Luigi dal Lago (a cura di) LUNGO LA STRADA preghiere e riflessioni per chi è in cammino R/S
NUOVA FIORDALISO |
COME UTILIZZARE Questo SUSSIDIO
Ritornando dopo alcuni anni a occuparmi di scautismo nel noviziato rovers/scolte, ho
sentito il bisogno di preparare una traccia di preghiera e di riflessioni per la route
estiva. E mettendo un po di ordine tra le mie carte, ho riscoperto dei vecchi
appunti, che hanno come fonte ispiratrice un inserto della rivista per capi delle Guides
de France di molti anni fa.
Ho adattato i testi, ho aggiunto alcuni temi, inserendo poi i brani della Bibbia, le
preghiere, qualche canto e le citazioni di alcuni autori che mi sembravano utili allo
scopo. Ne è risultato un piccolo sussidio, che spero possa nutrire la spiritualità della
gente che cammina: scout e alpinisti, semplici viandanti e pellegrini. Certamente si
possono utilizzare altri testi e autori: ma mi sembra utile indicare un metodo col quale
ogni gruppo può costruire il suo momento di preghiera durante la route. Per me la route
«classica» è quella in montagna... Però altri potranno portare esperienze diverse e
sarà bello condividere le scoperte.
Qualche consiglio per lutilizzo di questo libretto. Si può seguire ogni giorno la
traccia qui suggerita e quindi utilizzare più volte, con testi biblici diversi, i temi
qui contenuti: infatti ogni giorno occorre partire, mangiare, dormire, sincontrano
persone, e così via. Lordine in cui i temi sono proposti non è casuale: durante i
vari momenti della giornata ci sono dei gesti che si ripetono e il loro significato si
percepisce sempre di più ogni giorno che passa. Un singolo tema si assimila poco alla
volta, scavando e approfondendo. Ripetere è utile! Si può anche seguire un solo tema
durante tutta una giornata, utilizzando tutte le letture suggerite e riflettendo sui vari
aspetti: ad esempio il giorno della partenza, sforzarsi di scoprire cosa significa
partire, e inventare dei gesti, dei canti, dei simboli che celebrino questo momento della
route in tutta la sua valenza. Idem dicasi per il mangiare, il camminare, o il bere.
Questo secondo modo richiede una preparazione accurata prima della route, per non arenarsi
alla prima difficoltà.
È bene ricordare che ogni momento di preghiera va collocato al suo tempo: al mattino,
quando si è già fatta colazione, lo zaino è pronto e le tende sono smontate; alla sera,
a conclusione della giornata, quando si cerca di ripercorrere spiritualmente il cammino
compiuto (ma senza aspettare di essere sfiniti dalla stanchezza...). Si potrebbe procedere
così: lanimatore (che può essere uno dei capi, lassistente oppure a turno
qualcuno del gruppo) introduce il tema e crea un clima adatto; poi si legge il brano
biblico scelto. Dopo un breve silenzio, lanimatore fa un rapido commento e invita le
persone del gruppo a intervenire, in modo da realizzare uno scambio fraterno sulla Parola
di Dio applicata alla vita.
Si conclude quindi con la preghiera comune.
Infine una parola sui canti. Ne ho indicati alcuni, come esemplificazione. Certo è che
non possono mancare: ma qui ogni gruppo ha la sua storia, le sue preferenze e
possibilità. Niente come un canto ben fatto chiude o apre un momento di preghiera: chi
canta, ama. Vi auguro di camminare e di cantare.
Luigi Dal Lago
INTRODUZIONE
Nel linguaggio scout laroute significa strada, intesa nel senso di campo mobile,
cioè di un cammino che si percorre a piedi (ma anche in canoa o in bicicletta), per più
giorni consecutivi, con un tema e una finalità educativa da raggiungere, che sono più
importanti della meta geografica prefissa.
La route non è un trekking e neppure unimpresa sportiva, né tanto meno un raid. Ma
non è neppure una passeggiata con lappoggio logistico dei genitori. È una sfida a
se stessi, è la ricerca di una meta che rivela la sua bellezza poco a poco, passo dopo
passo; è la gioia di scoprire insieme il senso della vita.
La route è ad-ventura: si va verso il futuro con speranza, perché ognuno è chiamato a
essere viandante (homo viator), in cammino verso la città futura. In questo senso la
route è simbolo e parabola della vita. È unazione simbolica, cioé ci fa gustare
in anticipo tutta la ricchezza della realtà sognata, che è la vita stessa nella sua
pienezza. Tutti vogliamo vivere in pienezza e in libertà: corpo e spirito, mani e piedi,
intelligenza e cuore. Desideriamo una vita in comunione-comunità con gli altri,non ci
piace stare soli. Vogliamo una vita che si protende oltre, che non si accontenta delle
cose materiali, ma fa di esse una scala per arrivare a Dio.
La route è un mezzo per far sì che la vita - la mia e quella degli altri abbia
pieno valore e senso completo. La route disegna il sogno di una umanità che sia comunità
di fratelli e sorelle in cammino, di persone amiche che si stringono, per far posto
allaltro e vogliono camminare insieme. Se cè unaltra esperienza
cristiana vicina a quella della route come lintende lo scautismo dei credenti, è
proprio il pellegrinaggio. Nella fede cristiana il senso della vita è colto precisamente
nellessere-in-cammino (in statu viatoris), nellessere pellegrini verso il
cielo. E il pellegrinaggio, come la route, diventa il mezzo concreto per approfondire e
vivere questo senso. La route è fatta di alcuni gesti, di momenti e di azioni che bisogna
imparare a vivere nel modo più profondo pos-sibile. Altrimenti lesperienza della
route potrebbe essere un estraniarsi alienante dal mondo reale, un rinchiudersi in se
stessi come élite di anziani, oppure diventare cosa banale, uno spreco di fatica e di
tempo. Nessuno di noi lo vuole.
Per questo troverete qui di seguito delle parole-chiave: corrispondono a momenti precisi
della route. Per ogni parola vengono suggeriti alcuni testi e preghiere che possono
aiutare la vostra riflessione personale e quella del gruppo.
Non resta che augurarvi: Buona strada!