Michel Menu DESERTO, TERRA DI LIBERTÀ avventura e spiritualità nell'esperienza dei Goum
FONDAZIONE MONS. A. GHETTI - BADEN |
Prefazione
Per coloro che, fra i primi, si sono arrischiati in questa strana avventura di una
traversata volontaria del deserto, è una grande gioia vedere che
lesperienza che essi avevano lanciato è ora coltivata da giovani di
diversi paesi europei a cominciare dagli italiani! Il deserto è un luogo
Alto, dove meglio che in qualunque altro posto si intende il Signore... parlarci.
Per quanto possa sembrare curioso è in questo luogo Alto di silenzio e
bellezza che possono stabilirsi solidamente le fondamenta di una Europa radiosa. Quando si
è camminato insieme per otto giorni nel deserto non cè più bisogno di discorsi
sulla solidarietà ma ci si sente impegnati, felicemente, da legami di una amicizia
indefettibile che si sviluppa sempre... in creatività! Grazie a Vittorio Ghetti il cui
autentico istinto scout ha colto con rapidità tutto linteresse educativo di questa
esperienza. Grazie a Roberto Cociancich e a sua moglie Elisabetta che hanno
coinvolto molti amici italiani nellAvventura. Grazie a Marina Cociancich che ha
avuto la pazienza di tradurre al meglio questo lavoro. Grazie a loro avrete forse anche
voi la bella tentazione del deserto. Non opponetele resistenza!
Michel Menu
Introduzione al deserto... (...e alledizione italiana)
Deserto terra di libertà. Perché mai?
Innanzitutto perché chi vi arrischia i propri passi scopre un territorio immenso dove
ciascuno può viaggiare verso dove lo porta il cuore, il vento o la bussola. È la
scoperta di una libertà materiale geografica, se si preferisce della quale
molti di noi abituati a viaggiare rigorosamente in fila lungo nastri dasfalto, hanno
forse perso la memoria.
Questa spiegazione però non basta. Il deserto è unoccasione di liberazione.
Liberazione dalle proprie piccole paure e vanità, dallorgoglio ridicolo
dellautosufficienza, dalla miseria pericolosa dellavidità e
dellegoismo. Il deserto a poco a poco ci spoglia e ci libera da queste incrostazioni
dellanima. Esse, man mano che si avanza, rallentano il cammino e ci appaiono prima
inutili e poi intollerabili. Così come si vuota lo zaino di ciò che è superfluo, nasce
in noi il bisogno di abbandonare ciò che per il cuore è zavorra. Deserto terra di
libertà, ma ancheterra di uomini. Terra dove gli uomini imparano a riconoscere se
stessi e a riconoscersi reciprocamente. Incontrarsi nel deserto non è come incontrarsi in
metropolitana o lungo via del Corso. Le parole acquistano un peso e unimportanza
diversi un valore essenziale, un suono dalleco duratura. Non cè spazio per i
bla-bla incongruenti, per la retorica vuota e la demagogia. Gli uomini nel deserto sanno
di aver bisogno gli uni degli altri e si cercano per ciò che essi sono realmente. Le
maschere cadono in fretta e spesso la scoperta del volto spoglio è fonte di una gioia
duratura. «Non conosci veramente qualcuno così dice il vento del deserto
se non lo sai riconoscere dal rumore dei suoi passi».
Deserto, dunque,terra di verità. Luogo che ci mostra il volto nudo delle cose, ma
anche quello più autentico e vero. Lontano dai rumori fracassoni e dalle immagini-choc
abbaglianti luomo percepisce limportanza e la poesia dei particolari, le
sfumature dei sentimenti. Cadono i luoghi comuni come le foglie in autunno e il cervello
riprende a girare in proprio. Si impara ad amare il silenzio, i colori veri della notte,
ad attendere attorno a un fuoco laurora.
Desertoterra di avventura; una straordinaria occasione per uscire dal tran tran
quotidiano in cui ci troviamo immersi senza ossigeno e orizzonti. Camminare nel deserto al
passo dei Goum, a poco a poco suscita il desiderio di riappropriarsi di una dimensione
della nostra vita, che il vivere tra la folla ci ha a poco a po-co negato. Il desiderio,
per lappunto, di vivere la propria vita come unavventura. Con le sue prove, le
sue fatiche, le sue sconfitte, ma anche le sue strepitose vittorie. Ciascuno di noi è
stato creato per questo. Il grande problema è che il più delle volte siamo noi i primi a
non crederlo.
Desertoterra di povertà e della tentazione. Anche Gesù vi si recò per essere
tentato dal diavolo. Noi vi scopriamo la nostra infinita povertà, ma anche le nostre
grandi ricchezze: gli amici, lacqua, il vento della sera, le stelle della notte.
Siamo un niente: eppure possediamo le risorse per camminare per centinaia di chilometri
avendo solo poco cibo e una borraccia dacqua. Sì, possiamo resistere. Scopriamo
nella fatica la vacuità ridicola di una civiltà dei consumi. Luomo ha bisogno di
poche cose, ma non le trova nella città.
Michel Menu ha intuito tutte queste realtà elementari e le ha volute vivere sino in
fondo, in modo semplice, ma radicale, vero uomo del deserto. Lanciando più di
ventanni fa con un piccolo gruppo di amici lidea dei raid Goum nel deserto,
non aveva, ne sono certo, altro intendimento che quello di sperimentare con loro la
bellezza di queste verità semplici. Anno dopo anno lavventura si è diffusa,
dapprima in Francia, ora anche nel resto dEuropa. Chi ha vissuto lesperienza
di questi campi se ne va spesso a casa col proponimento di ritornare lanno dopo con
altri amici da coinvolgere in questa specie di sana pazzia. Michel Menu ha percorso
migliaia di chilometri per incoraggiare e dare fiducia a chi si avventurava nel deserto e
ancor di più ne ha percorsi per raccontare e spiegare il senso di questesperienza.
Lidea di questo libro nasce in questo contesto e nel desiderio di non tenere solo
per sé le ricchezze scoperte nel deserto. Antoine de Saint-Exupéry parlando di
Guillaumet, un pioniere del servizio Aeropostale scrive:
Egli appartiene al novero di quegli esseri di ampia levatura che consentono a coprire
col loro fogliame ampi orizzonti. Essere uomo significa essere responsabile. Significa
provare vergogna in presenza di una miseria che pur non sembra dipendere da noi. Esser
fieri di una vittoria conseguita dai compagni. Sentire che posando una pietra, si
contribuisce a costruire il mondo.
È questa una definizione che ben si adatta a Michel Menu: come Guillaumet cercava nella
notte le rotte lungo le quali dopo di lui generazioni di aviatori si sarebbero avvicendati
così Michel, indicando la strada del deserto, ha tracciato un itinerario per coloro che
sono ansiosi di respirare la vita a pieni polmoni in una cornice di bellezza.
Roberto Cociancich
INDICE
Prefazione
Introduzione al deserto... (...e alledizione italiana) .
Partire...
UN MONDO NUOVO IN GESTAZIONE
I. LUOMO E I SUOI SOGNI
Il mito della città ideale
La grande illusione
II. LUOMO E LE SUE NECESSITÀ BASILARI.
Un tutto composito, ma inscindibile
Ambiente di vita
Rendimento ottimale
Un pellegrino dellassoluto
III. LUOMO E... LA SUA REALTÀ
Questione di sguardi
Il corpo messo a dura prova
Perdita dei ritmi naturali
La sindrome della farfalla
Ricettività allo sbando
INTERLUDIO
Ho visto un popolo di straccioni
IV. IL RISCHIO DI INIBIRE LINTELLIGENZA
Lirresistibile bramosia di potere
I media sono un affare
Il tassinaro avveduto
Non si sa più dove sbattere la testa
Vertigini
V. IMPATTO DELLE ATTUALI CONDIZIONI DI VITA SULLE GIOVANI GENERAZIONI
Un percorso ad ostacoli
Formarsi unidentità?
Come raggiungere la piena potenza?
Una solitudine... lacerante
Giovani alla ricerca di valori
Paura della vita?
VI. GIOVANI ALLA RICERCA DI AUTENTICITÀ CHE TROVANO... SULLA STRADA ...........
Niente panico!
STELLA DEL MATTINO
Lazzurro del cielo
Goum?
IGoum
Una sera destate, al tramonto
VII. MISTICA DEL RAID
Cè raid e raid naturalmente!
COSÈ UN RAID DI LIBERTÀ PER I GOUM?
VIII. INTENZIONI SENZA AMBIGUITÀ
Un corpo in buona salute
Libertà di spirito
Relazioni umane autentiche
Senza paura del... metafisico
Da UN DIARIO DI VIAGGIO DEL 1977
IX. IL FINE IMPLICA I MEZZI
Il cammino sulle grandi distanze
Il cammino sulle grandi distanze, nel deserto
In piccole tribù di quindici o venti persone
AI ritmo cosmico della natura
Col cuore rivolto al cielo
X. USI E COSTUMI DEGLI UOMINI DEL DESERTO
I Goum, viaggiatori senza bagaglio
Il silenzio
Attorno al fuoco
Stranamente i Goum hanno le pulsazioni a sessanta.
Self-service totale!
XI. TESTIMONIANZE
Il mio canto e la mia strada
Una lettera tra le altre
XII. COSA FANNO I GOUM DOPO I RAID?
Una chance
Educazione?
Credendo di fare del bene!
Una specie di terzo-mondo culturale
Una vocazione... generazionale?
Una RIVELAZIONE SORPRENDENTE
* * * *
Un lungo cammino, lontano dal traffico delle città, in mezzo alla natura e con uno zaino
leggero ridotto allessenziale: sono le caratteristiche principali di un raid Goum.
Unesperienza iniziata ventanni fa e oggi diffusa in tutta Europa;
unavventura allinsegna della libertà dal superfluo e della purificazione del
cuore; unoccasione per conoscere meglio se stessi e gli altri; un itinerario per
coloro che sono ansiosi di respirare la vita a pieni polmoni in una cornice di bellezza.
Michel Menu è laureato in psicologia e scienze politiche e, come ingegnere, ha lavorato e
viaggiato a lungo nei paesi arabi. Nella sua vita avventurosa (fuggito più volte dai
campi di prigionia tedeschi durante la seconda guerra mondiale) è stato promotore di
diverse iniziative che hanno dato nuovo dinamismo missionario allo scautismo cattolico.
Attualmente risiede a Parigi ed è sposato, con cinque figli e diciassette nipoti...