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Scout C@fé: Il Forum degli Scout Possono leggere e scrivere in questo forum tutti coloro che sono interessati al mondo dello scautismo
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porcellinopacifico
Età: 64 Segno zodiacale: Registrato: 08/03/07 19:46 Messaggi: 382 Residenza: Milano
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Inviato: Martedì 04 Novembre 2008, 21:44 Oggetto: |
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ecco pacio sei un vero rompi
mi fai parlare di quello di cui qui non vorrei parlare
questo è un topic sui capi "atei" e mi tiri a parlare di chi è Dio per me
ma forse ci sta pure
dire che Dio è relazione è una (bella) immagine o interpretazione
forse possiamo solo balbettare su Dio
meno ne diciamo e meglio è
il Dio in cui credo è, e diciamo che è una, tre, persona/e. cioè questo mi significa che io posso entrare in relazone con lui/lei/loro.
e per questo insisto tanto con la differenza che corre tra chi crede e chi non crede, tra chi sente la necessità, il piacere, la fatica il bisogno, la noia (a volte), la bellezza, il ristoro ecc. di mettersi in relazione con un/a totalmete altro e chi tutte queste esigenze non le ha. non sta a noi giudicare. uso il maiuscolo per Dio perché penso che sia un nome proprio e in Italiano, almeno in teoria, con i nomi propri si usa il maiuscolo. un nome proprio di un essere (anzi dell'Essere cosi lui stesso si è chiamato IO-SONO).
ma quello che per me, per te, per noi, per la tua chiesa (...) per la mia chiesa (...) è dio non è Dio. è solo limmagine, l'idea che noi ne abbiamo. ed è per questo, secondo me, che non la dobbiamo anteporre non solo a quello che Dio veramente è, ma anche alle persone, pure atee, che incontriamo sul nostro cammino: loro sono persone, le nostre sono solo immagini, idee, pensieri (se pure di Dio). |
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pacio
Età: 63 Segno zodiacale: Registrato: 11/09/07 21:31 Messaggi: 399 Residenza: spotorno sv
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Inviato: Mercoledì 05 Novembre 2008, 13:57 Oggetto: |
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"ma quello che per me, per te, per noi, per la tua chiesa (...) per la mia chiesa (...) è dio non è Dio. è solo limmagine, l'idea che noi ne abbiamo. ed è per questo, secondo me, che non la dobbiamo anteporre non solo a quello che Dio veramente è, ma anche alle persone, pure atee, che incontriamo sul nostro cammino: loro sono persone, le nostre sono solo immagini, idee, pensieri (se pure di Dio)."
ecco il nostro punto di contatto!
dio ( con la maiuscola.....ma sono un pigro ) è la relazione. è la passione, l'emozione, la voglia, la capacità che si ha e si scambia nella relazione. è la ricchezza che ne scaturisce. proprio perchè dio è altro da noi l'unica esperienza che ci può avvicinare a lui è solo nella relazione perchè in essa noi portiamo noi stessi e ne riceviamo dagli altri. in questo sentirsi "cambiare" stà l'effetto dio.
"quando due o più si riuniscono nel mio nemo io sono in mezzo a loro": quando le persone stanno insieme con il coraggio di testimoniare i valori dell'amore, dio è lì. dio è quella relazione lì.
da questa relazione non può nascere altro che qualcosa di bello, di bene.
per questo il mio dio non è il tuo o il suo: ma, forse, parlandoci, possiamo percepire quel barlume di "unicità" che altrimenti da soli non raggiungiamo
un ateo può spingersi a questo oppure può solo considerare la relazione come fine a se stessa? asettica?
se può ( e può anche essere ) è di una tristezza infinita. al di là del concetto di dio o meno...... |
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porcellinopacifico
Età: 64 Segno zodiacale: Registrato: 08/03/07 19:46 Messaggi: 382 Residenza: Milano
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Inviato: Giovedì 06 Novembre 2008, 10:18 Oggetto: |
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premessa: di punti di contatto, pacio, ne abbiamo senz'altro molti, e non solo riguardo a Dio
oltre ai tanti, di più, punti di contatto, abbiamo anche qualche, di meno, approccio differente. questo mio voler rimarcare le piccole differenze, credimi, non è voler mettere dei paletti, ma piuttosto una ricerca di crescere nel confronto. (nella mia chiesa ci sono pochi dogmi e molte discussioni, più o meno su tutto)
discussione: secondo me quando tu descrivi dio
pacio ha scritto: |
è la relazione. è la passione, l'emozione, la voglia, la capacità che si ha e si scambia nella relazione. è la ricchezza che ne scaturisce. proprio perchè dio è altro da noi l'unica esperienza che ci può avvicinare a lui è solo nella relazione perchè in essa noi portiamo noi stessi e ne riceviamo dagli altri. in questo sentirsi "cambiare" stà l'effetto dio. |
scrivi del tuo rapporto con Dio. personalmente mi sento anche di condividere questa visione, ma ritengo sbagliato, ma forse tu non l'hai fatto, ridurre Dio a ciò.
lui/lei è.
altri possono vederlo/a in maniera diversa da noi, o possono anche non vederlo affatto, e voler rimarcare troppo la "nostra" visione di Dio, quale essa sia anche la migliore ammesso che ce ne possa essere una migliore, rischia di essere un impedimento (=scandalo) alla strada dell'altro verso Dio. non parlo di cose astratte, sto parlando di quello che è successo e che succede ancor oggi molto spesso: si cita Dio per dar forza alle nostre idee-ideali, anche bellissimi, ma sta scritto
Citazione: |
Non pronuncerai invano il nome del Signore, tuo Dio, perché il Signore non lascerà impunito chi pronuncia il suo nome invano. Es 20, 7 |
per questo motivo ritengo che la chiesa, le chiese, dovrebbero annunciare la parola, i singoli credenti, come qualsiasi singolo cittadino anche non credenti, impegnarsi nel quotidiano non in nome di Dio (in quanto rischia di far passare per ideali di Dio quelli che sono i suoi ideali), ma come uomo/donna "nuovo" in quanto salvato dall'incontro relazione con Dio. da fuori che tu sia credente o meno potrebbe anche non cogliersi
pacio ha scritto: |
"quando due o più si riuniscono nel mio nemo io sono in mezzo a loro": quando le persone stanno insieme con il coraggio di testimoniare i valori dell'amore, dio è lì. dio è quella relazione lì. |
non sto a ripetere quanto detto sopra. comunque condivido al 100% quanto scrivi.
pacio ha scritto: |
un ateo può spingersi a questo oppure può solo considerare la relazione come fine a se stessa? asettica?
se può ( e può anche essere ) è di una tristezza infinita. al di là del concetto di dio o meno...... |
non capisco bene che cosa intendi: per me non è il credere che ti fa vivere appieno la relazione, ma il lasciarti coinvolgere, da un punto di vista umano: abbassare le difese, rischiare quello che è tuo, anche la tua fede o la tua religione, a la tua non-fede (bruttissima espressione ma è tanto per capirsi), per porti in relazione con l'altro. se non ti "relativizzi" un po'non potrai neanche entrare in relazione con l'altro essere umano.
relativizzi= abbandoni un po' te stesso per andare verso l'altro |
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