I giovani sono il futuro della montagna
Accordo per una partnership tra CAI (Club Alpino Italiano) e gli scout laici del CNGEI
E’ iniziato l’iter per un accordo di partnership tra il Club Alpino Italiano e gli scout laici del Cngei (Corpo Nazionale Giovani Esploratori Italiani). Il primo passo è stato l’incontro tra il presidente del Cai, Annibale Salsa, e il presidente del Cngei, Doriano Guerrieri. L’incontro è avvenuto a Villa Buri (Verona) dove è in corso Ern 2008 e cioè l’Estate Rover Nazionale del Cngei che ha raccolto 500 ragazzi tra i 16 e i 19 anni.
L’accordo che si sta studiando prevede una serie di attività comuni nel settore della formazione dei giovani, dell’educazione alla montagna e dell’educazione ambientale più in generale, con attività reciproche di scambio tecnico e di esperienze. L’accordo si svilupperà sia a livello territoriale che nazionale a partire dai prossimi mesi.
Il presidente Salsa nel suo intervento di fronte agli scout del Cngei ha molto insistito sul concetto di “umanizzazione dei rapporti” rispetto al mondo della montagna. “La società di oggi è molto individualista ma voi giovani potete umanizzare i rapporti con l’ecosistema. La montagna ha bisogno degli adolescenti e dei ragazzi: e può diventare un simbolo, un punto di riferimento per la loro educazione. Con lo spopolamento della montagna si è perso un vasto patrimonio culturale: ora bisogna mettere mano ad un’opera di ri-alfabetizzazione dell’ambiente naturale montano per ricreare la conoscenza che è andata perduta. Sui mass-media si parla di montagna solo quando ci sono delle disgrazie. Invece la montagna è gioiosa, luogo di incontro e di socializzazione. In montagna ci si conosce meglio, ci si saluta sui sentieri, si canta insieme; per sua natura la montagna favorisce la disponibilità reciproca. Per questo abbiamo cercato questa partnership con gli scout: la collaborazione ci permetterà di raggiungere meglio i nostri scopi di alfabetizzazione e tutela del territorio”.
“Lo scautismo è portatore di valori e attenzione per la montagna – ha detto Doriano Guerrieri, presidente del Cngei – questo accordo permetterà al Cai e agli scout laici del Cngei di camminare insieme, ognuno con la sua identità e specificità, ma con un impegno a relazionarsi e comunicare”.
Per informazioni: Fiorella Bollarino – Ufficio Stampa CNGEI Contatti: www.cngei.it – ufficio.stampa@cngei.it
Salve a tutti.
L’argomento montagna mi interessa molto, quindi ben vengano iniziative come questa se servono per sensibilizzare la gente! Ho usato la parola “gente” perché credo che a volte bisogna partire dagli adulti per far avvicinare i ragazzi alla natura in genere e alla montagna in particolare. Non so se vi è mai capitato sentire discorsi fra mamme:” Adesso è uscito che l’insegnante vuole portare i ragazzi all’oasi WWF… non valgono di più i documentari del National Geografic?”… Sentito con le mie orecchie mentre aspettavo mio figlio all’uscita della scuola…Mi sono allontanata per non sentire oltre…anche perché se provi ad intervenire passi per una madre egoista che non prova dispiacere se il figlio dovesse bagnarsi…sudare…cadere…, non si pensa mica che magari possa imparare a correre!!!:-)
Benissimo le partnerships, ma il monitoraggio dovrebbe essere capillare e continuo partendo dai nonni che, magari, hanno il tempo di portare i nipotini ai parchi o al laghetto poco fuori la città. Organizzare raduni-scampagnate, documentari, manifestazioni…Oltre alla “gola” ci sono altri modi di far avvicinare la gente ad una passione, quindi, magari, insieme alla polentata affiancare una gara di free-ride in bici, anche questo è un modo di vivere la montagna; prezzi speciali per le gite scolastiche (alternare la Spagna, ad esempio, ad una traversata del Cervino!!!)
Arrivando agli scouts a volte dipende anche dai capi branca saper fare appassionare i ragazzi anche se costa molta fatica a livello organizzativo e di energie… io sono un “vecchio castoro”, l’anno scorso, con tutto lo staff di colonia, abbiamo incentrato le attività nella conoscenza e il rispetto della natura che ci circonda partendo dalla montagna, scendendo in collina, lago, mare… La prima uscita l’abbiamo fatta ad una palestra di arrampicata doce un istruttore faceva vedere e provare ai bambini (castorini) le attrezzature per mettersi in sicurezza; la seconda alla sede del CAI dove hanno potuto vedere e toccare le attrezzature per camminare nei prati (bastoncini ecc…) e sulla neve (ciaspole, sci)sia moderne che quelle usate dai nonni… quindi siamo andati in montagna… così per tutto l’anno finendo con le vacanze di colonia: campo nautico a Falconara-Marina di Montemarciano… Ovvio che c’è stato un grosso dispendio di energie e tempo levato alle famiglie (vedi mariti…figli… per alcuni, fidanzati e fidanzate per altri), però ne è valsa la pena per noi in primis e poi per i bambini.
Per iniziare partnership va bene, ma poi bisogna andare avanti…Buona nuotata a tutti Crunk Crunk:-)
Bella iniziativa, mi domando perchè non allargarla all’ambito FIS dove peraltro già spicca il protocollo d’intesa con il corpo forestale.
Sicuramente è un campo dove i metodi educativi delle componenti FIS sono coincidenti (così come, per l’appunto, per gli accordi con la forestale) per cui andrebbero trattate insieme anche se magari la prima proposta è stata fatta ad una sola componente ovviamente il discorso vale a prescindere dalla componente coinvolta ed anche a contrario)
Mi auguro che presto si giunga a coinvolgere l’ambito FIS alla firma di partnership congiunte con il CAI perchè una esclusività di alcune componenti semplicemente non ha senso.
per intanto brava CNGEI
Carissimi Antonella e Massimo,
mi ha fatto molto piacere leggere le vostre considerazioni sull’argomento.
Da “mamma” condivido in pieno il tuo ragionamento Antonella anche io ne sento di tutti i colori fra i genitori ma, forse, è naturale così poichè noi, genitori scout, abbiamo una visione diversa in merito alla crescita e all’educazione dei nostri figli che, sovente, non è compresa dalla maggioranza (vedi il tuo esempio National Geographic oppure corsa al parco con annessa sbucciatura di ginocchia!!!).
A partire dall’asilo nido ho sempre proposto agli insegnanti dei miei figli attività alternative, qualche volta sono state accettate e condivise anche dagli altri genitori, qualche volta no, in ogni caso continuo nel mio intento, non demordo!!!!
In merito alla proposta di Massimo (scout Agesci?) di vivere la partnership in ambito FIS posso soltanto rispondere, al momento, che come Cngei siamo alla linea di partenza, non è detto che in un futuro non si possa coinvolgere la FIS.
Grazie per i vostri commenti
Fiorella Bollarino
Ufficio Stampa CNGEI