Perché ti lamenti?
Non di rado, in effetti, nel mondo odierno, noi ci sentiamo perdenti. Ma l’avventura della speranza ci porta oltre.
“Se ti sei votato al servizio di Dio, perché ancora paragoni la tua vita a quella degli altri, e ti lamenti perché loro hanno questo e quest’altro? Perché ti rammarichi di servire Dio a motivo di alcune rinunce che questo comporta?” (F.X. Nguyen Van Thuan).
Questo è uno dei nostri grandi difetti: lamentarsi! Guardiamo gli altri e giudichiamo le loro azioni… “Quello lì va in Chiesa, si batte il petto, poi però fuori predica bene e razzola male!”; oppure con disprezzo osserviamo: “Quello lì non si cura minimamente della fede e nella vita riesce ad avere successo, io invece credo in Dio e mi va tutto storto!”.
Le parole del vescovo vietnamita, F.X. Van Thuan, (che trascorre tredici anni in prigione, di cui nove in isolamento) giustamente ammonisce: “Perché ti rammarichi di servire Dio a motivo di alcune rinunce che questo comporta?”.
Fidarsi di Dio in ogni circostanza, anche nelle avversità, questa è una delle conseguenze relative alla nostra fede. A tal proposito Santa Teresa d’Avila così pregava: «Niente ti turbi niente ti spaventi. Tutto passa Dio non cambia. La pazienza ottiene tutto. Chi ha Dio non manca di nulla. Dio solo basta».
Non basta solo esserne convinti… bisogna credere!
Ancora Van Thuan diceva: “Alle volte ci si lamenta che il cristianesimo nella società di oggi è una presenza sempre più marginale, che è diventato difficile trasmettere la fede ai giovani, che le vocazioni diminuiscono. E si potrebbe continuare ad elencare motivi di preoccupazione…
Non di rado, in effetti, nel mondo odierno, noi ci sentiamo perdenti. Ma l’avventura della speranza ci porta oltre. Un giorno ho trovato scritto su un calendario queste parole: «Il mondo è di chi lo ama e sa meglio dargliene prova».
Michelangelo Nasca