riccardo Amministratore
Età: 46 Segno zodiacale: Registrato: 25/02/04 19:30 Messaggi: 286 Residenza: Castano Primo (MI)
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Inviato: Lunedì 01 Marzo 2004, 19:53 Oggetto: Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro |
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Erano in due, smarriti e delusi, in cammino verso Emmaus;
Gesù era con loro ma loro non lo riconoscevano.
Ma chi sono loro? Soltanto quei due discepoli di allora?
Io penso veramente che loro siamo noi, perché Lui ancora oggi cammina con
noi; con molta discrezione, molto rispetto, semplicemente proponendo,
lanciando dei segnali ma lasciandoci la nostra libertà. Spesso senza essere
riconosciuto.
E proponendo cosa?
Non un Cristianesimo da compitino: ho fatto, non ho fatto.
Ma un Cristianesimo di relazione, relazione vitale tra Lui e noi. Un cammino
insieme da cui nasce un nuovo io, conformato gradualmente a Cristo.
Certamente è più facile il compitino ma è più banale, è buono ma.
Conformati a Cristo.
A cosa di Cristo?
Al suo "essere totale" ma con un particolare riguardo al suo essere umile,
povero, al suo abbassarsi "assumendo la condizione di servo", come dice
S.Paolo nella lettera ai Filippesi, al suo "essere venuto per servire".
Noi scout sappiamo bene il valore della parola "servizio", dovremmo però
essere sempre molto attenti a ciò che in noi può esserci dietro questa
parola.
Faccio scoutismo dal '74 e non poche volte ho trovato nascosto, sorridente e
gentile, dietro di essa, un educatissimo senso di dominio.
Assurdo?
Mica tanto.
Gesù , il grande povero, che ha aperto il discorso della Montagna con l'
affermazione
"Beati coloro che hanno un'anima di povero"
Ecco la porta per incontrarlo.
Ecco il modo per ascoltarlo.
Ecco la via per essere conformati a Lui.
Perché questo avvenga, perché scompaia il cristiano da compitino, perché ci
sia un vero incontro è necessario che siamo dei:
Cristiani con un'anima di povero.
E cioè dei Cristiani che:
- accettano di essere criticati dalla parola di Dio;
- accettano di rimettere in discussione le proprie idee;
- accettano di ammettere che non hanno ancora capito molto.
Perciò.
Beati coloro che accettano di lasciar cadere maschere e corazze, abitudini e
schemi mentali;
vivere, camminando e senza lasciarsi vivere, la strada della vita.
Il così esigente fare strada dello scout, non potrebbe portarci ad un
impoverimento che è poi acquisire una particolare ricchezza?
Cosa ne pensi?
Il dover cambiare da cima a fondo il tuo modo di vedere un problema che ti
sta a cuore.
Che effetto ti farebbe?
Da che cosa hai bisogno di essere spogliato per fare da scout, da cristiano
una vera scelta scout, una vera scelta di fede, una vera scelta politica? |
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