ll rischio petrolio nel Mediterraneo
La marea nera che sta devastando i preziosi ecosistemi del Golfo del Messico, con danni immensi anche alle economie locali, riporta alla luce il drammatico problema degli incidenti con sversamento da idrocarburi dei nostri mari. Un’emergenza mondiale che potrebbe assumere dimensioni preoccupanti anche nel nostro Mar Mediterraneo.
Il dossier realizzato da Legambiente e dal Dipartimento della Protezione Civile riporta infatti dati allarmanti. Ogni giorno le acque del Mediterraneo sono solcate da 2.000 traghetti, 1.500 cargo e 2.000 imbarcazioni commerciali, di cui 300 navi cisterna (il 20% del traffico petrolifero marittimo mondiale) che trasportano ogni anno oltre 340 milioni di tonnellate di greggio, ben 8 milioni di barili al giorno. Le zone più a rischio d’incidente a causa dell’intenso traffico marittimo, sono gli stretti di Gibilterra e di Messina e il canale di Sicilia nonché vari porti, tra cui Genova, Livorno, Civitavecchia, Venezia e Trieste.
Legambiente e Dipartimento della Protezione Civile hanno redatto inoltre il primo manuale tecnico dedicato al volontariato di protezione civile per intervenire nella pulizia della costa in caso di grande e piccolo incidente ambientale in mare con versamento di idrocarburi. Uno strumento utile alle associazioni di volontariato per organizzarsi, formarsi ed equipaggiarsi, per essere pronti ad intervenire a supporto delle autorità preposte in un settore di intervento tanto innovativo quanto cauto.
Salve a me piace moltissimo il vostro video e le vostre informazioni e infatti ve lo dico perchè faccio parte del gruppo SCOUT di Parabita.
Cordiali Saluti
Paola Leo