Libri Scout

Agesci - Villanova 1°

... E LE STELLE STANNO A CANTARE

 

pro manuscipto
Bologna 1994
cm. 11,5 x 16,5


INDICE
parte prima : CANTI SCOUT canti di caccia e di volo canti della giungla canti del bosco canti del sentiero canti della strada un pò per tutti parte seconda: CANTI PER LE ATTIVITÀ SCOUT canti di famiglia felice canti dell'avventura canti del west negro spirituals canti degli orizzonti lontani canti del folklore e della montagna sale della terra
a te fratello, a te sorella ...
Questo canzoniere non è un’enciclopedia, ma un album di famiglia. Non vi si cercherà dunque tutto ciò che i gruppi giovaaili possono cantare, ma i documenti fondamentali di una storia tuttora in corso ed in sviluppo. Le moderne immagini a colori le istantanee che hanno fissato nella memoria il sapore irripetibile di precisi momenti parleranno immediatamente al cuore di chi quelle esperieaze ha voluto e fatto nascere. Ma si guarderanno con un sorriso carico di affetto anche le vecchie e care foto in bianco e nero dei nostri genitori rispecchiandoci volentieri in quella storia che ci appartiene pur non avendola vissuta, anche se alcuni tratti ci faranno riconoscere diversi da loro. Infine si terranno pur sempre care le immagini dalla tinta seppia e dalla posa un po’ statuaria dei nostri avi dalle quali riceviamo la fierezza di venire da loateno. Nella prima sezione (canti scout) abbiamo cercato di raccogliere la parte, più duratura di ua patrimonio tradizionale strettamèrite legato all’ambiente scout ed alla parabola educativa delle sue branche. Nella seconda (canti per le attività scout) sono confluiti canti egualmente nati entro queste esperienza, ma utilizzabili anche al di fuori dello scautismo, oppure frutto di altri ambienti e vicende, che riconosciamo però in sintonia col nostro modo di guardare alle cose. Ad essi ci accomuna il gusto per le gioie più semplici ed immediate, il fascino per la natura e per gli ambienti sconosciuti la passione per l’uomo e per la verità Tre serie di omissioni richiedono di essere qui giustificate. Anzitutto l’assenza di canti propriamente liturgici che avrebbe più che raddoppiato la mole del volumetto, se avesse inteso - come le restanti parti - tendere alla completezza. In generale, si presuppone che ogni unità scout abbia con sè anche il repertorio dei canti della propria parrocchia, rispondente a tradizioni e sensibilità oggi più che mai diverse da zona a zona d’Italia, talvolta da gruppo a gruppo. Sono comunque presenti numerosi canti di ispirazione e tematica religiosa, adatti e cerimonie e veglie paraliturgiche. Abbiamo rinunciato a descrivere danze e bans quando non ci e sembrato trattarsi di cantì veri e propri ma piuttosto di giochi di espressione, legati ad un testo di immediata memorizzazione. Si noterà infine. la pressoché totale esclusione delle canzoni commerciali e dei cantautori, dettata dalla convinzione che la nostra abitudine di "spegnere la radio” al campo ed in attività giochi tuttora un ruolo importante nell’educare ad un coraggioso anticonformismo, oggi più che mai necessarîo, aiutando all’ascolto di altre voci più interiori soffocate dalle nostre abitudini chiassose. A tutti gli amici che vorranno avere questo libretto nella tasca del loro zaino un fraterno augurio di buona caccia!
Fratello guarda,
nel cuore del bosco, su una radura, fra i pini, tu scorgi qualcosa: sono ombre nere attorno al chiarore d'un fuoco, sono volti riverberati dalla luce rossa della fiamma, sono giovani che portano la tua stessa divisa: sono scouts. Ferma il tuo passo che fà scricchiolare i tralci secchi e spezza i fuscelli caduti ed ascolta: dal cerchio si innalza un canto: ed il vento lo porta a morire tra le ombre, lontano. Un canto che parla di tanta speranza e di tanta attesa, che intreccia i ricordi di un ieri giocondo con la mestizia d'un oggi di ombra. Sono canti nati tra il verde del bosco e sanno di resina, sulle vette splendenti dei monti e sanno di luce, o sulle strade polverose d'Italia e c'è il ritmo di un passo di giovinezze in cammino. Sono canti sorti quando moriva la brace ed il buio si faceva più cupo: li abbiamo cantati così, più adagio, con voce velata: prensando ai fratelli dispersi o perduti lungo la strada, ai fratelli caduti lontano, invocando la mamma ... ed era preghiera. Sono canti sgorgati improvvisi, senz'ordine. Forse puoi trovarvi l'eco di altre canzoni: accettali cosi come sono e, aldilà delle note e delle parole, sappi scorgere l'animo di chi un giorno li ripeteva mentre attorno v'era tanta tristezza. Ora te li offriamo perche' li possa cantare pur tu nella libera e gioconda vita che hai scelto: la vita scout, fratello; che altri ti hanno preparato tenendo accesa la fiamma, questa tua vita scout che è tra i più bei doni di Dio: perchè sa di letizia e di bontà: perchè pur essa è un canto di gioia. BADEN introduzione a «Canti di Mezzanotte», Milano 1947

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