“Laudato si’, mì Signore”, cantava San Francesco d’Assisi. In questo bel cantico ci ricordava che la nostra casa comune è anche come una sorella, con la quale condividiamo l’esistenza. Questa sorella protesta per il male che le provochiamo, a causa dell’uso irresponsabile e dell’abuso dei beni che Dio ha posto in lei. Siamo cresciuti pensando che eravamo suoi proprietari e dominatori, autorizzati a saccheggiarla. La distruzione dell’ambiente umano è qualcosa di molto serio. Il Patriarca Bartolomeo si è riferito particolarmente alla necessità che ognuno si penta del proprio modo di maltrattare il pianeta. Su questo punto, egli si è espresso ripetutamente in maniera ferma e stimolante, invitandoci a riconoscere i peccati contro la creazione. Perché “un crimine contro la natura è un crimine contro noi stessi e un peccato contro Dio”. Credo che Francesco sia l’esempio per eccellenza della cura per ciò che è debole e di una ecologia integrale, vissuta con gioia e autenticità. È il santo patrono di tutti quelli che studiano e lavorano nel campo dell’ecologia”.
Enrico era uno scout. Lo è stato fin da piccolo, ha percorso con l’uniforme e con il fazzolettone al collo dell’Agesci di Senigallia tutte le tappe del cammino di formazione del cammino scout e ne ha fatti propri i principi e lo stile di vita, fino a diventare egli stesso un educatore attento e preparato, nella branca lupetti e in quella degli esploratori e guide.
Continuano gli apprezzamenti del mondo scout e non per l’impresa portata a termine dal gruppo scout Agesci Lioni 1 nell’ambito dell’iniziativa Fao: “Il nostro Clima, il nostro Cibo, il nostro Mondo”. Ultimo in ordine di tempo, ma certamente non meno importante, è stata la comunicazione giunta dal Comitato Centrale Agesci che tramite una missiva dei presidenti nazionali, Paola Stroppiana e Alberto Fantuzzo, ringrazia la Comunità Capi del gruppo Lioni 1 per essere stati tra i primi gruppi a terminare la conquista del distintivo, ma soprattutto per aver rappresentato a livello internazionale tutti quei gruppi che sono al lavoro per questo importante progetto.
I recenti fatti avvenuti in Campania hanno riportato prepotentemente in primo piano sui media nazionali le questioni legate allo smaltimento dei rifiuti. Il caso limite e paradossale dell’emergenza Campania – frutto prevedibile di politiche inesistenti e rimpalli di responsabilità che hanno fatto la fortuna di ecofurbi ed ecomafiosi – ci conferma quanto già sappiamo: i rifiuti costituiscono una delle più gravi emergenze ambientali con cui non solo l’Italia si trova a fare i conti.