Progetto Kenya – Cantiere R/S e Campi AGESCI 2013


Kenya
26 luglio -10 agosto 2013
(giorno più, giorno meno)

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Insieme perché vinca la vita”.
I grandi spazi della savana, dei deserti, delle foreste equatoriali, del monte Kenia e la “sardinizzazione” degli abitanti della periferia di Nairobi; l’uomo in equilibrio con la natura dell’Africa delle origini a confronto con gli effetti devastanti dell’urbanizzazione e della globalizzazione nel Sud del Mondo.



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San Francesco che contestatore


 

Che cosa contesta Francesco? Contesta tutto. Tutto, nulla escluso. Contesta la famiglia, che abbandona. Contesta il padre, che disconosce. Contesta la società, che lascia…



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Puzzole alla riscossa


Dal film distribuito in Italia dalla Eagle Pictures, una lezione di buon vicinato tra uomo e natura

E’ questo il senso della piccola e spassosa “rivolta della natura” che investe il protagonista del film americano “Puzzole alla riscossa”. Nell’Anno della Biodiversità un fresco ed efficace appello per il rispetto della natura e contro l’avanzata del cemento, che negli ultimi 15 anni ha divorato nella sola Italia oltre 3,5 milioni di ettari, di cui 2 milioni di terreni agricoli, rubando sempre più spazio agli habitat delle nostre preziosissime specie: lupi, orsi, lontre, istrici, fenicotteri… ma anche puzzole!



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Il viaggio interiore


C’è un solo viaggio possibile: quello che facciamo nel nostro mondo interiore. Non credo che si possa viaggiare di più nel nostro pianeta.

Così come non credo che si viaggi per tornare. L’uomo non può tornare mai allo stesso punto da cui è partito, perchè, nel frattempo, lui stesso è cambiato. Da sè stessi non si può fuggire.

Tutto quello che siamo lo portiamo con noi nel viaggio. Portiamo con noi la casa della nostra anima, come fa una tartaruga con la sua corazza. In verità, il viaggio attraverso i paesi del mondo è per l’uomo un viaggio simbolico.

Ovunque vada è la propria anima che sta cercando. Per questo l’uomo deve poter viaggiare.

Andrej Tarkowski

Se questo è un uomo – Primo Levi


Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo che lavora nel fango che non conosce pace che lotta per mezzo pane che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna, senza capelli e senza nome senza più forza di ricordare vuoti gli occhi e freddo il grembo come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato: vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore stando in casa andando per via, coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa, la malattia vi impedisca, i vostri nati torcano il viso da voi.



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