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Omosessualità nell'AGESCI
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Autore Messaggio
Veleno



Età: 46
Segno zodiacale: Capricorno
Registrato: 05/12/05 09:41
Messaggi: 307
Residenza: Genova

MessaggioInviato: Lunedì 24 Settembre 2007, 12:07    Oggetto: Rispondi citando

85andre85 ha scritto:
Se ammettiamo che un gay possa fare il quadro, vuol dire che accettiamo anche il fatto che lui abbia gli stessi identici valori di un capo etero, però se non gli permettiamo di stare a contatto coi ragazzi, vuol dire che siamo convinti del fatto che la gaiezza sia contaggiosa.


No Andre, la distinzione è se il problema è sull'uomo (valori, morale, ecc.) o sul contatto con i ragazzi e le famiglie dove necessariemente vanno tenute in considerazioni anche le paure, i timori e le follie della gente!
Io credo che a tutti possa andar bene il servizio da quadro (che non è meno importante degli altri) ma si vedono delle possibili difficoltà nei confronti del servizio in branca!
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rinoceronte caparbio
Moderatore


Età: 39
Segno zodiacale: Ariete
Registrato: 04/09/06 00:01
Messaggi: 3920

MessaggioInviato: Lunedì 24 Settembre 2007, 12:52    Oggetto: Rispondi citando

Si veleno, ma che senso ha fare un servizio da quadro se non hai mai affrontato il servizio attivo?
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actaris



Età: 50
Segno zodiacale: Gemelli
Registrato: 24/09/06 16:57
Messaggi: 111
Residenza: Villanova 1

MessaggioInviato: Lunedì 24 Settembre 2007, 13:35    Oggetto: Rispondi citando

Carissimi, vi porto il mio contributo che spero esuli dall'accademia.
Nell'Agesci Teoria e Pratica spessissimo divergono. Ma in un campo la Pratica supera di gran lunga la Teoria:

    La Comunità Capi è sovrana


E' inutile girarci attorno: in pratica è facoltà della Comunità Capi infischiarsene altamente di patti associativi e regolamenti di branca supportata in ciò proprio da questi ultimi in cui quasi ovunque si trova il codicillo 'salvo casi eccezionali' o roba simile.
Noi possiamo discuterne all'infinito, ma io credo che l'opportunità per una Persona Omosessuale di prestare Servizio in Agesci sia esclusivamente a discrezione della Singola Comunità Capi, come per qualsiasi altra 'tipologia' di capo.
Nella mia carriera scoutistica poliregionale ho visto Co.Ca. trasformare l'Associazione in un corso di Catechismo o in una polisportiva di sport estremi, ho visto inventarsi l'uscienza, ho visto mandar via portatori di handicap e accogliere cattivi esempi di vario genere. Alle persone omosessuali desiderose e capaci di prestar servizio in associazione posso solo suggerire di cercare la Comunità Capi giusta, forse è triste, lo so... Ma c'è di peggio, no?[b]
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uomodelbosco





Registrato: 06/03/07 18:14
Messaggi: 1260

MessaggioInviato: Lunedì 24 Settembre 2007, 13:43    Oggetto: Rispondi citando

Veleno ha scritto:
la distinzione è se il problema è sull'uomo (valori, morale, ecc.) o sul contatto con i ragazzi e le famiglie dove necessariemente vanno tenute in considerazioni anche le paure, i timori e le follie della gente!

Dipende.
Le paure e i timori si possono spiegare, con le follie è già più dura.
E' possibile spiegare tutto, che essere gay non significa essere infettivi, eccetera, ma se si scivola nell'irrazionale non c'è verso. A quel punto non è più un problema mio di ascoltare i dubbi delle famiglie, ma un problema delle famiglie chiedersi il perchè di certe fobie.
Non condivido, ma posso arrivare a mettermi nei panni dubbiosi di una famiglia.
Immaginiamo un Capo che riscuote un grande successo con i ragazzi: che so...conosce tutti i nodi, è instancabile, ascolta tutti e per tutti ha una parola "forte". Ora, quel Capo è gay.
Forse può esistere la paura, per un genitore, che i ragazzi associno banalmente l'essere così "in gamba" anche al fatto che sia gay? Come se per quello avesse una specie "di marcia in più"? E che quindi un ragazzo possa esserne, come dire, affascinato al punto da pensare di intraprendere anche lui quella strada? Un ragionamento spannometrico del tipo è figo, è gay, i gay sono fighi?
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85andre85



Età: 39
Segno zodiacale: Aquario
Registrato: 14/05/07 20:06
Messaggi: 68

MessaggioInviato: Lunedì 24 Settembre 2007, 15:30    Oggetto: Rispondi citando

uomodelbosco ha scritto:
E che quindi un ragazzo possa esserne, come dire, affascinato al punto da pensare di intraprendere anche lui quella strada?


sempre che si parta dalla concezione che gay si diventi e non si nasca...cosa per altro che a me, che ho una certa esperienza a riguardo, sembra assurda.
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Veleno



Età: 46
Segno zodiacale: Capricorno
Registrato: 05/12/05 09:41
Messaggi: 307
Residenza: Genova

MessaggioInviato: Lunedì 24 Settembre 2007, 16:17    Oggetto: Rispondi citando

La domanda è: perchè si fa servizio? Perchè è figo? Perchè ci fa stare bene? Perchè ci sentiamo buoni?
La risposta giusta dovrebbe essere "perchè abbiamo un sogno (lasciare il mondo migliore di come lo abbiamo trovato) e abbiamo sentito che c'è bisogno di realizzarlo attraverlo l'educazione dei ragazzi". Se questa è la premessa allora dobbiamo OBBLIGATORIAMENTE lavorare con il materiale umano che troviamo! Se i ragazzi o i genitori sono diffidenti davanti agli omosessuali (e purtroppo succede ancora molto spesso) non si può imporre un capo scout omosessuale! Si lavorerà sul paese, sul quartiere, sulla gente per aiutarli a maturare e superare paure e superstizioni ma se il servizio è fatto "per loro" dobbiamo rispettare i loro tempi!! C'è tanta paura davanti agli omosessuali educatori giusta o sbagliata che sia ha poca importanza....molti sono convinti che l'omosessuale non possa influenzare i ragazzi ma molti temono ancora il contrario! Le CoCa devono lavorare su quello e non imporre le loro scelte!!
Quando il clima è decente, quando un capo omosessuale può mettere a disagio un paio di persone e non tutto il gruppo....allora ben venga anche il servizio!

Actaris la coca è spesso sovrana ma non può fare tutto quello che vuole! In particolare se si fa qualche eccezione ma ai membri della coca sta bene così, ai ragazzi sta bene così ed ai genitori sta bene così...probabilmente funziona ma se si fanno strappi che non piacicono....qualcuno finisce per lamentarsi e le cose verrebbero raddrizzate dall'alto!
Spesso invece si danno giudizi su chi può e chi non può far servizio quando l'agesci non si è mai espressa...vedi omosessuali, divorziati, conviventi ecc....non ci sono prese di posizioni ufficiali se non il rimando alle singole CoCa perchè le situazioni vanno considerate nel loro insieme e nella loro unicità!
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uomodelbosco





Registrato: 06/03/07 18:14
Messaggi: 1260

MessaggioInviato: Lunedì 24 Settembre 2007, 17:35    Oggetto: Rispondi citando

veleno ha scritto:
Se i ragazzi o i genitori sono diffidenti davanti agli omosessuali (e purtroppo succede ancora molto spesso) non si può imporre un capo scout omosessuale! Si lavorerà sul paese, sul quartiere, sulla gente per aiutarli a maturare e superare paure e superstizioni ma se il servizio è fatto "per loro" dobbiamo rispettare i loro tempi!!

Il discorso fila, ma di nuovo ci troviamo davanti al muro: fino a dove imporre la "novità"? Fino a quando è giusto considerare i dubbi delle famiglie (basate su che? Conoscono la persona in questione? Dipende...) e fino a che punto invece siamo noi a non lasciarci rispettare nei nostri tempi ( e modi) che comportano a volte scelte di primo acchito strane, ma di "frontiera", come dovrebbe connotare l'operato Scout?
Non dimentichiamo che se vogliamo davvero che esista quel "mondo migliore", a volte le situazioni vanno anche un pò spinte per essere accettate e scoprire alla fine che - ma guarda - un gay è come noi. Gioca con noi, ha la nostra sensibilità, prega con noi e soffe come noi (e a volte forse di più).
85andre85 ha scritto:
uomodelbosco ha scritto:
E che quindi un ragazzo possa esserne, come dire, affascinato al punto da pensare di intraprendere anche lui quella strada?


sempre che si parta dalla concezione che gay si diventi e non si nasca...cosa per altro che a me, che ho una certa esperienza a riguardo, sembra assurda.

Anche secondo me è assurdo, e sono convinto che uno non scelga di diventare gay, ma...
C'è sempre un ma: se diamo per valido che un Capo "politicamente scorretto" possa avere abbastanza ascendente sui ragazzi da indurli a pensare come lui, potrebbe anche starci che un capo gay possa avere abbastanza ascendente sui ragazzi da fargli pensare che la sua condizione sia frutto di una libera scelta e non già di una caratteristica quale il colore dei capelli.
Credo che un capo gay possa benissimo svolgere servizio con i ragazzi (anzi, secondo me è una risorsa che sgombrerebbe parecchi pregiudizi). Detto questo chiederei a quel capo di muoversi con estrema cautela, (dovendo assolutemente evitare malintesi in tal senso con i ragazzi stessi).
Da questo punto di vista non è un capo diverso dagli altri, che, consci di una loro caratteristica "plagiabile" stanno bene attenti a non farne una bandiera.
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Veleno



Età: 46
Segno zodiacale: Capricorno
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Messaggi: 307
Residenza: Genova

MessaggioInviato: Lunedì 24 Settembre 2007, 17:51    Oggetto: Rispondi citando

uomodelbosco ha scritto:
fino a dove imporre la "novità"? Fino a quando è giusto considerare i dubbi delle famiglie (basate su che? Conoscono la persona in questione? Dipende...)?

Come dicono nelle ricette...Q.B...quanto basta! Per questo non c'è, secondo me, una regola precisa ma vanno considerate l'ambiente, le persone, il singolo capo, ecc...
Il metodo direi che lo conosciamo....è lo stesso con cui si spinge un ragazzo a superare i propri limiti....non lo fai puntanto alle stelle ma facendolo puntare un pelo oltre il suo limite. Una volta raggiunto si sposta ancora oltre l'obbiettivo!
Nel concreto, per non parlare d'aria fritta, si va per gradi...feste di gruppo, cambuse, aiuto e finalmente capo. Con che ritmo? Quello necessario a farsi seguire...quello per cui le famiglie magari guardandoci male vengono ma tornano a casa dicendosi "però non è stato così male!" E la volta dopo si tira più in alto!

85andre85 ha scritto:
sempre che si parta dalla concezione che gay si diventi e non si nasca...cosa per altro che a me, che ho una certa esperienza a riguardo, sembra assurda.

Io credo che la verità stia nel mezzo, che l'omosessualità possa essere innata (frutto della normale evoluzione) o indotta dall'ambiente sociale e dalle esperienze vissute soprattutto nella prima infanzia.
Credo che un educatore omosessuale potrebbe indurre dubbi in ragazzi in cui l'identità sessuale non viene avvertita come consolidata, ad esempio! Non so dire se questo sarebbe un male però....ma capisco le paure dei genitori!!

uomodelbosco ha scritto:
Detto questo chiederei a quel capo di muoversi con estrema cautela, (dovendo assolutemente evitare malintesi in tal senso con i ragazzi stessi). Da questo punto di vista non è un capo diverso dagli altri, che, consci di una loro caratteristica "plagiabile" stanno bene attenti a non farne una bandiera.

Concordo al 100%!!
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porcellinopacifico



Età: 64
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Messaggi: 382
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MessaggioInviato: Lunedì 24 Settembre 2007, 19:19    Oggetto: Rispondi citando

Scusate ma il tema del topic è Omosessualità nell'AGESCI
Mi sembra che il thread tenda un po' troppo verso la possibilità di svolgere un servizio attivo come capo in Agesci per una persona omosessuale.
Ritengo il problema importante, personalmete concordo in generale con chi sostiene che l'orientamento sessuale non dovrebbe influenzare la scelta di un capo piuttosto che di un altro. Purtroppo so che viviamo nel mondo reale.
Ma secondo me, visto che l'agesci è un'associazione educativa la cosa più importante sono i ragazzi.
Oltre tutto il periodo dell'adolescenza è particolarmente importante e spessimo difficile: forse ho già fatto questa domanda: esiste una presa di coscienza, in associazione, dei percorsi di accettazione degli adolescenti che si scoprono omosessuali?
Quando leggo
rinoceronte caparbio ha scritto:

85andre85 ha scritto:
perchè, questo è poco ma sicuro, in tutti i vostri Gruppi c'è almeno un ragazzino che adesso sta piangendo perchè gli piace il suo amico, e lui non ci vede niente di male.


Oltre che inesistente, questa frase è priva di fondamento.
Nel mio gruppo, in 25 anni di fondazione, nessuno ha fatto il coming out (e di gente ne è passata di tutte le età). Quindi, per quanto me ne riguara statisticamente, il fenomeno è per ora inesistente e privo di ragioni per pensarci.

Se succederà, vedremo.

Be se il gruppo di rinoceronte è stato dichiarato ufficialmente OMOESENTE vi assicuro che nei gruppi, sia dove ho fatto lupetto, scout, novizio e rover sia dove ho fatto il capo erano non erano tali. Il fatto che i ragazzi in questione non abbiano fatto dichiarazioni spontanee né a un bivacco, né con lettera raccomanda a/r al capogruppo non cambia la questione:
ragazze/i omosessuali in Agesci esistono: secondo me la questione più importante è proprio questa.
Far finta del contrario non serve, e non serve neanche aspettare che scoppi il caso nel vostro gruppo
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85andre85



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MessaggioInviato: Martedì 25 Settembre 2007, 11:17    Oggetto: Rispondi citando

bravo! finalmente siamo tornati alla questione più importante, il nostro costante punto di riferimento: i nostri ragazzi! Siamo davvero formati per essere orecchie in grado di Ascoltare, bocca in grado di Consigliare e cuore in grado di Capire? non di accogliere, o accettare, o tollerare...un gay non ha bisogno di essere accolto, ha bisogno di sentir vivo il diritto di essere Normale! Necessita di non sentirsi diverso, inferiore, escluso. Ha bisogno di non doversi sentire in colpa per qualcosa che non dipende da lui. Vuole poter amare senza sentirsi dire che il suo è un amore di secondo livello, un amore deviato, malato, inferiore. E noi, come sui capi, nell'evenienza che si confidi, siamo in grado di soddisfare i suoi bisogni? Anche se la Chiesa dice tutt'altro? Anche se i politici gli sputano in faccia? Anche se lui, in italia, non esiste? perchè questo è un grande problema: i gay non esistono. Sono rinchiusi in ghetti (per "colpa" della società e per "colpa" loro) in cui possono dispiegare la loro umanità. Al lavoro non esistono. In giro per il paese non esistono. Saltano alla ribalta della cronaca ogni tanto per casi eclatanti, vedi Pegah Emambakhsh o l'arenato dibattito su dico e cus, vedi qualche suicidio ogni tanto o qualche caso di bullismo scolastico, ma altrimenti l'omosessualità è qualcosa che vive in televisione, nei telefilm di Will & Grace o nei film americani. Ora, questa sarebbe una cosa ottima se il motivo fosse che l'omosessualità è considerata normalità, e quindi non ci si fa caso. Invece da noi è considerata tabù, è l'indifferenza il peggiore dei mali, è la paura del "diverso da me", è il pregiudizio. Noi, capi scout, vogliamo discostarci da questo pensiero dominante o ne siamo portatori e complici?
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uomodelbosco





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MessaggioInviato: Martedì 25 Settembre 2007, 11:35    Oggetto: Rispondi citando

Che non siamo preparati mi sembra emerga evidente dai posts.
Nella migliore delle ipotesi, da Capi, arriviamo a definire che accettiamo, ma più in là c'è il buio anche per noi. Noi non essendo gay possiamo solo arrivare ad immaginare, ma non a capire in modo completo.
Secondo me il tema è sempre legato ai Capi, dato che sono loro, se hanno la lunghezza d'onda regolata in maniera appropriata, a captare i segnali di disagio dei ragazzi. Aspettare che a quell'età facciano outing mi sembra un pò ottimista.
E quindi la domanda: i Capi sono formati a questo problema? Hanno le antenne regolate?
Dove riusciamo ad arrivare con le nostre gambe? Che tipo di formazione in tal senso possiamo richiedere se carente o mancante?
Personalmente conosco un gay solo, e pure in modo molto superficiale. Posso forse basarmi su questa unica conoscenza e definire che tutti sono così? Non credo.
Qual'è lo stato dell'arte in associazione? Qualcuno sa se è un tema caldo o meno tra i quadri? O stiamo solo discutendone qui tra amici?
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Veleno



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MessaggioInviato: Martedì 25 Settembre 2007, 11:42    Oggetto: Rispondi citando

La domanda che ha aperto il tema era "accettereste nel vostro gruppo un capo dichiaratamente omosessuale?" per questo si parlava solo di capi!
I ragazzi si accettano di qualsiasi orientamento sessuale siano ed anche (forse soprattutto) quando non lo hanno ben chiaro neanche loro!!

La linea "un capo omo accoglie meglio un ragazzo omo" mi sembra pericolosa...anche perchè ne vedo una diretta conseguenza in "il ragazzo down viene accolto meglio dal capo down" e allora si che finiamo nel ghettizzare o nel diventare un'enorme comune in cui chiunque può fare il capo solo perchè forse c'è un ragazzo che potrebbe saper accogliere meglio di altri!

La situazione è delicatissima e sono le posizioni estreme e troppo forti che andrebbero abbandonate....non si dice no in assoluto e non si dice si in assoluto....si valuta volta per volta caso per caso! Le marcie contro la Chiesa che li condanna io le lascerei perdere....non credo che la Chiesa possa rinnegare qualcuno, fosse anche l'ultimo degli ultimi, e se qualche membro della Chiesa ha usato toni forti o espressioni esagerate non è da abbattere ma da aiutare a capire!

Forse più che un documento Agesci che dichiari apertamente che un omosessuale può fare il capo scout servirebbe di più una maggior attenzione nei gruppi a proporre attività che possano far riflettere i ragazzi e le famiglie su quando siamo capaci di accettare gli altri!
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85andre85



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MessaggioInviato: Martedì 25 Settembre 2007, 15:26    Oggetto: Rispondi citando

uomodelbosco ha scritto:
Che non siamo preparati mi sembra emerga evidente dai posts.


sembra anche a me, però da parte di alcuni c'è la voglia di confrontarsi, il che non è poco

uomodelbosco ha scritto:

Nella migliore delle ipotesi, da Capi, arriviamo a definire che accettiamo, ma più in là c'è il buio anche per noi. Noi non essendo gay possiamo solo arrivare ad immaginare, ma non a capire in modo completo.


parlando con persone che vivono o hanno vissuto questo disgio ti assicuro che si puo anche capire, e a volte condividere..

uomodelbosco ha scritto:
i Capi sono formati a questo problema?


se lo sono è esclusivamente grazie al loro bagaglio personale

uomodelbosco ha scritto:
Hanno le antenne regolate?


è questo il vero problema: vogliono mettersi in gioco?!

uomodelbosco ha scritto:

Dove riusciamo ad arrivare con le nostre gambe?


è pieno di persone e associazioni che possono aiutare a farci camminare con le nostre gambe, basta chiedere

uomodelbosco ha scritto:

Che tipo di formazione in tal senso possiamo richiedere se carente o mancante?


crdo si debba fare a livello di coca, rivolgendosi ad associazioni impegnate in questo campo, o a conoscenze. Sarebbe bello ci fossero confronti organizzati a livello di zona o regione, ma mi sembra chiedere troppo. e poi non so se c'è la volontà...guarda cio *Le abbreviazioni non si leggono. Scrivi in italiano corretto, per favore...* è successoa alla roverway

uomodelbosco ha scritto:

Personalmente conosco un gay solo, e pure in modo molto superficiale. Posso forse basarmi su questa unica conoscenza e definire che tutti sono così? Non credo.


no.

uomodelbosco ha scritto:

Qualcuno sa se è un tema caldo o meno tra i quadri? O stiamo solo discutendone qui tra amici ?


a quanto ne so qualcosa, lentamente, presso alcuni si sta muovendo
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85andre85



Età: 39
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MessaggioInviato: Martedì 25 Settembre 2007, 15:30    Oggetto: Rispondi citando

Veleno ha scritto:

I ragazzi si accettano di qualsiasi orientamento sessuale siano ed anche (forse soprattutto) quando non lo hanno ben chiaro neanche loro!! !



ma ci mencherebbe altro! questo penso che non lo metta in discussione nessuno!

Veleno ha scritto:

La linea "un capo omo accoglie meglio un ragazzo omo" mi sembra pericolosa...anche perchè ne vedo una diretta conseguenza in "il ragazzo down viene accolto meglio dal capo down" e allora si che finiamo nel ghettizzare o nel diventare un'enorme comune in cui chiunque può fare il capo solo perchè forse c'è un ragazzo che potrebbe saper accogliere meglio di altri!
!


non mi sembra che qualcuno abbia portato avanti questa linea. il problema è se i capi (omo o etero che siano) sono pronti ad affrontare il tema coi ragazzi
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uomodelbosco





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MessaggioInviato: Martedì 25 Settembre 2007, 15:41    Oggetto: Rispondi citando

85andre85 ha scritto:
crdo si debba fare a livello di coca, rivolgendosi ad associazioni impegnate in questo campo, o a conoscenze. Sarebbe bello ci fossero confronti organizzati a livello di zona o regione, ma mi sembra chiedere troppo

Questo succede quando ti trovi di fronte all'accogliere un ragazzo/Capo gay, diversamente sembrerebbe un non-problema che nessuno si pone a priori.
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