Vivere la montagna


   

Accordo storico tra , e

Un accordo di portata storica, che unisce gli scout alla più antica e più importante associazione italiana di amanti della . Da venerdì 15 maggio il Cai, il Cngei e l’Agesci collaboranno per creare un nuovo modo di avvicinarsi alla , soprattutto da parte dei più giovani. A Roma, nella “Sala del Mappamondo” della Camera dei Deputati, il 15 maggio sarà firmato un documento che sancisce la collaborazione tra il Club alpino italiano, il Corpo nazionale giovani esploratori ed esploratrici italiani e l’Associazione guide e scout cattolici italiani.

 

 

A fare da padrino all’accordo sarà il “Gruppo amici della montagna” in seno al Parlamento italiano: un sodalizio trasversale che riunisce tutti i deputati e senatori che amano la montagna, a prescindere dagli schieramenti politici. Il protocollo di collaborazione impegna il Cai, il Cngei e l’Agesci a sviluppare e condividere progetti e iniziative diretti alle giovani generazioni.

“La collaborazione tra Club Alpino e mondo scout – afferma il presidente generale del Club alpino italiano, Annibale Salsa – è nata dalla consapevolezza che le tre associazioni (pur animate da finalità differenziate) nello svolgere attività di formazione e animazione hanno in comune l’attenzione per l’ e l’amore per la natura come idoneo veicolo per la formazione delle giovani generazioni, che a questi valori sono sempre più sensibili e attente”.  Il documento sarà firmato dal presidente generale del Cai, Annibale Salsa; dal presidente dell’Agesci, Alberto Fantuzzo; e dal presidente del Cngei, Doriano Guerrieri. A dare il patrocinio è stato il Gruppo amici della montagna, rappresentato dal presidente, l’onorevole Erminio Quartiani.

Molti i punti contenuti nel protocollo. Il Cai e il mondo scout si sono impegnati a collaborare nel progetto di migliorare la frequentazione e la conoscenza della montagna, utile per riflettere sui valori della vita e della natura; promuovere la lettura integrata del territorio montano, riscoprendo la cultura del vivere in montagna; individuare strategie comuni per migliorare le specifiche proposte educative; affinare le dinamiche e le tecniche degli accompagnatori nella conduzione e nell’animazione dei gruppi; promuovere attività di studio e scambio di riflessioni e competenze sulle problematiche giovanili; sensibilizzare alla necessità dell’ascolto dei ragazzi; migliorare la conoscenza dei bisogni, delle relazioni, dei valori, dei linguaggi e delle aspettative del mondo giovanile; collaborare per favorire la formazione di gruppi giovanili in zone montane disagiate.

Cai, Cngei e Agesci coinvolgono direttamente oltre 500 mila associati, che creano un bacino di potenziali frequentatori delle attività che supera ampiamente il milione di persone.

Paolo Fizzarotti direttore di Scautismo