Cercando il Dio del silenzio


Sì, c’è un grande silenzio che avvolge molte esistenze piene di vita, fatte di lavoro e di preghiera in un nascondimento che oggi molti non riescono più a comprendere, un silenzio soprattutto dei corpi e dei volti, che talora si celano nell’anonimato anche quando si fanno eloquenti nella scrittura, firmandosi semplicemente come “un certosino… una monaca benedettina… un eremita… un monaco d’occidente…”.

[Continua a leggere]

Preghiera Semplice


Preghiera Semplice O Signore, fa di me uno strumento della tua Pace: Dove è odio, fa ch’io porti l’Amore. Dove è offesa, ch’io porti il Perdono. Dove è discordia, ch’io porti l’Unione. Dove è dubbio, ch’io porti la Fede. Dove è errore, ch’io porti la Verità. Dove è disperazione, ch’io porti la Speranza. Dove è tristezza, ch’io porti la Gioia. Dove sono le tenebre, ch’io porti la Luce. O Maestro, fa ch’io non cerchi tanto: Essere consolato, quanto consolare. Essere compreso, quanto comprendere. Essere amato, quanto amare. Poichè: Si è: Dando, che si riceve; Perdonando che si è perdonati; Morendo, che si risuscita a Vita Eterna. Anonimo

Oggi sarai con me in Paradiso


“Oggi sarai con me in paradiso”! È commovente questa frase di Gesù crocifisso e straziato dal dolore, promette la salvezza al ladrone. Noi lo chiamiamo “ladrone” eppure Lui lo ha guardato con amore e non ha esitato a fargli la promessa più grande.



[Continua a leggere]

Perché ti lamenti?


Non di rado, in effetti, nel mondo odierno, noi ci sentiamo perdenti. Ma l’avventura della speranza ci porta oltre.

“Se ti sei votato al servizio di Dio, perché ancora paragoni la tua vita a quella degli altri, e ti lamenti perché loro hanno questo e quest’altro? Perché ti rammarichi di servire Dio a motivo di alcune rinunce che questo comporta?” (F.X. Nguyen Van Thuan).



[Continua a leggere]

Il senso del Giorno della Memoria


Molti sono stati in questi anni gli studi, gli articoli, le riflessioni, le pubblicazioni di studiosi e intellettuali che hanno tentato di definire e ridefinire costantemente il senso della Memoria.

Sessantacinque anni fa, il 27 gennaio 1945, venivano aperti i cancelli di Auschwitz. Le immagini che apparvero agli occhi dei soldati sovietici che liberarono il campo, sono impresse nella nostra memoria collettiva. Ad Auschwitz, come negli innumerevoli altri campi di concentramento e di sterminio creati dalla Germania nazista, erano stati commessi crimini di incredibile efferatezza.



[Continua a leggere]