La camorra vista dagli Scout


Il gruppo Seregno 1 racconta

«Per amore del mio popolo non tacerò» è stato il tema del filo conduttore della narrazione dell’esperienza di una ventina di giovani scout del «gruppo Seregno 1», che ad agosto ha partecipato al progetto «Estate liberi!, promossa da Libera. Un’esperienza vissuta a San Cipriano d’Aversa in provincia di Caserta. Camorra, famiglie di camorra, cultura di camorra.

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Il sogno di Agostino d’Ippona


Agostino descrive un sogno molto particolare che fece una notte: “Un bambino stava in riva al mare e con una conchiglia attingeva l’acqua dal mare per poi versarla in una buca nella sabbia. <Che fai?> gli chiesi. Il bambino mi rispose <Voglio svuotare tutto il mare e versarlo in questa buca>. Allora derisi il bambino il quale prontamente mi rinfacciò: <E tu che vuoi fare cercando di comprendere i misteri di Dio?>”.



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Festa di tutti i Santi e ricordo dei defunti


1. Quale festa si celebra nel primo giorno di novembre? Nel primo giorno di novembre si celebra la festa di tutti i Santi. 2. Chi sono i Santi?

I Santi sono uomini e donne, ragazzi e ragazze che, quando erano sulla terra, hanno tanto amato Gesù e hanno vissuto seguendo i suoi insegnamenti; per questo erano molto felici. Ora sono ancora più felici perché si trovano per sempre in Paradiso, vicino a Dio. La Chiesa sceglie alcune di queste persone e ce le propone come esempio da seguire. Infatti ogni giorno del calendario è collegato ad un Santo, ma i Santi sono molti di più. Sono sante anche quelle persone che sono passate sulla terra senza che nessuno si accor gesse di loro, ma che hanno dato una bella testimonianza di amore a Dio e ai fratelli.

3.  Anche noi possiamo essere Santi?

Sì, perché i Santi erano persone come noi, commettevano anche dei peccati, ma siccome amavano tanto Gesù, volevano essere sempre suoi amici. Perciò si confessavano spesso, partecipavano alla Santa Messa, pregavano con cuore sincero e vivevano tutta la loro vita con impegno e passione. Volevano tanto bene anche Maria, Madre di Gesù e di tutti noi.

4. Perché, quando preghiamo, invochiamo anche i Santi?

Invochiamo anche i Santi perché sono amici fedeli del Signore e si trovano con lui in Paradiso. Infatti se ci rivolgiamo a loro, che ci amano tanto, chiederanno a Dio di ascoltare le nostre preghiere.

5. Perché veneriamo anche il corpo, le reliquie e le immagini dei Santi?

Veneriamo anche le reliquie (piccoli frammenti di parti del corpo o di oggetti) e le immagini dei Santi, come le statue, perché ci ricordano le grandi cose che il Signore ha fatto attraverso la vita di queste persone, ad esempio i miracoli. Il loro corpo fu certamente tempio dello Spirito Santo, e risorgerà glorioso alla vita eterna.

6.  Perché celebriamo la festa di tutti i Santi? Celebriamo la festa di tutti i Santi:
  • per lodare e ringraziare il Signore di averci donato queste persone come esempio da seguire;
  • per festeggiare in questo giorno anche quei Santi che non conosciamo;
  • per chiedere a tutti i Santi di pregare il Signore per noi e per le persone a noi care.

7.  Perché il giorno dopo la festa dei Santi ricordiamo tutti i defunti?

Perché così possiamo pregare per i nostri cari defunti che sono in Purgatorio, magari visitando un cimitero, cioè il luogo dove riposano i loro corpi in attesa della Resurrezione. In Purgatorio si trovano le anime dei defunti che aspettano di andare in Paradiso, assieme ai Santi e vicino a Dio. Con le nostre preghiere e con i nostri sacrifici possiamo aiutare le anime del Purgatorio ad andare presto in Paradiso. Possiamo ad esempio recitare questa semplice preghiera:

L’eterno riposo dona a loro, o Signore. E splenda ad essi la luce perpetua, riposino in pace. Amen

Preghiera per la festa di Ognissanti


Preghiera per la festa di Ognissanti Tutte le anime riposino in pace, chi è passato fra i tormenti e nell’ansia, chi ha finito un sogno sereno, chi sazio di vita, chi appena nato questo mondo ha abbandonato: Tutte le anime riposino in pace!

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La danza del bambino


C’è un episodio, nella vita di madre Teresa, che sconvolge molte convinzioni e lascia pensosi, forse uno degli episodi-chiave per capire questa figura. Lo raccontò lei stessa.

«Durante una notte passata nella stazione di Howrah, a Calcutta, verso mezzanotte quando i treni sono tutti fermi per qualche ora, arrivò una poverissima famiglia che veniva di solito a dormire alla stazione. Erano una madre e quattro figli, dai cinque agli undici anni.



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