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franzos79
Registrato: 03/09/08 15:34 Messaggi: 324
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Inviato: Lunedì 14 Febbraio 2011, 14:00 Oggetto: Siamo in salute? |
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Prendo tre dati da documenti ufficiali dell'Agesci. Secondo voi indicano uno stato di salute dell'associazione?
1. Durata media di un capo scout: 3 anni (rif. pag. 64 doc. preparatori CG 2007)
2. Le fuoriuscite maggiori per i capi scout sono relative a capiscout con 13-14-15 anni di anzianità ovvero chi è entrato negli scout a 8 anni e vi esce a 21,22,23 (rif. analisi statistiche soci Agesci 2009)
3. Rapporto capi/ragazzi: nel 1974 era di 9,9, nel 2003 è di 4,9 (rif. pag. 62 doc. preparatori CG 2007)
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elfo
Registrato: 05/03/07 11:40 Messaggi: 1399
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Inviato: Lunedì 14 Febbraio 2011, 15:38 Oggetto: |
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Sarebbe interessante vedere quanto il problema sia sentito nei piccoli centri rispetto alle grandi città: un enorme problema è sicuramente dato dal fatto che terminati gli studi superiori, la maggior parte dei ragazzi si iscrivano all'Università, e soprattutto se la sede è distante, questo impedisce loro di entrare in Comunità Capi (per lo meno in quella del proprio Gruppo di origine). Noi per esempio abbiamo la maggior parte del Clan in giro per l'Italia...
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Marm
Età: 43 Segno zodiacale: Registrato: 15/02/10 15:36 Messaggi: 984 Residenza: Veneto
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Inviato: Lunedì 14 Febbraio 2011, 15:51 Oggetto: |
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Questi dati (mi riferisco alle due medie), da soli, sarebbero troppo sintetici per poter dire qualcosa con certezza.
Il rapporto capi/ragazzi non l'ho capito, credo.
Nel 74 c'erano 9,9 capi per ogni ragazzo e nel 2003 4,9 ?
Dovrò leggermi il documento in rete per capire meglio il significato di questi numeri, così mi sembrano inverosimili..
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Michele
Registrato: 25/10/07 15:03 Messaggi: 130
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Inviato: Lunedì 14 Febbraio 2011, 19:53 Oggetto: |
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Marm ha scritto: |
Il rapporto capi/ragazzi non l'ho capito, credo.
Nel 74 c'erano 9,9 capi per ogni ragazzo e nel 2003 4,9 ?
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Guarda, scommetterei che è il contrario. Un capo badava a 10 ragazzi nel 74. Nel 2003 ce ne voleva uno ogni 5 - e non perchè davvero in unità ci fosse un capo ogni 5 ragazzi.
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elfo
Registrato: 05/03/07 11:40 Messaggi: 1399
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Inviato: Lunedì 14 Febbraio 2011, 20:22 Oggetto: |
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Michele ha scritto: |
Guarda, scommetterei che è il contrario. Un capo badava a 10 ragazzi nel 74. Nel 2003 ce ne voleva uno ogni 5 - e non perchè davvero in unità ci fosse un capo ogni 5 ragazzi. |
Sì, l'ultimo dato probabilmente riflette in buona parte i "prestanome", Scout brevettati che non fanno effettivamente attività con i ragazzi, ma vengono censiti per tenere aperta l'Unità.
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Cervo Capace
Registrato: 03/02/11 09:35 Messaggi: 84
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Inviato: Martedì 15 Febbraio 2011, 09:47 Oggetto: |
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Secondo me no, la cosa è più complessa... Da noi non mi pare ci siano tutti questi prestanome; la formazione manca, ma per tenere aperte le unità dovrebbero essere tutti più o meno a posto...
Secondo me il dato segna l'aumento dei quadri (ricordiamoci che abbiamo il rapporto più alto quadri/associati di tutto il WOSM, anche senza considerare la diarchia) e, soprattutto l'aumento dei capi a disposizione e dei capi censiti in zona per campetti, gestione basi scout ecc...
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franzos79
Registrato: 03/09/08 15:34 Messaggi: 324
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Inviato: Martedì 15 Febbraio 2011, 10:08 Oggetto: |
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Secondo me sono dati allarmanti che dicono:
1 - che un capo dopo essere stato negli scout in tutte le branche appena entra in coca ve ne esce (al max dopo 3 anni). Bel successo come associazione! Gli fai conoscere gli scout (ed il servizio) per 13 anni e appena si entra in co.ca. si va via!!!
2 - che va rivisto il rapporto volontari quadri / volontari educatori. Non credo certo siano i pochi gestori di basi scout o dei campetti ad avere fatto modificare tale statistica.
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Michele
Registrato: 25/10/07 15:03 Messaggi: 130
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Inviato: Martedì 15 Febbraio 2011, 13:22 Oggetto: |
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franzos79 ha scritto: |
2 - che va rivisto il rapporto volontari quadri / volontari educatori. Non credo certo siano i pochi gestori di basi scout o dei campetti ad avere fatto modificare tale statistica. |
Penso che tutto contribuisca. Qualche anno fa, comunque, nella mia zona, la cifra abnorme non era nè quella dei quadri, nè quella dei gestori di basi scout, e neppure quella dei prestanome; era quella dei capi a disposizione. Magazzinieri, tesorieri, incaricati a questo e quello, e/o semplicemente a disposizione cioè non facenti nulla di concreto; adulti che stavano in Comunità _Capi_ senza essere, in realtà... capi. Secondo me quello che va rivisto è che cos'è e a cosa serve la Comunità Capi.
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franzos79
Registrato: 03/09/08 15:34 Messaggi: 324
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Inviato: Martedì 15 Febbraio 2011, 13:26 Oggetto: |
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Concordo con la centralità e importanza del ruolo della comunità capi ma non credo che sia solo questo il motivo per cui i capi in media durano 3 anni in comunità capi.
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Cervo Capace
Registrato: 03/02/11 09:35 Messaggi: 84
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Inviato: Martedì 15 Febbraio 2011, 16:32 Oggetto: |
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Teniamo conto anche di due cose, abbastanza rilevanti:
-cattiva interpretazione del metodo, che fa fare tutto ai capi e non ai ragazzi comportando un carico di lavoro eccessivo
-cattivo clima in staff e/o in coca, situazione non infrequente...
Contando che per non chiudere spesso le unità vengono affidate a tirocinanti magari non tanto motivati...
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franzos79
Registrato: 03/09/08 15:34 Messaggi: 324
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Inviato: Martedì 15 Febbraio 2011, 16:35 Oggetto: |
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Certo è vero che scarsa conoscenza del metodo e delle dinamiche di coca e staff influenzano la tenuta negli anni del capo. Son ritornato da un cft in cui ero nella staff e i ragazzi/e hanno apprezzato molto le sessioni su come comunicare in coca e in staff, si vede che il problema si pone.
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franzos79
Registrato: 03/09/08 15:34 Messaggi: 324
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Inviato: Martedì 15 Febbraio 2011, 20:19 Oggetto: |
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Altro dato che sarebbe da sapere è: quanti sono i capiscout con incarichi doppi o tripli (o anche di più?). Tipo chi è magari consigliere generale, incaricato di branca e capogruppo o altre combinazioni. Anche questo darebbe una indicazione dello stato di salute dell'associazione
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franzos79
Registrato: 03/09/08 15:34 Messaggi: 324
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Inviato: Mercoledì 16 Febbraio 2011, 14:25 Oggetto: |
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Riporto quanto fu fatto mette agli atti di un consiglio generale dall'Agesci Friuli Venezia-Giulia (come da allegato)
1 - il rapporto socio adulto/socio giovane si è andato via via riducendo ed è allo stato attuale inferiore a 1 a 5 (nel 1974 questo rapporto era di poco inferiore a 1 a 10), con l’evidente rischio che l’Associazione si avvii a diventare un’Associazione orientata più al soddisfacimento dei bisogni propri della sua componente adulta che di quella giovane, la quale peraltro non esercita alcun controllo diretto sul suo andamento;
2. la formazione offerta ai soci aduli ha frequentemente caratteristiche di auto-referenzialità, e si osserva una difficoltà a tenere nel dovuto conto la ricchezza di pensiero educativo e formativo che circolano al di fuori dell’AGESCI, a seguirne il loro sviluppo raccogliendone in tempi accettabili gli elementi significativi ed utilizzabili e ciò nonostante si sia spesso proposta l’idea del rapporto “in rete”.
Mi sembra che la situazione non sia delle migliori ma che poi alla fine vada bene a tutti così
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