Un monumento ricorda il “papà” degli scout


San Michele (): Ieri l’inaugurazione della lapide in di , pedagogista genovese, fondatore a di una scuola ispirata al metodo educativo di Powell.

«Ah, io vorrei tornare.., anche solo per un dì, lassù, nella valle Alpina». Hanno voluto ricordarIo così, con una canzone, una lode alla montagna che amava. C’erano molti dei suoi ragazzi (alcuni arrivati da lontano) un ultra centenario giunto da Pisa, all’inaugurazione di una stele con una lapide commemorativa scoperta ai giardini «Mario Mazza» dei Molini di San Michele in occasione del cinquantesimo anniversario della sua morte.

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La a pochi passi da Villa Buri dove ha vissuto gli ultimi anni. Mario Mazza, nato a Genova nel 1882, alla fine della seconda guerra mondiale fu tra i principali promotori della rinascita dell’, occupandosi in particolare della formazione dei capi e della pubblicizzazione del metodo. Autore cli numerosi testi scolastici per la scuola elementare, di volumi di didattica per la scuola e di narrativa per ragazzi, si occupò anche dell’organizzazione dei vecchi scout nelle comunità dei Cavalieri di San Giorgio.

Nel 1954 fondò a il adulti scout cattolici italiani (). Negli ultimi anni di cercò di realizzare il suo più grande sogno: creare una scuola speciale scout nazionale, dado- ve potessero attingere un’adeguata preparazione i docenti e gli educatori ìtaliani per il rinnovamento pedagogico e didattico di tutta la Scuola italiana. Per questo fondò a Cortona nel 1950 un Collegio sperimentale dove applicare i principi e il metodo educativo dello scautismo, ideato da Robert Baden-Powell nel 1907, a una comunità di adolescenti in crescita. Nel 1953 fu trasferito a Villa Bernini Buri di San Michele dove fondò un collegio che ospitava figli di operai morti sul lavoro, che ben presto divenne un centro di riferimento per la cultura pedagogica del dopoguerra. Mario Mazza mori nel novembre del 1959 e fu sepolto nel cimitero di San Michele dove i suoi ragazzi in mattinata hanno voluto rendere omaggio alla tomba. All’inaugurazione della grande lapide commemorativa, che rappresenta le cime di una montagna con alla base un grande mantello protettivo della Madonna, come ha spiegato un commosso presidente degli scout di San Michele, Gigi Falezza, erano presenti il consigliere Barbara Tosi in rappresentanza del Comune e il presidente della settima circoscrizione, che ha contribuito alla realizzazione dell’opera, Daniele Perbellini.

Nel pomeriggio Mario Sica, ambasciatore e il più autorevole storico del movimento scout, ha tenuto una relazione su Mario Mazza nella storia del scautismo cattolico in Italia. Il professor Mario Gecchele dell’Università di Verona ha parlato sul tema pedagogico- didattico «li gioco come modalità educativa in Mario Mazza».

Oggi, alle 9.30, si svolgerà a Villa Buri una tavola rotonda coordinata dal professor Alberto Albertini, segretario nazionale del MASCI, sul tema: «La spinta ideale al servizio in Mario Mazza». Sono previsti gli interventi del professor Pino Agostini, ex allievo di Mario Mazza a Villa Buri negli anni ‘50 e autore del libro «Il sogno e l’opera», del dottor Egisto Gori, coordinatore della Comunità MASCI «Mario Mazza» di Prato, del dottor Francesco Marchetti, direttore di «Strade Aperte» la rivista nazionale del MASCI e di Giancarlo Volpato del centro studi e documentazione Scout «Mario Mazza» di Genova.

Luciano Purgato

Articolo pubblicato domenica 27 Settembre 2009 a pag 22 del quotidiano di Verona: “L’ARENA”

Commenti

  1. romeo scrive:

    Finalmente leggo su internet un omaggio all’indimenticabile Mario Mazza. Ci ha insegnato a scoprire ed amare la natura, come un’educazione alla pace. Gli sono debitore per tutto quanto ha fatto scoprire in me, per affrontare nel miglior modo possibile la vita! Sono uno dei “ragazzi di mario mazza”. Se me lo permettete vorrei inviarvi il logos che ho realizzato per riordarLo sempre. Ciao egrazie. romeo mangino