Ancora Dio?


Ma ai interessa ancora un discorso su Dio? Cioè il giovane “normale”, quello che studia e lavora (e magari non studia e non lavora), quello che cerca una sua strada nella vita, e magari nomina questo suo darsi da fare “ricerca di senso”, di felicità. Dio ha a che fare con il senso e la felicità?

E se il giovane ha anche interiorizzato dalla cultura che respira che (o sta poco bene, direbbe Woody Allen), che non c’entra con la vita, che è lontano, che è un oppositore dell’uomo, come vari “scienziati” e filosofi oggi asseriscono, e che dunque si potrebbe vivere il senso e cercare la felicità anche (o meglio) senza Dio? E se il giovane, anche quello ben cattolico, ha dei dubbi e vuole vederci chiaro o almeno più chiaro? E poi, è vero che occorre far tacere la ragione per capire e accettare Dio? Che essa, se viene utilizzata seriamente e a fondo, rifiuta l’ipotesi Dio, e la lascia ai deboli, ai sempliciotti, a chi non ha coraggio?

E perché Dio dovrebbe essere meglio del niente, un solo Dio meglio di molti dei, il cristianesimo non una tra le tante; un “Dio davvero per l’uomo”? E cosa implica davvero credere? La rivista “Note di pastorale giovanile”, una rivista per educatori dei giovani, prende sul serio queste domande, le ritiene una sfida importante che occorre accogliere e a cui rispondere lealmente. Come per tutte le domande dei giovani.

Per dialogare con i giovani dubbiosi, in ricerca, per rendere ragione della (flebile) che magari hanno, NPG propone una rubrica, a cura di un filosofo della religione che sta dalla parte della ragione e non si nasconde sotto dogmi di , per accompagnare la riflessione e la ricerca. Mese dopo mese, da novembre 2009 a dicembre 2010, dieci puntate su altrettante grosse domande che i giovani molte volte si pongono e a cui vorrebbero delle risposte convincenti, ragionevoli, che non chiudono la ricerca. E’ una proposta che suggerisce nei giovani, e nella loro intelligenza. Perché, giovani, non utilizzare questa rubrica nei gruppi giovanile e formativi, nei gruppi universitari? Perché, giovani, non suggerire agli insegnanti di religione un percorso serio, fondato, provocante?

Giancarlo De Nicolò

Commenti

  1. d. Luigi scrive:

    …che sta dalla parte della ragione e non si nasconde sotto dogmi di fede

    Quasi che i dogmi fossero irragionevoli…?
    Nella poca mia esperienza, a giovani in seria ricerca e con vere domande…, ho dato sempre e solo “dogmi”, Verità rivelate e indisponibili. Solo nel Vangelo di Cristo hanno trovato risposte vere.
    Tutto sta a vedere questi giovani quali domande pongono, cosa cercano, dove vogliono arrivare.
    Cristo è stato molto chiero e netto nel S. Vangelo, non ha annacquato la Verità sull’uomo…