Verso Copenaghen


Fermare il cambiamento climatico è ancora possibile. A Copenaghen il è chiamato a prendere una decisione per fermare la crescita dei .

Dal 7 al 18 dicembre i governi di oltre 190 paesi si riuniscono a Copenaghen per siglare un nuovo accordo globale sul . Molti e autorevoli studi confermano oramai che se non si agisce in fretta la temperatura globale salirà di oltre 1,5°C con conseguenze irreversibili per il .

Già oggi ci troviamo di fronte ad un’evidente accelerazione degli impatti del surriscaldamento globale con effetti sempre più rilevanti in molte parti del Pianeta. Secondo l’Alto Commissariato per i rifugiati dell’, il 66% dei profughi registrati nel 2007 sono persone colpite da o da mutate condizioni dell’ecosistema.

La conferenza di Copenaghen è un appuntamento cruciale, che non ammette ulteriori slittamenti. Secondo gli scienziati occorre un taglio delle emissioni di CO2 dell’85% entro il 2050 dei gas serra. Ma è nel breve periodo che si gioca la battaglia più importante. Entro il 2020 i paesi industrializzati, che sono i maggiori responsabili della situazione attuale, devono ridurre i gas serra del -40% almeno rispetto ai livelli del 1990. Allo stesso tempo dovranno garantire alle economie in via di almeno 110 miliardi di euro l’anno per far fronte agli impatti del cambiamento climatico e per la diffusione di tecnologie verdi e sostenibili.

Un pianeta libero dalla dipendenza delle fonti è possibile e necessario. L’efficienza energetica, la diffusione delle , lo sviluppo di reti sostenibili per il trasporto sono soluzioni a portata di mano e con gli adeguati investimenti possono portare vantaggi economici oltre che ambientali.

Copenaghen ultima fermata per il clima