Il sogno di Agostino d’Ippona
Agostino descrive un sogno molto particolare che fece una notte: “Un bambino stava in riva al mare e con una conchiglia attingeva l’acqua dal mare per poi versarla in una buca nella sabbia. <Che fai?> gli chiesi. Il bambino mi rispose <Voglio svuotare tutto il mare e versarlo in questa buca>. Allora derisi il bambino il quale prontamente mi rinfacciò: <E tu che vuoi fare cercando di comprendere i misteri di Dio?>”.
Sogno davvero singolare che diventa ancor più significativo se lo si accosta alla lettera ai Romani di S. Paolo:
“O profondità della ricchezza, della sapienza e della scienza di Dio! Quanto sono imperscrutabili i tuoi giudizi e inaccessibili le tue vie! Infatti chi mai ha potuto conoscere il pensiero del Signore? O chi mai è stato suo consigliere? O chi gli ha dato qualcosa per primo, si che abbia a riceverne il contraccambio? Poiché da lui, grazie a lui e per lui sono tutte le cose.” (Rm 11,33-36)
Ecco che cos’è per me la Filosofia della Religione: un viaggio, un tentativo, una “sfida” che ci viene offerta per conoscere Dio, per carpire almeno una scintilla della sua sapienza, della sua logica, del suo amore infinito.
Non importa se in questa vita terrena non arriveremo alla meta ultima, alla conoscenza perfetta e totale di Dio, ciò che davvero conta è l’essersi messi in cammino, l’aver accettato la “sfida” di conoscere Colui che è prima di noi e che sarà per sempre.