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Capi divorziati
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porcellinopacifico



Età: 64
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MessaggioInviato: Venerdì 16 Marzo 2007, 10:07    Oggetto: Rispondi citando

Io penso che ogni persona è diversa da un'altra
Il singolo a seconda della sua storia può essere prima scout e poi cristiano, o prima cristiano e poi scout.
Nel primo caso ha trovato la fede o almeno è cresciuto nella fede adulta in ambito scout. Io mi metto in questo gruppo.
Nel secondo caso è arrivato dagli scout una volta che aveva aderito alla fede, oppure ha maturato la fede di più fuori dall'ambito scout
Oppure ci possono essere i tipi intermedi.
Questa come storia pregressa. Per quanto riguarda la persona nel suo insieme all'attualità, anche in questo caso ognuno si può sentire prima scout o prima cristiano a seconda, non tanto della sua scala di valori, quanto piuttosto delle sue caratteristiche personali.
Secondo me l'associazione è prima di tutto scout perché questo è il metodo educativo su cui si basa e infatti nel patto associativo prima c'è la scelta scout e poi la scelta cristiana. E veramente sarebbe buffo l’incontrario, sarebbe come dire che una scuola cattolica è prima cattolica e poi scuola.
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chiurlox





Registrato: 18/09/06 18:16
Messaggi: 297

MessaggioInviato: Venerdì 16 Marzo 2007, 13:07    Oggetto: Rispondi citando

Io sono comunque contrario al fatto di avere capi divorziati, che fumano spinelli, che sono omossessuali, che fanno uso di materiale pornografico, che bevono oltremodo, che non pensano al bene dei loro ragazzi, che hanno idee politiche estremiste di destra e di sinistra, che fanno propaganda partitica all'interno dei gruppi, che non fanno la comunione perchè bestemmiano, capi che per una qualsiasi ragione non fanno un uso corretto del servizio.....
Il denominatore comune è lo stesso, lo so che adesso si abbatteranno gli anatemi dei ben pensanti, qui sta di fatto che per una particolare situazione personale, che varia, a secondo dei casi sopra citati, rende le persone inadegaute, si inadeguate, a fare i capi.
Inadeguatezza che deriva non da capacità tecniche, comprensive, umane, ma inadeguatezza di avere un capo coerente, che non possa essere scalfito da nessun pregiudizio o da nessun sospetto.
Con questo certamente non voglio fare la classifica delle situazioni moralmente più gravi, non mi interssa nemmeno farlo, ma semplicemente dire la mia.
In Agesci c'è il brutto vizio di predicare bene e razzolare male, vuoi per carenza di capi vuoi per altri motivi, vengono accettate in co.ca capi inadeguati, e cosa più grave a volte capi incapaci.
Rimango dell'idea che piuttosto meglio fare attività con pochi ragazzi ma farla bene, che non avere grupponi che altro non sono che una costola oratoriale dove i capi altro non sono che animatori(nella migliore delle ipotesi), oppure preferisco che la branca chiuda o addirittura il gruppo chiuda se i capi non abbiano i requisiti minimi per poter essere veramente capi ed essere d'esempio per i ragazzi. purtroppo noi siamo d'esempio volenti o non volenti e questo costa, costa sacrificio abnegazione, sacrificio anche nell'abbandonare il gruppo e l'attività.....
In ultimo vorrei ribadire quanto detto precedentemente essere capo non è un diritto di nessuno, e che capi non si diventa solamente perchè si ha percorso la propria progressione personale è abbiamo terminato il cammino di formazione.
Non è solo quello, con questo commento non voglio certo criticare, giudicare o colpevolizzare nessuno e non voglio nemmeno giudiare la situazione che ha portat o una persona al divorzio, a fare uso di droga ecc, ma voglio rendere chiaro il mio pensiero, infatti trovo veramente offensivo ed umiliante nonche assurdo che in co.ca si deva giudicare la situazione familiare o personale di una persona, scusate la ripetizione, per poter vedere se è adatta al servizio.
La coerenza è alla base di tutto chi non è coerente non rispetta i primi due punti della legge e come fa un capo ad essere d'esempio per i ragazzi se per primo lui non crede nella legge che insegana ai ragazzi?
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frageorges





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Messaggi: 138

MessaggioInviato: Venerdì 16 Marzo 2007, 13:13    Oggetto: Re: Capi divorziati Rispondi citando

porcellinopacifico ha scritto:
punto di vista della proposta che la chiesa fa ai giovani in campo di morale sessuale.


Giusto per dire che questa è la proposta di Gesù e non semplicemente della Chiesa. Io, per la mia formazione personale, aggiungerei che è la proposta della ragione, ma qui si apre un lungo dibattito che per altro presupporrebbe molta libertà che in questo ambito non sempre c'è.
Intendo dire che forse per molti il problema non è che "non credono che sia giusto" l'insegnamento di Gesù, ma che "non vogliono che sia giusto".

Ma come dici tu, non è questo l'ambito per parlarne.
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rinoceronte caparbio
Moderatore


Età: 39
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Messaggi: 3920

MessaggioInviato: Venerdì 16 Marzo 2007, 14:31    Oggetto: Rispondi citando

tuitt ha scritto:
ma non riesco a capire perchè Rinoceronte, così come altri, non possono accettare anche che esistono altre possibilità...

Certo che accetto altre possibilità: ma non nella mia associazione (ad ora).
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uomodelbosco





Registrato: 06/03/07 18:14
Messaggi: 1260

MessaggioInviato: Venerdì 16 Marzo 2007, 14:56    Oggetto: Rispondi citando

Calma Chiurlox, aspetta un momento e vediamo se ho capito:
Citazione:
Io sono comunque contrario al fatto di avere capi divorziati, che fumano spinelli, che sono omossessuali, che fanno uso di materiale pornografico, che bevono oltremodo, che non pensano al bene dei loro ragazzi, che hanno idee politiche estremiste di destra e di sinistra, che fanno propaganda partitica all'interno dei gruppi, che non fanno la comunione perchè bestemmiano, capi che per una qualsiasi ragione non fanno un uso corretto del servizio.....


Forse ho incontrato un Illuminato? Una persona senza difetto alcuno?
Sicuro che sia tutto identico?

Dubitare di tutto o credere tutto sono due soluzioni egualmente comode che ci dispensano, l'una come l'altra, dal riflettere.J. H. Poincaré

Citazione:
Inadeguatezza che deriva non da capacità tecniche, comprensive, umane, ma inadeguatezza di avere un capo coerente, che non possa essere scalfito da nessun pregiudizio o da nessun sospetto.

Beh, a tutti piacerebbe avere una guida solida come una roccia e veloce come un furetto. Peccato che sei una roccia non sei veloce e se sei un furetto non sei solido...
Così è la vita: imperfetta. E imperfetti sono gli uomini. Mi ritengo fortunato quando incontro un uomo che TENDE alla coerenza.

Citazione:
Rimango dell'idea che piuttosto meglio fare attività con pochi ragazzi ma farla bene, che non avere grupponi che altro non sono che una costola oratoriale dove i capi altro non sono che animatori(nella migliore delle ipotesi), oppure preferisco che la branca chiuda o addirittura il gruppo chiuda...


Su questo mi trovi perfettamente d'accordo, ma non vedo come un divorziato (orrore!) possa automaticamente fare parte di quanto dici.

Citazione:
La coerenza è alla base di tutto chi non è coerente non rispetta i primi due punti della legge e come fa un capo ad essere d'esempio per i ragazzi se per primo lui non crede nella legge che insegana ai ragazzi?


Aspetta un momento: cosa ti fa pensare che un omosessuale (per esempio) non si ritrovi nella Legge Scout?

Mi sembra che tu abbia un impeto travolgente di moralità. E' anche una buona cosa, ma prima di sparare su tutto ciò che si muove fai ordine nelle idee, vedrai che non tutto è uguale.
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uomodelbosco





Registrato: 06/03/07 18:14
Messaggi: 1260

MessaggioInviato: Venerdì 16 Marzo 2007, 15:05    Oggetto: Rispondi citando

Chiurlox...
Sei un caporeparto FSE? Bene, mi piacerebbe conoscere il punto di vista della vostra Associazione sul Topic.
Tengo molto a quanto mi dirai, anche perchè pur essendo un ex CapoReparto Agesci ho in molta, molta simpatia FSE...
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chiurlox





Registrato: 18/09/06 18:16
Messaggi: 297

MessaggioInviato: Venerdì 16 Marzo 2007, 16:45    Oggetto: Rispondi citando

Si educa attraverso ciò che si dice, di più attraverso ciò che si fa, ancor di più attraverso ciò che si è" (Ignazio di Antiochia)
Un capo non deve dare l'esempio, ma essere d'esempio.
Si sono un capo riparto Fse da poco ex capo agesci (ben quindici anni in Agesci)
Lupetti, esploratori, Rover e poi per scelta personale non poco sofferta il cambio di associazione....(non mi dilungo)
Quello che ho espresso non è una linea associativa, ma una mia chiara esposizione di come io Diego la penso.
Se vuoi sapere come la associazione di cui ora faccio parte la pensa sulla questione ti chiedo di contattare la segreteria nazionale e chiedere un chiarimento, sicuramente sapranno darti tutte le risposte che cerchi ed in modo esauriente.
Per fortuna non sono un illuminato, ma uno che cerca di essere coerente al massimo, nessuno è perfetto, quindi può darsi che si cada, ma è il continuare a cadere ed il perseverare nell'errore che non va bene.
Il risposarmi è un'azione che secondo me può essere leggittima, valutata caso per caso, ma tuttavia è una scelta con conseguenze non sempre piacevoli, ma è una scelta nostra e non dobbiamo prendercela se l'Agesci, le Fse, LAscv non accettano capi divorziati e risposati.
Citazione:
Beh, a tutti piacerebbe avere una guida solida come una roccia e veloce come un furetto. Peccato che sei una roccia non sei veloce e se sei un furetto non sei solido...

Vero, ma ciò non toglie che bisogna cercare di tendere al meglio e che ci si deve impegnare per poter raggiungere il massimo livello. e cercare di divenire una solida roccia e un furetto veloce.
Non accontentandoci di essere veloce come una pantegana ma nel contempo solido come un mattone di argilla.....
Per quanto riguarda le analisi di ogni situazione ho già spiegato nel post precedente che non intendo giudicare nessuno (per la differenza di ogni situazione e per il tatto e la delicatezza che ogni storia merita) e non voglio certamente criticare chi per motivi diversi ha intrapreso strade differenti.
Ma ciò non toglie che io mi interroghi e non cerchi di capire come mai accadano queste situazioni!!
Tutti hanno il mio massimo rispetto e la mia massima comprensione.
Non trovo gradita la tua affermazione perchè lede la mia capacità di pormi problemi e di interrogarmi su quello che mi circonda.
Citazione:
Forse ho incontrato un Illuminato? Una persona senza difetto alcuno?
Sicuro che sia tutto identico?


Vedo che portate sempre a suffragio delle vostre argomentazioni si arriva sempre al capo omossessuale che non fa sesso, ma vive la sua omossessualità in modo personale.
Purtroppo questo è un caso raro e di grande sacrificio personale (sarei contento e orgoglioso di annoverare tra i miei amici una persona che ha fatto una scelta del genere)


Citazione:
Aspetta un momento: cosa ti fa pensare che un omosessuale (per esempio) non si ritrovi nella Legge Scout?

Mi sembra che tu abbia un impeto travolgente di moralità. E' anche una buona cosa, ma prima di sparare su tutto ciò che si muove fai ordine nelle idee, vedrai che non tutto è uguale.


Mi sembra che le mie idee sono ordinate e di pieno rispetto nei confronti altrui.
Non pretendo nulla dagli altri, non sono certo un moralista ed anzi sono contento che tu abbia potuto risposarti ed essere felice.
Nella nuova direzione di gruppo di cui faccio aprte da poco più che un anno ho potuto vedere come l'accoglienza per il diverso e per le situazioni difficili è veramente sentita e come lo scoutismo sia proiettato veramente nelal vita reale e non come purtroppo capitava fatto molto a livello teorico e solamente all'interno delle mura della sede.
Tuttavia caro Uomo del Bosco non posso far altro che ribadire le mie idee
che sono ben lungi da essere certezze, ma che con grande fatica e grande sforzo ho meditato e maturato in questi anni di scoutismo e che anche solo per questo secondo il mio parere meritano rispetto.
Concordo con te quando dici che il male peggiore non è il divorzio della capo gruppo, ma non trovo giusto comunque l'accettare tale situazione visto che è la minore come importanza.
Non dobbiamo ostinarci di fare scoutismo ad ogni costo.
Ti posso assicurare che come persona sono tutto tranne che chiusa nel mio piccolo e che il parlare e condividere esperienze lo trovo indispensabile per cercare di essere un capo.
Il primo nostro dovere è quello di essere dei buoni cattolici e dei buoni cittadini.
Mi scuso per essere stato troppo lungo, ma purtroppo la delicatezza di certi argomenti tratatti per il web è un pò riduttiva, sarebbe bello il vedersi a quattro occhi stringendoci la mano.
Ciao Diego


L'ultima modifica di chiurlox il Venerdì 16 Marzo 2007, 17:15, modificato 1 volta
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uomodelbosco





Registrato: 06/03/07 18:14
Messaggi: 1260

MessaggioInviato: Venerdì 16 Marzo 2007, 17:13    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Se vuoi sapere come la associazione di cui ora faccio parte la pensa sulla questione ti chiedo di contattare la segreteria nazionale e chiedere un chiarimento, sicuramente sapranno darti tutte le risposte che cerchi ed in modo esauriente.

Sarebbe bello che un Capo conosca già la posizione dell'Associazione di appartenenza. Bisogna essere d'esempio, no? Wink

Citazione:
nessuno è perfetto, quindi può darsi che si cada, ma è il continuare a cadere ed il perseverare nell'errore che non va bene.

Sono d'accordo, questo è il cammino che è giusto intraprendere, ma...mi domando: è giusto non permettere di rialzarsi quando si è caduti?
Caso personale, ma come il mio ce ne sono migliaia: divorzio non voluto, dolore conseguente, segnato a vita.
Ti sembra accoglienza?
Non mi riferisco alle Associazioni, ognuna sceglie quale profilo tenere, ci mancherebbe.
Però, ti assicuro, l'imbarazzo o il rifiuto che spesso vedo nella Chiesa sono fonte di dolore. Non aggiungiamoci opinioni categoriche che aggiungono dolore al dolore.
Citazione:
ma ciò non toglie che bisogna cercare di tendere al meglio e che ci si deve impegnare per poter raggiungere il massimo livello. e cercare di divenire una solida roccia e un furetto veloce.

Giusto. E' quello che vorrei diventare, e sono sicuro che intrecciare nuovamente il mio cammino con quello di altri fratelli Scout possa essere utile per loro e per me.
Siamo abituati spesso a vedere il Capo verso i ragazzi, ma è valido anche il contrario. Lo Scoutismo è una formazione a doppio scambio.
Citazione:
Il primo nostro dovere è quello di essere dei buoni cattolici e dei buoni cittadini.

Il primo nostro dovere come Scout è quello di pensare con la propria testa e di essere utili agli altri. Se poi si è Cattolici si allarga ulteriormente il cerchio, ma alla base c'è sempre l'accoglienza e l'uso della testa.
Uno Scout che non usa la testa e non accoglie non è uno Scout (parere del tutto personalissimo).
Citazione:
Mi scuso per essere stato troppo lungo, ma purtroppo la delicatezza di certi argomenti tratatti per il web è un pò riduttiva, sarebbe bello il vedersi a quattro occhi stringendoci la mano.

E' un piacere, non un disturbo.
E sarebbe davvero bello potersi vedere con calma...
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chiurlox





Registrato: 18/09/06 18:16
Messaggi: 297

MessaggioInviato: Venerdì 16 Marzo 2007, 17:32    Oggetto: Rispondi citando

Citazione:
Sarebbe bello che un Capo conosca già la posizione dell'Associazione di appartenenza. Bisogna essere d'esempio, no?

Infatti, ma s evuoi risposte certamente eloquenti e non solamente un scambio di idee la cosa migliore è andare alla fonte Very Happy

Citazione:
Citazione:
nessuno è perfetto, quindi può darsi che si cada, ma è il continuare a cadere ed il perseverare nell'errore che non va bene.


Sono d'accordo, questo è il cammino che è giusto intraprendere, ma...mi domando: è giusto non permettere di rialzarsi quando si è caduti?
Caso personale, ma come il mio ce ne sono migliaia: divorzio non voluto, dolore conseguente, segnato a vita.
Ti sembra accoglienza?
Non mi riferisco alle Associazioni, ognuna sceglie quale profilo tenere, ci mancherebbe.
Però, ti assicuro, l'imbarazzo o il rifiuto che spesso vedo nella Chiesa sono fonte di dolore. Non aggiungiamoci opinioni categoriche che aggiungono dolore al dolore


L'aiutare l'altro a rialzarsi non vuol dire permettergli di fare il capo...
L'accoglenza non è solo il far parte di un'associazione, ma il saper interagire correttamente con il fratello che ha bisogno di aiuto.
Il dare aiuto, conforto l'essere vicino è differente che non il prenderti in coca a fare il capo.

Citazione:
Siamo abituati spesso a vedere il Capo verso i ragazzi, ma è valido anche il contrario. Lo Scoutismo è una formazione a doppio scambio

Permettimi di risponderti così...Avrei voluto dirtela in parole mie, ma questa frase ci azzecca con la risposta che avrei voluto darti
Guarda più lontano,guarda più in alto,e vedrai una via...
ma sappi anche voltarti indietro,per guardare il cammino,percorso da altri che ti hanno preceduto...
Essi sono in marcia con noi sulla strada".
Baden - Powell

L'essere buoni cattolici e buoni cittadini intende il saper usare la propria testa elaborando idee proprie e libere da ogni preconcetto.
Mi reputo sinceramente fortunato l'essere cattolico e far parte della chiesa, fatta di uomini, fatta di errori, ma con un grande messaggio d'amore che è quello che Cristo giorno per giorno ci invita a seguire.

Altrimenti saremmo bravi automi, ti immagini un mondo di cittadini modello, ma dove ognuno non pensa con la propria testa, mi vengono in mente due grandi dittature del 900 che come ultimo fine si prefiggevano ,terribile non trovi?.....
Sarò felice di dilungarmi ancora con te disquisendo amichevolmente su questa ed altre discussioni, ma ti pregherei di contattarmi per messaggio privato, non vorrei occupare il forum

Rinnovo la speranza di poterci incontrare fisicamente
buona strada
Diego.
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uomodelbosco





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MessaggioInviato: Venerdì 16 Marzo 2007, 19:13    Oggetto: Rispondi citando

Questo...
Citazione:
L'accoglenza non è solo il far parte di un'associazione, ma il saper interagire correttamente con il fratello che ha bisogno di aiuto.
Il dare aiuto, conforto l'essere vicino è differente che non il prenderti in coca a fare il capo.


...stride con questo:

Citazione:
L'essere buoni cattolici e buoni cittadini intende il saper usare la propria testa elaborando idee proprie e libere da ogni preconcetto.


Il fatto che un divorziato non possa essere un buon Capo è un preconcetto.
I casi sono due:
Prima possibilità: è scritto da qualche parte che non possa esserlo, per motivi CONCRETI, non perchè "potrebbe" forse", eccetera, e allora, pur criticabile sul piano dell'accoglienza, così è...
Seconda possibilità: non è scritto da nessuna parte, allora diventa un pensiero, in questo caso il tuo pensiero, e non è un dogma.

B.P. ha detto però anche questo:
"Abituati a vedere le cose anche dal punto di vista dell'altro... "
Prova a metterti nei miei panni...o nei tuoi se malauguratamente dovessi trovarti al mio posto.
Ma soprattutto ha detto:
"Chi non ha mai sbagliato non ha mai fatto nulla".
Buona Strada...
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frageorges





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MessaggioInviato: Sabato 17 Marzo 2007, 09:41    Oggetto: Rispondi citando

uomodelbosco ha scritto:
Il fatto che un divorziato non possa essere un buon Capo è un preconcetto.


Non credo che il problema sia essere o meno un buon capo (o una buona persona). Il punto è, ribadisco, un divorziato può ben rappresentare la Chiesa?
Perché anche questo è il ruolo del capo in AGESCI, vuoi o non vuoi.

L'E/G che vede il caporeparto convinto che la sua scelta di rompere il matrimonio (so che non tutte le situazioni sono uguali, e infatti anche la Chiesa ha posizioni sfumate) sia giusta e sacrosanta, quale crederà che sia il pensiero della Chiesa? oppure il capo, che rappresenta la Chiesa, gli dirà: io ho scelto così perché la Chiesa sbaglia? che idea della Chiesa di farà l'E/G?

Secondo me, ci si mette solo in un ginepraio.

Questo vale per molte scelte di vita, ma non è indifferente che una scelta sia pubblica. Su questo vedete l'insegnamento di Gesù sullo scandalo ai piccoli...
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porcellinopacifico



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MessaggioInviato: Sabato 17 Marzo 2007, 10:04    Oggetto: Rispondi citando

Credo che la cosa migliore in questi casi sia di meditare sulle cose a 360°.
Si può essere di scandalo ai bambini in tanti modi.
Anche escludendo i divorziati a priori da attività di servizio come fare i capi in Agesci.

Mi piacerebbe che meditaste sulle parole che ho trovato in un libro: non danno soluzioni na offrono spunti di riflessione.

"Più volte ho condiviso la sofferenza dei divorziati risposati, che vivono sulla loro pelle l'esclusione dall'eucaristia. Non bastano parole di conforto. Non attenua la loro sofferenza l'assicurazione che possono continuare a vivere altri importanti momenti della vita della Chiesa (ascolto della Parola, incontri di riflessione comune, attività caritative...). Spesso si tratta di persone che hanno alle spalle una forte esperienza di fede, una convinta pratica religiosa, una consapevole testimonianza cristiana nella vita sociale. …

Siamo ancora lontani da un approccio fraterno, che non faccia pesare su tanti fratelli una discriminazione di fatto. O una presa di distanza, che rimuove il problema, ignorandolo. Il giudizio severo e di condanna diventa talvolta meno grave dell'indifferenza di tanti cristiani "per bene", che non si fanno carico della sofferenza di quanti, vittime di una scelta sbagliata del partner o delle vicende della vita, sono costretti a subire le conseguenze traumatiche dell'esclusione da quello che è il momento più alto dell'esperienza ecclesiale. Si fa finta di nulla. Come se il fratello o la sorella, che pur ci vivono accanto, non portassero incisa nella loro carne una ferita che sanguina. Si lascia che ognuno si "arrangi" per proprio conto…
Mi sembra un atteggiamento ipocrita, quello di tanti di noi, che non affrontano seriamente e serenamente il problema nelle comunità di base e ai vari livelli delle istanze ecclesiali. Le ricerche storiche, le riflessioni teologiche, le esperienze pastorali che vengono presentate in questo volume offrono validi elementi per far maturare scelte più ispirate al criterio evangelico della "misericordia". L'esclusione dei divorziati risposati dall'eucaristia si fonda sulla considerazione che la rottura dell'unità coniugale contraddice oggettivamente quell'unione tra Cristo e la Chiesa significata e attuata nell'eucaristia. Ma questa posizione risente dell'interpretazione contrattualistica del matrimonio e sembra poco attenta alla dimensione dell'amore come rapporto interpersonale. Si salva forse la verità oggettiva, disattendendo le esigenze delle persone, dei soggetti, in esso coinvolti? L'amore redentivo di Cristo non è rivolto alle persone, chiamate a realizzarsi in un mutuo rapporto di donazione? E la comunità riceve più forza dal rispetto di un vincolo "ontologico-giuridico" o dall'aiuto offerto a dei coniugi che faticosamente intendono realizzare quella comunione di persone che è essenziale al matrimonio? La via della misericordia (che, diciamolo con forza, non è lassismo) non risulterebbe più idonea a garantire, attraverso un serio itinerario penitenziale, la ripresa di una vita cristiana coerente e responsabile? …

+ Giuseppe Casale
Arcivescovo emerito di Foggia-Bovino

Dall’introduzione al libro:
AA.VV.
Dopo il matrimonio
Meridiana" 2002
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frageorges





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MessaggioInviato: Sabato 17 Marzo 2007, 12:55    Oggetto: Rispondi citando

porcellinopacifico ha scritto:
La via della misericordia (che, diciamolo con forza, non è lassismo) non risulterebbe più idonea a garantire, attraverso un serio itinerario penitenziale, la ripresa di una vita cristiana coerente e responsabile? …


Concordo appieno con quello che dice mons. Casale. Del resto anche Gesù diceva ai peccatori: "Va' e non peccare più".

Per altro questo non mi sembra diverso dalla proposta di tutta la Chiesa: cioè ritornare alla coerenza e alla responsabilità del matrimonio celebrato.
Il punto non è se la chiesa sia misericordiosa o meno, ma è la persona che si pone oggettivamente in contraddizione con l'impegno che si è preso.
Se misericordia significasse negare la verità pur di accogliere tutti, allora si dovrebbe dire al ladro: "Ruba pure, continua a rubare, basta che lo fai a fin di bene"; invece Gesù dice di non farlo più.

La dimensione oggettiva della morale non è un'imposizione della Chiesa, ma una realtà intrinseca alle cose; la Chiesa non può che affermarla, di certo non può cambiarla: la Chiesa non può decidere se una cosa sia male o bene.

(si capisce? senno provo a spiegarmi meglio)
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paciock87



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MessaggioInviato: Lunedì 19 Marzo 2007, 01:34    Oggetto: Rispondi citando

frageorges ha scritto:

Se misericordia significasse negare la verità pur di accogliere tutti, allora si dovrebbe dire al ladro: "Ruba pure, continua a rubare, basta che lo fai a fin di bene"; invece Gesù dice di non farlo più.


Quindi Sposare è come rubare? Bello...
E poi un'altra cosa, il Ladro può continuare a rubare e il Divorziato no... Evviva la Libertà!
Ma con Dio, non me la dovevo vedere io?

Io penso che qua si stia sfumando in PiazzAgesci, mi spiace che quest'ultima sia cambiata, ma TuttoScout.org non è come la PiazzAgesci di un tempo... Qua ci girano tanti, ma proprio tanti ragazzi, un minimo d'attenzione a quello che si scrive... Grazie
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porcellinopacifico



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MessaggioInviato: Lunedì 19 Marzo 2007, 10:19    Oggetto: Rispondi citando

frageorges ha scritto:
quello che dice mons. Casale...
...non mi sembra diverso dalla proposta di tutta la Chiesa


non sono d'accordo. La sua frase "La via della misericordia (che, diciamolo con forza, non è lassismo) non risulterebbe più idonea a garantire, attraverso un serio itinerario penitenziale, la ripresa di una vita cristiana coerente e responsabile? … " pone una domanda ( non risulterebbe più idonea) che presuppone una differenza tra due posizioni delle quali appunto una più idonea dell'altra.

Secondo me non accettare un capo in COCA è in opposizione alla Via della misericordia proposta da mons. Casale.

frageorges ha scritto:
La dimensione oggettiva della morale non è un'imposizione della Chiesa, ma una realtà intrinseca alle cose


Molti, fra cui il sottoscritto, vedono la frittata rivoltata: non esiste una dimensione oggettiva della morale, il fatto che ci sia una parte che pretende che essa esista, per chi non ci crede significa per l'appunto che questa parte vorrebbe imporre agli altri la propria visione morale del mondo, e per me questa cosa la fa in perfetta buona fede e convinta di fare un servizio a tutta la comuntà umana.

L'unica cosa è che almeno dovrebbe rendersi conto che se la morale fosse oggettiva come può esserlo la fisica, per esempio, non ci sarebbero tanti oppositori che coscientemente ti dicono, magari sbagliando: "Noi la pensiamo diversamente"

paciock87 ha scritto:
Io penso che qua si stia sfumando in PiazzAgesci, mi spiace che quest'ultima sia cambiata, ma TuttoScout.org non è come la PiazzAgesci di un tempo... Qua ci girano tanti, ma proprio tanti ragazzi, un minimo d'attenzione a quello che si scrive... Grazie


potresti spiegarti meglio per favore? Io ho frequentato pochissimo quasi niente PiazzAgesci per cui non so a che cosa ti riferisci: Spiegamenlo così evitiamo di ripetere gli errori.

paciock87 ha scritto:
Quindi Sposare è come rubare? Bello...


credo che l'associazione fosse più tra divorzio e furto, ma anche così io la trovo un po' tanto tirata, non solo perché, anche se possibile, il divorzio in genere non si ripete, o almeno non diventa un modo di vita, come il furto.

Ma anche per il fatto in sé: io non paragonerei mai un divorziato a un ladro.
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