Il prete con gli scarponi


Questo articolo non è da leggere, se in gruppo c’è un AE di quelli “giusti”, che non hanno paura di mettersi i pantaloncini corti e di dormire in un sacco a pelo. Se invece il vostro gruppo non ha questa fortuna, o ce l’ha solo in maniera limitata, potete anche stamparlo e infilarlo, in modo deliberatamente provocatorio, nel breviario del vostro . Magari si arrabbierà. Magari no.

Padre Giovanni era il nostro Baloo: spesso veniva a trovarci durante le cacce, e ci raccontava le storie del . Quando salimmo al riparto (con la “i”…) riusciva a passare da noi, anche solo per farsi vedere, e in almeno un paio di occasioni, che io ricordi, rimase per tutto il campo estivo. Il caporiparto ci insegnò a preparare il pane azzimo (solo farina e un po’ d’acqua, ma cuocerlo si rivelò un’impresa) e con quello poi celebravamo la Messa della domenica. Poi padre Giovanni partì missionario, e l’ho rivisto solo qualche anno fa, in occasione di un suo rientro in Italia. Non sembrava invecchiato di un giorno…

Quest’anno non sono riuscito ad accompagnare nessuna delle unità del mio Gruppo, come avevo progettato di fare: un po’ la fatica di un anno impegnativo, un po’ i tempi scombinati tra il mio servizio in Diocesi e i programmi degli altri… e questa cosa mi dispiace molto, perché l’esperienza di tanti anni mi ha insegnato che durante le attività estive si intrecciano dei rapporti che poi durano nel tempo, spesso oltre le aspettative. Ragazzi e ragazze, ora uomini e donne, che continuano nell’amicizia e nel dialogo spirituale quelle chiacchierate fatte intorno al fuoco di bivacco, che allora sembravano solo un modo per passare il tempo, ma nelle quali spesso venivano fuori le “domande pesanti” sul senso della vita e sulla .

Certo, neanche per l’AE le attività estive si improvvisano: non basta catapultarsi alle vacanze di branco o in route per far scattare la magia. Bisogna farsi conoscere, “addomesticarsi” vicendevolmente (un po’ come tra la volpe e il piccolo principe…), con pazienza e tanta disponibilità.

Forse il problema più grande, oggi, è la scarsità dei preti, specialmente di quelli giovani. Il metodo scout poi richiede all’AE uno sforzo in più: bisogna che anche lui “si metta gli scarponi” e porti lo zaino come gli altri, sia in senso reale che in senso metaforico. Il servizio dell’AE, nelle unità e nelle comunità capi, esige una “metànoia”, o per meglio dire una “declericalizzazione” del prete, che deve rinunciare ad un ruolo che in altri ambiti è già chiaro e definito, e che nell’ambito scout, invece, deve essere ripensato con attenzione: è un capo tra i capi, e quindi deve “masticare” almeno alcune delle cose essenziali dell’arte del capo (durante una marcia all’azimut, tutto si aspettavano i ragazzi, meno che ad aiutarli nel loro… smarrimento fosse proprio l’AE, che per fortuna quelle cose se le ricordava ancora…), ma deve anche essere sempre, in ogni momento “il prete”, l’esperto di Dio. Non necessariamente quello che guida la preghiera al mattino e alla sera, ma quello che sa dire il Vangelo giusto per quel momento, nella vita della comunità. Il celebrante dell’Eucaristia, l’uomo della preghiera, e l’amico che ti ascolta e ti fa incontrare Dio nella tua vita, magari sotto la pioggia su un sentierino di montagna.

È stato faticoso in alcuni momenti, e forse non ci sarei riuscito, senza la mia esperienza precedente il Seminario. Ma mi piacerebbe se questi pensieri sparsi suggerissero a qualche confratello di offrire un po’ del proprio tempo, durante quest’anno, alle unità del gruppo scout, con la prospettiva di rendersi disponibili alla fine per passare qualche giorno al campo estivo o in route… nello scautismo c’è un grande potenziale, che attende solo di essere sfruttato in tutta la sua forza. Certo non si lavora sui grandi numeri, sugli eventi di massa: ma si costruisce, mattone dopo mattone, un edificio solido e destinato a durare nel tempo.

don Fabio Besostri (da PE 4/2008)

Commenti

  1. Carlo scrive:

    Grazie al CN1 alcuni anni fa ho conosciuto e amato lo scoutismo. Ho “imparato” ad essere AE grazie a capi meravigliosi che mi hanno accompagnato e aiutato. CFM e CFA sono stati momenti decisivi …
    Oggi sono missionario in Brasile …
    Grazie don Fabio per questo articolo: mi ritrovo pienamente!
    Un caloroso (sono le 20,30 e i sono 39 gradi) abbraccio dal cuore del Brasile.
    Carlo

  2. ex AEMI92 scrive:

    Mentre infilate l’articolo nel breviario del vostro AE attenti a non ferirlo a morte… la supponenza di certi capi nei confronti di ciò che dovrebbe essere o non essere l’AE è – a dir poco – irriverente e avvilente.
    Sono stato un felice AE con gli scarponi (almeno fino a che la salute me l’ha permesso e il Vescovo non m’ha spostato) e mi sono giocato per tutto quello che ho potuto, facendo altresì i salti mortali per conciliare la conduzione di un oratorio da 500 ragazzi, la benedizione delle case, il “messificio parrocchiale”, le confessioni, gli ammalati, l’edificazione delle strutture parrocchiali, il rapporto con la scuola etc etc…
    Essere capo tra i capi? Sì! salvaguardando però il fatto che tra l’AE e i capi c’è una differenza sostanziale, essenziale, ontologica! Chi non la riconosce fa torto al sacramento dell’Ordine e fa torto a se stesso mostrando la fragile comprensione del suo laicato.
    L’AE deve essere condotto, ma ascoltato; sopratutto quando parla della sua capacità, acquisita su una esperienza non particolare di scoutismo, ma assai più globale di prete di tutti. Ascoltato quando mostra l’esigenza di un maggiore rigore nella formazione dei capi, di maggior coerenza di vita tra ciò che insegnano e ciò che vivono, di un minor pressapochismo nella messa in atto del progetto educativo che spesso non hanno nemmeno mai letto. Non gli si può chiudere la bocca dicendogli che tanto lui non capisce perché da piccolo non ha fatto il lupetto o perché non c’era all’ultima route, o che nello scoutismo le cose girano così!
    Credo che troppo spesso si chieda all’AE di essere quello che un capo non riesce e spesso non tenta di essere! Il prete è prete per la vita e malgrado tutti i suoi peccati cerca di essere coerente con la scelta fatta una volta per tutte e rifatta ogni giorno.
    Il Capo dovrebbe essere così… dovrebbe.
    Cari capi, se volete dei bravi AE che comprendono ed amino lo scoutismo, siate voi stessi esempi per loro!
    Prima di chiedere conto di un servizio che nella carenza di preti sta diventando sempre più raro, mostrate loro come si fa, attraverso un onore che conduce alla stima. Non c’è prete che non si commuova davanti a scelte fulgide di coerenza evangelica.
    Cari capi uomini, fatevi preti! (Perchè avete riso?)Domandatevi piuttosto perchè nello scoutismo le vocazioni sacerdotali sono sempre più rare!
    E quando vi capita di incontrare un prete, iparate a trattarlo non come “merce rara”, ma come “dono prezioso”.
    Cari AE con gli scarponi, portate sulle vostre spalle gli AE senza gli scarponi… Gesù lo sta già facendo con voi.

    BUONA STRADA.
    dsb

  3. Fabio scrive:

    Ciao don Fabio,
    sono un seminarista della diocesi di Carpi (quindi spero proprio che tra qualche anno mi chiameranno come te!). Io sono “venuto su”, come si dice qui da noi, prima tra i ragazzi e poi tra i giovani dell’Azione Cattolica, e mi capita a volte di pensare a quanto imbranato sarei se mi venisse chiesto un giorno di fare il Baloo. Grazie a Dio ho due grandissimi amici scout con cui spesso mi capita di confrontarmi: mi hanno insegnato tante cose del mondo (e qualcuna del metodo) scout, anche se mi manca tutta la parte esperienziale, vissuta, faticata, sudata.
    Sì, anche noi facciamo i campi estivi e tante altre cose, ma l’AC è molto diversa, forse lo sai meglio tu di me: molto attenta alla Scrittura (è lei che si racconta), alla cultura, alla vita della Chiesa e del Paese, alla formazione permanente… un po’ meno ai nodi (scherzo… da noi la battuta è sempre quella: scout coi nodi, AC con la Bibbia; scout in route, AC a messa…)!
    E se poi seguirò gli scout? Beh, anche a me sicuramente verrà voglia di mettere gli scarponi, per amore del Signore e dei ragazzi che mi vorrà affidare! Mi piacerebbe, sai? Anche se sarà dura…
    Ti ringrazio per queste poche righe, così cariche di quella forza e quella semplicità che solo la testimonianza sincera sa avere. Me le ricorderò, quando (se?) mi serviranno.

    Prima di salutarti, una domanda:
    POSSIBILE CHE QUI NESSUNO SCOUT ENTRI IN SEMINARIO?!

    Ciao don Fabio, e grazie di cuore.

  4. Stefano scrive:

    Un fraterno buona caccia a tutti!
    Lo scritto di Don Fabio è molto interessante e fà conoscere una realtà, quella dell’AE, che non tutti gli scout conoscono, in quanto è presente nelle sole associazioni cattoliche.
    Io credo che chiunque può diventare scout, e mettere a disposizione quello che è o che sa fare al servizio di tutti! Un giovane prete potrebbe tranquillamente iscriversi a qualsiasi associzione scout, laica o cattolica, e abbracciare quelli che sono gli insegnamenti del metodo scout! Certo, ci sono associazione che ritagliano un ruolo ben definito per i preti, ma un prete non potrebbe fare semplicemente il capo?! Uno dei miei primi capi scout in Reparto era un Prete! E con lui siamo stati perfino sulle Alpi, a dormire in rifugio!
    Il mio commento non ha nessun intento polemico, volevo solo aggiungere un peniero a questa discussione!

  5. Marco scrive:

    Sono una persona comune con uno spirito vagabondo. Nella mia vita ho fatto alcune delle vostre esperienze e le faccio tutt’ora,tutti i giorni con la gente che passa. Al seminarista direi che può diventare scout, allo scout che può diventare prete. Perchè nulla è dato all’immensità della fede.L’importante e non avere paura di Amare DIO che sta in ogniuno di noi. siate tifosi e lui vincerà le vostre partite. Grazie

  6. Luciana Brentegani - Caporedattore SCOUT-Proposta educativa scrive:

    E’ sempre positivo che i testi utili e stimolanti trovino larga diffusione.
    Tuttavia, per correttezza e completezza d’informazione, segnalo che questo articolo, scritto da don Fabio Besostri, è stato pubblicato sulla rivista SCOUT-Proposta educativa n. 4-2008, pagina 14.
    La corretta citazione delle fonti è obbligo derivante dalle norme in tema di diritto d’autore, è segno di rispetto per il lettore e anche di lealtà, secondo la nostra Legge scout.
    Provvedo a segnalarlo personalmente, poiché la redazione di Polis, nonostante le reiterate richieste, ha ritenuto di non dovervi provvedere.

  7. Riccardo scrive:

    Ciao Luciana,
    ti do del tu come (forse? non ricordo…) ce lo siamo dati per e-mail.

    Non ricordo di aver nascosto o rimosso l’autore del testo (don Fabio Besostri) e… sempre se ricordo bene, ti ho scritto una mail per avere qualche informazione in più (numero di telefono) poter parlare direttamente con don Fabio Besostri per (eventualmente) chiarire la pubblicazione del suo brano sia su Polis (di TuttoScout.org) che sul nostro giornalino di gruppo (ScoutOggi)

    Non vorrei sbagliarmi ma… non abbiamo ricevuto risposte, fino ad oggi con questo tuo “commento”. 😉

    Buona Strada,
    Riccardo.

  8. Luciana Brentegani - Caporedattore SCOUT-Proposta educativa scrive:

    Caro Riccardo, mi fa piacere ricevere una tua sollecita risposta qui, visto che per e-mail l’ho attesa invano per un mese. In realtà, infatti, il nostro scambio di e-mail si è fermato all’ennesima mia mail con la quale ti invitavo a inserire la fonte da cui hai tratto il testo. Come ti ho ribadito, infatti, don Fabio non ha nulla in contrario alla diffusione dei suoi testi. La questione riguarda la rivista SCOUT-Proposta educativa di cui sono caporedattore. Si tratta di rispetto delle norme sul diritto d’autore, oltre che di lealtà scout e rispetto per i lettori.
    Attendo che tu completi la pubblicazione con l’inciso “articolo tratto da SCOUT-Proposta educativa n. 4-2008, pag. 14”.
    Con l’occasione, mi domando come mai sia stato rimosso il commento che avevo inserito in calce al testo “Il dono della pagina bianca”, pure tratto – omettendone la fonte – da SCOUT-Proposta educativa.
    Anche relativamente a quel testo, ti ho scritto una mail, che è rimasta senza risposta.
    Fraternamente
    Luciana

  9. Riccardo scrive:

    Ciao Luciana,
    il piacere in realtà è tutto nostro in quanto siamo noi non abbiamo ricevuto più informazioni in merito a quanto ci siamo scritti per e-mail, ovvero “se dovevamo rimuovere o cos’altro fare dell’articolo di don Fabio Besostri”, l’autore del brano “il Prete con gli scarponi”.

    In ogni caso, solo per chiarezza, rispondo nuovamente a quanto ci chiedi: il testo l’articolo di don Fabio Besostri non è stato acquisito dal sito Agesci ma da altri siti scout e l’autore + il riferimento della pubblicazione di PE erano (e lo sono tutt’ora) situati in posti differenti.

    Sto iniziando a pensare che qualche email non sia giunta a destinazione come avrebbe dovuto. In questo caso, con questo strumento, vediamo di scavalcare il possibile “errore di comunicazione”. Indicami cortesemente le date delle e-mail hai ricevuto che ti inoltro quelle che ci siamo scritti nei mesi scorsi (e che a me risultano scritte e ricevute).

    Se non lo si fosse capito, non abbiamo nulla da nascondere, altrimenti eviteremmo di pubblicare anche qui i nostri “botta e risposta”… 😉

    Buona Strada,
    Riccardo.

  10. Luciana Brentegani - Caporedattore SCOUT-Proposta educativa scrive:

    Caro Riccardo,
    visto che non c’é nulla da nascondere, e visto che quell’articolo don Fabio l’ha scritto per SCOUT-Proposta educativa, basta solo inserire in calce alla pubblicazione del testo, dopo la firma di don Fabio, quell’inciso di precisazione che ti ho più volte indicato. E fare così per tutti i testi tratti dalla rivista (anche quello già pubblicato “Il dono della pagina bianca”).
    Luciana

  11. Luciana Brentegani - Caporedattore SCOUT-Proposta educativa scrive:

    Caro Riccardo,
    se non c’é nulla da nascondere, perché il mio ultimo commento qui e quello che avevo scritto in calce al testo “Il dono della pagina bianca” sono stati cancellati?
    Ci riprovo.
    Come già ti ho scritto ripetutamente via mail, ma senza esito, si tratta semplicemente di aggiungere in calce agli articoli tratti da SCOUT-Proposta educativa (e lo stesso vale per le altre riviste e siti) la corretta provenienza.
    Voglio sperare che finalmente tu provveda, in semplicità e lealtà.
    Fraternamente
    Luciana

  12. Riccardo scrive:

    Ciao Luciana,
    mi ripeto, anche se non vorrei… e lascio a te/a chi legge valutare quando porre la parola fine a quanto fino ad ora ci siamo detti/scritti.

    Ovvero: “Se avessimo qualcosa da nascondere eviteremmo di pubblicare questi “botta e risposta”, non credi?” Tu pensi il contrario? Libera di pensarlo… che ci possiamo fare?

    Però è la (tua?) malafede che ci porta a volte a valutare certe situazioni in modo errato.

    Nel tuo caso, questa volta però me la ricordo perchè recente, il primo botta e risposta del 1° Dicembre è arrivato 2 volte e ne ho pubblicato solo uno, eliminando l’altro. Avrò letto male non cogliendo la leggera differnza nel testo (avrai fatto un copia & incolla aggiungendo una parte del testo, perchè il testo – e me lo ricordo – era identico… ma così a questo punto non lo era…) Valutiamo/Scartiamo/Pubblichiamo tutto quello che ci arriva. Qualcosa sì viene rimosso e non pubblicato ma sicuramente non è il tuo caso, anche perchè tutto quello che viene scritto ed è utile ad un confronto non viene censurato, anzi… 😉

    Ora, e mi ripeto anche su questo punto, proprio per il principio che sottolinei, l’autore dell’articolo è già presente ed è don Fabio Besostri e non PE. Proprio per questo motivo ti avevamo richiesto come contattare don Fabio Besostri per capire se il suo articolo inserito in Polis/ScoutOggi potesse recargli fastidio… in questo caso l’articolo verrebbe immediatamente rimosso/modificato come da sue indicazioni.

    Inoltre per ogni articolo pubblicato sono avvisati le associazioni di competenza e/o i diretti autori dell’articolo (dove presenti) proprio per avvisarli della nostra iniziativa di aggregatori di notizie in ambito Scout, Sociale, Natura, Fede…

    Se su quanto detto nutri ancora dei dubbi, ti invito – personalmente – a telefonare/contattare gli autori e le associazioni che appaiono in Polis per verificare quanto detto.

    Buona strada,
    Riccardo.

  13. Luciana Brentegani - Caporedattore SCOUT-Proposta educativa scrive:

    Caro Riccardo,
    mi convinco dalle tue parole che la redazione di Polis non conosca le norme in materia di diritto d’autore.
    Don Fabio ha scritto quel testo per SCOUT-Proposta educativa e perciò non va citato solo l’autore, ma anche la rivista per la quale lui ha scritto.
    Mi domando perché insisti nel far finta di non capire.
    Integra in calce all’articolo (questo e “Il dono della pagina bianca”) la fonte e chiudiamola qui.
    Fraternamente
    Luciana

  14. Riccardo scrive:

    Ciao Luciana,
    proprio partendo da questo tuo (e personale) convincimento che vorremmo (da sempre) contattate don Fabio Besostri ed è proprio per questi differenti “punti di vista” il nostro non inserire il riferimento di PE (inizialmente non volutamente omesso) è diventato un principio.

    Rimaniamo in attesa, come sempre richiesto, di avere la possibilità di contattare don Fabio Besostri. Possiamo eventualmente reperire le informazioni necessarie ma – sia mai – che questo nostro “ulteriore interessamento sia “mal giudicato” e che sia la base di un ulteriore “erroneo convincimento”.

    p.s. qualora don Fabio Besostri (l’autore) ci comunichi di modificare/rimuovere il brano questo sarà fatto. Sarà invece un vero peccato, in caso di rimozione – oltre la perdita di questo brano – la perdita di questi “botta e risposta” che lasciano il “giusto tempo” per pensare e farsi dei propri convincimenti.

    Buona Strada,
    Riccardo.

  15. don Fabio Besostri scrive:

    Cari Luciana e Riccardo,
    intervengo come collaboratore di “Scout-Proposta Educativa”, ma anche come giornalista pubblicista e direttore di una testata diocesana per offrire una parola di chiarimento.
    Sono lieto che i testi da me predisposti per “Scout-Proposta Educativa” vengano ripresi da altri siti scout su internet: tuttavia la correttezza giornalistica (prima ancora che la legge dello Stato) impone che quando un articolo pubblicato da una testata viene ripreso da un’altra, si chieda il permesso o all’autore o al responsabile della testata originaria, se possibile, e in ogni caso si citino gli estremi della
    fonte dalla quale il testo è stato ripreso (in capo o in calce all’articolo stesso). Che è poi quanto Luciana chiede di fare, nulla più.
    Se avessi saputo per tempo di questa “ripubblicazione”, per esempio, forse sarei potuto intervenire nel bel dibattito che è seguito su questo
    sito, e ne sarei stato a mia volta arricchito.
    Quanto alla mia “irreperibilità”, suvvia, basta inserire il mio nome e cognome in un motore di ricerca… e ne vengono fuori di tutti i colori,
    e anche in bianco e nero… 🙂
    Buona Strada!

  16. Riccardo scrive:

    Ciao Don, (ti do del Tu così faccio prima e non mi perdo nei “vizi di forma”).

    Certamente, i tuoi dati sono “reperibili” in rete ma il tuo coinvolgimento era collegato al diritto d’autore più volte tirato in ballo e solo in ultimo “trasformato” in citazione (corretta – nessuno dice il contrario) nel rispetto del lavoro svolto da PE.

    Il nostro non inserire “da PE 4/2008” (ora inserito come da tua richiesta) è dovuto più alla modalità del botta e risposta avvenuto prima per email e poi qui. Oltretutto, alludendo a “far finta di non capire” o altro per “nascondere qualcosa” (che non abbiamo ancora capito… ma ci farebbe piacere capire).

    In ultimo, sempre per correttezza di informazione, PE (Proposta Educativa) dovrebbe capire (ma forse ci siamo sempre spiegati male noi…) che gli articoli non sono sempre una loro “esclusiva”. Mi riferisco ad un’altro tuo bel brano “Il dono della pagina bianca” dove è sì è presente correttamente il riferimento dell’autore ma nessuna citazione sulla fonte. E su questo brano, nuovamente, si allude a nostre azioni per aver eliminato PE dalla citazione.

    Lasciamo quindi a chi è più competente di noi (e vuole farsi un’idea sempre più chiara) reperire da DonBoscoLand.it (e non Agesci.org) quale sia la fonte da citare:

    http://www.donboscoland.it/articoli/articolo.php?id=123948

    P.S.1. Don, quando vuoi, inviaci i tuoi articoli che avranno sempre un “trattamento speciale” ed eventualmente, la fonte da citare 😉

    Rimaniamo comunque sempre “sintonizzati” su DonBoscoLand.it per reperire articoli e storie che riteniamo sia utile diffondere e far conoscere 😉

    P.S.2. Gli Articoli doppi che ci hai inviato e comunicazioni per essi, sono state eliminate per permettere una migliore lettura dei vari messaggi.

    Fraternamente auguriamo un buona strada a Tutti.

  17. lorenzo scrive:

    ei mi raccomando quando ci sono dei pericoli o degli ostacoli nel vostro cammino continuate a camminare e non scoraggiatevi subito ogni ostacolo con l’aiuto di amici e capi si può superare l’importante è di restare sempre uniti e di non dividersi per qualunque ragione al mondo….. 😉

  18. lorenzo scrive:

    ah scusate a proposito dove posso trovare le chiacchieate di b.p. intorno al fuoco??rispondetemi al più presto