Prosegue l’emergenza in Abruzzo


Prosegue l’ in C’è ancora bisogno di Noi!

Nei due mesi appena trascorsi sono stati circa 1300 i capi che si sono avvicendati nel in alcune delle tendopoli allestite dal DPC per ospitare la popolazione colpita dal sisma. Due mesi sono un breve lasso di tempo per chi vive serenamente il proprio quotidiano, ma sono un tempo infinito per chi ha visto distrutti in pochi minuti la propria famiglia o il di una vita.

Anche se si può considerare chiusa la prima emergenza, quella in cui tutti corrono per poter aiutare, dove le mani sono sempre disponibili per montare una tenda o per trasportare acqua e viveri, l’emergenza è ancora in atto e sta entrando nella sua fase più dura. E’ il momento di passaggio, purtroppo necessario, dalle tendopoli alla ricostruzione. D’ diventa più complesso riuscire a programmare una settimana di servizio facendo combaciare tutte le esigenze familiari, di lavoro e di servizio nelle proprie unità e le disponibilità di squadre pronte a partire si sta sensibilmente riducendo.

 

 

Invece oggi, l’Abruzzo continua a chiedere l’attenzione di chi, come noi, crede nel valore della e nell’importanza di esserci anche quando nessuno ha più la forza di chiedere aiuto o di ringraziare. Come avrete avuto modo di leggere l’intervento da parte dell’ sta entrando in una nuova fase. Ora è possibile comporre squadre di che abbiano al loro interno anche degli R/S maggiorenni in misura non superiore al 50% dei componenti la squadra ed inseriti in squadre in cui sia presente almeno un Capo del loro Gruppo di appartenenza. Al contempo si sta mettendo a punto un progetto che partirà indicativamente dalla metà di luglio e che coinvolgerà le R/S. Gli Incaricati regionali EPC stanno continuando a raccogliere squadre e disponibilità di singoli per poter sostenere la presenza dell’Associazione fino al momento in cui … potranno subentrare le R/S. E’ importante la disponibilità di tutti.

  I Presidenti del Comitato Nazionale

Commenti

  1. Antonella scrive:

    06.04.2009 03.32
    penso che questi numeri rimarranno tatuati nel nostro cervello a vita, così come per tutta la vita non scorderemo mai il boato, gli urli, i crolli….ti continui a ripetere “adesso finisce”, mentre ti stringi alla tua famiglia… “adesso finisce, adesso finisce…” e invece aumenta sempre di più e quindi urli a tuo figlio “scappa, scappa” mentre cerchi di reggere il muro nella speranza che non cada… Non so che cosa è successo dopo… a distanza di tre mesi ancora non ricordo come mi sono ritrovata fuori casa con mio marito e nostro figlio… e poi le telefonate (perché chissà come il cellulare l’hai preso dal comodino)ai tuoi parenti, poi gli amici… poi linee intasate fino al giorno dopo!!!
    Io sono del gruppo AGESCI AQ2, fortunatamente non abbiamo avuto “perdite umane” né in CO.CA, né tra i ragazzi, ma molti di noi hanno perso parenti, amici, conoscenti, molti dei nostri ragazzi hanno perso compagni di scuola, insegnanti….
    Sono passati tre mesi e metabolizzate le macerie degli edifici, adesso ci sono da raccogliere le macerie nei nostri pensieri! Ti continui a ripetere “devo andare avanti” ma è molto difficile, ti viene da scappare e invece resti. Resti perché questa è la tua città, resti perché non può finire tutto così, resti perché una volta hai ripetuto ad alta voce, davanti a tutti i tuoi amici, che “uno scout sorride e canta anche nelle difficoltà” e adesso hai modo di mettere in pratica molte teorie che prima le hai soltanto lette e tutto sommato ci credevi e, quindi le hai fatte tue; ora, invece, ti sono passate dentro la pelle e sono diventate reali e sono tue.
    Poi, ad un tratto, ti accorgi che non sei sola, che qualcuno ha lasciato le proprie famiglie per venire ad aiutare la tua, che non ti dice solo parole, ma ti prende per mano e ti riapre una finestra…
    Passano un po’ di giorni e decidi di andare a recuperare qualcosa al posto dove c’era la tua casa… sali sulla camionetta dei vigili del fuoco (sante persone)e la tua testa è vuota, proprio non riesci a pensare a quello che potresti portare via; rimani attonita fuori le mura… entrano i vigili e li vedi riuscire con un lenzuolone dove hanno messo tutto quello che potevano (la terra continua a tremare…), tu stai per andartene quando un Vigile esce con un sorriso stampato a 24 carati e ti consegna il quaderno di caccia con il fazzolettone che avevi riposto nel cassetto del comodino e ti dice “l’ho trovato uscendo”… mentendo spudoratamente, perché in realtà il tuo comodino era accanto al tuo letto nella camera che non c’è più… Lui sa che in quel quaderno ci sono appunti di interminabili staff notturni incastrati tra un impegno di lavoro e uno di famiglia, che ci sono i disegnini dei tuoi ragazzi, le frasi lasciate ai cft, cfm, San Giorgio…..
    Improvvisamente sorge il sole… ma noi non avevamo un campo nazionale a cui pensare? Riprendiamo il contatto tra noi Vecchi Castori… allora che vogliamo fare? Andiamo… non andiamo… ANDIAMO, magari solo con le “code nere” visto che sono con noi da quando avevano 5 anni, li abbiamo visti crescere, questo è l’ultimo anno da castorini… portiamoli.
    Campo Nazionale Castorini alla base scout di Bracciano dal 19 al 23 giugno… GRAZIE alla Colonia di Castelsanpietro, al Sindaco di Castelsanpietro, al Parroco di Castelsanpietro, e a tutte le associazioni e gli abitanti… hanno fatto una raccolta fondi che ci hanno permesso di ricomperare le attrezzature per il campo ai nostri castorini (leggi zaini, magliette, pantaloncini…)e ci hanno permesso di rincominciare… Grazie a Monica di Roma74 che ci ha cucito i fazzolettoni del gruppo, a Leonardo di Macerata che ci ha dato le copie dei libretti del campo…GRAZIE a tutti
    ORA PIU’ CHE MAI SAPPIAMO CON ASSOLUTA CERTEZZA CHE INSIEME SI FA :-))))))
    CRUNK CRUNK
    Buona strada

    P.S.: le cose vanno un po’ meglio, ma la strada è ancora lunga… e anche un po’ tortuosa, ma… noi non abbiam paura