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ragazzi down in comunità

 
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Autore Messaggio
il gatto





Registrato: 20/09/07 14:15
Messaggi: 5

MessaggioInviato: Giovedì 20 Settembre 2007, 15:43    Oggetto: ragazzi down in comunità Rispondi citando

Volevo proporre un quesito che probabilmente non riguarda tutti i clan ma penso sia alquanto spinoso.
Nella nostra comunità di 20 persone vi sono 2 ragazzi diversamente abili, uno down e uno autistico. è dai lupetti che sono nell'associazione quindi sono più che integrati a livello umano, anche nelle attività extra-scout, quali ad esempio feste o compleanni. Tutti noi li vogliamo molto bene e vi assicuro che la possibilità di avere a che fare con queste persone è una esperienza stupenda e che arricchisce come poche.
Il problema si pone spesso alle route. Da quando loro sono in clan infatti abbiamo sempre dovuto limitare le nostre possibilità di scelta delle mete,privando così la comunità di una route più stimolante e ambiziosa, e nonostante questo sia stato fatto quando c'è da fare strada è sempre difficoltoso, poichè soprattutto uno dei due spesso si butta a terra stanco di camminare rallentando così tutto il clan, che non riesce così a gustare appieno il vero senso del fare strada.
volevo solo sapere cosa ne pensate, se anche nei vostri clan vi sono situazioni del genere, e se sia possibile trovare una sorta di via di mezzo per non penalizzare nessuna delle due realtà.
grazie.
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pacio



Età: 63
Segno zodiacale: Toro
Registrato: 11/09/07 21:31
Messaggi: 399
Residenza: spotorno sv

MessaggioInviato: Giovedì 20 Settembre 2007, 19:55    Oggetto: Rispondi citando

credo, per la mia piccola esperienza, che sia assolutamente errato considerare gli amici diversamente abili, come abili.
non lo sono e cercando di portarli in una realtà che non gli appartiene non si fa del bene a nessuno.
se non possono camminare, si farà in modo che "qualche" tratto di strada sia condiviso, ma si cercherà di utilizzare le loro possiblità altrimenti.
magari chiedendo anche supporto tecnico logistico a terzi ( esempio genitori ).
nelle route di strada abbiamo cercato di stilare itinerari che prevedessero alla sera in punto di ritrovo in comune.
è vero che non si condivide la strada, ma la comunità sicuramente. e siamo riusciti anche a far fare a tutti gli hike.

non è vero che sia obbligatorio fare tutto tutti insieme.
cosa che di fatto non succede mai, proprio perchè ognuno di noi è diverso dagli altri.
e allora dov'è il problema se uno non può fare strada perchè non può camminare?
farà altre cose ugualmente importanti per tutti.
l'unica attenzione che si dovrà porre è nel non tracciare itinerari assolutamente irragiungibili per tutta la route ( non è importante se una sera non ci si vede ).
è anche vero che sono molti gli itinerari di montagna che passano da valle a valle ( anche con percorsi circolari ) dove puoi sperimentare lo sconvolgimento fisico ( se è a questo che si mira ).

infine vorrei chiedere una cosa che mi ha sempre incuriosito: ma che cos'è il "senso vero della strada"?
massacrarsi di ore di cammino? farsi venire il sangue ai piedi? dimostrare di poter portare uno zaino di 30kg?
oppure, molto più semplicemente, condividere?

credo che rispondendosi da soli a questa domanda, il problema, in parte, sia risolto.....
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il gatto





Registrato: 20/09/07 14:15
Messaggi: 5

MessaggioInviato: Giovedì 20 Settembre 2007, 20:55    Oggetto: Rispondi citando

non credo ci sia un senso universale della strada, ognuno la vive nel modo che ritiene migliore, la cosa più importante e neceseria nella strada credo che come dici tu sia proprio la condivisione.
Nel mio caso non mi riferivo allo sforzo fisico, che seppur necessario non deve diventare l'obiettivo della strada, ma al fatto che questi ragazzi (parlo del caso particolare della mia comunità) per camminare hanno sempre bisogno di una persona vicino che li accompagni, e seppur siano legati a tutta la comunità sono poche le persone che riescono a starli vicino in quei momenti e a convincerli ad andare avanti. Ecco che per queste persone la strada si riduce ad un accompagnamento nei loro confronti, che seppur sia una splendida esperienza e un motivo di gioia sapere il valore che hai per loro, li priva della possibilità maggiore di condivisione che potrebbero avere con il resto della comunità.
Seppur io sia ancora un rover e non sappia nulla su come educare, sono totalmente d'accordo con pacio, il problema è che soprattutto i nostri capi clan vedono questi discorsi come una sorta di razzismo nei confronti dei due ragazzi, e ogni qual volta si tenti di affrontare quiesto argomento si viene zittiti mettendo in discussione anche il bene che vogliamo loro.
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Fenicottero



Età: 37
Segno zodiacale: Gemelli
Registrato: 26/02/04 17:26
Messaggi: 721
Residenza: Parma

MessaggioInviato: Giovedì 20 Settembre 2007, 21:48    Oggetto: Rispondi citando

Noi in un certo senso abbiamo dovuto affrontare qualcosa di simile quest'estate, con due di noi che non potevano fare lunghe camminate.
Chiaro che si cerca di fare route alternative alla route di cammino, se possibile, ma a volte non si riesce a organizzare (nostro caso) o, più semplicemente, non si può pretendere che tutti quelli dello stesso anno non facciano mai una vera route di cammino.
Noi abbiamo organizzato una route di cammino leggero sulle Dolomiti, in cui ogni tappa si poteva saltare in corriera, ed erano tappe corte in modo che i "corrieristi" non passassero troppo tempo da soli.
Solo che, almeno per me, ma credo anche per altri, è stata sì una bella route, ma non è stata una vera route di cammino... Un po' perché le tappe erano davvero corte, così che si godeva poco il cammino e c'era un sacco di tempo libero, fino alla noia; ma anche con tappe così corte per i due che si muovevano da soli era abbastanza noioso aspettare sempre.

Inoltre, noi abbiamo anche una ragazza disabile che è in clan da tempi immemorabili: nel suo caso, partecipa agli incontri, alle uscite leggere, ma non alle route o a uscite di cammino o cose impegnative...
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uomodelbosco





Registrato: 06/03/07 18:14
Messaggi: 1260

MessaggioInviato: Venerdì 21 Settembre 2007, 08:44    Oggetto: Rispondi citando

Correggetemi se dico fesserie...
Comunemente intendiamo per "strada" il camminare con lo zaino, prevalentemente in zone montuose, ma credo sia riduttivo, soprattutto in casi come questi.
Non conosco la realtà oggetto del topic, ma cerco di abbozzare un paio di idee.
Una route in bicicletta nella quale coloro che sono diversamente abili sono responsabilizzati nel proseguire perchè condividono l'utilizzo di un tandem con qualcuno. Questa condivisione potrebbe essere "a rotazione" nel senso che ogni giorno ci sarà qualcuno di nuovo che farà strada condividendo il tandem.
Oppure una discesa in canoa. Ci sono numerose vie navigabili, penso al Po stesso, facilmente raggiungibile, e nello stesso modo del tandem condividere una canoa biposto può essere stimolante. E alla sera si accende un bel fuoco sul greto del fiume e si fa festa tra le tende.
Non so...sono idee uscite su due piedi...
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paciock87



Età: 37
Segno zodiacale: Ariete
Registrato: 07/05/06 21:36
Messaggi: 1435
Residenza: Romano

MessaggioInviato: Venerdì 21 Settembre 2007, 11:37    Oggetto: Rispondi citando

Vista così, come la dici te, sembra che il vostro Clan ha un punto debole, che gli impedisce di fare una route stimolante e ambiziosa... Secondo me è una visione errata del problema, dovete trasformare questo punto debole in un punto di forza... Infatti siete costretti a cercare il cosidetto "scalino di clan" non, in una normalissima e faticosa route di strada, ma in altro...

Ti dico un aneddoto: Al mio primo anno in squadriglia avevo un ragazzo autistico, quell'anno tutte le squadriglie decisero di fare la sopraelevata(erano anni che da noi non si facevano), noi non potevamo farla perchè per Lucietto era troppo pericolosa... Allora ci siamo buttati su altro perchè di essere esclusi dalla Gara di Pioneristica non ci andava, così abbiamo ripiegato sul fare un angolo cucina memorabile, infatti così è stato, abbiamo fatto un tavolo favoloso, una cucina innovativa ed il lavandino di squadriglia! Quell'anno vincemmo la Gara di Pioneristica...

Di route ambiziose e stimolanti ce ne sono quante volete, dice giusto uomodelbosco con la canoa, il mio Clan tempo fa fece una route sul Po ed in comunità c'era una ragazzo down! Se no avete mai sentito parlare di Canyoning? Di Rafting? E invece una Route di Servizio? Noi abbiamo Alessione, un ragazzo con dei problemi, quest'anno siamo andati in un centro di seconda accoglienza a Siracusa, ed è stata la Route più difficile che abbia mai fatto, ma anche la più stimolante e costruttiva... E invece una route Mendica? E' una route principalmente di fede e essenzialità, dove si parte con uno zaino praticamente vuoto, senza tende e senza cibo, il cibo si elemosina dalla gente che si incontra durante il cammino e per dormire si chiede ospitalità o si fa un rifugio coi teloni...
Questi ovviamente sono esempi, poi sta a voi trovare la Route che più si adatta agli Obiettivi dell'anno che sceglierete...
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il gatto





Registrato: 20/09/07 14:15
Messaggi: 5

MessaggioInviato: Venerdì 21 Settembre 2007, 12:09    Oggetto: Rispondi citando

sai proprio all'ultima route quest'estate che abbiamo fatto in umbria oltre a camminare non poco nonostante le difficoltà sopracitate abbiamo anche fatto rafting, l'ultimo giorno, e ti assicuro che proprio ivano e riky sono state le autentiche attrazioni della giornata per lo spirito che ci hanno messo e la comicità che li contraddistingue (come duo comico sono al pari di franco e ciccio o gianni e pinotto).
Quello che mi chiedevo e che spesso nel mio clan viene visto come una sorta di ostracismo è se non fosse sbagliato in certe occasioni differenziare alcune attività, o se sia necessario includere sempre e comunque anche loro rischiando di cadere in una semplicistica aggrgazione che potrebbe nuocere a entrambe le parti.

p.s. sembra brutto continuare a fare questa distinzione fra loro e noi, come se fossimo due "cose" staccata, ma è solo per rendere l'idea..
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uomodelbosco





Registrato: 06/03/07 18:14
Messaggi: 1260

MessaggioInviato: Venerdì 21 Settembre 2007, 13:24    Oggetto: Rispondi citando

Mi è piaciuto molto l'aneddoto di Paciock87. E' così che diventa concreto il famoso IM-POSSIBILE di B.P.
Riuscire a trasformare un problema in una risorsa è una esperienza di enorme formazione.

ilgatto ha scritto:
Quello che mi chiedevo e che spesso nel mio clan viene visto come una sorta di ostracismo è se non fosse sbagliato in certe occasioni differenziare alcune attività, o se sia necessario includere sempre e comunque anche loro rischiando di cadere in una semplicistica aggrgazione che potrebbe nuocere a entrambe le parti.


Credo che la strada giusta stia nel mezzo: abbassare quanto bassa il livello dell'attività in modo che il gruppo non abbia una esperienza di scarso livello, ma nello stesso momento alzare per gli altri "l'astina del salto in alto" in modo che facciamo un piccolo sforzo formativo verso l'alto.
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pacio



Età: 63
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Residenza: spotorno sv

MessaggioInviato: Venerdì 21 Settembre 2007, 20:23    Oggetto: Rispondi citando

ricordiamoci comunque che il "sentire" personale di ognuno di noi della strada non è il sentire di tutti.
molte volte confondiamo il nostro concetto di strada, di condivisione con il concetto che possono averne i nostri amici diversamente abili.
proprio perchè sono "diversamente" abili, il loro modo di vivere e concepire le esperienze non può e non deve essere confuso con il nostro.
e proprio perchè a loro vogliamo bene, non perchè siamo cattivi, ipociriti e razzisti.
che senso ha far massacrare di cammino un nostro amico che fa fatica a fare le scale?
se non può condividere fisicamente i sentieri, li condividerà nei racconti che gli faremo e nello spirito di comunità del quale comunque farà parte.
perchè lì farà la "sua" parte ugualmente importante.
in questi casi la differenza la fanno le attenzioni che i capi mettono nel proporre le cose e come la comunità intera si pone degli obbiettivi.
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anto_the_best



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MessaggioInviato: Lunedì 29 Ottobre 2007, 12:24    Oggetto: Rispondi citando

nel mio clan c'è un ragazzo down di nome Luca che è entrato a far parte dell'associazione a 20 anni...
diciamo che non è stato facilissimo inserirlo in quanto è sempre vissuto in una famiglia che lo stravizia e lo coccola...
Comunque per quanto riguarda le route i capi clan hanno deciso che il clan le organizza secondo le sue esigenze..poi questo ragazzo in qualche modo parteciperà.ad esempio quest'estate abbiamo fatto una route abbastanza faticosa in bici, e per Luca abbiamo pensato di mettere una macchina "ammiraglia" in modo che lui a fine tappa e nelle pause fosse con noi..in modo che il clan facesse la strada e che Luca non fosse estraneo alla Route..
per quanto riguarda invece le uscite cerchiamo di fare un percorso fattibile per tutti...anche perchè la mia ex capo clan si è distrutta più volte il ginocchio e quindi anche lei più d tanto non poteva fare.. ma facendo tutti parte di una comunità si deve far fronte alle esigenze di tutti e questo per il mio clan non è un problema
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