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Messa tridentina
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Autore Messaggio
ghiro





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MessaggioInviato: Giovedì 16 Settembre 2010, 23:04    Oggetto: Messa tridentina Rispondi citando

Spero sappiate cos'è la messa tridentina! Cosa ne pensate dell'eventualità di far avvicinare i nostri scout al rito di sempre di Santa Romana Chiesa, magari grazie ad AE che celebrano nell'antico rito e sappiano preparare il giusto percorso di avvicinamento?
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rinoceronte caparbio
Moderatore


Età: 39
Segno zodiacale: Ariete
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Messaggi: 3920

MessaggioInviato: Venerdì 17 Settembre 2010, 00:19    Oggetto: Rispondi citando

Uhm.
Bella è bella.

Ma viene compresa?
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konan_65



Età: 35
Segno zodiacale: Pesci
Registrato: 25/07/08 00:00
Messaggi: 203
Residenza: Rimini

MessaggioInviato: Venerdì 17 Settembre 2010, 13:48    Oggetto: Rispondi citando

O.o siamo pazzi??? già la messa non è certo il momento preferito dalla maggior parte dei ragazzi, rendiamola totalmente incomprensibile così avremo il menefreghismo più totale!! se è stata fatta una riforma del rito un motivo ci sarà stato...
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Sentry





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Messaggi: 524

MessaggioInviato: Domenica 19 Settembre 2010, 11:24    Oggetto: Rispondi citando

konan_65 ha scritto:
O.o siamo pazzi??? già la messa non è certo il momento preferito dalla maggior parte dei ragazzi, rendiamola totalmente incomprensibile così avremo il menefreghismo più totale!! se è stata fatta una riforma del rito un motivo ci sarà stato...


Non sono così drastica ma concordo!
Temo che per molti potrebbe essere interessante assistere ad una messa del genere "ogni tanto", che la vivrebbero come un "evento" come quanto arrivi a Sant'Antimo e senti i frati cantare in gregoriano.
Ma se lo scopo è avvicinarli al "contenuto" beh... non mi sembra la strada migliore ^_^
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ghiro





Registrato: 16/09/10 11:19
Messaggi: 31
Residenza: Roma

MessaggioInviato: Domenica 19 Settembre 2010, 18:02    Oggetto: Rispondi citando

rinoceronte caparbio ha scritto:
Uhm.
Bella è bella.

Ma viene compresa?


Alla comprensione si arriva gradualmente, magari con l'ausilio di un AE esperto in materia e che già di suo abitualmente celebra secondo il rito tridentino, e poi con altri ausilii durante il rito stesso, ad es. fogli con testo a fronte italiano/latino. Ma teniamo anche conto che per sua stessa natura la liturgia tridentina è avvolta nella sacralità e nel mistero, che ne sono parti fondamentali: oggi la diffusione di una certa mediocrità nelle liturgie parrocchiali, in cui il linguaggio spesso troppo ordinario e canti ancor più mediocri hanno tolto ogni senso di Sacro e del Mistero dalla liturgia hanno reso quasi impossibile, trasmettere questi elementi fondamentali di fede ai nostri ragazzi. Dunque, proprio perché si celebra il Mistero, per sua stessa definizione non sempre ci deve essere una facile e immediata comprensione dei gesti e dei testi della S. Messa da parte dei fedeli!

konan_65 ha scritto:
O.o siamo pazzi??? già la messa non è certo il momento preferito dalla maggior parte dei ragazzi, rendiamola totalmente incomprensibile così avremo il menefreghismo più totale!! se è stata fatta una riforma del rito un motivo ci sarà stato...


No non sono pazzo, anzi cerchiamo di ragionare: sono d'accordo con te e ti rigiro la domanda... perché la S.Messa non è certo il momento preferito da parte dei ragazzi? La mia personale opinione è proprio che la causa sia in una liturgia mediocre e nient'affatto coinvolgente. Oh si, certo, ci sono una marea di 'attività' apparentemente molto coinvolgenti! Ma dove è scritto che durante una partecipazione attiva alla S.Messa debba necessariamente consistere in delle 'attività'?? Ecco una interessantissima citazione di Papa Giovanni Paolo II:

Giovanni Paolo II ha scritto:
"...la partecipazione attiva non preclude la attiva passività del silenzio, della compostezza e dell’ascolto: anzi, la richiede perfino. I fedeli non sono passivi, ad esempio, quando ascoltano le letture o l’omelia, o seguono le preghiere del celebrante e i canti e la musica della liturgia. Queste sono esperienze di silenzio e di immobilità, ma sono nel loro modo profondamente attive"


Dunque se, come è evidente, la partecipazione attiva attuale dei nostri ragazzi alla S.Messa è un fiasco, perchè non provare una nuova strada? (Che poi tanto nuova non è...ha funzionato alla perfezione per circa 1500 anni!),

Quanto al discorso della "riforma del rito", forse ti sei perso gli ultimi sviluppi. A parte il fatto che il rito tridentino non è mai stato abolito, l'attuale Santo Padre Benedetto XVI lo ha vivamente rilanciato con il motu proprio Summorum Pontificum, affiancandolo al rito ordinario del messale di Paolo VI!

Sentry ha scritto:
Temo che per molti potrebbe essere interessante assistere ad una messa del genere "ogni tanto", che la vivrebbero come un "evento" come quanto arrivi a Sant'Antimo e senti i frati cantare in gregoriano.
Ma se lo scopo è avvicinarli al "contenuto" beh... non mi sembra la strada migliore ^_^


Perdonami ma proprio non capisco cosa vuoi intendere con quel "temo" d'esordio. Beh, ad ogni modo per la Chiesa la S.Messa di San Pio V non è affatto un colorito rito folk cui assistere una volta tanto che si vuole fare una carnevalata medioevale: è il millenario rito di sempre, dal quale deriva e pone le sue radici quello moderno. Anzi tutto è questione di cultura generale cristiana il conoscerlo, ma poi, se come dimostrato dalla storia può aiutare nel camminare più profondamente nella proprio Fede, che male c'è a proporlo a fianco del rito moderno? Spiegati meglio.
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Sentry





Registrato: 24/10/04 21:22
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MessaggioInviato: Domenica 19 Settembre 2010, 23:25    Oggetto: Rispondi citando

Definire "colorito rito folk" i canti gregoriani mi sembra un po' azzardato ma forse non era questo ciò che intendevi (o si?)

Quello che intendevo io è che il rito di San Pio V è stato in parte accantonato proprio perchè non era più comprensibile dai più.
E' vero che è il rito "storico" della Chiesa ma è altrettanto vero che storicamente tutti conoscevano il latino cosa che oggi non mi sembra così popolare.
Non credo che il rito in se possa "aiutare nel camminare più profondamente nella propria Fede" più della comprensione di quello che quella Fede propone.
Con "temo" intendevo semplicemente che secondo me un ragazzo non preparato ad un rito del genere lo prenderebbe molto probabilmente come un "colorito rito folk" di centinaia di anni fa senza trarne beneficio.

Una considerazione decisamente più banale e meno fondata: assistere ad un rito che sembra una cosa privata fra il sacerdote e "il suo dio" mi sembra molto in contrasto con il messaggio che dovrebbe passare ai credenti
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ghiro





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Messaggi: 31
Residenza: Roma

MessaggioInviato: Lunedì 20 Settembre 2010, 14:14    Oggetto: Rispondi citando

Sentry ha scritto:
Definire "colorito rito folk" i canti gregoriani mi sembra un po' azzardato ma forse non era questo ciò che intendevi (o si?)


Ti ringrazio anzi tutto delle tue interessanti precisazioni. In questo caso no, non intendevo assolutamente questo, perdonami se mi sono spiegato male! Mi riferivo alla concezione di "evento" rispetto alla liturgia antica. Tu citavi giustamente S.Antimo, benissimo infatti è un felicissimo esempio di come recuperare nello scoutismo elementi tradizionali della nostra fede. Ma è mia modesta opinione che ciò non debba limitarsi allo sporadico "evento", altrimenti si rischia che questo venga decontestualizzato dalla realtà viva della nostra Fede, riducendosi a semplice 'folclore'.

Sentry ha scritto:
Quello che intendevo io è che il rito di San Pio V è stato in parte accantonato proprio perchè non era più comprensibile dai più.
E' vero che è il rito "storico" della Chiesa ma è altrettanto vero che storicamente tutti conoscevano il latino cosa che oggi non mi sembra così popolare.
Non credo che il rito in se possa "aiutare nel camminare più profondamente nella propria Fede" più della comprensione di quello che quella Fede propone.


Il CCC presenta l'assioma: "lex orandi, lex credendi". Ciò che si prega corrisponde a ciò che si crede: dunque il rito e la liturgi più in generale sono fondamentali per la nostra formazione a diventare 'buoni cristiani'. D'altronde tu mi dici: il latino non si conosce? Forse è anche meglio: a volte la comprensione solo verbale è ingannevole e superficiale (crediamo di aver capito, e non indaghiamo oltre, ma in realtà non abbiamo compreso niente), mentre il suono, i gesti, l’atmosfera, agiscono molto più profondamente in noi.
Non solo: la consapevolezza di avere inteso poco ci sprona ad accrescere la nostra conoscenza del mistero.
Ti faccio un esempio pratico: tra i ragazzi in età e/g, ma anche r/s, e più in generale tra i numerosi fedeli, quanto è ancora veramente diffusa la credenza nella Presenza reale di Cristo nell’Eucarestia? Viene naturale pensare che, essendo questo un problema diffusosi solo negli ultimi decenni, per l?istruzione religiosa valesse molto di più inginocchiarsi per ricevere la comunione (come nella messa tridentina), che sentire tutti gli spiegoni e le monizioni delle Messe attuali.
Aggiungo una altro esempio pratico: se adesso accendiamo la radio, troviamo che i due terzi delle canzoni sono in inglese. Ma quanti in Italia capiscono l’inglese (specie parlato, anzi cantato?). Evidentemente, per apprezzare una bella canzone dei Rem, dei Beatles o dei Police, non è necessario capire bene il testo (anzi: pensate che orrore se cantassero in italiano)!

Sentry ha scritto:
Con "temo" intendevo semplicemente che secondo me un ragazzo non preparato ad un rito del genere lo prenderebbe molto probabilmente come un "colorito rito folk" di centinaia di anni fa senza trarne beneficio.


Su questo siamo assolutamente d'accordo, infatti, come condizione previa e indispensabile alla partecipazione, secondo me ci dovrebbe essere una preparazione adeguata in primis dell'AE, ma anche dei capi.

Sentry ha scritto:
Una considerazione decisamente più banale e meno fondata: assistere ad un rito che sembra una cosa privata fra il sacerdote e "il suo dio" mi sembra molto in contrasto con il messaggio che dovrebbe passare ai credenti


Nella messa tridentina il sacerdote non è chiuso verso Dio. Anzi, celebra posizionandosi come il popolo: 'coram Deo', cioè rivolto verso Dio. Per questo prima della diffusione del rito moderno le chiese presentavano sempre il Tabernacolo al centro dell'altare, in posizione preminente: era verso di Esso che il sacerdote esercitava il suo magistero. La messa non è privata, il suo compito preminente è la celebrazione del Divino Sacrificio del Signore: dunque, anche nel malaugurato caso che nessun fedele si presenti alla S.Messa, il sacerdote è obbligato ad officiarla comunque 'sine populo' (cosa vigente tutt'oggi anche per la messa moderna...teoria che solo rari sacerdoti applicano purtroppo). Anzi, secondo me è proprio quel "cerchio" tra assemblea e celebrante, che lascia Dio alle spalle del presidente dell'assemblea, che rende la S.Messa un rito chiuso in se stesso in cui la comunità celebra se stessa, anziché aprirsi alla trascendenza!
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Sentry





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MessaggioInviato: Mercoledì 22 Settembre 2010, 16:48    Oggetto: Rispondi citando

Ciao Ghiro (e anche a tutti gli altri),
scusa se sono scomparsa ma il resto del mondo reclamava la mia attenzione ^_^

ghiro ha scritto:

Ma è mia modesta opinione che ciò non debba limitarsi allo sporadico "evento", altrimenti si rischia che questo venga decontestualizzato dalla realtà viva della nostra Fede, riducendosi a semplice 'folclore'.

Era proprio a questo che mi riferivo e proprio perchè sono d'accordo con te.
Temo che la Messa con il rito "antico" e incomprensibile ai più rischierebbe di avere lo stesso trattamento, diventare un "evento" (anche se ripetuta nel tempo).

ghiro ha scritto:
Il CCC presenta l'assioma: "lex orandi, lex credendi". Ciò che si prega corrisponde a ciò che si crede: dunque il rito e la liturgia più in generale sono fondamentali per la nostra formazione a diventare 'buoni cristiani'. D'altronde tu mi dici: il latino non si conosce? Forse è anche meglio: a volte la comprensione solo verbale è ingannevole e superficiale (crediamo di aver capito, e non indaghiamo oltre, ma in realtà non abbiamo compreso niente), mentre il suono, i gesti, l’atmosfera, agiscono molto più profondamente in noi.

Su questo invece non mi trovi del tutto d'accordo. Secondo me c'è una differenza sostanziale tra l'essere distratti e il non capire... mi spiego, se io ti racconto una storia in italiano e tu intanto ti fai i fatti tuoi e non capisci nulla, forse la colpa è tua (forse non ti interessa?) ma se io la storia te la racconto in giapponese e tu ti distrai beh... direi che hai qualche giustificazione in più e dobbiam fare almeeeeeno a metà della responsabilità.
Il fatto che i ragazzi siano spesso distratti non lo si risolve certamente mettendoli davanti a qualcosa di ancora più difficile da comprendere... inizialmente forse la curiosità farà aumentare l'attenzione ma quando poi tutto diventa "normale" allora sommiamo distrazione e incomprensione e rischiamo veramente che il messaggio non passi (... magari ora sono distratti ma qualcosa captano tra una chiacchiera e l'altra)
Per quanto riguarda l'atmosfera, i gesti, i suoni, ho assistito a Messe molto vissute da questo punto di vista senza bisogno di ricorrere ad una lingua morta che sinceramente non capisco che valore aggiunto possa dare.
Alcuni gesti/simboli invece, sono d'accordo con te possono aiutare a sottolineare e meglio comprendere i momenti importanti del rito.

ghiro ha scritto:
Non solo: la consapevolezza di avere inteso poco ci sprona ad accrescere la nostra conoscenza del mistero.

Questa mi sembra un'affermazione applicabile a gente già "iniziata", non ai ragazzini del branco o del reparto... forse e dico forse potrebbe spronare gli R/S ma nella maggior parte dei casi secondo me ricadiamo in quello che ho scritto sopra.

ghiro ha scritto:
[...]Evidentemente, per apprezzare una bella canzone dei Rem, dei Beatles o dei Police, non è necessario capire bene il testo (anzi: pensate che orrore se cantassero in italiano)!

Si ma la questione è mooooolto differente. Se ascoltano musica di cui non capiscono il testo, poco male.
Non capisco bene il paragone che fai... secondo me non capire la Messa non è come non capire i Beatles! E il fatto che molti ascoltino i Beatles senza capire una parola non gioca a favore di una Messa in latino che verrebbe seguita esattamente come una canzone inglese cioè senza capir nulla.

ghiro ha scritto:
Nella messa tridentina il sacerdote non è chiuso verso Dio. Anzi, celebra posizionandosi come il popolo: 'coram Deo', cioè rivolto verso Dio.

Ehm, devo ammettere che su questo non sono assolutamente preparata... però, forse per deformazione scout mi piace molto più l'idea che Dio sta al centro... e il sacerdote "condivide" con il resto dei fedeli i gesti che è chiamato a celebrare per tutta l'assemblea.
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ghiro





Registrato: 16/09/10 11:19
Messaggi: 31
Residenza: Roma

MessaggioInviato: Mercoledì 29 Settembre 2010, 15:49    Oggetto: Rispondi citando

Sentry ha scritto:
ghiro ha scritto:

Ma è mia modesta opinione che ciò non debba limitarsi allo sporadico "evento", altrimenti si rischia che questo venga decontestualizzato dalla realtà viva della nostra Fede, riducendosi a semplice 'folclore'.

Era proprio a questo che mi riferivo e proprio perchè sono d'accordo con te.
Temo che la Messa con il rito "antico" e incomprensibile ai più rischierebbe di avere lo stesso trattamento, diventare un "evento" (anche se ripetuta nel tempo).


Ciao Sentry e tutto il forum, scusate il ritardo nella risposta ma ho goduto di un breve periodo di "pausa" da computer e non solo;)
Riprendo il discorso dal punto quotato sopra. Quello che intendevo, è che se i ragazzi avessero l'occasione di partecipare abitualmente alla S.Messa tridentina sicuramente questa sarebbe sempre meno incomprensibile, anzi darebbe enormi frutti di Grazia. Sicuramente questa reazione positiva è più facile che avvenga con un gruppo di ragazzi che con adulti. Nei tantissimi paesi del mondo dove il rito tradizionale ha ripreso piede infatti (Francia in primis - un terzo delle parrocchie! - ma anche Germania, Austria, Australia, in Africa, ecc.), è dimostrato che sono sopratutto i giovani a parteciparvi, non i vecchietti nati negli anni '30 nati e cresciuti con il latinorum tridentino. Nella stra-grande maggioranza dei casi, fin dalla prima esperienza l'impatto è sempre positivo, per chi non ha pregiudizi (che spesso, in materia liturgica, hanno quasi solo gli adulti...).

Aggiungo comunque per inciso di non dimenticarci che è stato il Santo Padre stesso a equiparare il rito moderno di Paolo VI e il tridentino di San Pio V (le due forme del grande rito romano). E dunque sarebbe anche nostro dovere, come Cattolici e quindi fedeli al Magistero, educare anche alla S.Messa di sempre: a differenza della FSE, che ha esplicitamente vietato ai propri gruppi di applicare il motu proprio di Benedetto XVI (strano ma vero!), l'AGESCI non mi risulta assolutamente che abbia espresso ufficialmente pareri negativi (anche se purtroppo non sono a conoscenza, almeno nella mia città, di gruppi, o singole unità, che celebrano secondo il rito tridentino nell'AGESCI...chissà!)

Sentry ha scritto:
ghiro ha scritto:
Il CCC presenta l'assioma: "lex orandi, lex credendi". Ciò che si prega corrisponde a ciò che si crede: dunque il rito e la liturgia più in generale sono fondamentali per la nostra formazione a diventare 'buoni cristiani'. D'altronde tu mi dici: il latino non si conosce? Forse è anche meglio: a volte la comprensione solo verbale è ingannevole e superficiale (crediamo di aver capito, e non indaghiamo oltre, ma in realtà non abbiamo compreso niente), mentre il suono, i gesti, l’atmosfera, agiscono molto più profondamente in noi.

Su questo invece non mi trovi del tutto d'accordo. Secondo me c'è una differenza sostanziale tra l'essere distratti e il non capire... mi spiego, se io ti racconto una storia in italiano e tu intanto ti fai i fatti tuoi e non capisci nulla, forse la colpa è tua (forse non ti interessa?) ma se io la storia te la racconto in giapponese e tu ti distrai beh... direi che hai qualche giustificazione in più e dobbiam fare almeno a metà della responsabilità.
Il fatto che i ragazzi siano spesso distratti non lo si risolve certamente mettendoli davanti a qualcosa di ancora più difficile da comprendere... inizialmente forse la curiosità farà aumentare l'attenzione ma quando poi tutto diventa "normale" allora sommiamo distrazione e incomprensione e rischiamo veramente che il messaggio non passi (... magari ora sono distratti ma qualcosa captano tra una chiacchiera e l'altra)
Per quanto riguarda l'atmosfera, i gesti, i suoni, ho assistito a Messe molto vissute da questo punto di vista senza bisogno di ricorrere ad una lingua morta che sinceramente non capisco che valore aggiunto possa dare.
Alcuni gesti/simboli invece, sono d'accordo con te possono aiutare a sottolineare e meglio comprendere i momenti importanti del rito.


Permittimi però di dire che il latino nella Santa Messa non è proprio come il giapponese in una storia. Il latino non è una lingua morta, è la lingua della Chiesa cattolica, lingua universale nello spazio e soprattutto nel tempo: pregare e soprattutto celebrare la Messa di sempre (che non significa immobile nei secoli), ci mette in comunione, noi, Chiesa marciante su questa terra, con tutto il popolo cristiano che ci ha preceduto nel pellegrinaggio terreno: non occorre conoscere la perifrastica e le declinazioni per questo! D'altronde: forse che 50 anni fa le Chiese erano vuote perchè si parlava in latino? Tutt'altro!
Se i ragazzi sono distratti non dipende dalla lingua, ma da un generale coinvolgimento alla celebrazione. Ma 'coinvolgimento' non significa per l'appunto, in senso materiale, "fare" una serie di attività. Essi dovrebbero imparare anzi tutto che la Santa Messa non serve a "celebrarCi", ma a "celebrarLo".
Nel chiasso liturgico moderno molto spesso manca quel tesoro spirituale celato nel Mistero che è proprio del rito tridentino. E' normale, quasi fisiologico direi, che i ragazzi si distraggono, d'altronde si distraggono anche gli adulti, pur se in modo meno appariscente: l'espressione secondo cui la liturgia "discende dal cielo" credo renda bene in sintesi quanto concetto.
La distrazione viene quindi dalla mancanza di coinvolgimento spirituale: un rito senza spazio per arbitrari inserimenti didascalici, esortativi o di altro genere da parte del sacerdote o di chicchessia, fluisce secondo i propri ritmi e la propria struttura senza che la parola umana possa inserirvisi e interromperlo. E' "disceso dal cielo" per l'appunto, è impossibile non essere arricchiti in qualche modo da esso.

Sentry ha scritto:
ghiro ha scritto:
Non solo: la consapevolezza di avere inteso poco ci sprona ad accrescere la nostra conoscenza del mistero.

Questa mi sembra un'affermazione applicabile a gente già "iniziata", non ai ragazzini del branco o del reparto... forse e dico forse potrebbe spronare gli R/S ma nella maggior parte dei casi secondo me ricadiamo in quello che ho scritto sopra.


Sentry ha scritto:
ghiro ha scritto:
[...]Evidentemente, per apprezzare una bella canzone dei Rem, dei Beatles o dei Police, non è necessario capire bene il testo (anzi: pensate che orrore se cantassero in italiano)!

Si ma la questione è mooooolto differente. Se ascoltano musica di cui non capiscono il testo, poco male.
Non capisco bene il paragone che fai... secondo me non capire la Messa non è come non capire i Beatles! E il fatto che molti ascoltino i Beatles senza capire una parola non gioca a favore di una Messa in latino che verrebbe seguita esattamente come una canzone inglese cioè senza capir nulla.


Oggi viviamo in un mondo e in una quotidianità caratterizzati da un overdose di parole e di banalizzazione. Il latino ci consente di uscire da questo circolo vizioso, di entrare nella profondità del senso delle parole, dei gesti, delle azioni che la liturgia della Chiesa offre a nostro beneficio; ci costringe a riflettere meglio su ciò che celebriamo, sul suo significato: anche questo è un aspetto dell'"actuosa partecipatio" cui rimandava il Concilio. E non occorre assolutamente sapere la perifrastica o le declinazioni per questo, te lo assicuro anche per personale esperienza: certamente occorre un po' di sforzo (ma quale cosa bella si consegue senza sforzi?) e anche una vera catechesi liturgica che sappia spiegare, riscoprire e far gustare ai ragazzi la presenza, il significato e gli effetti di quei tesori soprannaturali che la liturgia cattolica, da tempo immemorabile, custodisce.

Sentry ha scritto:
ghiro ha scritto:
Nella messa tridentina il sacerdote non è chiuso verso Dio. Anzi, celebra posizionandosi come il popolo: 'coram Deo', cioè rivolto verso Dio.

Ehm, devo ammettere che su questo non sono assolutamente preparata... però, forse per deformazione scout mi piace molto più l'idea che Dio sta al centro... e il sacerdote "condivide" con il resto dei fedeli i gesti che è chiamato a celebrare per tutta l'assemblea.


Ma infatti Dio E' al centro! Forse ancora di più della S.Messa moderna, in cui l'assemblea guarda in faccia il sacerdote, "presidente dell'assemblea", e non la croce e il tabernacolo, sempre posti al centro dell'altare nel rito tridentino. Anche in questo caso, il "linguaggio" (nel senso più ampio del termine) della liturgia è fondamentale: come cristiani e cattolici crediamo nella Realr Presenza di N.S. nell'eucarestia: un tabernacolo alle spalle o, peggio, al lato del sacerdote, dove mette Dio? E' meglio che il sacerdote dia le spalle a Dio o a noi?
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BOBOMAN



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MessaggioInviato: Mercoledì 29 Settembre 2010, 16:41    Oggetto: Rispondi citando

Shocked Povero B.-P. (concetti sulla Religione Vd Scout's Own), Povero Scoutismo......................POVERI RAGAZZI Rolling Eyes
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Sentry





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MessaggioInviato: Mercoledì 29 Settembre 2010, 21:50    Oggetto: Rispondi citando

BOBOMAN ha scritto:
Shocked Povero B.-P. (concetti sulla Religione Vd Scout's Own), Povero Scoutismo......................POVERI RAGAZZI Rolling Eyes


Boboman... credo tu possa stare sereno, in questa discussione non ci vedo molto di scoutistico ^_^ Credo che BP possa star tranquillo!
O forse non ho capito la tua affermazione?


Per quanto riguarda la questione Ghiro, temo sia andata un po' oltre le mie conoscenze/capacità... da qui in poi ti posso seguire solo con un umile "secondo me" che ti ho già espresso. Non ho altri argomeni oltre a quelli che già ho espresso e per ribattere ai tuoi potrei solo, semplicemente riproporre i miei.
Magari ci si risente quando avrò assistito a questo tipo di rito per un po'... e quindi non sarà più, neanche per me, un "evento" più o meno folkloristico!
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elfo





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MessaggioInviato: Mercoledì 29 Settembre 2010, 23:10    Oggetto: Rispondi citando

A me la Messa tridentina piace. Certo non la proporrei in luogo di quella domenicale postconciliare, però se ve ne fosse l'opportunità magari la si potrebbe proporre anche ai ragazzi in qualche situazione particolare... non ci vedo niente di male.
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BOBOMAN



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MessaggioInviato: Giovedì 30 Settembre 2010, 00:48    Oggetto: Rispondi citando

Baden-Powell founded Scouting in England in 1907. Here is what he had to say about God and Religion in Scouting.

"A careful analysis of the Founder's writings shows that the concept of a force above man is basic to Scouting. The whole educational approach of the Movement consists in helping young
people to transcend the material world and go in search of the spiritual values of life.
""When asked where religion came into Scouting and Guiding, Baden-Powell replied, It does not come in at all. It is alreadythere. It is a fundamental factor underlying Scouting and Guiding."
(Religion and the Boy Scout and Girl Guides Movement-an address, 1926).

"I don't mean by this the mere soldiering and sailoring services; we have no military aim or practice in our movement; but I mean the ideals of service for their fellow-men. In other words,
we aim for the practice of Christianity in their everyday life and dealings, and not merely the profession of its theology on Sundays....
The co-operation of tiny sea insects has brought about the formation of coral islands. No enterprise is too big where there is goodwill and co-operation carrying it out. Every day we are turning away boys
anxious to join the Movement, because we have no the men or women to take them in hand. There is a vast reserve of loyal patriotism and Christian spirit lying dormant in our nation to-day, mainly because it
sees no direct opportunity for expressing itself. Here in this joyous brotherhood there is vast opportunity open to all in a happy work that shows results under your hands and a work that is worth while because it gives every man his chance of service for his fellow-men and for God. "
(Scouting for Boys 1908)

"No man is much good unless he believes in God and obeys His laws. So every Scout should have a religion....Religion seems a very simple thing: First: Love and serve God. Second: Love
and serve your neighbour."
(Scouting for Boys)

"The atheists... maintain that a religion that has to be learntfrom books written by men cannot be a true one. But they don't seem to see that besides printed books... God has given us as one
step the great Book of Nature to read; and they cannot say that there is untruth there - the facts stand before them... I do not suggest Nature Study as a form of worship or as a substitute for
religion, but I advocate the understanding of Nature as a step, in certain cases, towards gaining religion"
(Rovering to Success, Robert Baden-Powell, 1930, p. 181).

"Development of outlook naturally begins with a respect for God, which we may best term "Reverence".
Reverence to God and reverence for one's neighbour and reverence foroneself as a servant of God, is the basis of every form of religion.
The method of expression of reverence to God varies with every sect and denomination. What sect or denomination a boy belongs to depends, as a rule, on his parents' wishes.
It is they who decide. It is our business to respect their wishes and to second their efforts to inculcate reverence, whatever form of religion the boy professes.
There may be many difficulties relating to the definition of the religious training in our Movement where so many different denominations exist, and the details of the expression of duty to God have,
therefore, to be left largely in the hands of the local authority. But there is no difficulty at all in suggesting the line to take on the human side, since direct duty to one's neighbour is implied in almost every form of belief."
(Aids to Scoutmastership, 1919)

Katharine Furse described him with more than a hint of tongue-in-cheek as 'the inspired mystic of Scouting', but this was actually how he was seen by millions.
This image owed much to his growing tendency to represent Scouting as a form of religion.
"Scouting is nothing less than applied Christianity," he had written in the introduction to a pamphlet entitled Scouting and Christianity in 1917.
In 1921 in a pamphlet entitled "The Religion in the Woods" argued that observing the beauties of nature was the best way in which to apprehend God and that no one religion held a monopoly of truth.
This made him very unpopular with churchmen...
Bishop Joseph Butt, auxiliary bishop to the Roman Catholic Archbishop of Westminster, accused Baden-Powell of
"sweeping with one magnificent gesture the Christian Revelation, Mohammadanism , and all the rest, into a heap of private opinions which do not matter much."
In the next edition of the "Headquarters Gazette", Baden-Powell obliged his horrified Committee by assuring readers that it was "not his intention to attack Revealed Religion or to suggest a substitute for it." But he never regretted what he had said, nor that he had invited Muslims and Buddhists to recite prayers at Gilwell.
He quoted Carlyle as saying: 'The religion of a man is not the creed he professes but his life -- what he acts upon, and knows of life, and his duty in it. A bad man who believes in a creed is no more
religious than the good man who does not.
Baden-Powell's public refusal to countenance the exclusive claims of any one religion was accompanied by the increasingly fervent references to 'God' in his speeches.
(The Boy-Man by Tim Jeal, pg 515)
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BOBOMAN



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MessaggioInviato: Giovedì 30 Settembre 2010, 00:56    Oggetto: Rispondi citando

elfo ha scritto:
A me la Messa tridentina piace. Certo non la proporrei in luogo di quella domenicale postconciliare, però se ve ne fosse l'opportunità magari la si potrebbe proporre anche ai ragazzi in qualche situazione particolare... non ci vedo niente di male.

Messa cosi mi puo star bene,se la richiesta viene dai ragazzi mi sta bene,se i ragazzi vogliono poi continuare a seguire questo tipo di Messa mi sta bene,sempre che i Ragazzi poi lo facciano con scienza e piena coscienza
e non come un esercizio dimostrativo di qualcos'altro.Se invece la seguono per "far felice" un "Capo" e le sue personali "voglie" NON MI STA BENE.
Son pero' convinto che una volta soddisfatta,quanto meno la curiosità,la maggioranza dei ragazzi non sia poi favorevole a ripetere l'esperienza.
A me piaccion molto i canti Gregoriani....ma sono preghiere.....e spesso me ne dimentico Wink
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ghiro





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MessaggioInviato: Giovedì 30 Settembre 2010, 12:07    Oggetto: Rispondi citando

Sentry ha scritto:
Per quanto riguarda la questione Ghiro, temo sia andata un po' oltre le mie conoscenze/capacità... da qui in poi ti posso seguire solo con un umile "secondo me" che ti ho già espresso. Non ho altri argomeni oltre a quelli che già ho espresso e per ribattere ai tuoi potrei solo, semplicemente riproporre i miei.
Magari ci si risente quando avrò assistito a questo tipo di rito per un po'... e quindi non sarà più, neanche per me, un "evento" più o meno folkloristico!


Peccato, la discussione aveva preso una piega interessante;) A questo punto spero vivamente anche io che avrai l'opportunità di assistere a una S.Messa tridentina, aldilà di qualsiasi considerazione intellettuale ne potrai ricevere solo che Grazie!

BOBOMAN ha scritto:
Shocked Povero B.-P. (concetti sulla Religione Vd Scout's Own), Povero Scoutismo......................POVERI RAGAZZI Rolling Eyes


BOBOMAN ha scritto:
Messa cosi mi puo star bene,se la richiesta viene dai ragazzi mi sta bene,se i ragazzi vogliono poi continuare a seguire questo tipo di Messa mi sta bene,sempre che i Ragazzi poi lo facciano con scienza e piena coscienza
e non come un esercizio dimostrativo di qualcos'altro.Se invece la seguono per "far felice" un "Capo" e le sue personali "voglie" NON MI STA BENE.
Son pero' convinto che una volta soddisfatta,quanto meno la curiosità,la maggioranza dei ragazzi non sia poi favorevole a ripetere l'esperienza.
A me piaccion molto i canti Gregoriani....ma sono preghiere.....e spesso me ne dimentico Wink


Non capisco su cosa basi le tue "convinzioni" dal momento che lo scoutismo cattolico è nato e cresciuto con la Santa Messa tridentina (anzi, su 100 anni di storia 60 sono stati vissuti prima della riforma liturgica post-conciliare eh!). E non mi sembra neanche un modo costruttivo di fare coeducazione quello di lasciar decidere così ciecamente tutto ai ragazzi, sopratutto in un tema così delicato come la fede.
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