of Gilwell
*”La Bibbia in lingua corrente” – ediz. ELLE DI CI – ALLEANZA BIBLICA UNIVERSALE 1985
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Cerbiatto Ingegnoso



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MessaggioInviato: Giovedì 03 Gennaio 2008, 18:09    Oggetto: Rispondi citando

WOW CHE SCRITTORE!!!
Grazie per il tuo punto di vista... soltanto una cosa... apriamo un topic specifico su cui trattare l'argomento che è uscito prima per un attimo?
Cioè il: un ragazzo non cattolico che vuol fare il capo in una città dove c'è solo l'AGESCI?
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MessaggioInviato: Domenica 06 Gennaio 2008, 20:17    Oggetto: Rispondi citando

Lupo Grigio ha scritto:
Vi invio i miei pensieri
Buona caccia a Tutti
Lupo Grigio
Gela
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è incredibile che tu non sia riuscito a dire, se non tra le righe forse, che cosa pensi dell'argomento proposto nel topic
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aureliano



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MessaggioInviato: Lunedì 07 Gennaio 2008, 13:21    Oggetto: Rispondi citando

Lupo grigio...una sintesi?...
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Lupo Grigio



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MessaggioInviato: Martedì 08 Gennaio 2008, 17:50    Oggetto: Rispondi citando

porcellinopacifico ha scritto:
Lupo Grigio ha scritto:
Vi invio i miei pensieri
Buona caccia a Tutti
Lupo Grigio
Gela
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è incredibile che tu non sia riuscito a dire, se non tra le righe forse, che cosa pensi dell'argomento proposto nel topic


Proprio perchè non è una cosa semplice affermare con un "si" o con un "no" la questione ho espresso questi pensieri che, da un lato, invitano a riflettere (durante la lettura) e, dall'altro, si fa riferimento a ciò che ha scritto B.P. in merito non perchè sia un ..."precetto"... ma perchè rispecchia una esperienza di vita (quella di B.P.) su cui si basa tutto l'architrave dello Scautismo. B.P. lascia molte porte aperte (ecco perchè non ci può essere un si o un no precisi) spetta ai Capi convinti (della bontà del Metodo Scout) fare uscire nella vita degli uomini e donne convinti di essere in cammino. Questi potranno divenire, se lo vogliono, dei Capi Scout con tutte le loro incertezze, tentennamenti, domande, ma sicuramente si commuoveranno al canto intorno al fuoco e cercheranno di capire sempre più, assieme ai propri ragazzi/e, perchè esso esiste, perchè esiste la vita, perchè la morte, e................... chissa!
Buona Caccia a tutti
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uomodelbosco





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MessaggioInviato: Martedì 08 Gennaio 2008, 18:36    Oggetto: Rispondi citando

lupo grigio ha scritto:
Questi potranno divenire, se lo vogliono, dei Capi Scout con tutte le loro incertezze, tentennamenti, domande, ma sicuramente si commuoveranno al canto intorno al fuoco e cercheranno di capire sempre più, assieme ai propri ragazzi/e, perchè esso esiste, perchè esiste la vita, perchè la morte, e................... chissa!

Ecco, se ce n'era bisogno, di una testimonianza in più del fatto che ANCHE i Capi sono in crescita continua insieme ai ragazzi Very Happy
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rinoceronte caparbio
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MessaggioInviato: Martedì 08 Gennaio 2008, 20:26    Oggetto: Rispondi citando

lupo grigio ha scritto:
spetta ai Capi convinti

e quelli non convinti?

lupo grigio ha scritto:
cercheranno di capire sempre più, assieme ai propri ragazzi/e,

ma se sono convinti, cosa capiscono ancora?
mi sembra un controsenso...


L'ultima modifica di rinoceronte caparbio il Giovedì 24 Gennaio 2008, 13:34, modificato 1 volta
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scoiattolo parsimonioso



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MessaggioInviato: Giovedì 24 Gennaio 2008, 08:58    Oggetto: Rispondi citando

rinoceronte caparbio ha scritto:
Citazione:
cercheranno di capire sempre più, assieme ai propri ragazzi/e,

ma se sono convinti, cosa capiscono ancora?
mi sembra un controsenso...


Che il capo possa essere ancora in cammino con i propri ragazzi non ci piove. D'altronde lo scautismo non ha mai un punto di arrivo...
Quello che a me, che posseggo uno smisurato senso di giustizia e di equità tale da condizionare il mio agire, è che le regole dello scautismo sono molto rigide: BP ha considerato la spiritualità ed il rispetto della propria religione come uno dei cardini più importanti dello scautismo. Chi non è dentro queste regole è fuori. E' così chiaro. Lo scautismo è per tutti, ma non tutti sono per lo scautismo.

Se poi vogliamo disquisire per altri 100 topic su colui che si dichiara ateo ma nei fatti poi crede in Dio ma ce l'ha con la chiesa e tutte le variabili e combinazioni possibili non la finiremo più.

Nei casi in cui, invece, per un capo il cammino spirituale è particolarmente difficile o ancora da compiersi spetterà alla CoCa, come la chiamate in Agesci, valutare se la condizione in cui questo capo si trova condiziona in qualche maniera l'applicazione del metodo. Se ciò non limita detta applicazione il capo può restare altrimenti fa i bagagli.
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rinoceronte caparbio
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MessaggioInviato: Giovedì 24 Gennaio 2008, 13:36    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Che il capo possa essere ancora in cammino con i propri ragazzi non ci piove.

La intendo che il capo cammini con i ragazzi ma perchè i segue i ragazzi nel cammino, ma abbia un percorso personale nella coca?
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porcellinopacifico



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MessaggioInviato: Lunedì 28 Gennaio 2008, 01:04    Oggetto: Rispondi citando

scoiattolo parsimonioso ha scritto:
BP ha considerato la spiritualità ed il rispetto della propria religione come uno dei cardini più importanti dello scautismo.

B.-P. ha fondato lo scoutismo 100 anni fa e aveva 50 anni. Non credi che il mondo sia un po' cambiato? Pensi che tutto quanto ha fatto e scritto sia perfetto e non più perfettibile?
Io ho una cosiderazione altissima del lavoro di B.-P. ma penso che su alcune questioni, come tutti noi del resto, fosse un po' condizionato dalla sua educazione e dalla sua epoca.
Il senso del religioso e della spiritualità che si viveva allora non è lo stesso che si vive adesso.
Ora come ora si può benissimo percorrere un cammino di spiritualità che prescinda da qualsiasi dio e dalla religione
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scoiattolo parsimonioso



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MessaggioInviato: Lunedì 28 Gennaio 2008, 07:26    Oggetto: Rispondi citando

porcellinopacifico ha scritto:
Io ho una cosiderazione altissima del lavoro di B.-P. ma penso che su alcune questioni, come tutti noi del resto, fosse un po' condizionato dalla sua educazione e dalla sua epoca.
Il senso del religioso e della spiritualità che si viveva allora non è lo stesso che si vive adesso.
Ora come ora si può benissimo percorrere un cammino di spiritualità che prescinda da qualsiasi dio e dalla religione


Allora, andimao con ordine. BP è vissuto in un epoca che possiamo definire Vittoriana. Si è fatto (nel senso anche di aver "assistito") diverse guerre tra cui la prima guerra mondiale e per poco ha mancato la seconda ma comunque ha assistito all'ascesa dei più grandi totallitarismi della storia. Se fosse stato condizionato dalla sua epoca e dalla sua educazione non avrebbe mai fondato lo scautismo. Anzi, è proprio in virtù di quello che ha vissuto che è possibile vedere, amio avviso, come BP fosse proiettato avanti nel tempo e distante dagli "interessi" comuni dell'epoca, o quantomeno avesse assunto queste posizioni nel momento in cui ha fondato lo scautismo. Per cui, nonostante qualcosa debba essere aggiornato, il metodo di BP è tutt'ora valido ed utilizzato così com'è, perlomeno in Italia dove lo Scautismo conserva ancora una valenza educativa.
Infine per quanto attiene il senso religioso, io sono convinto che sia un qualcosa di immutabile. Dio è sempre lo stesso Dio. Cambia la cultura che c'è attorno. Cambia che oggi vengono "tollerate" cose che tempo fa si condannavano. Oggi invece si cerca di convivere. E poi c'è da dire come BP, aventi nei suoi tempi, non abbia mai detto pregate per questo o per quel Dio, ma rispettate il vostro culto. Cose potesse pensare riguardo ai capi che non credono in Dio è facile intuire (e leggere...).
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