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Scout C@fé: Il Forum degli Scout Possono leggere e scrivere in questo forum tutti coloro che sono interessati al mondo dello scautismo
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Autore |
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Marm
Età: 43 Segno zodiacale: Registrato: 15/02/10 15:36 Messaggi: 984 Residenza: Veneto
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Inviato: Mercoledì 09 Mag 2012, 09:51 Oggetto: |
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actaris ha scritto: |
Quind, se in un convegno sulla mafia un capo leghista esprimesse qualche luogo comune sui meridionali e la pubblicazione degli atti fosse ripresa in tono scandalistico dalla stampa e suscitasse qualche reazione seccata la colpa sarebbe dei giornalisti travisatori. |
Veramente il sacerdote era presente in qualità di esperto, ed è l'assistente MASCI, non un capo AGESCI... |
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Michele
Registrato: 25/10/07 15:03 Messaggi: 130
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Inviato: Mercoledì 09 Mag 2012, 10:43 Oggetto: |
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actaris ha scritto: |
Quind, se in un convegno sulla mafia un capo leghista esprimesse qualche luogo comune sui meridionali e la pubblicazione degli atti fosse ripresa in tono scandalistico dalla stampa e suscitasse qualche reazione seccata la colpa sarebbe dei giornalisti travisatori.
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Eh sì. Esattamente.
A leggerti sembrerebbe che l'unico modo possibile di riferire l'informazione sia quello scandalistico. Quasi che i giornalisti non avessero altra possibilità di fare il loro mestiere, se non quella di farlo male.
Non ti sfiora l'idea che è possibile riferire del fatto da te usato come esempio, ma in modo corretto?
Per esempio, dicendo che in quel convegno un singolo capo ha preso la parola, sotto la propria responsabilità ha espresso dei luoghi comuni non condivisibili, che però non rappresentano la posizione dell'Associazione?
Certo con questo non ci si fanno dei bei titoloni.
Citazione: |
Non del luogo comune fuori posto in un documento Agesci.
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Ho l'impressione che tu usi un po' a sproposito il termine "documento". Il verbale di un'assemblea o gli atti di un convegno possono essere pubblicati dall'Associazione, ma in genere con "documento" si intende un testo che rappresenta la posizione ufficiale dell'Associazione. Cosa che non è nè nel caso della relazione di quel prete, nè nel caso ipotetico da te avanzato, cioè l'intervento di un capo leghista.
In ogni caso, dal momento che ciò cui vai a parare si riassume in una sola semplice parola, ma tu non la vuoi scrivere, la scriverò io: censura.
L'unico modo per evitare che in un verbale o in un atto che contengono opinioni, posizioni, interventi personali non vi siano cose ..."fuori posto"... è censurarle.
Le vuoi auto-censurare? ("caro relatore, invitiamo proprio te perchè sappiamo che sei furbo e politicamente corretto, e non dirai mai qualcosa di fuori posto")
Le vuoi censurare in anticipo? ("caro relatore, ti invitiamo a parlare ma devi farci avere per iscritto in anticipo quel che dirai, e ci riserviamo il diritto di tagliare quel che ci sembra fuori posto")
Le vuoi censurare a posteriori? ("caro capo leghista, quello che hai detto era fuori posto, perciò nel verbale dell'incontro il tuo intervento non apparirà")
Sono sinceramente curioso di conoscere la tua proposta. |
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actaris
Età: 50 Segno zodiacale: Registrato: 24/09/06 16:57 Messaggi: 111 Residenza: Villanova 1
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Inviato: Mercoledì 09 Mag 2012, 23:49 Oggetto: |
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Hai ragione, effettivamente gli atti del convegno sono tali, quindi (è capitato anche a me) è difficile eliminare senza censure le corbellerie che, in libertà, tutti siamo capaci di pronunciare.
La prefazione del documento è formalmente corretta e mi rendo conto quanto sarebbe stato problematico scrivere che le opinioni riportate erano personali, cosa che, col senno di poi, ci avrebbe salvato da qualche mal di pancia.
Io, magari, proprio a causa di una esperienza diretta di come i media moderni ragionino e della particolare attenzione polemico scandalistica che riservano all'Agesci, un disclaimer del genere, dopo aver letto quella di pagina 10, ce l'avrei messo.
Ah, una cosa: i ragazzi li ha messi in mezzo il famigerato documento, non io. Una cosa è il capo, un'altra il ragazzo. Se ci si fosse limitati alla faccenda dei capi mi sarei irritato assai meno. Mi si suggerisce, come opinione, di avvisare i genitori di un ragazzo magari maggiorenne... Ecco, in fase di revisione un bel disclaimer ci sarebbe stato tutto, ma mi rendo conto che è una cosa difficilmente praticabile
Per tagliar corto, concordo perfettamente che fare il capo non è un diritto, ci mancherebbe altro, e spero, comunque, che al netto dei cattivi giornalisti (con cui sarebbe meglio imparare a relazionarsi così come sono e non come dovrebbero) le future linee guide siano scevre da luoghi comuni offensivi ed antiscientific: l’omosessualità non è una malattia e non è indice di una particolare ‘sensibilità’. |
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Michele
Registrato: 25/10/07 15:03 Messaggi: 130
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Inviato: Mercoledì 16 Mag 2012, 18:57 Oggetto: |
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Il dibattito prosegue anche con questo interessante contributo, che trovo in generale condivisibile. Se vi va, date
un'occhiata.
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Marm
Età: 43 Segno zodiacale: Registrato: 15/02/10 15:36 Messaggi: 984 Residenza: Veneto
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Inviato: Mercoledì 16 Mag 2012, 19:51 Oggetto: |
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Si, è una posizione condivisibile, anche se non mi ritrovo totalmente in alcuni passaggi.
Francesco Compagnoni ha iniziato il suo discorso dicendo che non poteva essere neppure lui sicuro della correttezza della propria posizione in quanto da 15 anni non aveva contatti con i ragazzi. In secondo luogo non è chiaro cosa intendesse con "omosessualità", se l'attrazione fisica o anche il manifestarsi della stessa con rapporti omosessuali. Nel secondo caso, il contrasto con il patto associativo lo si dovrebbe leggere. Io almeno il beneficio del dubbio glielo concedo.
Anche dire che "al pari di qualsiasi altra scelta di vita giuridicamente lecita, non vediamo il motivo per cui i ragazzi non possano venire a conoscenza dell’orientamento sessuale del capo" mi suona ingenuo o inaccettabile. Fare il porno-attore è perfettamente legale, ma se nella mia Co.Ca. si scoprisse che un capo ha questa attività non sono tanto sicuro che gli rimarrebbe tempo sufficiente per fare coming-out da capo davanti ai ragazzi.
L'ultima modifica di Marm il Lunedì 21 Mag 2012, 20:52, modificato 1 volta |
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Michele
Registrato: 25/10/07 15:03 Messaggi: 130
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Inviato: Lunedì 21 Mag 2012, 18:10 Oggetto: |
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Marm ha scritto: |
Anche dire che "al pari di qualsiasi altra scelta di vita giuridicamente lecita, non vediamo il motivo per cui i ragazzi non possano venire a conoscenza dell’orientamento sessuale del capo" mi suona ingenuo o inaccettabile. Fare il porno-attore è perfettamente legale, ma se nella mia Co.Ca. si scoprisse che un capo ha questa attività non sono tanto sicuro che gli rimarrebbe tempo sufficiente per fare coming-out da capo davanti ai ragazzi. |
Infatti. Non volevo dirlo io, ma quel passaggio lascia anche me perplesso. Non perchè non sia d'accordo che i segreti di per sè non sono molto educativi. Ma perchè alcune scelte "giuridicamente lecite" ti sono ovviamente consentite come cittadino, ma ti squalificano dall'essere capo nell'AGESCI, e quindi è un problema che sta a monte del farlo sapere ai ragazzi. Concordo col tuo esempio, e me ne vengono in mente altri, anche al di fuori dall'ambito ristretto della morale sessuale. |
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