Giovani Esploratori Lombardi (GEL)
La nostra associazione, il G.E.L. – Giovani Esploratori Lombardi – nasce nel 1995 da capi con oltre 20 anni d’esperienza scautistica laica. Il G.E.L. vanta numerosi iscritti suddivisi in quattro branche: i Castorini che iniziano la loro avventura all’età di 5 anni, i Lupetti di età compresa dagli 8 ai 12 anni, gli Esploratori con età da 12 a 16 anni, i Rover dai 16 ai 19 anni e per ultimo (ma non ultima!) la Quarta branca, formata da adulti, per consentire lo svolgimento di attività scaustistiche ad ogni età.
L’attività che svolgiamo trae direttamente spunto da tutti gli insegnamenti del fondatore, Baden Powell; in particolar modo si cerca il contatto diretto con la natura esercitando un’attività pedagogica prevalentemente pratica. Pratichiamo numerosi aspetti della vita all’aperto, insegnando ai nostri ragazzi le techiche principali di topografia, di pionieristica, di campismo senza trascurare l’attività fisica.
Associazione aderente alla FEDERSCOUT
Scopo principale della nostra associazione è comunque quello di formare dei “buoni cittadini del mondo“, esaltando le qualità individuali per stimolare comportamenti responsabili sin dalla più giovane età. Il G.E.L. svolgele sue attività presso il proprio campo scout posto nella parte nord-ovest di Milano, ai confini di ben tre parchi cittadini; è infatti l’unico gruppo in Milano ad avere un’area indipendente immersa nel verde con ampi spazi per vivere la vita scout.
per informazioni www.gelmilano.org
Vedendo tutte le associazioni scout che nascono negli ultimi anni, mi chiedo sinceramente quale sia il motivo di tale proliferare. Soprattutto tenendo conto del fatto che molti gruppi sono ogni anno in difficoltà nel reperire tutti gli educatori necessari a continuare le attività.
Che senso ha questa disunione?
Paolo, Trieste
(una città dove di associazioni ce ne sono veramente troppe)
Carissimo Paolo, Trieste, 13 luglio, la causa di queste scissioni è semplice: ci sono persone che sono stanche di sentirsi dare ordini di servizio assurdi dalla sede centrale. Alcuni esempi valgono mille parole: ad alcuni gruppi di associazioni “maggiori” è stato imposto di cessare le attività perchè prive di figure maschili di “capo”, disponendo sono di figure femminili; è stato vietato di presenziare alla S. Messa in uniforme pena l’espulsione dato il carattere “aconfessionale” della associazione (non pluriconfessionale); le nomine sono determinate dal “comitato centrale” indipendentemente dalle caratteristiche della persona che opera nelle sedi periferiche; le attività tra ragazzi e ragazze devono mantenere almeno 3 km di distanza; vietato il campo di sezione perchè non educativo, permessi solo campi di unità, anche se di soli 4-5 elementi, ovviamente in alta montagna e con 1 capo di soli 19 anni, con due anni di esperienza; frasi come “io sono il commissario e sono il depositario del Metodo” (4-5 anni di esperienza contro i 45 dei presenti alla riunione… e via dicendo. Spero tanto basti per farti capire le dinamiche che ti preoccupano. Credimi, meglio un pluralismo federale che un metodo coercitivo e centralista dove ogni tipo di opinione è vietata da un “intellighenzia” a prova di errore. Io ho cominciato a respirare gioia scout, dopo 45 anni, solamente nella Federazione. Ricordo infine la frase di B-P contestato da un suo capo(!) per una sua proposta “contraria” al regolamento “Damn the rules, call it an experiment!” (al diavolo i regolamenti, chiamatelo un esperimento!). Fa riflettere.
P.S.: in tre anni dalla costituzione contiamo 80 iscritti (con 8 capi scout) che sarebbero potuti appartenere alla sezione CNGEI se solo i “vertici” fossero stati più lungimiranti e meno sulla difensiva. Parola chiave: “elasticità mentale”.
Buon cammino.
Scusate ma… io parlo da capo AGESCI, e leggere questi commenti mi fa molto sbalordire di come operino le associazioni “sorelle” italiane. Al di là di tutto, ritenevo troppo pesante la confessionalità della nostra associazione, ma di fronte a certe cose, preferirei ritrovarmi ad educare ai valori scout dei ragazzi con la libertà di esprimere TUTTI i valori della legge e della promessa… cosa che per fortuna, nella mia associazione ritengo possibile!
Ma il proliferare non aiuta di certo… le idee dello scoutismo devono partire tutte da B-P, non ha senso che ci siano 1000 interpretazioni diverse del metodo…
Carissimo Marco, sono perfettamente d’accordo con te e condivido le tue considerazioni. Nella nostra Associazione non si distorce il Metodo ma si realizza una continua ricerca delle fonti originali dal pensiero di B-P che ritengo di conoscere abbastanza bene. Ho parlato solamente degli errori del CNGEI dal quale provengo e che conosco molto bene, null’altro. Le molte realtà locali non rappresentano la volontà di dare ciascuna la propria interpretazione del metodo ma solamente ricercare e realizzare un indipendenza di GESTIONE delle proprie associazioni, lo ripeto : di GESTIONE quotidiana,lontana dagli abominevoli errori che ho elencato. In questo siamo molto vicini tu ed io. Il metodo non c’entra.Lo scoutismo originale non corre, con noi, alcun pericolo, anzi ! Un abbraccio ed una stretta di mano. Buon cammino. Grosso Orso Bianco.
L’impressione è quella che lo scoutismo “laico” sia in pieno marasma. Abbandoni e defezioni sono ormai qualcosa che difficilmente si possono definire di poco conto.
A Trieste, Gela, Taranto, Vicenza, Massa Carrara, Manziana si è abbandonato la casa comune per scegliere nuovi sentieri.
Già in passato altri lo hanno fatto (scout sardi, GEL, Assoraider)
Per un’associazione che oggi conta circa 11.000 censiti tutto questo non pùò essere definito frutto di “personalismo”, volontà di disunione o incoscienza.
I problemi forse sono sostanziali.
La gestione di una associazione così come la sua strutturazione sono figlie dei valori che si incarnano.
La deriva laicistica della maggiore associazione scout laica è visibile agli occhi di tutti.
Infatti mi ha colpito molto la modifica della legge di BP. nei lupetti con il sostituire Dio con una generica Spiritualità, molto new age; in virtù di questa deriva la prossima tappa riguarderà sicuramente la modifica della legge scout e della figura del capo unità, che potrà essere, perchè no!, anche non eterosessuale.
Del resto bisogna essere coerenti alle proprie idee.
Mi auguro che il patrimonio storico ed ideale del CNGEI pluriconfessionale, aperto, laico, pluralista possa esere conservato e preservato da chi scegliendo di starne fuori vuole continuare a viverlo e proporlo.
Cercate di stare uniti, di non disperdevi.
Dio sà quanto sia necessario oggi in italia, luogo di immigrazione e di mutamenti culturali uno scoutismo laico, forte, ben strutturato e saldo nei suoi ideali che sappia accogliere ragazzi anche non italiani, in complementarietà (non in contrapposizione) con quello confessionale.
Germano Laborioso
Beh, in tutta sincerità non vedo cosa ci sarebbe di male in un capo scout non eterosessuale…
non avrai dei preconcetti?
E poi, tutto questo parlare di “ritorno a BP” a me fa un po’ ridere. Qual’era lo scopo di BP nel fondare i Boy Scout? Fornire il Regno Unito di cittadini che fossero utili alla società, attivi e portatori di valori coerenti con essa. Ebbene, fermiamoci un attimo: come dovrebbe essere, oggi, un buon cittadino? Un fondamentalista religioso, di qualunque religione esso sia, sarebbe un buono scout e un buon cittadino? Che società vogliamo per domani? I valori che andavano bene per l’Inghilterra post vittoriana sono attuali anche oggi?
Chiederselo non è blasfemo, io credo…
Buona Caccia
OldStoneGrizzly
non ho nessun preconcetto, ma non capisco come mai i cattolici del cngei se vanno a messa con l’uniforme del cngei vengono espulsi dall’associazione (cosi viene detto da grosso orso bianco).
sbaglio o questo è un preconcetto ??!!
(mi auguro che grande orso bianco abbia esagerato)
germano laborioso
Sono ancora del CNGEI, ma sono di quei capi-educatori credenti che trovano sempre più in difficile la propria permanenza nell’associazione. Non condivido l’opinione dell’amico grosso Orso bianco, con cui ho condiviso oltre un decennio di appartenenza al Cngei vicentino, no non si viene espulsi se si partecipa ad una funzione religiosa in uniforme, ma anche a mio parere il Cngei sta volontariamente o no trasformandosi nell’associazione dei non credenti, per non dire atei. Ai miei tempi a scuola capi proponovena “un momento di pausa nelle attivita” per consentire la partecipazione a funzioni religiose, oggi i miei ultimi capi riferiscono che viene fatto presente che a chi vuole partecipare alla messa deve andare a messa prima che alle 8 come sempre l’attività parte. Purtroppo c’è una grossa penuria di capi e o si chiude o si cambia tutto il gruppo (come Manziana, Massa, Trieste (2), Taranto, ecc. o si resta sperando … Nella nuova promessa dei lupetti originariamente mancava: la parola promessa; del nostro meglio; la “secca” se vogliamo Dio-patria-famiglia; poi inserite con giri di parole, per indicazione-obbligo da parte del WOSM, ma manca sempre quella espressione “Prometto di …. per amare” cosa c’è di tanto poco laico nell’amare da toglierlo dalla Prom… anzi ora si dovrebbe dire M’impegno. Ecco perchè dopo 24 anni di capo Cngei spero nell’opportunità di poter cambiare senza danneggiare i ragazzi data che i capi spesso sono Mario Rossi e Rossi Mario.
Ero vice capo reparto in Giappone al jamboree nel 1971 ed in occasione della conferenza mondiale il buon Aldo Marzot presentò il suo progetto della quarta branca i “Raider” (scout giovani adulti post-rover..). Si gridò allo scandalo nel CNGEI e Marzot fu costretto a fondare l’ASSORAIDER. Potrei citare molti altri esempi di intransigenza della mia associazione d’origine, l’ultimo dei quali è il seguente : la nostra sede è frequentata da tutti i gruppi di tutte le associazioni, trattandosi di un sito splendido per le attività scout, meno quello del CNGEI della nostra città…per loro non esistiamo. Vogliamoci bene fratelli scout e pensiamo ai giovani che abbiamo in consegna dalle famiglie. Il resto è sterile diatriba. Un abbraccio universale ideale a tutti voi. Buona caccia e buon cammino.
Caro Grosso Orso Bianco mi ricordi Ivan il terribile, spazzi via tutto. Non è del tutto vero che tutti della tua ex sezione, di cui sei stato il mio primo commissario, ti han scordato .. noi siamo venuti a far le promesse dei lupetti da voi e mi hai offerto oltre l’ospitalità, i vostri distintivi ed anche un libretto di favole da voi edito. Sai che concordo con te alcune problematiche ma su altre, come accade in ogni associazione, divergo. Purtroppo, ma secondo me anche per fortuna, talvolta è meglio separarsi e proseguire più sereni in un nuovo percorso, piuttosto che continuare a pizzicarci in casa. E quando dico meglio lo intendo per lo scautismo come in questo caso ora ci son 70 ragazzi in più che provano la gioia del messaggio scout. Forse questo vale di più di una sigla.
Buona Caccia – Strada – Cammino
A proposito del proliferare di associazioni scout autonome, nel momento attuale mi pare si dovrebbe apprezzare il fatto adottando la filosofia dell’antica Cina:”può essere una disgrazia, può essere una fortuna”. Certo l’abbandono di una strada rivelatasi non più praticabile, per aprire sentieri non battuti comporta un grave insuccesso, un periodo di lutto, farsene una ragione, prendere l’iniziativa. Non succede tutti i giorni, non capita a tutti, ma succede sempre più di frequente.Non è roba da gente con lo stomaco debole o priva di strutture interiori.
La deriva atea, più che laicista, che sta prendendo il CNGEI avviatosi di recente a diventare l’associazione dei non credenti è uno dei motivi che causa la defezione di intere sezioni locali. Sono perfettamente daccordo con Mimmo Zucca ricordandogli che in AGESCI, per altri motivi, non si sta meglio quanto a defezioni.
Va detto pure che la ricerca di assetti associativi autonomi è determinata da alcuni anni da un comportamento burocratico (come un “potere di timbro”) o peggio spocchioso e supponente di taluni livelli associativi, appoggiato da una interpretazione faziosa di norme troppo rigide (la legge è per l’uomo non viceversa).Questo succede -a mio parere- perchè con arroganza si tende a coltivare le velleità di monopolio dell’Associazione avvilendo il Movimento ad Organizzazione. A questo proposito ricordo il bell’articolo di don Romano Nicolini sulla rivista AGESCI ” B.-P. partirebbe per Brownsea?”Scout-P.E. n° 13 del 6 giugno 2007. Noi a San Casciano in Val di Pesa- Firenze per questo motivo abbiamo lasciato AGESCI optando per FederScout e per un assetto associativo autonomo e federato nel Movimento Scout di B.P. che diceva:
“Il nostro scopo è di decentrare
la gestione del Movimento
quanto più è possibile, in modo
da evitare pastoie burocratiche
e da dare il massimo
di autonomia democratica
alle strutture locali.
Siamo non tanto un’organizzazione
quanto una fraternità,
mossa dallo spirito e
dalla legge non scritta della lealtà,
piuttosto che da norme e
regolamenti stampati.”
In fondo, e concludo, si tratta di vivere lo spirito del Movimento che è unico e ci vede tutti fratelli,guardando dalla giusta distanza le espressioni
di organizzazione nelle varie forme associative.
A tutti un fraterno buona strada!
Marco Sabatini -Presidente GRUPPO PROMOTORE SCOUT
L’analisi di Marco, che ho conosciuto personalmente quest’anno a Bisceglie, tocca un punto sicuramente controverso di cui, fino a qualche anno a questa parte, non se ne parlava tanto: quello delle scissioni dalle associazioni più “importanti”, l’Agesci, il Cngei e ultimamente anche l’Assoraider.
Senza entrare nelle singole vicende, Marco dice chiaramente quali sono i motivi principali di queste scissioni e non sto qui a ripeterli, dico solo che li condivido in pieno.
Una discussione costruttiva su ciò che porta le sezioni, i gruppi ma anche singoli capi ad allontanarsi dall’associazione di appartenenza aiuterebbe a capire DOVE si sbaglia ed aiuterebbe a tracciare un percorso “condiviso” che un giorno porti tutti gli scout italiani all’interno di un’unica federazione, rispettosa di quelle che sono le diversità, le peculiarità, le caratteristiche di ciascuno. Vi potrei fare l’esempio della Federscout: tante associazioni, laiche, cattoliche, pluriconfessionali, storie diverse, regioni diverse ecc eppure tutti insieme si discute, ci si confronta, si organizzano eventi ed attività comuni. Mi pare che ciò si chiami “fratellanza scout”! Ed è una esperienza bellissima da vivere!
Io sarò un idealista: ma sogno una casa comune per tutti gli scout italiani. E’ possibile. Ma sempre senza dimenticare l’insegnamento di B.P.: lo scoutismo è un MOVIMENTO. Credo che non abbia usato questa parola a caso, ma con un significato preciso: il movimento include, non esclude, è in continuo e perpetuo cammino, si migliora e si arricchisce giorno dopo giorno!
Lo spirito Scout è uno a prescindere dalla sigla sotto la quale si esplica.
Come “vecchio scout” mi dispiace sentire discorsi che non hanno niente a che fare con la fratellanza che deve esistere tra ognuno di noi.
Ho avuto purtroppo esperienze negative a livello locale con l’AGESCI dalla quale io provengo ma nonostante ciò sono sempre pronto al dialogo e a collaborare ogni volta che ce ne è bisogno.
Spero che in futuro le cose possano cambiare, sono convinto che la forza maggiore dello scautismo sia la fratellanza anche e soprattutto nata dalla diversità.
Ciao
MI chiamo Paolo Antonielli e sono uno Scout del gruppo scout Agesci Folignano1 , ho 46 anni figlio discout (mio padre brevetto n.1 nel1950circa) in servizio attivo fino a qualche anno fà. Vi ho trovato solo ora nel web ma tempo fa avevo sentito parlare di voi ed ora mi sono detto,toh’ ecco un’altra associazione scout,dopoquella triestina anche i lombardi,tra un pò arriverà l’associazione bergamasca,poi sarà il turno dei pugliesi seguita dai romani del nord e i fiorentini dell ovest.
Mi chiedo. che senso ha creare un’altra associazione scout? L’Agesci ,il Cngei,l’Fse non vi andavano bene? Cito solo loro 3
perchè sono le più grandi e perchè per me 3 sono pure troppe ,per le altre vale lo stesso discorsoche faccio a voi.
Anche loro educano i giovani con il metodo scout inventato da BP come dite di fare voi .allora perchè se volete fare servizio educativo per i ragazzi non condividete la loro associazione ? Cosa hanno di così inconciliabile con i vosrti pensieri e le vostre ideologie?Perdonatemi ma io ci vedo poca umiltà e troppa sete di protagonismo.
Se BP ci fosse ora non credo che sarebbe molto entusiasta di questa divisione perchè lui predicava sempre la fratellanza tra gli sout di tutto il mondo e ora noi ci dividiamo in tante associazioni mah! Non bastano le divisioni all’interno della chiesa, ora ci si mettono anche gli scout.Scusatemi di questa mia lettera forse un pò antipatica ma èra un pensiero che mi portavo dentro da un pò. IN attesa di una forse vostra risposta vu auguro un proficuo lavoro comunque.Buona strada
In your’s Scouting Anatra felice.
Commento:
Leggo con attenzione quanto i ragazzi vanno descrivendo, rilevando, constatando e commentando e mi congratulo perché noto in tutti il desiderio di confrontarsi e misurarsi sulle idee maturate e sulle convinzioni raggiunte. Lo scoutismo è un ambiente ove ci si può specchiare, confrontare ed esprimere liberamente ed è forse l’unico fatto positivo che oggi possiamo considerare conquistato fra noi. Per il resto è mia triste convinzione che tutto naviga a vista e senza una meta precisa. Non so ma immagino che forse sono il più veterano di tutti i scriventi. Vivente, navigante, di quasi ottant’anni scout dal 1945. Da scout ASCI, da rover CNGEI, poi SM ALT Commissario, cofondatore di quattro gruppi nell’arco della mia esistenza. Tre, Jamboree, oggi in contestazione fuori CNGEI. Sono conosciuto da alcuni ignorato da altri, forse da qualcuno tollerato se non contestato. Ho scritto le mie avventure in 150 racconti, molti da scout in Italia ed in oltri dodici paesi ove ho svolto il lavoro di una vita. Una mia personale cruda considerazione sullo scoutismo: Utile, formativo, ma di facile manipolazione ed ingannevole per chi lo segue alla maniera ipocrita di uso corrente. Ragazzi: una cosa è l’Istruttore, altro è l’Educatore. Da noi circolano molti mediocri istruttori, pochissimi Educatori. Quindi il movimento scout definito per sua autonomasia movimento educativo non è quello che si fa. Lodevoli sono i tentativi, scarsi ovviamente i risultati. Purtroppo spesso i gruppi ospitano pressapochisti, immaturi, presuntuosi, esibizionisti, che bazzicano confondendo i valori fondanti il metodo, facendone solo oggetto di loro personale tabernacolo per occultare il loro fallimento civile e morale.
Se avete voglia e tempo seguite ogni tanto il blog: Pellicano del Succiso di mia recente apertura , fatto proprio per dare fuori porta le mie impressioni e le mie esperienze maturate in oltre cinquant’anni di scoutismo praticato prima nelle associazioni scout poi nella vita e nel lavoro a contatto con popoli di etnie, civiltà, credenze, religioni diverse. Ho avuto la fortuna di potermi misurare, di ricevere moltissimo e di dare qualche cosa da italiano, cristiano, civile, entusiasta.
Buon cammino e SUSP Penna Bianca
Vorrei, per spirito di conoscenza, se possibile avere un chiarimento dai GEL: in alcuni parti ho letto che la Gel è costituita da più gruppi in lombardia ma nel vostro sito vedo riportata solo una sede a Milano. Esistono altri gruppi ? grazie e Buon cammino