Scout e Shoa, un’emozione per non dimenticare


Clan Firenze 13°, in collaborazione con ACF Toscana, hanno organizzato uno spettacolo teatrale per condividere la loro esperienza di visita ad Auschwitz, coinvolgendo direttamente il pubblico.

Tutti abbiamo assistito almeno una volta ad un evento sulla Shoah. Ma quanti ci hanno veramente emozionato? Molto spesso si tende a perdersi in lunghi discorsi di circostanza e non trasmettere realmente la sofferenza e l’orrore di uno dei peggiori crimini umani. E si sa, il miglior modo per capire qualcosa è provarlo sulla propria pelle. Nel caso dell’olocausto, è vero che, per quanto ci sforzeremo non comprenderemo mai fino in fondo le dimensioni delle atrocità commesse. Tuttavia c’è qualcuno che ha ha provato a trasmettere almeno un poco di queste sensazioni. Sono gli scout del Clan Firenze 13° che, in collaborazione di ACF Toscana e in occasione della giornata della memoria, hanno organizzato la rappresentazione teatrale “Un ’emozione per non dimenticare!!”in cui il pubblico non era spettatore ma protagonista. I ragazzi hanno preso spunto dalla route estiva in Polonia e la visita ai campi di concentramento che hanno svolta nel 2011e hanno voluto condividere le loro emozioni e sensazioni provate durante, ma soprattutto dopo la visita. Così, dopo un grande lavoro a livello individuale ma anche collettivo, hanno proposto un nuovo modo di trattare lo sterminio degli ebrei, non il solito minuto di silenzio né il classico incontro con il sopravvissuto alla strage. La rappresentazione era focalizzata sulle emozioni provate durante il rastrellamento e la detenzione nei campi di concentramento.

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Il nuovo numero di R/S SERVIRE dedicato al CORAGGIO è on-line


È on-line il nuovo numero di R/S Servire tutto dedicato al coraggio: contiene riflessioni e strumenti per aiutare i clan-fuochi a interpretare il tema della route e a tradurlo nella vita quotidiana delle comunità e dei singoli.



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Gioia che si rinnova e si comunica


Ci sono cristiani che sembrano avere uno stile di Quaresima senza Pasqua. Però riconosco che la gioia non si vive allo stesso modo in tutte la tappe e circostanze della vita, a volte molto dure. Si adatta e si trasforma, e sempre rimane almeno come uno spiraglio di luce che nasce dalla certezza personale di essere infinitamente amato, al di là di tutto. Capisco le persone che inclinano alla tristezza per le gravi difficoltà che devono patire, però poco alla volta bisogna permettere che la gioia della fede cominci a destarsi, come una segreta ma ferma fiducia, anche in mezzo alle peggiori angustie: «Sono rimasto lontano dalla pace, ho dimenticato il benessere … Questo intendo richiamare al mio cuore, e per questo voglio riprendere speranza. Le grazie del Signore non sono finite, non sono esaurite le sue misericordie. Si rinnovano ogni mattina, grande è la sua fedeltà … È  bene aspettare in silenzio la salvezza del Signore»(Lam 3,17.21-23.26).

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Divenire


Hai dormito (eufemismo) nel sacco a pelo, in un bivacco umido e freddo, sei andato a letto tardi e, peggio, ti sei alzato presto dicendo: “Ma chi me lo fa fare…”. Tornato a casa, dopo la doccia, è il momento di un gran mal di testa “associativo”…ci vuole un aulin. Il farmaco agisce e potresti dormire, ma sei abituato a leggere prima di addormentarti e l’unica cosa a portata di mano è PE: dopo il bivacco, gli scout impegneranno anche lo scampolo di domenica che ti è rimasto…Uffi! -pensi- ma senza leggere non sai riposare.

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Inghilterra: Scout offrono giuramento “senza Dio”


Piccola grande rivoluzione nella storia centenaria degli Scout. L’organizzazione nel Regno Unito ha introdotto accanto a quello tradizionale un giuramento per gli atei in cui non viene menzionato Dio. Prometto che farò del mio meglio per difendere i valori degli Scout, è la formula che sostituisce il riferimento religioso. Resta, invece, in tutte le versioni, anche in quella delle ragazze scout, la menzione della regina. Le ‘girl guide’ hanno eliminato oltre alla parola ‘Dio‘ anche ‘patria‘.