Scout C@fé: Il Forum degli Scout

[Liz88]

quest'anno il tema della route sarà incentrato sull'immigrazione cosi abbiamo scelto alcune parole per noi significative su cui sviluppare i giorni di route...per il deserto il tema sarà la moneta mi potete dare qualche suggerimento per sviluppare questo tema per un deserto?? grazie

[pacio]

moneta intesa come?
valore attribuito, denaro, scambio, ricerca di...., mezzo, fine,.....ecc...ecc...

interessante come stimolo: in effetti c'è un legame stretto tra l'immigrazione ed il concetto di moneta

avete già lavorato sul tema durante l'anno?

[Liz88]

la moneta è intesa in tuti i sensi tuto cio che il termine moneta ci suscita

[pacio]

ve beh....
ma con che collegamento con l'immigrazione?
cosa significa parlare di moneta ed immigrazione se non si dà un ambito preciso?

gli immigrati cercano moneta?
solo quello oppure ne hanno un concetto diverso?
ne attribuiscono un valore diverso?
è il mito dell' "america"?
cosa si intende per fabbisogno?
e per economia globale?
che valore hanno gli scambi internazionali?
chi arriva qui con i barconi da dove scappa? da cosa? cosa cerca?
ecc....ecc....ecc.....

mi sembra che non si possa parlare con un senso logico di moneta come concetto in tutte le sue accezioni e di immigrazioni.
ce n'è per un capitolo, non per una route.

magari è meglio chiarirsi un pò le idee proprio per non perdere un'occasione.....

riformulo la domanda: avete già lavorato sul tema durante l'anno?

[Liz88]

no non ci abbiamo lavorato *Le abbreviazioni non si leggono. Scrivi in italiano corretto, per favore...* mi serve solo qualche spunto per il deserto

[paciock87]

E' un argomento un po' vasto...

In un deserto che organizzai tempo addietro feci una riflessione sui vizi... Quindi, oltre ad alcuni spunti, avevamo preparato un paio di fogli tempestati di immagini prese da google riferite ai vizi quotidiani spesso non necessari (c'era un cellulare, un pacchetto di preservativi, cosmetici, sigarette etc etc)... Poi il giorno dopo gli abbiamo fatto riprendere quel foglio, ritagliare e fare il loro bricolage di vizi da mettere in comune col clan... Si può fare lo stesso discorso coi soldi che sprechiamo, per esempio in benzina, sigarette, cose che usiamo 2 volte, cose esageratamente costose...

Altrimenti puoi fare un discorso sulle multinazionali, ma è meglio che scrivi qualcosa te, perchè spesso sono testi noiosi e pieni di dati, puoi farlo ispirandoti a:
- The Corporation, un documentario di Micheal Moore, lo trovi tutto su YouTube
- Valore delle Cose
- Transantionale

[pacio]

si
ma cosa c'entra con l'immigrazione?

[Liz88]

l'immigrazione c'entra già solo per il fatto che il denaro ha un valore diverso per noi rispetto al loro paese magari, devono guadagnare per vivere ........

[pacio]

ah.....
ma allora lo vedi che non è proprio vero che vi interessa il concetto di moenta in tutte le sue accezioni.....
mi pare che il taglio lo abbia già dato tu.
di conseguenza anche sun internet puoi trovare i testi e i contenuti che ti servono per crearti ad hoc il momento di riflessione.

[Liz88]

hai qualche consiglio su dove posso cercarle articoli o quant'altro di interessante????

[pacio]

www.lvia.it/docs/relazioni%20forum%2040%20anni/Forum2006_Falco.pdf
www.personaedanno.it/cms/data/articoli/009947.aspx
www.ifad.org/pub/factsheet/remittances/i.pdf
www.regione.veneto.it/La+Regione/Sede+di+Bruxelles/Settori+di+Intervento/Immigrazione.htm
www.narconews.com/Issue46/articolo2769.html
www.caritasroma.it/immigrazione/rimesse/rimesse.pdf
it.geocities.com/storiacontemporanea/dispense06.doc questo è un pò più storico ma vale la pena dargli un'occhiata www.laparola.net/intro/denaro.php questo per avere qualche riferimento con la bibbia
it.wikipedia.org/wiki/Denaro un minimo di ricerca con wikipedia che come sappiamo non è il massimo, ma un pò aiuta.

credo che potresti chiedere alla caritas più vicina.
o anche alla sede delle acli
loro di solito ne masticano parecchio di queste cose.....

buona strada

[pacio]

e leggiti anche questo........



La Ue e l’immigrazione: un pericoloso vicolo cieco
Lidia Ravera

Rimpatri coatti garantiti: per tutti gli extracomunitari, anche se sono ragazzini, anche se sono soli, anche se nella «patria» da cui sono scappati non c’è nessuno che li aspetta, nessuno che può prendersi cura di loro. Detenzione «amministrativa» (cioè in assenza di giustificazioni legali?) nei ridenti Cpt: fino a 18 mesi in gabbia, per il solo fatto di aver tentato di costruirsi una vita migliore, di essere messi in condizione di avere un futuro. Almeno di sognarlo. Durata del rifiuto d’accoglienza: cinque anni.
Come dire: vi abbiamo sbattuto fuori oggi, non ci riprovate, neanche se avete un lavoro che garantisce la vostra utilità sociale, neanche se avete diritto all’asilo politico, e rischiate la pelle se non lo ottenete in fretta. L’Unione Europea ha optato per il muso duro: 369 autentici egoisti contro 197 umanitari e 106 inverosimili astenuti (il partito di Ponzio Pilato). Non è un bel dato. La sensazione è che questa Europa di cui si ciancia tanto non sia l’unione di Paesi democratici, colti, benestanti e avanzati, che mette a disposizione la sua forza per aiutare i Paesi più deboli, che si incarica di dare il buon esempio ai Paesi più arretrati, dove i diritti vengono calpestati e le diseguaglianze riducono a un nulla l’aspettativa di vita di interi popoli. La sensazione è che questa Europa sia un fortino assediato, un castello circondato da fossati in cui nuotano minacciosi gli squali. La sensazione è che nessuna voglia più abbassare il ponte levatoio e accogliere i viandanti, ma soltanto difendere chi ha da chi non ha, chi è dentro da chi è fuori. Non è un caso che l’unico a protestare sia il Vaticano, per quanto discutibili siano le esternazioni del suo sommo inquilino in materia di diritti civili, è pur sempre, il Papa, un uomo che rappresenta Dio, e non può sbattersene dei principi evangelici. Dar da bere agli assetati, dar da mangiare agli affamati, accogliere chi non ha un posto dove stare, vestire gli ignudi. Cose così.
Leggetelo dalla prima all’ultima pagina, il Vangelo, non ci troverete una sola riga che giustifichi la politica della paura, anche se è quella che paga di più sul piano elettorale. La politica della paura è mostruosa, è il trionfo del privilegio, la difesa del privilegiato, a cui viene concesso tutto, a cominciare dal diritto all’irresponsabilità. Al cittadino europeo viene ufficialmente consentito di essere egoista, di pensare soltanto alla sua pace, al suo quartiere residenziale che non può scadere al rango inferiore, perdere di valore (immobiliare) perché tunisini o marocchini o senegalesi o maghrebini si sono piazzati, magari in venti in una cantina, a cento metri da casa sua. Il cittadino europeo non vuol far posto a nessuno, vuole che il lavoro scartato da suo figlio perché mal retribuito e faticoso non venga raccolto da nessuno. Pazienza se la società sarà sguarnita alla base, per eccesso di aspirazioni al successo e scomparsa degli umili. È in corso il Progetto Europa Bianca, Europa Benestante, Europa Chic, Europa Carina... È sancita per legge la cacciata dei bisognosi. Tanti turisti, che vengono a dare soldi. Zero immigrati, che vengono a chiedere soldi, e in cambio danno lavoro. È questa la tendenza per il nuovo millennio, che nasce cattivo e dichiara di voler peggiorare.
La domanda è: quanto potrà durare? Mi spiego: per quanti anni ancora il nostro piccolo mondo ricco e vecchio, dove nascono sempre meno bambini e si muore sempre più tardi, potrà tenere fuori dalle sue porte chiuse il grande mondo povero e giovane, dove nascono troppi bambini e si muore sempre più presto? Un egoista lungimirante, non un santo, non una brava persona della sinistra di una volta, un normale essere umano che vuole campare tranquillo e che ha a cuore la tranquillità dei suoi figli e dei suoi nipoti, dovrebbe porsi seriamente, ma molto seriamente, il problema. I “bisognosi” sono tanti, sono giovani, sono disperati, prima o poi espugneranno la Fortezza Europa e si vendicheranno. Non sarebbe più saggio accoglierli, aiutarli, lavorare per ridurre la disparità, perché non abbiano più bisogno di noi. O, magari, abbiano bisogno di noi come noi di loro?