Il sogno di Agostino d’Ippona


Agostino descrive un sogno molto particolare che fece una notte: “Un bambino stava in riva al mare e con una conchiglia attingeva l’acqua dal mare per poi versarla in una buca nella sabbia. <Che fai?> gli chiesi. Il bambino mi rispose <Voglio svuotare tutto il mare e versarlo in questa buca>. Allora derisi il bambino il quale prontamente mi rinfacciò: <E tu che vuoi fare cercando di comprendere i misteri di Dio?>”.



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Crocifisso, sentenza contro la verità


«Il crocefisso è simbolo d’amore per credenti e non, e non chiede rinunce, non impone condanne o pregiudizio verso altre religioni, culture e filosofie», sottolinea monsignor Giuseppe Merisi vescovo di Lodi…

La definisce «una sentenza orientata ideologicamente» che, disconoscendone il valore culturale, nega il fatto evidente che il crocifisso sia un «segno» per credenti e non credenti. E, rimuovendo una presenza «che non impone nulla ma si espone soltanto», finisce con «impoverire ulteriormente» un mondo «già così disorientato».



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Ancora Dio?


Ma ai giovani interessa ancora un discorso su Dio? Cioè il giovane “normale”, quello che studia e lavora (e magari non studia e non lavora), quello che cerca una sua strada nella vita, e magari nomina questo suo darsi da fare “ricerca di senso”, di felicità. Dio ha a che fare con il senso e la felicità?



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