Da Proposta educativa, aprile 2005, pagina 11
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Bedonia (PR), ore 2:34 am del 27 luglio 2004. Intorno a un braciere, un capo scout e tre ragazzi discutono animatamente. Il capo ha “beccato”i tre a fumare sigarette nel bosco. I ragazzi ripetono ancora una volta il domandone: perché no al fumo? E perché no all’alcool? Ora il capo può scegliere tra una rosa di risposte classiche:
1)“Una legge mai abrogata del 1754 sancisce il divieto di fumare e bere per tutti gli iscritti ad associazioni scout”.
Non valida, perché ...non è vera!
2)“Perché siete sotto la mia responsabilità, quindi poi lo devo dire ai vostri genitori”.
Non valida: se una sera li vedi fumare al pub non dici niente?!?
3)“Perché non è scout. Perché non è stile”.
Non valida ...adesso devi spiegare loro cosa intendi per essere scout, o cos’è lo stile; hai solo aggirato il problema.
4)“Perché fumo e alcool sono una mancanza di rispetto verso il vostro corpo, lo danneggiano e ciò va contro uno dei capisaldi dello scautismo, che è appunto il valore della salute.E inoltre,se sono qui alle due di notte a darvi la caccia, non è perché mi piace andare a caccia,ma perché vi voglio bene e non voglio che vi facciate del male”.
Ci avviciniamo a una risposta valida. Almeno, questa dovrebbe già essere sufficiente come spiegazione per i tuoi ragazzi.
Per te, e per le tue scelte personali, c’è di meglio. L’art. 52 del Regolamento Organizzazione Agesci dice: “I membri dell’Agesci, in forza della scelta scout da essi fatta, si sentono personalmente responsabili della propria salute; pertanto si sforzano di astenersi dal fumo come da ogni altra abitudine nociva, consci anche di danneggiare, con il loro esempi, i membri giovani dell’associazione”. |
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