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Scout C@fé: Il Forum degli Scout Possono leggere e scrivere in questo forum tutti coloro che sono interessati al mondo dello scautismo
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Autore |
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franzos79
Registrato: 03/09/08 15:34 Messaggi: 324
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Inviato: Mercoledì 18 Marzo 2009, 10:17 Oggetto: |
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Per ora non sembrano esserci risposte su Piazza Agesci, forse non ce ne sono perchè è palese l'errore che è stato fatto nel non divulgare le statistiche o nel non averle pronte quando si è pensato al nuovo iter di formazione. |
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rinoceronte caparbio Moderatore
Età: 39 Segno zodiacale: Registrato: 04/09/06 00:01 Messaggi: 3920
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Inviato: Mercoledì 18 Marzo 2009, 13:16 Oggetto: |
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perchè pensi sia tanto letto piazza? |
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franzos79
Registrato: 03/09/08 15:34 Messaggi: 324
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Inviato: Mercoledì 18 Marzo 2009, 13:23 Oggetto: |
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Credo che un forum che, solo per leggerlo, bisogna essere iscritti sia ben poco letto. Comunque più che a Piazza Agesci bisognerebbe chiedere informazioni ai consiglieri generali di ogni regione se ne sanno qualcosa in merito oppure no |
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Raffaele
Età: 61 Segno zodiacale: Registrato: 30/01/06 11:12 Messaggi: 193 Residenza: Matera
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Inviato: Venerdì 27 Marzo 2009, 18:16 Oggetto: iter |
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Mah. Io non vedo il problema. Capitemi, nel senso che l'iter va fatto e va fatto nei tempi giusti. Superati quei tempi ecco che nascono i problemi. E' molto più semplice fare i campi scuola quando si è studenti e la partenza è stata presa da poco e non è tanto da super eroi quanto di persone con un'entusiasmo a volte alle stelle e a un'età che può sembrare esista solo lo scautismo come priorità assoluta nella propria vita. Quando invece si entra in Co.Ca. ad una certa età, trovare il tempo per fare i campi scuola, dopo un primo periodo necessario per capire la loro utilità, allora sì diventa un problema logistico: trovare il tempo, farlo coincidere con altre attività e priorità.
A volte per tenere aperte le unità si dà anche fretta ai capi sia essi "giovani" che "vecchi" e quindi non si ha una motivazione profonda alla scelta. Quando poi i capi unità sono ormai stagionati e fanno servizio da anni ecco che l'aiuto si affaccia in Co.Ca. quel tanto quanto basta per un servizio utile ma limitato nel tempo perchè poi nella maggior parte dei casi potrebbe lasciare per motivi di lavoro o di famiglia. Se riteniamo utile il nostro servizio e che sia "competente", allora si fanno i salti mortali per mettersi in regola anche con l'iter di formazione capi. L'iter non deve dipendere dalla "ragion di stato" che potrebbe anche "bruciare" la linfa giovane, quanto invece rispondere ad esigenze reali dei singoli capi. Piuttosto, rispondono ancora i campi scuola ad una reale formazione Gilwell così come era una volta? Oppure si fanno i campi solo per soddisfare deficienze nei vuoti di brevettati in gruppo?
Ora scusatemi ma di co anch'io la mia: a me sinceramente non piacciono i campi interbranca... preferivo quelli di branca... ricordo ancora il mio 2° tempo con 25 capi branco che parlavano tutti la stessa lingua e avevano tutti le stesse esigenze di verifica e confronto.
Buona Caccia
Raffaele |
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elfo
Registrato: 05/03/07 11:40 Messaggi: 1399
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Inviato: Venerdì 27 Marzo 2009, 20:42 Oggetto: Re: iter |
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Raffaele ha scritto: |
a me sinceramente non piacciono i campi interbranca... preferivo quelli di branca... ricordo ancora il mio 2° tempo con 25 capi branco che parlavano tutti la stessa lingua e avevano tutti le stesse esigenze di verifica e confronto. |
Io invece sono a favore del secondo tempo interbranca (CFA) , proprio perché ci aiuta a capire -- riprendendo il tuo esempio -- che la stessa lingua è il Metodo, e non soltanto la Parlata Nuova.
Inoltre l'AGESCI non è come la Boy Scouts of America, dove ogni Unità è a sé stante: qui ti puoi trovare da Capo Branco a Capo Clan da un anno all'altro, come è successo a me, per cui è importante che vi sia una visuale più ampia. |
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francesco.c
Età: 55 Segno zodiacale: Registrato: 06/05/07 17:21 Messaggi: 417 Residenza: Pomezia 1
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Inviato: Venerdì 27 Marzo 2009, 23:10 Oggetto: Re: iter |
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elfo ha scritto: |
Raffaele ha scritto: |
a me sinceramente non piacciono i campi interbranca... preferivo quelli di branca... ricordo ancora il mio 2° tempo con 25 capi branco che parlavano tutti la stessa lingua e avevano tutti le stesse esigenze di verifica e confronto. |
Io invece sono a favore del secondo tempo interbranca (CFA) , proprio perché ci aiuta a capire -- riprendendo il tuo esempio -- che la stessa lingua è il Metodo, e non soltanto la Parlata Nuova.
Inoltre l'AGESCI non è come la Boy Scouts of America, dove ogni Unità è a sé stante: qui ti puoi trovare da Capo Branco a Capo Clan da un anno all'altro, come è successo a me, per cui è importante che vi sia una visuale più ampia. |
scusate se mi intrometto, sarò sarò rapidissimo ed indolore, perchp in questa discussione non c'entro nulla, ma mi è venuta una curiosità
a proposito del campo interbranca, ma non sarebbe meglio un 3° tempo interbranca dedicato ad affrontare temi quali la continuità ecc. lasciando il secondo come specializzazione sul metodo di una branca specifica ?
se non mi rispondete non mi offendo, magari lo trattiamo come tema a parte
buona strada |
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elfo
Registrato: 05/03/07 11:40 Messaggi: 1399
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Inviato: Sabato 28 Marzo 2009, 00:34 Oggetto: Re: iter |
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francesco.c ha scritto: |
a proposito del campo interbranca, ma non sarebbe meglio un 3° tempo interbranca dedicato ad affrontare temi quali la continuità ecc. lasciando il secondo come specializzazione sul metodo di una branca specifica ? |
A me sembra che il primo tempo (CFM) sia sufficiente per apprendere le basi della metodologia specifica di una branca. Si può poi approfondire con i vari campi specifici che l'associazione propone. |
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Raffaele
Età: 61 Segno zodiacale: Registrato: 30/01/06 11:12 Messaggi: 193 Residenza: Matera
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Inviato: Sabato 28 Marzo 2009, 10:07 Oggetto: super eroi |
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Ciao Elfo, per me il campo interbranca andrebbe anche bene. Ma la tensione alla branca in cui presto servizio diventa prioritaria. E' un po' come quando ti arriva il giornalino dei capi e leggi immediatamente gli articoli che riguardano la tua branca, gli altri li potresti anche leggere ma non con lo stesso spirito e interesse. Non mi reputo un super capo però posso assicurarvi che dopo il brevetto, ogni volta che ho cambiato servizio, sono sempre riuscito a ritagliare quel po' di tempo per frequentare il CFM della branca in cui prestavo servizio. E sarei pronto a rifarla questa esperienza perchè altrimenti ci si fossilizza troppo su campi scuola frequentati nei primi anni '80 e a volte la formazione permanente tanto auspicata in Co.Ca. diventa pura utopia per cause di forza maggiore o per esigenze non condivise e risulta quindi insufficiente.
Buona Caccia (nella parlata nuova)
Raffaele |
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franzos79
Registrato: 03/09/08 15:34 Messaggi: 324
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Inviato: Sabato 28 Marzo 2009, 14:04 Oggetto: |
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Raffaele dice giustamente
Citazione: |
E' molto più semplice fare i campi scuola quando si è studenti |
. Premesso che l'università è cambiata (e lo posso dire in quanto ho "subito" sia il vecchio che il nuovo ordinamento universitario) e che i tanti tempi morti fra un esame e l'altro non esistono più e premesso che ci sono tanti capi che probabilmente entrano in coca a 21 anni ma sono già lavoratori in quanto non tutti a 19 anni scelgono di fare l'università, credo che il discorso sia sempre il solito. E' stata fatta una riforma dell'iter di formazione senza sapere che cavolo sono e cosa fanno i capi di co.ca.? La riforma è stata fatta senza sapere se i capi che a 21 anni entrano sono: studenti, lavoratori, studenti-lavoratori, precari. Ovviamente se andata a leggere i punti fondanti del "nuovo iter" c'è scritto che uno di questi è la "flessibilità", in cosa è flessibile il nuovo iter? Un nuovo iter doveva essere fatto con dei dati alla mano, ma guarda caso alcuni dati statistici sono usciti solo ora, un anno dopo l'approvazione del nuovo iter.
A me, come capo gruppo, non interessano i capi supereroi, interessa che un ragazzo di 21 anni studente o di 21 anni lavoratore precario, interinale, giornaliero, in nero che sceglie di entrare in coca e di fare servizio, lo possa fare e che l'iter sia costruito, anche ma non solo, sulle sue e loro necessità sociali (lavoro, studio). |
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