Gabriella e Paolo Linati ADULTI SCOUT in cammino per tutta la vita MASCI
SAN PAOLO Il fare un libro è meno che niente, |
Un cammino di vita per educarsi alla serenità, all'ottimismo, all'equilibrio
Forse finora, in Italia e all'estero, non è stata data sufficiente attenzione all'adulto
scout. Questo libro si rivolge alle donne e agli uomini che vogliono vivere lo scautismo
nella loro vita di adulti: sia coloro che da giovani sono passati nelle diverse
associazioni scout, sia coloro che hanno conosciuto lo scautismo nella maturità.
In esso trova posto non solo ciò che l'adulto scout fa con i suoi compagni di cammino
nell'ambito del movimento a cui appartiene, ma anche ciò che egli fa nella vita di tutti
i giorni. Il suo "terreno di caccia" non è solo il bosco, la natura, la
montagna; è anche la città, la famiglia, il lavoro quotidiano, la Chiesa. Essere adulto
scout è, secondo gli autori, un cammino di tutta la vita, fatto alla luce di una legge,
la Legge scout, e di un metodo, quello di Robert Baden-Powell, che gli autori hanno
cercato di riscoprire, di adattare e fare rivivere per la persona adulta.
INTRODUZIONE
Nella storia del movimento scout vi è unantica tradizione di libri dedicati allo
scautismo, a cominciare da quelli scritti dal fondatore Robert Baden-Powell, lo Scoutismo
per ragazzi, il Manuale dei Lupetti, la Strada verso il successo; e poi tutti i manuali
sulle diverse conoscenze e abilità di uno scout, dal pronto soccorso alla topografia,
dalle tracce di animali alle veglie. Non esistono invece molte pubblicazioni dedicate alla
figura delladulto scout.
Questo avviene perché, quando si parla di scautismo, in Italia e nel mondo, si pensa ai
ragazzi ed alle ragazze, tuttal più ai giovani. Gli adulti che portano il giglio
scout di solito sono capi educatori dei movimentî giovanili. La figura delladulto,
che compie il proprio cammino di educazione permanente e di servizio portando il
fazzoletto blu al collo, forse non ha ancora guadagnato una propria cittadinanza nella
città degli scout, e neppure nella società.
Questo libro è destinato alle donne e agli uomini che vogliono vivere lo scautismo nella
loro vita di adulti, sia che siano entrati nel movimento scout da giovani, sia che abbiano
conosciuto lo scautismo nella maturità. In esso non si parla molto delle comunità di
adulti scout, e ancora meno del movimento al quale apparteniamo. Molte pubblicazioni,
destinate agli adulti scout, si occupano della vita della comunità, oppure delle
iniziative nazionali e internazionali. Molte pagine delle riviste di scautismo adulto sono
dedicate alla vita del movimento, ma forse non è finora stata data una sufficiente
attenzione allessere uomo o donna scout, a come vivere lo scautismo in età adulta.
In questo libro abbiamo voluto che trovasse posto non solo ciò che ladulto scout fa
nella comunità, ma anche ciò che fa nella vita di ogni giorno: il suo «terreno di
caccia» non è solo il bosco, la natura, la montagna; è anche la città, il lavoro
quotidiano, la famiglia.
Per questo quando ci siamo messi a fare una scaletta di ciò che doveva entrare in un
testo di questo genere, ci siamo accorti che avremmo dovuto scrivere una specie di
enciclopedia in vari volumi, uno per ogni momento della vita di un adulto (la fede, il
servizio, la famiglia, il lavoro...), ed uno per ogni «attività» scout, cercando di
adattarla alle possibilità e alle attese degli adulti.
In questo libro si parla quindi di un po di tutto: dallassedio di Mafeking
alla caduta del muro di Berlino, dalla New Age alle carte topografiche, dalla lectio
divina alla manutenzione degli scarponi, dalluso degli anticoncezionali alla salute
per chi va in montagna... Siamo guidati dalla speranza che ogni lettore trovi almeno
qualcosa che gli serva; ma allo stesso tempo ci aspettiamo molte critiche. Una di queste,
a proposito di certi capitoli, sarà: Che cosa centra questo con ladulto
scout? Forse molto di ciò che si trova in questo testo non ha a che vedere con le
attività realizzate dalle comunità, né con gli eventi che periodicamente caratterizzano
la vita delle organizzazioni di scout adulti. Ma ha a che vedere con la vita quotidiana di
ognuno di noi. La scelta da noi fatta è stata ispirata da una esperienza di vita, e dal
considerare ciò che ci è sembrato importante per ogni adulto; del resto anche
Baden-Powell, scrivendo i suoi libri per gli scout, non pensava solo alle attività dei
reparti, ma pensava a ogni momento della vita del giovane.
Spesso in questo libro facciamo uso del noi: non è un plurale maiestatis, ma è riferito
proprio a noi due, Gabriella e Paolo. Per decidere di scrivere questo testo, abbiamo
pensato molto, discusso molto, anche pregato un po. Siamo stati scout da giovani
(Paolo, Promessa ASCI 1945; Gabriella, Promessa AGI 1949) e capi di scout, in Italia e
allestero. Abbiamo fatto parte di diverse realtà associative di adulti, e siamo
membri del MASCI dal 1988. Da alcuni anni non abbiamo più incarichi impegnativi: e,
invece di passare in rottamazione, abbiamo scelto di dedicare tempo e testa a scrivere
questo libro, sperando che sia utile ai nostri fratelli e sorelle.
Unaltra critica che ci aspettiamo è quella di avere voluto essere «tuttologi». In
effetti abbiamo scritto molte cose sulle quali non eravamo particolarmente competenti: la
storia, la fede, leducazione alle emergenze, la comunicazione, la globalità. È
stata per noi unoccasione formidabile di educazione permanente, dovendoci
confrontare e aggiornare sugli interessi, sugli strumenti e sui punti di vista delle
generazioni più giovani della nostra.
Anche se questo libro si rivolge al singolo adulto scout, abbiamo ritenuto di aggiungere,
al termine di ogni capitolo, alcuni Suggerimenti per la vita di comunità. Non si tratta
di ricette, ma di spunti ispirati dalla nostra esperienza e da quella di altri. Abbiamo
inserito anche alcuni giochi per adulti, alcune preghiere e qualche canto. Ci siamo spesso
ispirati ai libri scout, italiani e stranieri, e agli articoli pubblicati sulla rivista
«Strade Aperte». Per ciascun capitolo abbiamo aggiunto una bibliografia, più o meno
estesa, che potrà servire a chi volesse «esplorare» più a fondo certi temi, citando
anzitutto i testi scout più conosciuti, e poi diversi articoli di «Strade Aperte»,
comparsi fra il 1990 e il 2000, che possono essere reperiti presso il Centro Studi Mario
Mazza (V. Fassolo 29, 16126 Genova, tel. 010.267155), e anche alcuni testi non scout che
ci sono sembrati interessanti, pubblicati negli ultimi dieci anni.
La nostra esperienza di scautismo adulto si riferisce al MASCI (Movimento Adulti Scout
Cattolici Italiani), ma ciò non significa che questo manuale esprima le scelte e le
posizioni ufficiali del movimento al quale apparteniamo; è solo una esposizione di ciò
che secondo noi dovrebbe essere ladulto scout. Peraltro pensiamo che molto di quello
che è contenuto in questo testo sia valido anche per chi appartenesse ad altre
associazioni di scautismo adulto, o a chi volesse vivere i valori e il metodo scout senza
aderire a nessuna forma di aggregazione.
Desideriamo ringraziare tutti coloro che ci hanno dato incoraggiamenti, aiuto e consigli.
Vogliamo in particolare ringraziare don Giorgio Lobbia, assistente scout, per laiuto
datoci nello scrivere i capitoli dedicati alla fede e alla Chiesa: il suo aiuto non è
stato solo un imprimatur in tema di fede, ma anche una condivisione di valori e di idee. E
vogliamo ringraziare Carlo Guarnieri, Mauro Furia, direttore del Centro Studi Carlo
Colombo di Langhirano, Franco Quattrocchi, Roberto Ambrosini, Silvana e Alberto
Anghinelli, Enzo Baldacchino, Pino Prochilo, e tanti altri fratelli e sorelle adulti scout
di tutte le regioni dItalia, che ci hanno incoraggiato nel nostro lavoro, e ci hanno
inviato suggerimenti e consigli preziosi. Il testo era pronto per la stampa nel maggio del
2000, ed è stato letto anche da Vittorio Ghetti, che ci ha dato alcuni suggerimenti e
incoraggiato a una pubblicazione. È forse stato questo lultimo servizio della sua
lunga carriera scout; ci viene in mente una frase di Vittorio: «Leggendo questo manuale,
ho capito meglio che cos'è lo scautismo adulto». Pochi giorni dopo, il 28 giugno 2000,
Vittorio ritornava alla Casa del Padre.
Naturalmentew ci assumiamo la responsabilità di ciò che abbiamo scritto (e disegnato).
Scrivere questo libro è stato per noi come una lunga route: un cammino lngao una strada
che ogni tanto si perde e che poi si ritrova, e lungo la quale ogni tanto ci si deve
fermare, anche per chiedersi dove si sta andando, e se il cammino scelto è quello giusto.
Gabriella e Paolo