Sempre più lupetti
Sempre più lupetti. In Italia gli Scout sono 200mila e ora aprono anche all’islam
Montare una tenda e navigare su internet. Rammendare un paio di calzini e diventare un capo pattuglia. In marcia verso nuove avventure e orizzonti da scoprire, ‘diversità’ da apprezzare, cavandosela da soli. Perché ‘si impara facendo’ e ‘buoni cittadini’, ma anche ‘cittadini del mondo’ impegnati nella vita del proprio paese in nome della ‘fratellanza dei popoli’, si diventa.
Sono gli ‘scout’ del nuovo millennio, la cui filosofia a più di cento anni dalla fondazione del movimento, creato nel 1907 dal visionario Baden-Powell, è di grande attualità. Perché il modello educativo di ‘guide ed esploratori’ risponde al disagio dei giovani di oggi ridimensionando in modo fortemente terapeutico gli eccessi della società contemporanea. E infatti i boy e le girl scout progressivamente aumentano, in barba alla crescita demografica del nostro Paese. Ed intorno ad un fuoco guardano a nuovi orizzonti e volano dall’Islam all’esperanto.
Sono quaranta milioni in tutto il mondo. In Italia se ne contano circa duecentomila, radunati in oltre venti associazioni. “Negli ultimi tre anni abbiamo cominciato a risalire la china, anche perchè stiamo facendo una revisione: riadattare lo spirito del fondatore ai tempi moderni. E così siamo cresciuti con un ritmo del 5% annuo”, ha spiegato Sergio Fiorenza, capo scout della Cngei, ‘Corpo nazionale giovani esploratori ed esploratrici italiani’ che al momento conta circa 12mila iscritti.
“Siamo in pareggio, intorno ai 178mila soci, ma se rapportiamo questo dato alla popolazione residente nella fascia di età 8 – 21 anni, allora possiamo affermare di essere in crescita, visto il calo dell’indice di natalità“, ha confermato Alberto Fantuzzo, il presidente dell’Agesci, ‘Associazione guide e scout cattolici italiani’.
“Nostro obiettivo adesso è, in nome della scelta laica che ci contraddistingue, che significa accoglienza e riconoscimento dell’individuo in quanto tale e con le sue diversità, intraprendere un percorso comune con altri gruppi e trovare un punto di raccordo con altre realtà scout non riconosciute dall’Omms e dall’Amge perché o nate spontaneamente o per scissione”, dice il capo scout, che ‘in gergo’ è l’autorità massima del Cngei.
Tra i gruppi all’attenzione, spiega Fiorenza, “l’Associazione scout musulmani italiani (costituitasi l’11 febbraio 2008, con la quale ha avviato i primi contatti) ed altre realtà pluriconfessionali e laiche come gli scout protestanti, quelli ebraici, l’Assoraider (la più grande associazione che non aderisce a nessuna organizzazione nazionale o internazionale), l’Amis, l’Assiscout e i Fis Raider”.
La ragione? “Faccio un esempio: un discorso con Assoraider e Fis Raider, che un tempo faceva parte della nostra associazione, può diventare l’occasione di riconoscimento di un percorso diverso da sperimentare al nostro interno. Loro – ricorda Fiorenza – hanno fatto nascere i raider, giovani che continuano un percorso educativo secondo un ‘progetto stabilito’ anche tra i 19 e i 30 anni, mentre noi lo interrompiamo a 18, quando nella crescita seguo ‘il mio progetto personale'”. Forse anche un modo per recuperare e rafforzare un segmento del Cngei che al momento vive una piccola crisi: quello delle guide adulti (dopo i 19 anni) che, prese dalle mille difficoltà ed impegni legati allo studio universitario e all’ingresso nel mondo del lavoro, sono sempre meno numerose.
Benvengano “nuove” associazioni, l’importante che ci sia sempre lo spirito del fondatore dello scoutismo: Dio,fatellanza, servizio, gioco, avventura e tutti quei valori che aiutano a crescere nel corpo e nella mente.
Come dissi tempo fa: non riesco a comprendere uno “scoutismo” ateo.
Buona caccia, Adriano
Ma che c’entra il titolo con il resto dell’articolo? Pensavo si parlasse di lupettismo…
non capisco l’intendimento del capo scout GEI….
va bene un percorso comune co Assoraider, Gel, e altri scautismi laici… ma scout ebrei e scout mussulmani cosa c’entrano? più confessionali di questi due scautismi…
Sono un adulto scout del Cngei da 25 anni, scout laico per destino (nel paese c’era e c’è solo il Cngei) ma poi orgoglioso della nostra laicità: casa aperta tutti ed ospitale per tutti, e per gli adulti l’impegno a farsi carico solo dei problemi dei ragazzi. Oggi lo sono un pò meno, ho la sensazione che che piano piano si abbandoni la laicità per il laicismo, forse perchè più facile e disimpegnato. Relativamente alla crescita costante personalmente rilevo, dai dati di convocazione delle assemblee nazionali, che siamo scesi sotto i 12.000 nel 1998 e nel 2008 eravamo 10.930 con una crescita di 110 dopo un calo di 100. Certo la crescita poteva essere più consistente ma contemporaneamente circa 400 erano usciti, oltre che per carenza capi, per creare nuove associazioni o aderire ad altre, spesso per le perplessità suesposte che molti di noi provano. Non conosco ancora i dati di quest’anno ma sarei felice di sapere che siamo tornati a 12.000. E il dato è un pò più triste se da un confronto con: Agesci, Fse e Assoraider; si rileva che su 1.000 scout nel 1996 – 57 erano Cngei mentre nel 2008 eravamo scesi (purtroppo con costanza) a 48. Il mio timore è che oggi si punti a camminare con chi la pensa come noi senza alcuna paura di lasciare qualcuno per strada “pochi ma d’elite ?”. Resto orgoglioso della scelta laica ma in crisi come Cngei. Ciononostante però da un oltre un mese, tutti i giorni, ci si ritrova con chi può, per cercare di ricostruire la sede del gruppo con la speranza di poter esser pronti per ripartire a ottobre.
Buon cammino assieme
non capisco come mai nascano associazioni confessionali con tante associazioni che si definiscono aperte e pluriconfessionali.
Forse sarebbe ora che la FIS diventasse effettivamente una struttura federale, superando gli steccati e i monopoli storici e aprendosi a tutte le realtà italiane che praticano lo scoutismo seguendo il metodo di B.P., sia pure con le sue varie e spesso fantasiose modifiche. Sicuramente ne avremmo tutti da guadagnare, AGESCI compresa, e soprattutto i ragazzi che continuano a non capire perchè lo scout deve essere fratello di ogni altro scout, in tutto il mondo, lingue, razze e religione, fuorchè con i suoi vicini di casa che fanno lo stesso scoutismo ma appartengono ad un altra associazione.
Ben vengano le sperimentazioni ma e lo dico per esperienza (50 inverni essendo nato il 31 12 59)e interessandomi molto di rep. con una gran passione di pion. se si ricominciasse a far lavorare le mani con la passione al ben fatto,ben pensato e ben realizzato prendendosi il tempo necessario a fare le cose e non rincorrere sempre il tempo di progetti proposti da altri? Trovo sempre più spesso sedi disordinate, materiale non a posto, tende strappate e rabberciate appena prima di partire per il campo, angoli di sq. al campo tirati su alla “valà che va bene lo stesso” tanto dura 10 giorni. Forse anche su questo bisognerebbe intervenire perchè se alla fine ci saranno solo quelli che pensano non avremo più l’abitudine al fare e fare bene. MAURO (ARMADIO)
Condivido la perplessità dei commenti precedenti.
Che diavolo significa questo articoletto che non ha ne capo ne coda? Ma che vuol dire? E’ un guazzabuglio….Lo scautismo di B.-P. è una cosa semplice e chiara per chi vuol intendere e non va a pescare nel torbido.
Con l’occasione: ingegnosa l’argomentazione di Fantuzzo per ribaltare la realtà segnata dal calo degli iscritti agesci.Altro che calo dell’indice di natalità. Mi fa tenerezza.
Buona caccia fratellini!
Dispiace che, nelle parole del capo scout del Cngei, non si parli di tentare un percordo comune anche con la Federscout, che rappresenta la pressochè totalità dello scoutismo indipendente italiano…
A precisazione del precedente intervento, ho avuto i dati per gli iscritti Cngei 2008-09, siamo tornati sopra gli undicimila, meglio 11.057 con un buon aumento, 2 anno consecutivo, e ripartenza di una sezione che era passata all’Agesci. Buon Cammino al Cngei ed a tutti
@ adriano
bella la boiata del “benvenuto” alle nuove associazioni scout.
Meno male che c’era chi pensava (uno a caso, BP) che voleva un’associazione a paese…
@ tutti
ma qualcuno sa chi scrive gli articoli?
A me sta bene che ci siano scout mussulmani e buddhisti.
Vorrei che trovassero posto nel CNGEI.
Tuttavia ricordo che BP non ha previsto degli scout atei: ha detto che ognuno segua la sua religione, con libertà di scelta ma la segua.