Lo scautismo protagonista anche al 98° congresso del CAI
Al 98° Congresso Nazionale del Club Alpino Italiano, tenutosi a Predazzo in Val di Fiemme sabato 18 e domenica 19 ottobre, presso a Scuola Militare Alpina della Guardia di Finanza, lo scautismo ha giocato un ruolo da protagonista. Il percorso di avvicinamento e di collaborazione che si è instaurato tra il CAI, il CNGEI e l’AGESCI ha vissuto in questa occasione un’altra importante tappa in preparazione alla definizione /sottoscrizione di una partnership in sede FIS.
Il Congresso, che aveva come titolo “Identità e ruolo del Club alpino Italiano in una società in trasformazione“, ha visto la presenza di quasi quattrocento partecipanti da tutta Italia di Doriano Guerrieri in qualità di rappresentante FIS e quale Presidente del CNGEI e di Massimo Cavagnin in rappresentanza dalla Presidenza AGESCI.
Nella prima giornata di lavori a cui hanno partecipato numerose autorità Civili, militari ed esperti, dopo una introduzione del Presidente Generale CAI Annibale Salsa alcuni Docenti Universitari hanno analizzato il tema del Congresso da diversi punti di vista prospettando alla platea vari stimoli da sviluppare nei seminari tematici previsti per il pomeriggio che avevano come tema:
- Politiche dell’ambiente e dei territori montani;
- Natura e struttura del CAI: quali cambiamenti?
- Cultura, comunicazione e formazione;
- L’Associazione di fronte ai mondi giovanili;
- Identità e ruolo del CNSAS i una società in Trasformazione.
Ovviamente il Seminario dedicato al tema dell’Associazione di fronte ai mondi giovanili, coordinato dal Responsabile della Commissione Giovanile del CAI, Francesco Carrer ha permesso di far conoscere e approfondire da una parte le caratteristiche ed i valori che contraddistinguono il movimento scout, dall’altra l’attuale offerta del CAI per i giovani, attraverso l’attività degli Accompagnatori, la Scuola Centrale di Alpinismo Giovanile e le iniziative attivate localmente delle varie Sezioni.
E’ stato interessante constare quali e quante “affinità valoriali” e strutturali esistono tra le Associazioni ed analizzare, sia pure per sommi capi, le possibili sinergie che potrebbero derivare dall’attivazione di una partnerhip. La prospettiva è stata accolta con interesse da tutti i presenti e ulteriormente rafforzata dalla constatazione che molti dei soci CAI presenti, hanno già i loro figli attivi nel movimento scout, che tante Sezioni hanno svolto con successo e reciproca soddisfazione attività in sede locale, hanno frequentato i rifugi del CAI e si sono avvalsi della collaborazione dei loro esperti e tecnici.
L’atmosfera amichevole e l’interesse per lo sviluppo di questa collaborazione ha trovato ulteriore conferma negli interventi che si sono succeduti nella tavola rotonda conclusiva dei lavori del Congresso della domenica mattina, in cui si sono gìà ipotizzati eventi comuni e nuovi appuntamenti.