Seminiamo la legalità


Presentato il progetto della Fondazione “Seminiamo la

 

È stato presentato, martedi 16 giugno, nella aula magna del palazzo vescovile a Mazara, il progetto “Seminiamo la Legalità”. Con Sua Eccellenza il Vescovo di Mazara, Domenico Mogavero, e padre Francesco Fiorino, presidente della Fondazione San Vito onlus, hanno presenziato alla conferenza stampa il dott. Stefano Trotta, Prefetto di Trapani, alcuni Rappresentanti del Consolato generale degli Stati Uniti d’America a Napoli, l’Avv. Girolamo Turano, Presidente della Provincia regionale di Trapani e diverse altre personalità politiche e militari.

 

 

Folta è stata anche la presenza di organizzazioni di volontariato, degli altri sponsor del progetto e di liberi cittadini. Ha aperto i lavori il Mons. Mogavero. Lo hanno seguito il dott. Antonio Maruccia, Commissario straordinario del Governo per la gestione dei beni confiscati ad organizzazioni criminali e il rappresentante della Fondazione Vodafone Italia, dott. Esposito Edmundo.

Il progetto biennale “Seminiamo la Legalita’” – è stato puntualizzato – ha lo scopo di potenziare le strutture dell’azienda agricola, gestita dalla Fondazione San Vito, che utilizza beni e terreni confiscati alla nei Comuni di Castelvetrano e Salemi. Grazie anche al della Fondazione Vodafone Italia che ha offerto € 307.000,00 l’obiettivo principale è quello di rendere l’azienda agricola un modello didattico per i temi riguardanti la legalità e la salvaguardia dell’ambiente. Al “Ciliegio”, in contrada Fiumelungo a Salemi, saranno realizzati un centro polivalente, per incontri e seminari con scuole e gruppi vari, nonché un percorso naturalistico didattico. In contrada Pileri, vicino al Parco Archeologico di Selinunte, si realizzeranno spazi attrezzati, con 20 posti letto e servizi per l’accoglienza di turisti e gruppi organizzati.

Un frutteto in contrada Fiumelungo di Salemi ad un impianto fotovoltaico in contrada Pileri di Castelvetrano, saranno realizzati per permettere l’auto-sostenibilità dell’azienda agricola. Al di là dell’interessante progetto che si è voluto presentare alla Chiesa di Mazara, agli amministratori e a tutta la cittadinanza “il messaggio più importante – ha affermato il Vescovo Mogavero – vuole essere quello di cominciarsi a muovere, perché quello che si semina oggi non produrrà frutto nella giornata o la settimana prossima, ma nei tempi, che, noi stessi imprimeremo nella nostra azione; quello che conta è determinare una inversione di tendenza. Bisogna cominciare a pensare in termini nuovi, progettuali, che diano una dimensione alla speranza, non come velleità o desiderio, ma come impegno di ciascuno, perché ogni piccola parte, che ognuno è chiamato a fare, sarà un contributo che gioverà a tutti.

Intendere la legge come legalità è errato. La legge è uno strumento per raggiungerla. Il fine della legalità è l’uomo. Il bene di tutti comprende il bene di ciascuno, ma non sempre è vero il contrario. Anzi, il bene del singolo qualche volta può essere a discapito del bene comune; è la logica mafiosa”. Con la presentazione del progetto “Seminiamo la Legalità” si è voluto quindi dare un segnale di speranza, che alimenti la voglia di fare, perché il cerchio della illegalità si spezzi a favore di una convivenza nella quale ognuno possa esprimere se stesso e realizzare se stesso.

La lotta alla legalità non deve essere delegata solo alle forze dell’ordine o alla magistratura. Questo difficilissimo settore non richiede solo l’impegno di don Francesco Fiorino, del Vescovo, del Prefetto Trotta… Ogni cittadino deve dare il proprio contributo; non è più consentito essere spettatori, ne indifferenti, perché spesso ciò significa esserne complici. Dobbiamo dimostrare concretamente che ci battiamo contro la mafia e che vogliamo mostrare il volto bello della nostra “bellissima e disgraziata terra”. Così la definì in uno dei suoi ultimi discorsi prima che venisse ucciso dalla mafia.

Discorso, che don Francesco Fiorino, ha voluto in apertura ricordare, leggendo i versi più significativi: “La lotta alla mafia, primo problema morale da risolvere nella nostra terra, bellissima e disgraziata, non deve essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale, anche religioso, che coinvolga tutti, che abitui a sentire la bellezza del fresco profumo di libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, della indifferenza, della contiguità e, quindi, della complicità”.

Le parole di Borsellino sembrano consacrare dunque gli obiettivi che si è posta la Diocesi, insieme alla Fondazione San Vito e alla Fondazione Vodafone con il progetto “Seminiamo la Legalità”, che sarà sicuramente un importante strumento contro la mafia.