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bottega sull'omosessualità cassata al roverway 2006
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fiorerosso





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MessaggioInviato: Lunedì 07 Agosto 2006, 16:31    Oggetto: bottega sull'omosessualità cassata al roverway 2006 Rispondi citando

Ai Capi Educatori Scout

L'omofobia è una malattia. Cerchiamo di dimenticarcene, ci sentiamo libere, consapevoli e perfino divertenti. Poi succedono cose che te lo ricordano. E fra rabbia e depressione è difficile uscirne. Eppure non siamo noi malate e malati. E' chi ci costringe a fare quotidianamente i conti con il virus di questa brutta malattia: l'omofobia. L'omofobo ovviamente pensa di essere sano e che le malate siamo noi. Ma c'è una prova evidente: noi non abbiamo mai fatto male a nessuno e lui invece appena può con ipocrisia, silenzio e false parole ci fa del male, quotidianamente. Gli americani sono originali, si sa, e hanno fatto un esperimento molto divertente. Hanno costretto un gruppo di volontari di provata fede eterosessuale a vivere per un mese intero (ma che cos'è un mese nell'arco di una vita?) nascondendo le proprie attività, i propri affetti, le proprie relazioni agli altri. Sul posto di lavoro, al supermercato, con i conoscenti, al bar non si poteva mai nominare moglie o fidanzata, si era obbligati a dire “io” anche per una sciata fatta in due, a fingersi incalliti cinefili che vanno a vedere i film sempre da soli... Provate anche voi, anche solo per una sola settimana. Il livello di stress delle persone coinvolte si era alzato in modo esponenziale. E' così che vivono giorno per giorno molti gay e molte lesbiche, ma è così che vivono anche quasi tutti gli adolescenti e i giovani che si interrogano sulla propria identità sessuale, non trovando se stessi in nessuna delle strade prescritte. Il percorso eterosessuale è ben chiaro a tutti, lo troviamo illustrato a chiare lettere nei telefilm per gli adolescenti, camminando sulle orme ben definite di mamma e papà, ma chi non trova se stesso in quelle tracce è solo. E spesso disperato. Perchè deve nascondersi agli occhi delle persone che ha più care: i genitori e, adesso lo sappiamo, anche gli educatori scout. Lo stop che hanno messo a noi l'hanno messo molto di più ai loro rover: potranno fidarsi di nuovo di loro? Se io fossi adolescente penserei di no. Mi fido di chi si fida, mi fido di chi, in tutti questi anni di vita in comune, sa dare valore al coraggio. E' coraggioso essere se stessi per chi educa e viene educato. Ma è un atto di coraggio anche rispettare le vite diverse da quelle più comuni, rimanere fiduciosi e aperti nei confronti del nuovo. Vi ricordate del saluto di Bagheera? “Buona caccia sulla nuova pista, signore della giungla...” Ma qui abbiamo visto pochi cacciatori così coraggiosi da affrontare le piste nuove. Peccato! Noi siamo ovunque, ci sono gay e lesbiche nelle famiglie dei ciellini, ci sono gay e lesbiche perfino nelle famiglie dell'Opus Dei e dei Testimoni di Geova. Ci sono lesbiche e gay nelle file dell'Agesci, fra gli educatori e fra i ragazzi. Ci sono lesbiche e gay fra chi ha organizzato questo campo. Lo sappiamo per certo, perchè la statistica non è un'opinione, siamo il 10 per cento della popolazione e siamo ovunque. Vivere nella verità è un valore fondamentale da trasmettere per ogni educatore. Ogni ragazzo e ogni ragazza consapevoli di poter essere se stessi senza temere ritorsioni di sorta da parte degli educatori sono una ricchezza per il futuro. “Prova a lasciare questo mondo un po’ meglio di come l’hai trovato..” è un compito impegnativo per tutti, solo chi cresce nella libertà e nella verità può tentare di raggiungere questo scopo. Consapevoli di quanto sia difficile svolgere questo ruolo di educatori vi chiediamo un atto di solidarietà per dire no alla logica dei discorsi di chi ci ha escluso da questo campo. Sappiamo che le decisioni spesso si prendono in alto loco ma la storia la fa chi giorno per giorno lavora insieme agli altri e compie delle scelte difficili. Abbiamo scritto una lettera ai rover, ci piacerebbe che girasse al campo. Chi ha scritto: “Chiedetelo ai ragazzi” pensava che i ragazzi erano in grado di esprimere la propria opinione rispetto a ciò che li riguardava da vicino. Esattamente il contrario di quello che è successo oggi. Abbiamo preparato anche un logo, noi non ci saremo ma ci piacerebbe che sventolasse sotto il cielo di Loppiano, sulle vostre tende, sui vostri foulard, vicino ai vostri tizzoni per testimoniare che uno spazio per noi e per i vostri rover gay e lesbiche, quelli che conoscete e quelli che pensano che non ci si può ancora fidare, esiste.

NB trovate tutto anche su www.listalesbica.it dove è possibile anche scrivere e commentare. in tempi di chiusure estive dei forum puo' far piacere avere uno spazio di discussione aperto ...


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Il c3m3nt



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MessaggioInviato: Lunedì 07 Agosto 2006, 19:55    Oggetto: Rispondi citando

Se e' successo per davvero credo che sia una cosa parecchio grave. Ci sarebbe da interrogarsi, soprattutto i capi RS che hanno organizzato la cosa. L'educazione all'alterita' e' una cosa importante, soprattutto per gli adolescenti un po' piu' grandicelli, vale a dire i nostri rover e scolte.
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Grillo Grintoso
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MessaggioInviato: Lunedì 07 Agosto 2006, 20:12    Oggetto: Re: bottega sull'omosessualità cassata al roverway 2006 Rispondi citando

fiorerosso ha scritto:
Ai Capi Educatori Scout

L'omofobia è una malattia. Cerchiamo di dimenticarcene, ci sentiamo libere, consapevoli e perfino divertenti. Poi succedono cose che te lo ricordano. E fra rabbia e depressione è difficile uscirne. Eppure non siamo noi malate e malati. E' chi ci costringe a fare quotidianamente i conti con il virus di questa brutta malattia: l'omofobia. L'omofobo ovviamente pensa di essere sano e che le malate siamo noi. Ma c'è una prova evidente: noi non abbiamo mai fatto male a nessuno e lui invece appena può con ipocrisia, silenzio e false parole ci fa del male, quotidianamente. Gli americani sono originali, si sa, e hanno fatto un esperimento molto divertente. Hanno costretto un gruppo di volontari di provata fede eterosessuale a vivere per un mese intero (ma che cos'è un mese nell'arco di una vita?) nascondendo le proprie attività, i propri affetti, le proprie relazioni agli altri. Sul posto di lavoro, al supermercato, con i conoscenti, al bar non si poteva mai nominare moglie o fidanzata, si era obbligati a dire “io” anche per una sciata fatta in due, a fingersi incalliti cinefili che vanno a vedere i film sempre da soli... Provate anche voi, anche solo per una sola settimana. Il livello di stress delle persone coinvolte si era alzato in modo esponenziale. E' così che vivono giorno per giorno molti gay e molte lesbiche, ma è così che vivono anche quasi tutti gli adolescenti e i giovani che si interrogano sulla propria identità sessuale, non trovando se stessi in nessuna delle strade prescritte. Il percorso eterosessuale è ben chiaro a tutti, lo troviamo illustrato a chiare lettere nei telefilm per gli adolescenti, camminando sulle orme ben definite di mamma e papà, ma chi non trova se stesso in quelle tracce è solo. E spesso disperato. Perchè deve nascondersi agli occhi delle persone che ha più care: i genitori e, adesso lo sappiamo, anche gli educatori scout. Lo stop che hanno messo a noi l'hanno messo molto di più ai loro rover: potranno fidarsi di nuovo di loro? Se io fossi adolescente penserei di no. Mi fido di chi si fida, mi fido di chi, in tutti questi anni di vita in comune, sa dare valore al coraggio. E' coraggioso essere se stessi per chi educa e viene educato. Ma è un atto di coraggio anche rispettare le vite diverse da quelle più comuni, rimanere fiduciosi e aperti nei confronti del nuovo. Vi ricordate del saluto di Bagheera? “Buona caccia sulla nuova pista, signore della giungla...” Ma qui abbiamo visto pochi cacciatori così coraggiosi da affrontare le piste nuove. Peccato! Noi siamo ovunque, ci sono gay e lesbiche nelle famiglie dei ciellini, ci sono gay e lesbiche perfino nelle famiglie dell'Opus Dei e dei Testimoni di Geova. Ci sono lesbiche e gay nelle file dell'Agesci, fra gli educatori e fra i ragazzi. Ci sono lesbiche e gay fra chi ha organizzato questo campo. Lo sappiamo per certo, perchè la statistica non è un'opinione, siamo il 10 per cento della popolazione e siamo ovunque. Vivere nella verità è un valore fondamentale da trasmettere per ogni educatore. Ogni ragazzo e ogni ragazza consapevoli di poter essere se stessi senza temere ritorsioni di sorta da parte degli educatori sono una ricchezza per il futuro. “Prova a lasciare questo mondo un po’ meglio di come l’hai trovato..” è un compito impegnativo per tutti, solo chi cresce nella libertà e nella verità può tentare di raggiungere questo scopo. Consapevoli di quanto sia difficile svolgere questo ruolo di educatori vi chiediamo un atto di solidarietà per dire no alla logica dei discorsi di chi ci ha escluso da questo campo. Sappiamo che le decisioni spesso si prendono in alto loco ma la storia la fa chi giorno per giorno lavora insieme agli altri e compie delle scelte difficili. Abbiamo scritto una lettera ai rover, ci piacerebbe che girasse al campo. Chi ha scritto: “Chiedetelo ai ragazzi” pensava che i ragazzi erano in grado di esprimere la propria opinione rispetto a ciò che li riguardava da vicino. Esattamente il contrario di quello che è successo oggi. Abbiamo preparato anche un logo, noi non ci saremo ma ci piacerebbe che sventolasse sotto il cielo di Loppiano, sulle vostre tende, sui vostri foulard, vicino ai vostri tizzoni per testimoniare che uno spazio per noi e per i vostri rover gay e lesbiche, quelli che conoscete e quelli che pensano che non ci si può ancora fidare, esiste.

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grande cosa
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fiorerosso





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MessaggioInviato: Martedì 08 Agosto 2006, 00:01    Oggetto: Rispondi citando

Il c3m3nt ha scritto:
Se e' successo per davvero credo che sia una cosa parecchio grave. Ci sarebbe da interrogarsi, soprattutto i capi RS che hanno organizzato la cosa. L'educazione all'alterita' e' una cosa importante, soprattutto per gli adolescenti un po' piu' grandicelli, vale a dire i nostri rover e scolte.


Ti assicuro che è tutto vero! e prprio per questo è così triste!
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panda_gentile82



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MessaggioInviato: Mercoledì 09 Agosto 2006, 09:39    Oggetto: Rispondi citando

Mi piacerebbe conoscere le motivazioni che hanno portato gli organizzatori ad escludere la bottega sull'omosessualità dal possibile programma...
Non si può educare all'apertura e all'accettazione incondizionata dell'altro se ci si copre gli occhi davanti a questa, che ormai da anni, non è più considerata una moda stravagante... Cacchio, è amore! Non odio ma AMORE!
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serpentecombattivo





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Residenza: Branco di bufali vicino all'Albert Memorial

MessaggioInviato: Mercoledì 09 Agosto 2006, 11:09    Oggetto: Rispondi citando

Mah..... Se il Roverway fosse stato un evento solo AGESCI sarebbe potuta anche andar bene, ma così è stato creato un precedente pericolosissimo.
Se, ipoteticamente, la prossima edizione si facesse in un paese islamico cosa si fa? Attività separate maschi e femmine?
SC
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Raffaele



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MessaggioInviato: Mercoledì 09 Agosto 2006, 13:20    Oggetto: maschi e femmine? Rispondi citando

Sarebbe il minimo.
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polvansen





Registrato: 01/06/06 17:10
Messaggi: 680

MessaggioInviato: Domenica 13 Agosto 2006, 19:21    Oggetto: Rispondi citando

dal giornale del campo Dare to Share news del 13 agosto ha scritto:
Comunicato FIS
FIS e Arcigay si sono incontrati in questi giorni di campo nello spirito del "dare to share" per ribadire la volontà di impegnarsi contro l'emarginazione. Se manca qualcuno, con la sua unicità e differenza, siamo tutti un po' più poveri, se non tutti si sentono uguali per diritti e dignità abbiamo perso l'occasione di allargare i nostri orizzonti e di abbattere false frontiere tra gli uomini.
È quindi nata la volontà di sviluppare un percorso comune sull'omosessualità che partendo dal rispetto delle specificità delle proposte educative porti a una lotta comune all'omofobia, valorizzando lo stile scout dell'accoglienza. Le due associazioni si impegnano a proseguire il confroneo dopo il Roverway.


Questa la posizione ufficiale di FIS (agesci + cngei) + Arcigay.
L'opportunità di alcune scelte sulla presenza o non presenza di associazioni e persone comporta un percorso complesso, che non può non tener conto di parecchie implicazioni.
Pur non essendo d'accordo con alcune scelte io per primo, non credo di avere la conoscenza sufficiente del panorama in cui sono state fatte, da potermi permettere di criticarle tout-court.
So che qui (a Roverway) è presente arcigay con una sua proposta, e che invece è stata revocata una possibile tavola rotonda con arcilesbica.
Ho anche visto comportamenti che, pur essendo condivisibili nel merito, sono assolutamente fuori luogo nel metodo.

Quindi, prima di partire lancia in resta con la guerra aperta, credo convenga cercare di capire, di vedere tutto il panorama (non solo il lato che non ci piace ma anche gli eventuali spiragli di buone notizie) e apprezzare questo lavoro comune che Roverway ha, bene o male, suscitato.

Paolo
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hobbit





Registrato: 28/04/07 15:41
Messaggi: 26

MessaggioInviato: Sabato 23 Giugno 2007, 00:08    Oggetto: Rispondi citando

ognuno ha dei gusti, dei desideri, ognuno deve sentirsi libero di sceglire cosa mangiare, cosa fare, chi amare. nessuno deve impedire questo , se lo fa sta commettendo un delitto: ha ucciso la libertà
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jumpjack





Registrato: 19/03/07 18:00
Messaggi: 197

MessaggioInviato: Venerdì 13 Luglio 2007, 12:12    Oggetto: Re: bottega sull'omosessualità cassata al roverway 2006 Rispondi citando

fiorerosso ha scritto:
Ai Capi Educatori Scout

L'omofobia è una malattia.

Questione di punti di vista... secondo me è l'omosessualità che è una malattia.
Se una persona non fosse malata, perche' mai penserebbe di essere un'altra persona??? Shocked
Voglio dire... se un uomo dice "io sono Napoleone" è "malato".... se un uomo dice "io sono una donna" invece no??? Shocked

Che poi alcuni pensino che i malati vadano tormentati e mancati di rispetto perche' sono "inferiori" o "nocivi", questo e' un altro discorso... Rolling Eyes

Io personalmente continuo a sperare che un giorno o l'altro i progressi della medicina riescano ad aiutare quelle persone che pensano di essere un "cervello di donna in corpo di uomo".

Ma purtroppo, perche' qualcuno cerchi la cura per una malattia, bisogna prima riconoscere che la malattia esiste, e che i malati vogliano essere curati!

E' gia' difficile convincere i fumatori che sono malati, che credono di voler fumare mentre e' la nicotina che li obbliga a continuare (come tutti i drogati), e che si dovrebbero curare; figuriamoci convincere un omosessuale che è malato e che se prendesse una certa medicina finalmente potrebbe fare pace con se' stesso! Shocked

Pero' sarebbe bello.
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jumpjack





Registrato: 19/03/07 18:00
Messaggi: 197

MessaggioInviato: Venerdì 13 Luglio 2007, 12:16    Oggetto: Rispondi citando

*Le abbreviazioni non si leggono. Scrivi in italiano corretto, per favore...*, a proposito di questo discorso.... secondo voi è accettabile che un omosessuale diventi capo scout? Che vada in giro insegnando ai bambini che è sbagliato lo stereotipo che "i maschi non piangono"? Che chiuda i suoi SMS scrivendo "baci" invece che un semplice "ciao"? Che accarezzi, sbaciucchi e abbracci i capi, anche maschi, che incontra? Confused

Io sono perplesso.
E infastidito.
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riki_frido



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Registrato: 11/11/06 13:09
Messaggi: 23

MessaggioInviato: Venerdì 13 Luglio 2007, 13:06    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
secondo voi è accettabile che un omosessuale diventi capo scout?

Assolutamente si

Citazione:
Che vada in giro insegnando ai bambini che è sbagliato lo stereotipo che "i maschi non piangono"?

Infatti come dici tu, è uno stereotipo; tutti piangono, è una stupidaggine andare a insegnare che un maschio non dovrebbe piangere.

Citazione:
Che chiuda i suoi SMS scrivendo "baci" invece che un semplice "ciao"?

Di per usare "baci" può essere scherzoso, può essere affettuoso, può essere tante cose. Sicuramente non dovrebbe essere motivo di stupore.

Citazione:
Che accarezzi, sbaciucchi e abbracci i capi, anche maschi, che incontra?

Se non scade nel cattivo gusto, non c'è niente di male. Sta a chi lo incontra poi evitare questi contatti, se ne è infastidito. Ma puoi vedere per strada scene tra giovani e adulti dei due sessi scene che hanno ben poco da spartire col comune pudore (tanto per essere concreti e terra-terra: perizomi al vento, effusioni in luoghi pubblici per via di 2 birre di troppo, braghe calate fino alle ginocchia perchè fa moda...)

Citazione:
Se una persona non fosse malata, perche' mai penserebbe di essere un'altra persona???

Non sto qui a perdermi tanto, perchè partiamo da idee e mi pare evidente da esperienze completamente diverse. In ogni caso un omosessuale non pensa di essere un'altra persona, è quella persona. Sono gli altri che non accettano la sua identità. Identità sessuale e identità di genere sono due cose differenti e scindibili.

Citazione:
Voglio dire... se un uomo dice "io sono Napoleone" è "malato".... se un uomo dice "io sono una donna" invece no???

Lo stesso non vale per questo esempio. Napoleone è stato Napoleone, la sua storia è, poichè individuo, irripetibile.
Questo vale per ogni persona. Vale per Tizio, per Caio, Sempronio, Manlio...
Non potrà mai esserci la corrispondenza di identità tra due individui; ognuno è unico.

Ma se una persona si sente del sesso opposto, questo è un tratto della sua personalità, che è unica (mentre il "Tizio-Napoleone" soffrirebbe quanto meno di sdoppiamento di personalità...)

Alla fine dei conti, questi dubbi te li poni poichè, come tu stesso dici, sei infastidito dall'omosessualità.
Riprendo un post ora in discussione, quello sul capo esalstatore del Fascismo.
Tolleri di più un capo che porta nelle attività un'ideologia o che si mette in gioco con la sua individualità "diversa"?
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jumpjack





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Messaggi: 197

MessaggioInviato: Venerdì 13 Luglio 2007, 13:20    Oggetto: Rispondi citando

riki_frido ha scritto:
Riprendo un post ora in discussione, quello sul capo esalstatore del Fascismo.
Tolleri di più un capo che porta nelle attività un'ideologia o che si mette in gioco con la sua individualità "diversa"?

Ritengo che costituiscano entrambi un ostacolo (anche se ovviamente in modi diversi) alla corretta formazione psicologica, ed educazione a certi principi morali, di un bambino delle elementari, che non ha gli strumenti per capire che quelle persone non sono "la norma".

Restando in topic: un bambino non ha una sessualità ancora definita. Se vede un maschio adulto avere atteggiamenti effeminati altri maschi, sarà portato ad imitarlo (essendo il suo capo), indipendentemente dalle sue reali "tendenze". E potrebbe scoprire solo 10 anni dopo, ormai maturo, che si sta comportando nel modo opposto a quello che la sua natura lo porterebbe a fare.
Sempre che se ne accorga: ci sono bambini che sono stati violentati per anni, e hanno scoperto solo a 25 anni che era la cosa sbagliata, semplicemente perche' non avevano mai avuto altri riferimenti su cui basarsi!! (ne' parlo mesi fa anche il TG).


L'ultima modifica di jumpjack il Venerdì 13 Luglio 2007, 14:09, modificato 1 volta
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uomodelbosco





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Messaggi: 1260

MessaggioInviato: Venerdì 13 Luglio 2007, 13:54    Oggetto: Rispondi citando

jumpjack ha scritto:
Che vada in giro insegnando ai bambini che è sbagliato lo stereotipo che "i maschi non piangono"? Che chiuda i suoi SMS scrivendo "baci" invece che un semplice "ciao"? Che accarezzi, sbaciucchi e abbracci i capi, anche maschi, che incontra? Confused


Beh, sono maschio, totalmente etero, eppure posso sbaciucchiare altri maschi, accarezzarli, concludere con "baci" un sms, e soprattutto a volte piango, senza vergogna...
La personalità omosessuale è molto più complessa, queste sono solo apparenze...
Se l'uomo, inetso come sesso, si lasciasse andare un pò di più, lasciando gli atteggiamenti machisti, forse riusciremmo ad essere più "veri" e così accettarci tutti quanti. Smile
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porcellinopacifico



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MessaggioInviato: Venerdì 13 Luglio 2007, 21:44    Oggetto: Rispondi citando

jumpjack ha scritto:
Restando in topic: un bambino non ha una sessualità ancora definita. Se vede un maschio adulto avere atteggiamenti effeminati altri maschi, sarà portato ad imitarlo (essendo il suo capo), indipendentemente dalle sue reali "tendenze". E potrebbe scoprire solo 10 anni dopo, ormai maturo, che si sta comportando nel modo opposto a quello che la sua natura lo porterebbe a fare.
Sempre che se ne accorga: ci sono bambini che sono stati violentati per anni, e hanno scoperto solo a 25 anni che era la cosa sbagliata, semplicemente perche' non avevano mai avuto altri riferimenti su cui basarsi!! (ne' parlo mesi fa anche il TG).

Quello che riporti, dei bambini violentati per anni, è tremendo e non ha bisogno di commenti.
Ma se la violenza è etero allora tutto ok?
Penso che vada completamente scisso il discorso etero-omo dalla violenza sessuale. La violenza sessuale è un crimine in qualsiasi sua forma.
La violenza omo non è peggio, né meglio naturalmente, di quella etero.
Invece parliamo delle costrizioni psicologiche più o meno in buona fede, che spesso confinano in forme di violenza strisciante: le/i ragazze/i omo adolescenti che non hanno ancora una identità definita subiscono quotidianamente un continuo bombardamento che va dallo scherzo, allo scherno alla vera e propria violenza, seppure psicologica, che spesso impedisce non solo la manifestazione esteriore, ma anche mina la stessa possibilità di far crescere equilibratamente la propria affettività.
Di questo sì ci si dovrebbe preoccupare come capi.
Soprattutto, ma non solo ovviamente, in branca EG. La probabilità che in reparto ci sia un/a ragazza/o omo è elevatissima, ma anche se non ci fosse dobbiamo comportarci come se ci fosse: siamo sicuri che nelle nostre unità c'è spazio anche per lei/lui?
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