Crocifisso, sentenza contro la verità


«Il crocefisso è simbolo d’amore per credenti e non, e non chiede rinunce, non impone condanne o pregiudizio verso altre religioni, culture e filosofie», sottolinea monsignor Giuseppe Merisi vescovo di Lodi…

La definisce «una sentenza orientata ideologicamente» che, disconoscendone il valore culturale, nega il fatto evidente che il sia un «segno» per credenti e non credenti. E, rimuovendo una presenza «che non impone nulla ma si espone soltanto», finisce con «impoverire ulteriormente» un mondo «già così disorientato».

Ad Avvenire e a Tg2000 il cardinale presidente della Conferenza episcopale Italiana, Angelo Bagnasco, non nasconde che «la decisione della Corte di Strasburgo ha provocato in me stupore e sconcerto». La sentenza, ha infatti spiegato ieri, «appare come orientata ideologicamente», una decisione «che non si cura di rispettare la verità delle cose». «Non tiene in alcun conto, ad esempio – ha sottolineato – della verità storica dell’Europa e dell’Italia. Anche a un occhio distratto, l’Europa e l’Italia da un semplice punto di vista culturale, traggono la loro ispirazione dal .

Basta guardarsi intorno per capire che senza il cristianesimo e la non si comprenderebbe la ‘Divina Commedia’, ma anche la maggior parte dell’architettura e dell’arte». «Riconoscere il valore culturale del crocifisso, peraltro, non vuol dire – ha aggiunto il porporato – svilirne il significato religioso perché la fede con i suoi segni genera civiltà e cultura che diventano patrimonio a disposizione di tutti, come dimostra la ricchezza della nostra storia nazionale e continentale. Il segno del crocifisso poi parla a tutti, sia ai credenti per i quali è certamente il segno della propria fede, sia ai non credenti, per i quali la croce rappresenta comunque il segno di quella esperienza umana integrale che ha la propria radice nel di Cristo».

D’altra parte, ha proseguito il presidente della Cei, «non ricordo di aver mai sentito qualcuno sentirsi offeso da questo segno, anzi spesso ho percepito che molti, anche tra i non credenti, proprio guardando all’uomo della croce, traggono ispirazione e fiducia per andare avanti. Perché – ha concluso – impoverire ulteriormente il nostro mondo già così disorientato? Perché privarsi di questo segno che non impone nulla ma si espone soltanto?». Di «offesa al simbolo della della stragrande maggioranza degli europei: cattolici, ortodossi, luterani, anglicani, calvinisti» ha parlato il cardinale Giovanni Battista Re, prefetto della Congregazione per i vescovi, che alla Radio vaticana ha osservato come «i veri difensori della laicità dovrebbero difendere il crocifisso».

Del resto «il riferimento al crocifisso – ha detto alla stessa emittente monsignor Aldo Giordano, inviato speciale e osservatore permanente della Santa Sede al Consiglio d’Europa – non è un rischio per i diritti dei singoli, ma è un contributo significativo anche nella sfera pubblica per difendere, per promuovere, per fondare i diritti dei singoli, i diritti della persona». Secondo monsignor Giampaolo Crepaldi, arcivescovo di Trieste, la sentenza è «profondamente sbagliata» perché «l’estromissione dei simboli religiosi dagli ambienti pubblici è esso stesso un atto che esprime assolutezza e integralismo». Gli ha fatto eco monsignor Elio Tinti, vescovo di Carpi: «L’Europa c’è perché da duemila anni il Vangelo si è innestato nella storia dei popoli europei» e «non capisco perché ci ostiniamo a indebolire la nostra identità». Non è del resto un caso, per l’arcivescovo di Perugia monsignor Gualtiero Bassetti, se «il crocifisso è un valore per tutti, è un valore della nostra civiltà che ha queste radici».

«Il crocefisso è simbolo d’amore per credenti e non, e non chiede rinunce, non impone condanne o pregiudizio verso altre religioni, culture e filosofie», sottolinea monsignor Giuseppe Merisi vescovo di Lodi fino a pochi mesi fa rappresentante dei vescovi italiani alla Comece. È un segno, evidenzia il vescovo di Cremona monsignor Dante Lanfranconi, «che non ha mai fatto danno ad alcuno». Ancor più per questo, secondo monsignor Luigi Negri, vescovo di San Marino e Montefeltro, «credo sia giusto dire che si tratti di una volontà eversiva… condotta con ferocia».

autore: Salvatore Mazza Tratto da: Avvenire

Commenti

  1. Condividiamo completamente. Ci accingeremo ad affiggere il Crocefisso nelle nostre palestre e solleciteremo anche gli altri Enti Sportivi a fare altrettanto.
    Renzo

  2. Matteo Cernison scrive:

    Penso che non solo sia ipocrita, ma un vero declassamento del valore del crocifisso dire che non si tratta di un simbolo religioso, ma solo culturale, e un simbolo d’amore per credenti e non. Il crocifisso rappresenta per i credenti il fondamento della loro fede, la convinzione che Cristo sia morto e risorto. Una famiglia che non crede in questo ha il diritto di educare i propri figli senza che questo crocifisso sia imposto! Sarebbe come forzare in un gruppo scout un ragazzo musulmano a fare la comunione, o a dire un padre nostro. Ok, per noi il padre nostro è il simbolo della fratellanza di tutti, non solo dei cristiani, ma siamo disposti a metterci nei panni dell’altro, di chi non crede che sia così.
    Inoltre, accanendosi su simboli, tradizioni e imposizioni la chiesa allontana chi pensa che la croce debba avere un altro posto: sul cuore, sulle labbra e nella mente di chi crede. Se così si facesse, il cristianesimo tornerebbe ad avere senso per molti oggi non disposti a credere. Ma non per tutti, e per chi non si trova d’accordo, la libertà deve rimanere

  3. Marco scrive:

    Questo scritto abbiamo appeso sotto il crocifisso all’ingresso delle ns. sedi scout.E’il minimo per noi, eppure è gigantesco per tutti!
    “Il crocifisso non genera nessuna discriminazione. Tace. E’ l’immagine della rivoluzione cristiana, che ha sparso per il mondo l’idea dell’uguaglianza fra gli uomini fino allora assente. La rivoluzione cristiana ha cambiato il mondo. Vogliamo forse negare che ha cambiato il mondo?..
    Non conosco altri segni che diano con tanta forza il senso del nostro umano destino.
    Il crocifisso fa parte della storia del mondo… prima di Cristo nessuno aveva mai detto che gli uomini sono uguali e fratelli tutti, ricchi e poveri, credenti e non credenti, ebrei e non ebrei e neri e bianchi, e nessuno prima di lui aveva detto che nel centro della nostra esistenza dobbiamo situare la solidarietà fra gli uomini… A me sembra un bene che i ragazzi, i bambini, lo sappiano fin dai banchi della scuola”. Natalia Ginzburg
    Non è esagerato legare al crocifisso tutto questo. C’è una controprova storica. Infatti sono stati i due mostri del Novecento – nazismo e comunismo – a tentare anzitutto di spazzare via i crocifissi dalle aule scolastiche e dalla storia europea.
    Con tutto il rispetto auspichiamo che pure i giudici lo apprendano. “Il crocifisso fa parte della storia del mondo”
    stampa a cura del GRUPPO PROMOTORE DEGLI SCOUTS – SAN CASCIANO in Val di Pesa –Firenze ottobre 2009

  4. mamba scrive:

    beh se il cardinale non ha mai sentito persone che si sentono offese dalla presenza dei crocefissi nei luoghi pubblici, vuole dire che il cardinale abita in un mondo dorato ed autoreferenziale.La cultura europea è laica e l’identità europea attuale si fonda proprio nell’aver ricondotto la dimensione religiosa alla sfera privata e personale. Se nei luoghi di stato non ci sono simboli religiosi è proprio perché nei luoghi di stato i soli simboli ammissibili sono quelli dello STATO. Che proprio per non commettere discriminazioni tutela tutti i cittadini a prescindere dalle convinzioni personali.Per questo nei luoghi di stato si entra da cittadini e non da fedeli e si entra con pari dignità. l’esposizione di simboli religiosi da parte dell’autorità pubblica, manifesta una preferenza per la quale I fedeli di una particolare religione si sentono più tutelati dei cittadini che in merito non si esprimono. e la cosa è contro la libertà.
    per questo neiluoghi di stato i soli simboli devono essere quelli dello STATO

  5. Proprio oggi ho avuto occasione anch’io di parlare del Crocefisso all’assemblea nazionale del partito democratico. Trovate il mio breve intervento su http://www.youdem.tv/VideoDetails.aspx?id_video=7f9cea45-fa7d-41c0-8c88-505fc65a1cf0 oppure sulla mia home page. Buona strada, buona caccia, buon volo!

    Giovanni Bachelet
    Promessa 1968
    Wood Badge 1976

  6. Francesco scrive:

    Onestamente, mi domando come possa un oggetto di legno (che tale è per i non credenti) offendere o sminuire l’altrui religione. Peraltro lo stesso oggetto di legno che pure i musulmani dovrebbero conoscere, visto che anche nell’Islam si onora la figura di Isa (Gesù). Non mi risulta che su un crocifisso ci sia scritto “morte all’infedele”, è solo un’idea balorda derivata da antiche discriminazioni che ormai si spera abbiano fatto il loro tempo. Mi sembra invece che volerlo per forza togliere sia frutto di pregiudizio, perchè presuppone una volontà di imporsi da parte dei cristiani, volontà che in realtà non è assolutamente detto che ci sia, anzi. Così come è aberrante la decisione di far togliere il velo alle studentesse musulmane discussa a suo tempo in Francia. Le istituzioni statali sono laiche, ma “laico” non significa “contrario alla religione”, e non sarà certo la presenza di un minuscolo crocifisso di legno a rendere una scuola o un ufficio luoghi di culto. Mi sembra come quella notizia della famiglia di religione ebraica che se l’è presa con gli insegnanti perchè facevano colorare l’albero di natale al loro bambino… nulla vieta di festeggiare il natale E chanukkah E qualunque altra festa di qualsivoglia religione. Anzi, invece sdi togliere il crocifisso metterei anche altri simboli in giro per la classe, purché non palesemente offensivi (tipo la svasticha rigirata dei nazisti, che incita all’odio). Chi ci crede non si sentirà ignorato, chi non ci crede vedrà altri elementi di arredo (anche se farebbe meglio a guardare la lavagna, invece che il muro!).

  7. alessio scrive:

    Un appello alla redazione:
    visto che siamo su tuttoscout, senza polemiche e senza rancori per favore considerate di inserire anche fonti che sono d’accordo con ciò che è stato deciso in Europa. Con l’obiettivo di fornire più strumenti possibile a coloro (probabilmente fratelli scout) che leggono queste pagine di farsi un’idea che scaturisca il più possibile da riflessioni e ragionamenti approfonditi.

    Da questo vi prego di non inferire che io sia un anticlericale o chissà cos’altro, semplicemente mi sembra importante, soprattutto in un ambiente educativo quale è quello delle associazioni scout, poter fornire molte fonti oltre che la nostra personale idea, a chi si ritrova a fare delle scelte.

  8. Nino scrive:

    Concordo in pieno con le parole ma ancor di più con i sentimenti. Del resto nessuna sentenza, nessun discorso e nessun uomo potrà mai levare il crocefisso dal mio cuore.

  9. Elia Napolitano scrive:

    Con la fine del Sacro Romano Impero, i nuovi stati europei fondarono la loro esistenza sulla forza dei regnati barbari e sulla cultura romana con il collante del cristianesimo. Queste radici non sono state valorizzate dalla costituzione europea. Il processo di disgregazione della religiosità iniziata con la rivoluzione francese e varie “sette” è ancora in corso. L’eliminazione del crocifisso è un altro passo.
    Meditiamo e Arrocchiamoci sulla religiosità, sulla nostra fede sui nostri valori.

  10. Gino scrive:

    Ho trovato illuminante questo editoriale di Marco Travaglio, che sicuramente nessuno potra` accusare di essere clericale…

    In quell’editoriale cita Natalia Ginzburg (scrittrice atea, ma di discendenza ebraica…)

    http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&id_blogdoc=2373449&yy=2009&mm=11&dd=05&title=ma_io_difendo_quella_croce

    E la sua conclusione e` che il crocifisso e` bene che rimanga.

    D’altronde, rimuovere simboli religiosi e` un atteggiamento di intolleranza religiosa, dunque il contrario di quei valori che la nostra costituzione propone.

    La nostra deve essere una civilta` dell’inclusione (nella quale ben vengano le idee ed i simboli di tutti), non dell’odio e dell’esclusione.

  11. Sternwolf scrive:

    Ovviamente sono uno scout, e credo negli ideali scout.
    Detto questo, posso dare via alla mia furia iconoclasta. Condivido il pensiero di mamba e Cernison, sono cattolico ma vivo questo nella mia sfera personale.
    Capisco che se professassi un altra religione magari un simbolo talmente esplicito potrebbe darmi fastidio ( anche se fossi ateo mi darebbe fastidio un tale simbolo di sofferenza, perchè aihme, vorrebbe dire che non mi trasmette nulla di spirituale).
    Inoltre ho sempre ritenuto che la scelta di professare una religione sia una scelta personale e che va compiuta in maniera responsabile: per questo, ahce prima di questa sentenza, reputavo ingiusto esporre il corcefisso nelle scuole, particolarmente le scuole dell’infanzia o, ancora peggio, l’esistenza di personale scolastico ecclesiastico.

    La professione di una religione porta con se valori ed idee propri che hanno una forza emotiva molto potente: al pari di simboli e dichiarazioni puramente politiche, essi devono venire aboliti.
    Ricordiamoci che Don Milani insegnava con il crocefisso che portava al collo nel cassetto, “così nessuno si offendeva”.

    Lo stato è laico. Laico. LAICO LAICO LAICO, L-A-I-C-O.
    Laico non vuole dire ateo, non nega la religione, ma, relegandola a una sfera privata, dà pari dignità ad ogni confessione (essendo le persone dotate di pari dignità).
    Ho un idea per il carissimo “centro provinciale sportivo libertas lucca”. Dato che sei provinciale e NON confessionale, perchè accanto al crocefisso non ci metti gli altri 24 simboli delle maggiori religioni?
    Un stella a sei punte, un paffuto ometto che sorride, un Ohm e una mezzaluna.
    Magari ci stanno anche bene.

    -Vostro, Lupo Siderale.

  12. Stefano scrive:

    Nonostante la tristezza per quanto sta avvenendo non è giusto negare l’evidenza, il crocifisso da noia a qualcuno. Comunque bisogna ammettere che nelle scuole non ne forniscono più da tempo, esattamente come manca carta igienica, sapone e materiale didattico. Credo che questo sia il problema della Scuola ora… più che il crocifisso. Togliere il crocifisso non significa comunque togliere Cristo: “dove sono due o più riuniti nel mio nome io sono in mezzo a loro”. Il crocifisso è solo un simbolo, ma se deve generare rancore, odio verso i fratelli stranieri (come pare dalla piega che sta prendendo la discussione in Italia) allora è meglio toglierlo. Portiamo Cristo nelle scuole con il nostro esempio e la nostra vita, più che attaccarci ad un crocifisso spesso (purtroppo) ignorato da tutti (cristiani compresi).
    “Se qualcuno poi non vi accoglierà e non darà ascolto alle vostre parole, uscite da quella casa o da quella città e scuotete la polvere dai vostri piedi. In verità vi dico, nel giorno del giudizio il paese di Sòdoma e Gomorra avrà una sorte più sopportabile di quella città.
    Ecco: io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe.” Dice Cristo(Mt 10, 14-16). Non dice costringeteli, ma andate come pecore. Difficile? E chi lo vuole negare? E dice “Predicate il vangelo” non “appendete croci”: è giunto il tempo di mettersi in gioco in prima persona!

  13. Giulia scrive:

    Sono d’accordo sul fatto che il crocefisso stia a significare un simbolo di amore, di fratellanza, di aiuto reciproco, ma la mia visione, che è una visione cristiana, non è certamente uguale a quella di una persona che non crede nel mio Dio. Quindi poichè siamo in un paese laico,(anche se, ahime il vaticano ha la sua influenza sul paese, questo è innegabile) ritengo che tutti abbiano uguali diritti nel manifestare la loro religione: non possiamo imporre a nessuno che non sia cristiano di fare lezione (se prendiamo per esempio le scuole) con un crocefisso puntato sul muro.
    Se togliere il crocefisso vi sembra un atto contro la Chiesa o contro la nostra cultura, pensate che in Italia non tutti siamo Cristiani (non parlo solo di stranieri, ma anche di italiani) e che abbiamo tutti uguali diritti.

  14. Gianfranco scrive:

    Precisiamo. Non si tratta di togliere il crocifisso da ogni posto ma solamente dai luoghi pubblici, e in primo luogo dalla scuola. Questo perché lo stato italiano è laico e non ha una religione di stato. Non l’ha più dopo la caduta del fascismo. A me personalmente, come non cattolico, la presenza del crocifisso non da nessuna noia. Magari me la da di più l’eccessivo scampanare della Domenica (abito vicino alla chiesa) ma tutto sommato la considero un fenomeno folkloristico. Pongo alcune domande a quanti sono scout e ne condividono i valori e gli ideali, non condizionandoli a :”lo scoutismo senza la MIA RELIGIONE è solo tecnica”. Se accanto al crocifisso venisse esposto un simbolo ebraico e uno islamico sareste d’accordo? Secondo voi nella scuola pubblica sarebbe giusto inserire l’insegnamento facoltativo della religione ebraica e islamica? E magari anche assumere di ruolo i docenti indicati dagli iman e dai rabbini? Il cardinale dice che “Il crocefisso è simbolo d’amore per credenti e non”. E forse ora che in occidente si sono spente le fiamme dei roghi e sono cessate le conversioni forzate nel terzo mondo a molti può sembrare vero. Dopo tutto in occidente siamo entrati in un nuovo millennio. Ma proprio per questo la laicità dello stato è un bene importante per tutti, e imporre per legge (o circolare ministeriale) un simbolo religioso non è positivo. A me piacerebbe molto che su questi temi si potesse discutere liberamente, laicamente direi, e non si celassero invece enormi interessi economici e strumentalizzazioni politiche.

  15. Sternwolf scrive:

    Oufff.
    Oufff doppio.
    Allora, voglio cominciare a dare risposte:
    Innanzitutto, a Francesco:
    A) Lo stato è laico, ed è vero, laico non vuole dire ateo.
    Precisato questo, laico significa che da ad ogni credo pari dignità, sulla carta come nei fatti. E dato che in italia non si riesce NE’ ad eliminare ogni crocefisso dai luoghi pubblici (dando una pari dignità ad ogni religione, non rappresentandola) NE’ a metterli tutti (così sarebbero tutte rappresentate), sono proprio contento che l’unione europea ci abbia forzato la mano.
    B)Accostare la faccenda del velo francese al crocefisso è sbagliato: mentre il velo è un OGGETTO PERSONALE e in quanto tale è legato alle convinzioni (anche religiose) della persona che lo porta, il crocefisso è posto in un LUOGO COLLETTIVO, e non può essere legato alla maggioranza di persone (anche schiacciante) che lo frequenta.

    Elia Napolitano, non so nemmeno cosa risponderti.Anzi no:

    1- La chiamata ad arroccarsi sulla religione è infantile e sbagliata – La religione è PERSONALE.
    2- Che la religione cattolica sia stata il collante del medioevo è tutto da vedere. Certo, ha fornito i pretesti per alcune delle faccende più sanguinose della storia occidentale.
    Inoltre i sovrani “rispettavano la religione”, non perchè fossero ferventi cristiani, ma perchè questa, radicata nell’ignoranza dei loro rispettivi popoli aveva un certo peso politico.
    3- Giù le mani dalla rivoluzione francese. Se essa non ci fosse stata, saremmo arretrati come molti stati a diritto religioso: nessuna libertà di pensiero (altriemnti si finiva come G. Bruno), nessuna sovvenzione alla scienza “non ufficiale”, nessun segno di modernità di pensiero.

    La rivoluzione francese è stato un piccolo miracolo tutto umano che ci ha sollevato a UOMINI e non CREDULONI.

    -Vostro, Lupo Siderale

  16. Corrado scrive:

    Prendo a riferimento alcune domande trovate nel blog, per dare le mie personali risposte:

    Se accanto al crocifisso venisse esposto un simbolo ebraico e uno islamico sareste d’accordo?
    …SI, evviva!
    Suggerisco l’imagine della Mecca in direzione della Mecca, che almeno un marocchino in aula c’è pressocé sempre, simboli di altre religioni se c’è qualcuno che le professa.

    Secondo voi nella scuola pubblica sarebbe giusto inserire l’insegnamento facoltativo della religione ebraica e islamica?
    …Magari
    Ci farei un pensierino per i miei figlioli, così almeno imparerebbero qualcosa degli altri, tanto per quel che insegnano di solito i docenti diocesani…

    E magari anche assumere di ruolo i docenti indicati dagli iman e dai rabbini?
    …bhe questo proprio lo eviterei, già ci avanzano quelli ecclesiali…ecco s’ha a fare una proposta più intelligente a tal rigurado a Strasburgo?

    Ma l’avete viste le file al Kebab?
    …sono fantastiche, ehi capi, i giovani ci sorpassano!!
    Siete mai stati a Sarajevo tra campanili, moschee, sinagoghe e quant’altro?
    E’ fantastico!!
    (qualcuno dirà, ma l’hai visto poi che è accaduto? …sopporterò con pazienza chi lo dirà)

    Alla fin fine vorrei rispondere anche al Oufff doppio di uno di voi con una bella risposta che già qualcuno ha citato e che richiamo anch’io:
    http://antefatto.ilcannocchiale.it/glamware/blogs/blog.aspx?id_blog=96578&id_blogdoc=2373449&yy=2009&mm=11&dd=05&title=ma_io_difendo_quella_croce

    Adiòs

  17. Gianfranco scrive:

    Caro Giovanni,
    ho ascoltato con interesse il tuo intervento (su internet) sulla questione e devo confessare che mi hai un po deluso. Vedi, io penso che uno scout debba dire sempre quello che pensa, e magari anche trovarsi in assoluta minoranza se è convinto della giustezza delle sue idee. Accettare su questa questione un posizione di opportunità politica va bene per un Bersani, che gioca su altri tavoli. Me secondo me non è legittimabile nè avallabile. Sapete bambini, abbiamo deciso di lasciar correre per non fare regali alla destra….. Ci sono cose più urgenti/importanti….. No, francamente il finale del tuo intervento è una grossa delusione.
    Gianfranco . Promessa 1958. WB 1969.

  18. Sternwolf scrive:

    Ouff doppio continua e potrebbe anche replicare, ma solo per questa sera.

    Ah, Travaglio è proprio un grande, ma tradisce la sua destra.Lo ammiro perchè rinfaccia ad ognuno le proprie incoerenze…ma quanto a progressismo.. tzk tzk non ci siamo.

    E io replico: anche una mezzaluna è un simbolo che tace, e inneggia all’integrazione, come pure la stella a sei punte. Tutti i simboli TACCIONo, è ovvio, sono simboli. Sono gli associati che ci leggono dentro qualcosa di più grande.

    Anche il buddha tace, e nel mentre, sorride pure.

    Se accanto al crocifisso venisse esposto un simbolo ebraico e uno islamico sareste d’accordo?
    …SI,a patto che ci sia anche buddha. Oppure proprio nessuno che sta meglio, magari alle sette minori.

    Secondo voi nella scuola pubblica sarebbe giusto inserire l’insegnamento facoltativo della religione ebraica e islamica?
    …Magari sarebbe meglio “all-in-one”, con professori non clericali, per non “ghettizzare” quell’ora settimanale. Oppure potremmo ABOLIRLA DEL TUTTO, magari sostituendola con Educazione Sociale, Educazione Civile che sembra che ce ne sia proprio bisogno. (e il catechismo si fa in parrocchia!)

    E magari anche assumere di ruolo i docenti indicati dagli iman e dai rabbini?
    Si potrebbe fare a “rotazione”: 3 mesi sulla religione musulmana, 3 su quella ebrea e 3 su quella cristiana.
    Pacchetto completo, prendere o lasciare, apertura totale di vedute.
    Ah, e non scordiamoci di buddha.

    Ma l’avete viste le file al Kebab?
    Certo che le ho viste, ci sto in mezzo. E’ buono, c’è sia verdura che carne e con 3 euro e mezzo sei sazio.
    Gli scout sono laboriosi ed ECONOMI!

    Ecco le mie risposte alle 4 domande.

    -Vosto, Lupo Siderale

  19. Serenella scrive:

    SAREBBE UN IMMENSO VUOTO SE IL cROCEFISSO VENISSE TOLTO DALLE AULE DELLE NOSTRE SCUOLE…E COSA DIREMMO NOI AI BAMBINI. AI RAGAZZI. CHE A NOI SONO AFFIDATI…COME CI GIUSTIFICHEREMMO DI AVER LORO SOTTRATTO LA NOSTRA E LORO SPERANZA…DI AVER CANCELLATO il Tempo e la Storia in cui tutto di noi è iscritto DALLA NASCITA DI CRISTO…e che cosa resta di un mondo di adulti tanto pavidi da non avere il desiderio e la forza di difendere tutto ciò in cui hanno creduto, in cui sono maturati, cresciuti, hanno imparato e sofferto e gioito…di che cosa potremmo parlare se ogni nostro più vero linguaggio è nato e si è elaborato nella consapevolezza che la Croce di Gesù era sempre là, presente a rassicurarci che la nostra nascita e la nostra morte erano contenute in Lui, PRIMA E DOPO LA sUA nascita…tutto è stato iscritto e riconosciuto nel tempo e nella memoria, nelle rappresentazioni e nei desideri da questa rassicurante e fedele presenza…togliere questo ai 2piccoli” è violare la loro fiducia nei padri che li hanno preceduti ed indicato la strada della maturità nella fede, nella speranza, nella carità…penso l’unico modo di essere felici anche quando le difficoltà inevitabili della vita ci colpiscono…chi di noi non ha stampate nel cuore per sempre le preghiere e gli insegnamenti dei primi anni della nostra infanzia e chi allora ha la sventatezza di voler togliere a questi altri piccoli ciò di cui noi stessi abbiamo avuto la grazie di ricevere…? Non togliamo a loro il meglio della nostra eredità, sarebbe un vero delitto commesso nel loro cuore…Serenella

  20. mamba scrive:

    serenella…
    ti prego non delirare47
    stai dicendo cose totalmente prive di senso.
    l’educazione di stato, uguale per tutti e laica, è anche per sottrarre i bimbi ai deliri oscurantisti che tu stai blaterando.
    un bambino cresciuto così come lo descrivi sarebbe un infelice, un complessato e un non buon cittadino

    mamba

  21. Gianfranco scrive:

    Cara Serenella,
    nel tuo linguaggio poetico penso che tu abbia espresso perfettamente il motivo per cui in una scuola pubblica, ove convivono bambini cattolici, cristiani, mussulmani, ebrei, e senza religione è giusto che non vi siano simboli di alcuna religione. Per quello esistono a sufficienza chiese, sinagoghe, moschee e quant’altro.

  22. Corrado scrive:

    o Serenella, per favore,
    attaccarsi ai rimpianti di un mondo che fu, non è il modo di difendere il crocifisso.
    Se chiedevi a un gruppo di ragazzi prima di queste enfasi politiche, se si ricordavano se nelle loro classi c’era o meno il crocifisso, probabilmente la maggior parte di qesti ti rispondevano con un “boh?!”
    …il resto l’ho già scritto nei miei post sopra

  23. Diego scrive:

    Provo pietà per coloro che esultano per sentenze del genere in nome dello stato laico. Mi fanno pena perchè solo un animo gretto e un animo piccolo così può vedere nel crocifisso un offesa alle loro convinzioni.
    Se andassi in Israele ( e non in Italia) e vedessi una Stella di Davide appesa al muro di una classe stimerei il dirigente scolastico, i professori e gli studenti, delle persone di carattere, orgogliosi di ciò che sono e soprattutto disposti a manifestare le proprie convinzioni, siano esse in materia di fede o meno….

    questo è il punto di partenza di ogni dialogo e tolleranza.
    Cito Marta Sordi perchè condivido in toto quello che dice e lo spiega sicuramente meglio di me…….
    «San’Ambrogio rivendica con orgoglio la “fides” di Attilio Regolo, il valore di Camillo e degli Scipioni: insomma accetta tutta la tradizione politico-militare romana, pur rigettandone la religione. In questo, però, è molto romano: anche Polibio notava come i romani siano pronti ad accettare cose nuove, se le giudicano buone. Colpiva i greci come i romani fossero insieme i più tradizionalisti e i più innovatori del mondo antico. Dice Rémy Brague, un arabista della Sorbona, che la forza di Roma stava nel riconoscersi «seconda». Potenza mondiale, si riconosce alunna dei greci. La Chiesa è anch’essa una religione che in un certo modo si sa «seconda»: riconosce di derivare dall’ebraismo. Secondo Brague, questa è la differenza con l’islam. L’islam è la radice di se stesso, Roma e la Chiesa, invece, si sanno nate da altre radici che vanno continuamente a rinnovare, a recuperare..
    Il concetto di Humanitas è centrale in Roma, e in Occidente. Roma riconosce un «diritto delle genti», non scritto ma valido per l’intera umanità. È significativo che San Paolo, che innesta consapevolmente la piccola nascente comunità ebraica di Cristo nel tronco di Roma, lo fa aderendo al diritto romano.
    «Per questo è assurdo che l’Europa rifiuti le radici cristiane: perché rifiuta con ciò le radici romane e greche, ossia umane».

  24. Alessandro scrive:

    personalmente sono x togliere il crocifisso nei luoghi pubblici…e poi parliamo dei islamici che non rispettano la libertà religiosa…mi pare ipocrita da parte della chiesa e poi dovremmo almeno in teoria essere in uno stato laico…

  25. tarci scrive:

    Sono credente ma non so se sarebbe meglio anche per la chiesa accettare, se non proporre lei stessa, di togliere immagini religiose dai luoghi pubblici indipendentemente dalle varie sentenze favorevoli della giustizia italiana, proprio per non dare adito ai fastidiosi del religioso che spesso confondono ‘Laicità’ con ‘Laicismo’.
    D’altra parte mi sorprendono le convinte posizioni a favore di non credenti per cui non so cosa dire.
    Stato laico che vuol dire ? tutti i paesi nordici (Finlandia, Svezia, Norvegia, Danimarca, Islanda nonchè Regno Unito e Grecia) certamente non condizionati dal Vaticano anzi, hanno la croce nella loro bandiera senza prese di posizione di corti dei diritti vari ed allora sono imparziali solo i crocifissi italiani, boh.
    In vino veritas ? talvolta sembrerebbe di si !
    Buon Cammino

  26. Sternwolf scrive:

    Commento del cavolo mr.tarci, per le suddette ragioni:
    A- la corte dei diritti dell’uomo lavora IN APPELLO, se ritiene NON CONCLUSI IN MODO SODDISFACENTE tutti i gradi di giudizio nazionali.
    Dato che la forma della bandiera è nelle costituzioni di tutti i paesi, dubito che un processo contro la propria costituzione sia mai stao preso anche lontanamente sul serio.
    B-La nostra costituzione è LAICA, per quanto certi politici si comprino i voti facendo i baciaprete e certi vescovi ci si puliscano. Ergo, gli estremi per il ricorso alla corte europea c’erano tutti.

    Prima di facile retorica, documentarsi!