Libri Scout

AGESCI - branche lupetti - coccinelle
NEL BOSCO
manuale teorico pratico degli educatori scout

L/C

 

FIORDALISO
ROMA 1988
cm. 12 x 17 pagine 216

collana: l'arte del capo


A che punto siamo?

La Branca Coccinelle nacque nel 1946 e, fin dall’inizio, le Capo dell’AGI cercarono un racconto di supporto alla vita del Bosco, ambiente che venne scelto per far vivere l’esperienza educativa scout alle bambine. Il Bosco certamente fu utilizzato nella consapevolezza di offrire una proposta di crescita adatta alla realtà femminile del tempo, di utilizzare uno strumento che permettesse alle bambine dell’AGI di godere di quelle opportunità educative che lo Scautismo rivolgeva ai ragazzi. Se si pensa alla realtà di emarginazione, di scarso protagonismo, di poca attenzione educativa nei confronti delle bambine, questo fu un gesto in qualche modo rivoluzionario, volto a garantire la piena realizzazione umana e personale, secondo la specificità e l’originalità femminile.

Le Capo, però, non riuscirono ad individuare un racconto, sufficientemente valido, congeniale alla pedagogia scout e, perciò, preferirono un’atmosfera e alcuni simboli che permettevano l’appoccio fantastico e lo sviluppo della creatività. Non sottovalutavano, però, l’esperienza concreta, attraverso la quale le bambine, aiutate appunto dalla mediazione simbolica, potevano scoprire valori e significati educativi sperimentandoli in prima persona.

Più tardi, però, il simbolismo venne messo seriamente in discussione dalla maggioranza delle Capo. Infatti, attraverso un questionario, nel dicembre del 1970, espressero il loro rifiuto del simbolismo che non ritenevano più un linguaggio pedagogicamente capace di trasmettere valori alle bambine.

Il simbolismo, infatti, sembrava essere evasione dalla realtà, dal proprio ambiente di vita, provocando chiusura ed insensibilità verso i veri problemi. Inoltre appariva irreale, statico, staccato dalla realtà, dalla vita del bambino, per il quale il mondo è concreto, è quello della sua esperienza ed all’interno di esso sa muoversi con fantasia e realtà, a condizione che gli si crei un ambiente liberante.
Nel dossier Coccinellismo del 1974, prima dell’unificazione, la Branca Coccinelle ribadì la crisi del simbolismo, senza proporre soluzioni alternative ed auspicò la ricerca autonoma, da parte delle Capo Cerchio, di un linguaggio il più possibile concreto e significativo da usare in Unità.

Nel periodo tra il 1974 e il 1980, si maturò la riscoperta del fantastico, che per i bambini non è estraniamento dalla realtà, ma mezzo di conoscenza, di comprensione e comunicazione; ed inoltre si ricercarono, si inventarono ed adottarono storie e racconti per evocare, attraverso il Bosco, il mondo reale, per comunicare valori e per giocare la vita di Cerchio. Contemporaneamente iniziò anche un lavoro di confronto con la Branca Lupetti, che portò nel 1980 all’approvazione del Regolamento delle Branche, in cui l’Ambiente Fantastico venne definito come “scelta caratterizzante” il metodo Lupetti/Coccinelle e vennero precisati i criteri della sua validità, tra cui la necessità di un racconto. Il Consiglio Generale chiese che il Bosco venisse dunque sostenuto da un racconto, rispondente ai criteri del Regolamento, per diventare un vero Ambiente Fantastico. E scegliere questo racconto, su cui costruire un Bosco Ambiente Fantastico, non fu semplice, perché il racconto doveva rappresentare una linea di continuità con il linguaggio tradizionale del Bosco; doveva avere un certo spessore poetico, essere un racconto vero e proprio; doveva rispettare i criteri di validità ed efficacia indicati dal Regolamento; risultava difficile costruire ex novo tale racconto, ma si voleva invece valorizzare il lavoro di elaborazione e di ricerca compiuto da alcune Capo Cerchio. Si scelse così, "Sette punti neri", un testo scritto da una di loro, Cristiana Ruschi Del Punta, che lo usava come strumento operativo di lavoro in Unità; un testo, quindi, nato in una realtà di base. "Sette punti neri" venne pubblicato e diffuso tra le Capo Cerchio perché lo leggessero, lo studiassero e lo giocassero con le Coccinelle.
Una prima verifica dell’operazione "Sette punti neri" fu il Convegno delle Capo Cerchio del febbraio 1983, il cui obiettivo era analizzare e confrontare come il racconto fosse giocato, quali ne erano le applicazioni, le esperienze, i problemi, i limiti, le difficoltà e le esigenze nell’uso di questo strumento.
Il racconto "Sette punti neri" riscoprì il Bosco come possibilità educativa all’interno della Branca; fu essenziale per unificare e riproporre il linguaggio; rilanciò lo spirito dei Sentieri. Inoltre, si avviò un’attiva ricerca sulla tradizione pedagogica e metodologica del Coccinellismo, si rilesse il Bosco, di cui si recuperò l’originalità e la specificità.

Perciò alla luce del Convegno nazionale delle Capo Cerchio, il Consiglio Generale 1983 rimandò al 1985 il giudizio sull’operazione "Sette punti neri", decidendo di mantenere il racconto, purché sussidiato, adeguandolo in base alle indicazioni emerse durante il Convegno delle Capo Cerchio; approvò invece, la richiesta di uno studio e di una riflessione sul simbolismo. Venne perciò costituita una Commissione Bosco che, all’interno della Pattuglia Nazionale L/C, nel rispetto della proposta unificata, tentò di elaborare delle risposte ragionate, nate dalle esperienze più significative di adozione del racconto "Sette punti neri", dai contributi delle Regioni e delle Capo Cerchio. La commissione curò la stesura e la pubblicazione del sussidio "Nel Bosco" (è la precedente edizione); inoltre raccolse ed elaborò i "Racconti integrativi" che oggi sono pubblicati in edizione unitaria con "Sette punti neri"; presentò il documento sul simbolismo in cui si chiarisce che tale scelta non era da considerarsi antitetica rispetto all’Ambiente Fantastico ed un altro documento sulla compatibilità della tradizione Bosco con la scelta dell’Ambiente Fantastico come traduzione pedagogica di un racconto.

Il Consiglio Generale del 1985 approvò il Bosco come Ambiente Fantastico, rispondente ai criteri del Regolamento, sulla base del racconto “Sette punti neri”e dei "Racconti integrativi". Espresse la validità e l’opportunità dell’adozione del Bosco nelle Unità femminili ed avviò un biennio di ulteriore verifica sulle esperienze dei Cerchi misti, cosicché nel 1987 si valutasse la possibilità di adozione del Bosco anche in Unità maschili e miste. I Cerchi misti non vennero considerati sperimentali perché non si metteva in dubbio la validità del Bosco come Ambiente Fantastico, secondo quanto previsto dal Regolamento. Nell’ottobre del 1986 si realizzò un convegno per i Cerchi misti in cui vennero studiate alcune questioni nodali del Cerchio misto attraverso la lettura, il confronto e la verifica delle esperienze realizzate.

I risultati del Convegno e della riflessione di tipo pedagogico della Commissione Bosco e della Pattuglia Nazionale con gli Incaricati Regionali si ritrovarono accolti in una certa misura anche nella relazione delle Branche Lupetti/Coccinelle al Consiglio Generale 1987, in cui si metteva in evidenza che non si riscontravano motivi oggettivi per definire il Bosco un Ambiente Fantastico valido per le bambine e non per i bambini. Si sottolineava anzi il fatto che proprio perché il Bosco si riteneva un Ambiente Fantastico educativamente valido secondo quanto previsto dal Regolamento, lo era per bambini e per bambine, dal momento che i problemi pratici di conduzione dell’unità sembravano essere tutti superabili con alcune attenzioni educative, richieste peraltro nelle Unità miste in genere.

Il Consiglio Generale 1987 condivise il parere delle Branche, approvando così l’utilizzo dell’Ambiente Fantastico Bosco anche per le Unità maschili e miste. Ora l’impegno delle Branche è quello di fornire tutti gli strumenti necessari perché le Comunità Capi possano conoscere bene i due Ambienti Fantastici e poter scegliere coscientemente quello che si ritie-ne più opportuno nelle singole realtà.
Questo sussidio, insieme alla nuova edizione di Sette punti neri, esce proprio con l’intento di essere di aiuto alle Comunità Capi per orientarsi meglio, oltre che per aiutare chi conosce già il Bosco a giocarlo sempre meglio con i propri bambini e con le proprie bambine.

 

indice

UN PO' DI STORIA
come nacquero le coccinelle
il simbolismo tradizionale: cos'era e a cosa serviva
qual'era l'intenzione pedagogica del simbolismo del Bosco all'interno del coccinellismo
simbolismo e ambiente fantastico

IL BOSCO, UN AMBIENTE FANTASTICO PER LE COCCINELLE
ambiente fantastico e racconto
sette punti neri, un racconto per le coccinelle
i protagonisti
l'ambiente fantastico a confronto con la proposta unificata L/C
il linguaggio del Cerchio
riti e cerimonie

USIAMO "SETTE PUNTI NERI"
nel programma annuale
giochiamo il racconto
giochi ambientati
staffette
grandi giochi
giochi notturni e d'atmosfera

I CANTI DEL BOSCO

GIOCHIAMO ... NEL BOSCO

C'ERA UNA VOLTA

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