Scout C@fé: Il Forum degli Scout

porcellinopacifico

Riporto un'intervista fatta dall’Agenzia stampa NEV al pastore Paolo Ricca, professore emerito della Facoltà valdese di teologia di Roma relativamente ail documento "Risposte a quesiti riguardanti alcuni aspetti circa la dottrina sulla Chiesa", della Congregazione per la dottrina della fede del 10/07/2007.

rinoceronte caparbio · Moderatore Età: 39 Segno zodiacale: Registrato: 04/09/06 00:01 Messaggi: 3920

Non è delegittimare: sicuramente c'è una parte di cristo anche nei protestanti.
Ma solo la strada cattolica porta alla salvezza.
Questo è ciò che credo.

porcellinopacifico

ricky red

tra l'altro a breve solo i cristiani cattolici che conoscono il latino si salveranno... mah...

rinoceronte caparbio · Moderatore Età: 39 Segno zodiacale: Registrato: 04/09/06 00:01 Messaggi: 3920

uomodelbosco · Registrato: 06/03/07 18:14 Messaggi: 1260

porcellinopacifico

Non credo ci si possa attenere solo alle parole, molto misurate ragionevoli e comprensibili, del motu proprio che ha reso più "agile" la celebrazione del rito preconciliare in latino.
Fin qui niente di strano.
E' una scelta come un'altra.
Sicuramente nulla di nuovo.
Forse è proprio questo il problema: la scelta di cosa è importante fare.
Tutto sommato il rito "antico" era già possibile, non vedo affatto questa urgenza di riproporlo, sebbene come alternativa al rito conciliare che rimane, è ben vero, quello normale.
Per quanto riguarda poi le precisazioni relative alle chiese e alle così dette "comunità ecclesiali" anche qui nulla di nuovo.
E allora che bisogno c'è di fare precisazioni che non precisano?
Non ti sembra che si voglia solo ribadire la divisione e il primato della chiesa di Roma?
Non ti sembra che il dialogo ecumenico da tutto questo ribadire ne risulti un pochino bloccato?
Non sarebbe meglio cercare di ribadire ciò che unisce evitando di continuare a sottolineare ciò che divide?
Vedi dal mio punto di vista, riformato, il vero ostacolo all'unità dei cristiani è proprio dato da questo continuo rimarcare, da parte vaticana, il primato del papa di Roma.
Ora su molte altre cose possiamo venirci incontro, non è che dobbiamo dimenticare ciò che ci divide, ma cerchiamo di intraprendere un cammino ribadendo più quello che ci unisce.
A me sembra una strada più fruttuosa.
Non che che le riforme e le controriforme si fanno solo con i cambiamenti epocali.
Anzi nel bene e nel male, si portano avanti con le cose di tutti i giorni.
Ed è per questo che mi dispiace. Vorrei che fosse possibile trovare un terreno comune piuttosto che sentirmi dire (da PiazzAgesci)